Autore Topic: Altarelli: La falsa parità sotto le armi che porta i soldati uomini al suicidio.  (Letto 797 volte)

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Offline Stendardo

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In fondo all'articolo è allegato un video pubblicato da Silvio Altarelli della durata di circa 5 minuti che invito a vedere...

Fonte : http://it.avoiceformen.com/suggerito/la-falsa-parita-sotto-le-armi-che-porta-i-soldati-uomini-al-suicidio/

La falsa parità sotto le armi che porta i soldati uomini al suicidio
July 6, 2014 By Silvio Altarelli 0 Comments

Viet-Nam-Memorial

Il servizio militare è uno dei modi in cui la vita degli uomini è considerata sacrificabile.  L’ingresso delle donne negli eserciti in nome della parità ha cambiato questa situazione?

Nonostante l’abolizione del servizio militare obbligatorio, ancora oggi in Italia tutti e solo i maschi, all’età di 18 anni, vengono schedati per essere arruolati nell’eventualità di una guerra.

In tempo di pace, le donne possono fare il militare, tanti uomini devono farlo per mantenere le famiglie. «Il corpo è mio e decido io» è uno slogan che non vale per questi uomini.   Il 79% delle donne che si arruolano dicono di non desiderare di fare la carriera militare, rispetto ad un solo 50% di uomini.  I cittadini pagano per il loro addestramento.

In tempo di pace, basta una falsa accusa di stupro, basata sul nulla, e lo stato che difendevi ti dice che la tua carriera è terminata.   La vita dell’uomo può essere sacrificata per la vita di una donna.

In tempo di operazioni militari, le statistiche dei deceduti mostrano che un soldato uomo ha un rischio di morire 3 volte maggiore rispetto ad una soldatessa.  Sebbene formalmente non esistano differenze, sebbene la paga sia eguale. I soldati che lamentano la discriminazione rischiano la carriera.

Poi è scoppiata la guerra al terrorismo, con le operazioni in Iraq ed Afghanistan.  Negli USA all’improvviso il 40% delle soldatesse sono rimaste incinta (ad esempio sulla nave Acadia).  Squadre che negli anni precedenti si erano preparate sono rimaste incomplete, mettendo a rischio la vita dei soldati.

Ma, sopratutto, negli USA il femminismo ha ucciso più soldati del terrorismo.  Questi i numeri:

2996 civili uccisi negli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001.
5866 soldati morti in 7 anni di guerra al terrorismo.
6000 soldati circa si suicidano ogni anno, spesso dopo essere tornati a casa ed aver scoperto che avevano combattuto per difendere una famiglia che non esiste più.
Le loro mogli avevano chiesto la separazione mentre erano via, o dopo il loro ritorno.

Capita al 70% dei soldati, una percentuale più alta che fra i civili, dovuta alle particolari difficoltà della vita militare.  Per lo stesso motivo, i soldati subiscono nei tribunali familiari discriminazioni ancora più marcate di quelle subite dagli altri uomini: per via del loro lavoro che li obbliga a periodi di assenza, ad essere disponibili per lo stato,  sono ritenuti meno idonei a prendersi cura dei figli.

Con la separazione questi uomini perdono i figli, perdono la casa, sono costretti a vivere in povertà o a continuare a rischiare la vita per pagare mantenimenti.

Perché, se non riescono a pagarli, vengono incarcerati.

Se invece le ex mogli alienano i figli o violano le sentenze la magistratura  non interviene.

Tornano a casa, e scoprono che lo stato per il quale hanno combattuto li tratta come spazzatura.  Invece di combattere il femminismo, molti preferiscono rivolgere le armi conto se stessi.

Terence Popp ha prodotto questo film per ricordare il suicidio di un amico:


Come è la situazione in Italia?  Anche da noi i morti per suicidio sono molti più dei morti in combattimento?

Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius