Autore Topic: L'ultima crociata femminista della Boldrini: cosa devono scrivere i giornalisti.  (Letto 936 volte)

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Offline Stendardo

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Fonte : http://www.ilgiornale.it/news/politica/lultima-crociata-femminista-boldrini-vuole-insegnare-1036666.html

L'ultima crociata femminista della Boldrini: vuole insegnare a scrivere ai giornalisti
L'esponente di Sel lancia un vademecum sulle professioni al femminile: "Usare il linguaggio in un modo o in un altro è una scelta politica"


Libero Pennucci - Ven, 11/07/2014 - 15:50
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Per Laura Boldrini è un'ossessione. Da quando si è insediata a Montecitorio la sua è stata una presidenza tutta dedicata alla lotta per la parità di genere.


Combattuta, specialmente, con le parole. Aveva iniziato con "la" presidente, una lunga e rumorosa battaglia per chiedere che nei documenti ufficiali della Camera venisse chiamata così. Adesso lancia un vademecum, a uso delle redazioni, sulle professioni al femminile. La maestrina (rigorosamente al femminile) Boldrini vuole dettare i compiti ai redattori e un po' a tutto il Paese. "Usare il linguaggio in un modo o in un altro è una scelta politica" avvisa la presidente. "Non trovo giusto che donne che svolgono un ruolo - di vertice o no - non debbano avere un riconoscimento di genere, perchè è il segno che vengono considerate delle comete: passeranno, tutto tornerà come prima, tutto tornerà al maschile", eccolo l'ultimo attacco ultrafemminista della Boldrini. È con queste parole che ha portato il suo saluto al convegno organizzato a Montecitorio dalla rete di giornaliste "Giulia" per presentare "Donne, grammatica e media", una guida realizzata ad uso delle redazioni. Insomma la Boldrini & Co vorrebbero dire ai giornalisti quali parole utilizzare.   

"Il problema non è che sia cacofonico dirlo al femminile. In realtà non si vuole assorbire il concetto - attacca la Boldrini - che se un mestiere è fatto da un uomo si declina al maschile, se è fatto da una donna si declina al femminile. Il lavoro dell’insegnante nella scuola primaria è svolto quasi sempre da donne, da maestre. Ma quando c’è un uomo a farlo nessuno lo chiamerebbe maestra solo perchè è il genere di gran lunga prevalente nella categoria".

Ma nel mirino della Boldrini non ci sono solo le redazioni, ma tutti quelli che si ostinano a utilizzare termini al maschile. "Mi auguro che possa rilanciare un dibattito pubblico, perchè non accettare la declinazione al femminile vuol dire non riconoscere un dato di fatto: che i tempi cambiano, che anche la lingua cambia, che non ci sono più i tabù di un tempo, che certe posizioni di responsabilità oggi possono essere per uomini e per donne, e che la donna può anche osare di volerle raggiungerle". La nuova battaglia della Boldrini, più che contro le discriminazioni, sembra contro la lingua italiana.
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

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