Autore Topic: Patriarcato e post-patriarcato  (Letto 1924 volte)

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Offline COSMOS1

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Patriarcato e post-patriarcato
« il: Luglio 19, 2014, 14:46:13 pm »
Ma infine, cos'era quel patriarcato che è fumo negli occhi al femminismo?

Il Patriarcato nel proprio stato puro, intendo, in quella società preistorica dove il Pater Familias (qui Familias sta per genitivo arcaico, complemento di specificazione che altrimenti sarebbe stato Familiae, a testimonianza dell'antichità dell'istituzione) domina senza alcuna limitazione nè interna nè esterna. Un uomo e il proprio mondo, per il quale mondo quell'uomo era:
  • sacerdote: leggeva la volontà divina nel volo degli uccelli o nelle ceneri del mattino. Da Giove - Iuppiter traeva la legge - Ius
  • monarca: unica fonte del potere, unico principio e fondamento della vita della famiglia
  • giudice, di conseguenza, ca va sans dire.
Ma, ora, quel patriarcato come è finito? Da cosa è stato soppiantato, sostituito, limitato?
Ebbene: quando i vari clan famigliari riconobbero la necessità di consorziarsi per accordarsi e non esaurirsi in guerre infinite e nello stesso tempo per difendersi da nemici esterni, come si accordarono i poteri assoluti di ciascun Pater con quelli degli altri? Se un pater vede nel volo degli uccelli l'infallibile e inconfutabile volontà divina di andare a nord mentre un altro vi legge altrettanto certamente il comando di spingersi a sud, se uno si appropria delle mogli o delle bestie o delle cose dell'altro, come si accordarono quegli eroi?
Ebbene, al patriarcato nel proprio stato originario è succeduto il DUELLO! Come dice il Vico: "protestavano Dio testimone e si richiamavano a Dio giudice dell'offesa... se essa parte oltraggiata vi cedesse mai vinta, reputavasi rea". Cioè la soccombenza nel duello era la fonte del diritto!
I duelli oggidì son proibiti, in quanto si ritiene che il diritto si debba far valere con carte bollate e giudici e avvocati e leggi. Chi si facesse giustizia da sè non sarebbe considerato giusto perciò stesso, anzi, la sola intenzione di regolare da sè i propri affari è indice sicuro di reità, si dice.
Epperò capita che un giudice condanni a 7 anni, e un altro assolva per lo stesso fatto e in base alle stesse leggi. Aprendo la strada ad infiniti ricorsi così come il giocatore incallito si gioca alla roulette anche l'ultimo bottone della camicia. La sorte girerà, pensa l'imputato, e mi darà ragione.
Sembra un racconto umoristico, una barzelletta, se non fosse proprio tutto vero.

Con il femminismo che in tutto questo gioca una parte non da poco conto.
Incapaci di duellare da sè, le donne si rivolgono ai tribunali per avere giustizia, cioè per appropriarsi della Ius, per dimostrare a sè e al mondo che Gott mitt Uns.
Non sarebbe forse meglio domandarsi se era meglio il Pater Familias che scrutava il volo degli uccelli, piuttosto di quello che urla incollerito che "va tutelata anzitutto la dignità delle donne"?
Dio cè
MA NON SEI TU
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Offline Salar de Uyuni

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Re:Patriarcato e post-patriarcato
« Risposta #1 il: Luglio 19, 2014, 18:22:01 pm »
Ma,tutta la civiltà occidentale si distingue dal resto del mondo, per lo sforzo fatto per sottrarre la legge,dall'arbitrio della casta sacerdotale,che pretendeva di agire in base al volere degli dei,a una legge SCRITTA e laica,(le famose XII tavole romane) che dunque fosse il meno possibile soggetta all'arbitrio del volere sacerdotale.
Alcuni come Guenon identificano in questa scissione tra potere temporale,e potere spirituale,che poi sarà il leitmotiv del medioevo,una sorta di peccato originale della civiltà occidentale,che soltanto la conversione dell'occidente all'Islam potrà emendare,e infatti lui,esoterista e massone,si convertì all'Islam,e si fece ribattezzare ''il servitore dell'Unico''.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Lucia

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Re:Patriarcato e post-patriarcato
« Risposta #2 il: Luglio 19, 2014, 18:29:08 pm »
La dittatura sarebbe na forma  di patriarcato?

Offline Vicus

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Re:Patriarcato e post-patriarcato
« Risposta #3 il: Luglio 19, 2014, 19:34:44 pm »
Il patriarcato sembra essere un mito della narrativa femminista, e in ogni caso la famiglia che noi crediamo "tradizionale" (famiglia nucleare con donna casalinga) è una creazione dell'epoca moderna.
Non so se certi modelli siano definitivamente superati. La nostra epoca si sta staccando da una mentalità cronologica della storia, vista come cambiamento continuo e irreversibile. Grazie alle nuove tecnologie che tendono a recuperare la comunicazione orale a scapito di quella scritta, stiamo tornando alla concezione "spaziale" di popoli prealfabetici, intemporali, per i quali tutte le epoche sono simultaneamente presenti. Ne parla proprio Guénon (tra una fumisteria e l'altra, ma sono un lettore onnivoro :lol:) ne Il Regno della quantità e i segni dei tempi, al capitolo "Il tempo cambiato in spazio".
Il tema è trattato anche, in modo certamente più scientifico, da Douglas Rushkoff in Present Shock: When Everything Happens Now. Una lettura appassionante sulla fine di tutte le Grandi Narrazioni.
Citazione
La dittatura sarebbe na forma  di patriarcato?
La teoria di Fromm e Reich... Non direi, visto il matriarcato vigente. ;)
« Ultima modifica: Luglio 19, 2014, 19:45:29 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.