Autore Topic: Tiziana Ciprini (M5STELLE) sul cognome paterno  (Letto 927 volte)

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Offline Rita

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Tiziana Ciprini (M5STELLE) sul cognome paterno
« il: Luglio 16, 2014, 16:57:49 pm »

CIAO PA’- IL COGNOME DEL PADRE PUO’ ANDARE IN SOFFITTA

Nel caos più totale, nell'inconsapevolezza e nell'ignoranza di quasi tutta l'aula circa il testo che si stava votando (compresa la mia, che mi sono accorta dell’esistenza di tale proposta di legge soltanto 2 giorni fa), è andato in scena il tentativo di annacquare la cultura patriarcale, per sostituirla con un nuovo paradigma non meglio specificato.

Il tutto perché CE LO CHIEDE l’EUROPA (in particolare Consiglio D’Europa e Corte europea).

La strategia comunitaria mira a una trasformazione veramente profonda della società e c’è da anni una sovrapposizione continua tra i concetti di parità e uguaglianza, che mescola, confonde e porta avanti questioni legittime (quali promozione della parità nella vita lavorativa) e questioni più discutibili, quali il promuovere il cambiamento dei ruoli maschili e femminili.

Secondo questo testo di legge sarà possibile attribuire al nascituro:
 a) Il cognome del padre
 b) Il cognome della madre
 c) Il cognome di entrambi, previo accordo dei genitori sull’ordine da dare.
 d) In caso di mancato accordo segue l’attribuzione in ordine alfabetico.

Si intravede un tentativo per indebolire il legame (già precario) del nascituro con la linea maschile e paterna.
 Lo psicoterapeuta Claudio Risè, ricordando il significato simbolico e dunque profondo del cognome, ha ribadito che “lo sbiadimento della figura paterna sta generando enormi problemi nelle società occidentali. La principale è la maggiore fragilità dei figli nell’affrontare le sconfitte e dolori della vita”.
Il cognome del padre spesso tramandava ai figli il mestiere dei padri, il saper fare, come preziosa eredità di appartenenza a un ruolo sociale.

Ho il fondato sospetto che l’Ue stia sfruttando da anni la propaganda di genere non già per elevare la condizione della donna, ma per abbassare quella dell’uomo comune, per demolire la cultura patriarcale, oramai diventata scomoda e pericolosa per il sistema che si vuole implementare, funzionale al NWO ovviamente.

Si vuole colpire il patrimonio androtecnico, inteso come insieme di strumenti, ruoli, pratiche, valori, norme, modi di pensare, sentire e agire di educazione al maschile, facendo sì che intere generazioni di uomini crescano senza più riferimenti dell’universo maschile. E venne l’epoca dei bamboccioni e il modello dell’indifferenziato.
 Questo perché il vertice della piramide del potere è stretto e c’è posto solo per una ristretta elitè maschile, quindi meglio depotenziare tutti gli altri, rendendoli subalterni.

Per ubbidire all’Europa si sta prendendo una china molto pericolosa, senza ovviamente coinvolgere nel processo legislativo specialisti e esperti in campo psicologico e sociologico, in modo da avere una visione integrata e multidisciplinare sul tema e sui delicati impatti di tali scelte a tutti i livelli e senza coinvolgere i cittadini in un ampio dibattito sul tema.

A causa delle perplessità avanzate da molti deputati, il provvedimento è stato rinviato ad altra seduta.
 Non mancherò di intervenire…

STAY TUNED

Tiziana Ciprini Cicchi (cognome materno)
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

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Re:Tiziana Ciprini (M5STELLE) sul cognome paterno
« Risposta #1 il: Luglio 16, 2014, 17:34:39 pm »
CIAO PA’- IL COGNOME DEL PADRE PUO’ ANDARE IN SOFFITTA

Nel caos più totale, nell'inconsapevolezza e nell'ignoranza di quasi tutta l'aula circa il testo che si stava votando (compresa la mia, che mi sono accorta dell’esistenza di tale proposta di legge soltanto 2 giorni fa), è andato in scena il tentativo di annacquare la cultura patriarcale, per sostituirla con un nuovo paradigma non meglio specificato.

Il tutto perché CE LO CHIEDE l’EUROPA (in particolare Consiglio D’Europa e Corte europea).

La strategia comunitaria mira a una trasformazione veramente profonda della società e c’è da anni una sovrapposizione continua tra i concetti di parità e uguaglianza, che mescola, confonde e porta avanti questioni legittime (quali promozione della parità nella vita lavorativa) e questioni più discutibili, quali il promuovere il cambiamento dei ruoli maschili e femminili.

Secondo questo testo di legge sarà possibile attribuire al nascituro:
 a) Il cognome del padre
 b) Il cognome della madre
 c) Il cognome di entrambi, previo accordo dei genitori sull’ordine da dare.
 d) In caso di mancato accordo segue l’attribuzione in ordine alfabetico.

Si intravede un tentativo per indebolire il legame (già precario) del nascituro con la linea maschile e paterna.
 Lo psicoterapeuta Claudio Risè, ricordando il significato simbolico e dunque profondo del cognome, ha ribadito che “lo sbiadimento della figura paterna sta generando enormi problemi nelle società occidentali. La principale è la maggiore fragilità dei figli nell’affrontare le sconfitte e dolori della vita”.
Il cognome del padre spesso tramandava ai figli il mestiere dei padri, il saper fare, come preziosa eredità di appartenenza a un ruolo sociale.

Ho il fondato sospetto che l’Ue stia sfruttando da anni la propaganda di genere non già per elevare la condizione della donna, ma per abbassare quella dell’uomo comune, per demolire la cultura patriarcale, oramai diventata scomoda e pericolosa per il sistema che si vuole implementare, funzionale al NWO ovviamente.

Si vuole colpire il patrimonio androtecnico, inteso come insieme di strumenti, ruoli, pratiche, valori, norme, modi di pensare, sentire e agire di educazione al maschile, facendo sì che intere generazioni di uomini crescano senza più riferimenti dell’universo maschile. E venne l’epoca dei bamboccioni e il modello dell’indifferenziato.
 Questo perché il vertice della piramide del potere è stretto e c’è posto solo per una ristretta elitè maschile, quindi meglio depotenziare tutti gli altri, rendendoli subalterni.

Per ubbidire all’Europa si sta prendendo una china molto pericolosa, senza ovviamente coinvolgere nel processo legislativo specialisti e esperti in campo psicologico e sociologico, in modo da avere una visione integrata e multidisciplinare sul tema e sui delicati impatti di tali scelte a tutti i livelli e senza coinvolgere i cittadini in un ampio dibattito sul tema.

A causa delle perplessità avanzate da molti deputati, il provvedimento è stato rinviato ad altra seduta.
 Non mancherò di intervenire…

STAY TUNED

Tiziana Ciprini Cicchi (cognome materno)
Mi fa piacere sentire queste parole dalla deputata Tiziana Ciprini, che comunque non sono la scoperta dell'acqua calda per un antifemminista.
Piuttosto mi piacerebbe sentirle pronuciare da altri pentastellati tipo Luigi di Maio o Alessandro Di Battista, che io stimo molto all'interno del Movimento.