Ciao Salar.
Dunque, iniziamo col precisare che il sottoscritto è stato ed è (ma da tanto non approfondisco più) un appassionato di taoismo, ma non un grande esperto.
Il taoismo è una filosofia, secondo me, molto intelligente e interessante, ma anche molto complessa.
Diciamo subito che ciò che rimane incompreso e a mezzaria non è che sia poi così interessante e intelligente. Quindi deduciamo che il taoismo, se rimane sospeso e a mezzaria, vuol dire che semplicemente non è stato compreso bene, non vuol dire che la volontà di chi ha scritto quelle cose era di lasciare tutto incompreso. Là dove non si capisce, non è che si voleva che non fosse capito, vuol dire che semplicemente
chi legge non ha capito, per motivi che possono essere diversi e che magari vedremo in parte.
Il taoismo non è relativista. Tao ha il significato di "via", percorso, sentiero; la via, il percorso e il sentiero
migliore, questo volevano e vogliono intendere. In un certo senso l'unico. in quel modo si vuole dire che seguendo quel percorso si perviene a delle verità; che poi la cosa sia molto complessa è un altro discorso. Ma non si perviene a mille verità, ma ad una sola, con solo qualche variante secondaria. Un "mistico" taoista perverrà quindi alle stesse verità cui perviene l'asceta indiano a distanza di molti km, etc, etc.
La cosa notevole del taoismo è che si è tramandato abbastanza bene nei secoli e nei millenni, attraverso il canale delle arti marziali e della cultura tradizionale cinese.
Si è tramandato attraveso gli scritti (specie quelli tradizionali classici) ed anche per via orale, attraverso, appunto, il canale delle arti marziali et similia.
I testi classici (tre, i principali) sono stati scritti oltre duemila anni fa.
C'è però un problema. Sono stati scritti in cinese antico. Quindi si deve prima tradurli dal cinese antico a quello moderno, poi, visto che i cinesi usano gli ideogrammi, occorre "latinizzare" parole e concetti, cioè trasformare gli ideogrammi in parole e concetti "occidentali". Poi bisognerà tradurli ancora nelle varie lingue. In ultimo dar loro un senso compiuto.
Tutte operazioni non facili, come si può evincere. Ciononostante l'operazione a mio avviso è riuscita notevolmente bene, ma per essere abbastanza certi di on commettere errori nell'interpretare, serebbe utile appoggiarsi alla cd tradizione orale, ovvero quella che si tramanda da maestro ad allievo, di solito infatti nelle scuole taoiste (arti marziali, medicina tradizionale, etc) si studiano proprio i testi classici.
Per tradurre dall'ideogramma cinese alle lingue occidentali occorre seguire delle regole precise, ovviamente, altrimenti ognuno tradurrebbe a modo suo in anarchia. Esistono diversi metodi di traslitterazione, ovvero diversi insiemi di regole.
Se vuoi, al link qui sotto puoi saperne di più:
http://www.tuttocina.it/tuttocina/lingua/roman.htm#.U8bx6PLm5WEIn genere i metodi più usati sono due o tre.
Non mi ricordo affatto quale sia il metodo usato nei tuoi post, comunque lo "Zhuangzi" di cui parli è forse più noto col nome di Chuang-tzu ed è l'autore di uno dei tre testi classici. Gli altri due sono il Tao Te Ching e il Lieh-tzu. Il termine "tzu" è un appellativo che significa ,maestro, libro, insegnamento. Quindi Chuang-tzu= il libro, l'insegnamento del maestro Chuang; Lao-tzu= il libro, l'insegnamento del maestro Lao, etc.
Venendo al testo che hai citato, per poter dare un parere più certo bisognerebbe contestualizzarlo, sapere da dove è stato estrapolato, di cosa si parlava, etc. Forse è stato preso dal Chuang-tzu, ma anche no.
Per comprendere uno scritto taoista occorre leggere, rileggere, poi lasciar maturare e poi rileggere ancora.
« Zhuangzi e Huizi stavano passeggiando nei pressi della cascata di Hao quando Zhuangzi disse:
"Osserva come i pesci saltellano sull'acqua e poi si rituffano. Questo è ciò che ai pesci piace realmente!"
Huizi disse, "Tu non sei un pesce — come puoi sapere quello che piace ai pesci?"
Zhuangzi replicò, "Tu non sei me, quindi, come puoi sapere che io non so cosa piace ai pesci?"
Huizi, "Non sono te, e per questo non so di certo cosa tu sai.
D'altro canto, tu di certo non sei un pesce — quindi, questo prova che tu non sai cosa piace ai pesci!"
Zhuangzi disse, "Torniamo alla domanda originale, per favore.
Tu mi hai chiesto come so cosa piace ai pesci — quindi, tu già sapevi che lo sapevo quando mi hai posto quella domanda.
Io lo sapevo semplicemente stando qui vicino all'Hao". »Per me qui c'è un maestro taoista che tenta di spiegare, attraverso una sorta di "percorso circolare", che se due sono simili possono arrivare a "verità" comuni, se non sono simili possono arrivare solo a verità soggettive, che si deducono osservando i comportamenti "in natura" dell'altro essere, e solo in quel modo si possono dedurre. Non ci si può quindi immedesimare più di tanto, poichè il sentire di due esseri diversi sarà per forza diverso.
Da cosa deduce che ai pesci piace saltellare e rituffarsi? Semplicemente perche lo fanno (e lui li vede).
Il testo, in specie l'ultimo pezzo, per me è mal tradotto e quindi risulta ancor meno chiaro del solito.
Questo è quel che penso, ciao.