Autore Topic: Massimo Micaletti : Questa è casa mia o no ?  (Letto 1366 volte)

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Offline Stendardo

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Massimo Micaletti : Questa è casa mia o no ?
« il: Luglio 16, 2014, 15:53:37 pm »
Fonte : http://radiospada.org/2014/07/questa-e-casa-mia-o-no/

QUESTA È CASA MIA. O NO?

16 luglio 2014 by jeannedarc
_dsc0818

 

di Massimo Micaletti

 

Così pare che le femministe bolognesi siano tanto infastidite dai Rosari recitati davanti al Sant'Orsola. Del resto, da un'area culturale cui dà fastidio persino il silenzio delle Sentinelle, figurarsi se non ci si poteva attendere qualche ululato all'indirizzo di chi addirittura si permette di pregare! E cosa si sono messe in mente queste paladine? “Se continuate a pregare al Sant'Orsola, noi andremo in San Petronio (la Chiesa più nota di Bologna, in Piazza Maggiore) a distribuire preservativi!”[1]. Terrificante: il coraggio del ragazzo che a Piazza Tien an Men si metteva dinanzi ai carri armati è poco più di una pernacchia, al confronto.

Due parole soltanto su questo modo di ragionare (e già “ragionare” è una parola grossa).

In primis appare davvero indicativo che, mentre costoro identificano il simbolo della cristianità militante nel Rosario, che è in effetti il catalogo sintetico e luminoso della preghiera cattolica, poi rappresentano la summa del loro pensiero nel preservativo. Quale oggetto le rappresenta, cosa rende immediatamente evidente la loro pretesa sempiterna battaglia per la dignità della donna? Il condom, l'oggetto che massimamente rappresenta la cosificazione della donna, quello che la riduce a femmina da intrattenimento ad uso del maschio. Spettacolare.

Va poi posta il rilievo la logica raffinatissima che sta dietro il loro ultimatum: “voi al Sant'Orsola, noi in San Petronio” come a dire “voi a casa nostra, noi a casa vostra”. Eh no, belle, non funziona così: il Sant'Orsola non è casa vostra per niente. Se una Chiesa può essere lato sensu intesa come “casa dei cattolici” – in realtà è casa di Dio, ma guardacaso è il Dio che pregano i cattolici e ci dispiace per gli altri – un ospedale del Servizio Sanitario Nazionale non è casa vostra, è casa di tutti e dovrebbe anzi essere prima di tutto casa della Vita. Perciò una preghiera per la Vita ci sta benissimo, una preghiera per la Vita e per le mamme che si condannano al rimorso ci sta ancora meglio.

Chiedetevi come mai quel Rosario vi dà così fastidio: e non venite a raccontare che “attenta alla laicità”, ché francamente non mi pare che i vostri argomenti siano esattamente da cattedra di Diritto Costituzionale alla Sapienza o all'Alma Mater. Dite piuttosto che quella preghiera è un richiamo alle coscienze, in un luogo, in un contesto ed in un momento in cui davvero quel richiamo potrebbe risvegliare qualcosa in qualcuna e bruciare in un solo istante tutto quello in cui avete creduto e stancamente ribadite di credere. Allora, belle mie, è tutto chiaro: il vostro non è fastidio. E' paura.

 

[1]    http://www.notizieprovita.it/notizie-dallitalia/femministe-minacciano-o-smettete-di-pregare-davanti-agli-ospedali-contro-laborto-oppure-distribuiremo-profilattici-in-chiesa/
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

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Re:Massimo Micaletti : Questa è casa mia o no ?
« Risposta #1 il: Luglio 16, 2014, 17:19:14 pm »
Fonte : http://radiospada.org/2014/07/questa-e-casa-mia-o-no/

QUESTA È CASA MIA. O NO?

16 luglio 2014 by jeannedarc
_dsc0818

 

di Massimo Micaletti

 

Così pare che le femministe bolognesi siano tanto infastidite dai Rosari recitati davanti al Sant'Orsola. Del resto, da un'area culturale cui dà fastidio persino il silenzio delle Sentinelle, figurarsi se non ci si poteva attendere qualche ululato all'indirizzo di chi addirittura si permette di pregare! E cosa si sono messe in mente queste paladine? “Se continuate a pregare al Sant'Orsola, noi andremo in San Petronio (la Chiesa più nota di Bologna, in Piazza Maggiore) a distribuire preservativi!”[1]. Terrificante: il coraggio del ragazzo che a Piazza Tien an Men si metteva dinanzi ai carri armati è poco più di una pernacchia, al confronto.

Due parole soltanto su questo modo di ragionare (e già “ragionare” è una parola grossa).

In primis appare davvero indicativo che, mentre costoro identificano il simbolo della cristianità militante nel Rosario, che è in effetti il catalogo sintetico e luminoso della preghiera cattolica, poi rappresentano la summa del loro pensiero nel preservativo. Quale oggetto le rappresenta, cosa rende immediatamente evidente la loro pretesa sempiterna battaglia per la dignità della donna? Il condom, l'oggetto che massimamente rappresenta la cosificazione della donna, quello che la riduce a femmina da intrattenimento ad uso del maschio. Spettacolare.

Va poi posta il rilievo la logica raffinatissima che sta dietro il loro ultimatum: “voi al Sant'Orsola, noi in San Petronio” come a dire “voi a casa nostra, noi a casa vostra”. Eh no, belle, non funziona così: il Sant'Orsola non è casa vostra per niente. Se una Chiesa può essere lato sensu intesa come “casa dei cattolici” – in realtà è casa di Dio, ma guardacaso è il Dio che pregano i cattolici e ci dispiace per gli altri – un ospedale del Servizio Sanitario Nazionale non è casa vostra, è casa di tutti e dovrebbe anzi essere prima di tutto casa della Vita. Perciò una preghiera per la Vita ci sta benissimo, una preghiera per la Vita e per le mamme che si condannano al rimorso ci sta ancora meglio.

Chiedetevi come mai quel Rosario vi dà così fastidio: e non venite a raccontare che “attenta alla laicità”, ché francamente non mi pare che i vostri argomenti siano esattamente da cattedra di Diritto Costituzionale alla Sapienza o all'Alma Mater. Dite piuttosto che quella preghiera è un richiamo alle coscienze, in un luogo, in un contesto ed in un momento in cui davvero quel richiamo potrebbe risvegliare qualcosa in qualcuna e bruciare in un solo istante tutto quello in cui avete creduto e stancamente ribadite di credere. Allora, belle mie, è tutto chiaro: il vostro non è fastidio. E' paura.

 

[1]    http://www.notizieprovita.it/notizie-dallitalia/femministe-minacciano-o-smettete-di-pregare-davanti-agli-ospedali-contro-laborto-oppure-distribuiremo-profilattici-in-chiesa/
Grazie Stendardo per queste notizie molto interessanti.
Che alle femministe dia un gran fastidio il Rosario è alquanto significativo, perchè il demonio ha una paura folle per questa preghiera. Ed è per questo che il Rosario è particolarmente consigliata, soprattutto nelle famiglie, perchè toglie qualunque forza al nemico.
Come Gesù è anche indicato come il Nuovo Adamo, cosi' Maria Santissima è indicata come la nuova Eva, alla quale è affidato il compito di schiacciare la testa del serpente. Infatti ogni parte del Rosario è composto da cinque Padre Nostro e cinquanta Ave Maria, perchè la Madonna rappresenta l'intera umanità non corrotta dal peccato originale in quanto creatura come noi, mentre Gesù rappresenta la somma di tutto il nostro Credo (spero di aver scritto bene), in quanto essere Cristiani significa credere che Dio si è fatto uomo nella persona di Gesù Cristo.

Dunque il Rosario è il legame che stringe satana come un salame.