In rilievo > Osservatorio sul Femminismo
Fikasicula, il Ricciocorno e Maschile Plurale
COSMOS1:
È un fuoco di fila quello cui assistiamo nel campo femminista, che toglie quasi il respiro perchè non ti lascia il tempo di metabolizzare le scoperte per ri-collocarti e ri-collocarle (loro).
Ecco un post (? troppo aulico: articolo? o intervento?) di Nadia Somma. Altro soggetto che a noi del forum non è mai stato simpatico (basta fare una ricerchina per vedere quanto le abbiamo sputato addosso).
Ed ecco una ammissione che, da una femminista, non è scontata:
--- Citazione ---raramente ho incontrato la sorellanza tra donne sia fuori che dentro gli ambienti femministi
--- Termina citazione ---
Nostalgia, dunque, di una sorellanza che è un punto di fuga del ragionamento femminista per dire nostalgia di una fraternità, di una amicizia, di una comuinione. Perchè appunto nel ragionare il movimento femminista ha smarrito quel che di buono poteva esserci nella scoperta, carnale, immediata, concreta, della dignità femminile.
Ragionamento che si è perso nei meandri della dialettica servo-padrone, noi qui sul forum ne abbiamo discusso tante volte e non facciamo molta fatica a ridere delle debolezze di quel pensiero anche quando viene da persone sulle quali non c'è per nulla da ridere.
Ma credono di fare qualcosa di nuovo ricoprendo con nuove parole (la sorellanza) un vecchio concetto (Liberté, Égalité, Fraternité) quando la novità non era nella parola o nel concetto, ma nell'esperienza, nel voler tornare alla cosa in sè, forando la gabbia dei concetti.
Avremmo tante cose da dire su questa "cosa in sè", ma ci porterebbe fuori tema. Il post della Somma invece è assolutamente rilevante perchè si vede come percorso da un'ansia "sacerdotale": la sorellanza è il culto di cui le femministe sono i sacerdoti.
Come ogni gerarchia, anche quella femminista si irrigidisce nei propri dogmi e nelle proprie ortodossie. Ma l'esperienza epifanica di cui dicevo nel post precedente può non essere del tutto spenta, se alle parole d'ordine clericali (quote rosa, convenzione di Istanbul, femminicidio, ...) possono accostarsi ragionamenti che superano la dialettica tesi/antitesi:
--- Citazione --- Non voglio coltivare l’illusione che le donne siano migliori, non voglio farmi piacere a tutti i costi donne solo perché donne
--- Termina citazione ---
È dunque possibile che l'esperienza femminista superi se stessa tornando all'esperienza originaria? Forse si e forse no. Frasi come
--- Citazione --- un continuo lavoro di coscienza di sé stessi
--- Termina citazione ---
fanno tuttavia temere la Caporetto Calvinista che trasformerà inevitabilmente il femminismo nella copertura ideologica del nuovo Ordine Mondiale, fatto di tasse ed ecologia politically correct.
In ogni caso benvengano questi mal di pancia al di là del muro, ben vengano anche per noi militanti QM, perchè è ora che anche il nostro malessere trovi le parole per divenire esperienza comune e discorso.
PS per i novelli della QM forse sarà utile ricordare qualche riferimento. La fratellanza maschile è uno dei pivot del nostro ragionamento, perchè senza amicizia non può esserci solidarietà e perchè fondamento dell'amicizia maschile è la paternità. Vedi Risè: Il Padre, Il Maschi selvatico, Felicità è donarsi, etc etc Ma anche Antonello Vanni o paolo Ferliga o ...
Cavalier Serpente:
Della serie contradire una donna è inutile, perchè tanto prima o poi lo farà lei da sola?
Staremo a vedere.
Potrebbe anche essere, ma siccome il femminismo è uno strumento di altri poteri non credo che glielo permetteranno mai.
Il femminismo è un luogo ove riporre le donne in condizione di non nuocere ad altri e superiori interessi ma di esserne allo stesso tempo duttile strumento.
COSMOS1:
In questa revisione dell'identità del femminismo si inserisce a proposito la discussione su womenagainstfemminism di cui discutiamo altrove.
Ovviamente anche a questo proposito osserviamo la solita frattura tra il femminismo pensante e il femminismo conformista e ovviamente a noi interessa solo il primo, poichè i Ricciocorni e i MaschiliPlurali non hanno due neuroni con i quali entrare in contatto.
La discussione è interessante perchè le femministe si domandano cosa hanno sbagliato e si rispondono in modo molto "parrocchiale": quante discussioni similmente barbose ho ascoltato nelle parrocchie e quanti mea culpa o anche radicali autocritiche. In realtà non è mai servito a nulla, non ricordo una sola autocritica che sia mai servita a salvare dall'estinzione i benintenzionati dinosauri che vi si sono esercitati.
Però per noi si tratta di confermare un cambiamento di rotta: quando abbiamo aperto il primo forum della QM, quando tutti ci nascondevamo dietro pseudonimi e lo stesso Rino pubblicò Questa Metà della Terra con uno pseudonimo, chi avrebbe mai pensato alla possibilità di una critica e un dileggio così universale del femminismo? Paradossalmete proprio in contemporanea con il massimo potere del femminismo-donnista, l'approvazione della conferenza di Istambul, i milioni di padri separati sotto i ponti, le quote rosa imposte urbi et orbi, etc etc
Questo cambiamento di rotta tuttavia non è un cambiamento di ideologia, come se si sia trattato di un cambio di guardaroba: via il vecchio cappello, su quello alla moda.
È chiaro, o perlomeno a me appare chiaro, che è tramontata la forza epifanica del femminismo: oggi una femminista che fa il gesto della vulva o che indossa la minigonna non fa più notizia. Le femministe le troviamo semmai di là, dove un nuovo matriarcato vorrebbe controllare l'uso che le donne fanno del proprio corpo e decidere quando quell'uso è o non è politicamente corretto.
Mostrare le gambe o la vagina in pubblico oggi non "mostra" nulla. Ma le femministe che vorrebbero reintrodurre il controllo sociale sul corpo delle donne che proprio il femminismo ha infranto, non hanno più neppure la memoria di cosa quelle minigonne manifestavano.
Perchè nella migliore delle ipotesi pensano all'autodeterminazione, al controllo sociale, a discorsi più o meno libertari.
Ma voi ricordate le manifestazioni degli anni 70? Ricordate la sensazione che si stessero aprendo le porte dei Saturnia Regna? Che le donne stessero portando nella storia la palingenesi totale e definitiva?
Ecco: quello è finito, perciò il mea culpa sul linguaggio e la prassi femminista è un esercizio sterile.
Ma mentre loro si masturbano deluse dal dileggio, noi quale epifania maschile possiamo o vogliamo scoprire?
COSMOS1:
da feisbuk:
--- Citazione ---Abbatto i Muri1 h · Modificato · Lo scrivo con chiarezza perché sicuramente è necessario: se a rappresentare le donne non possono essere le altre donne, dato che siamo diverse le une dalle altre, figuriamoci se possono esserlo gli uomini. Una cosa sono le donne che mettono in discussione il femminismo egemone perché esigono di potersi autorappresentare e un'altra gli uomini che lo disprezzano perché vorrebbero imporre la propria visione morale alle donne. Di uomini che nel tempo ci hanno detto cosa fare ne abbiamo avuti fin troppi. E in questo siamo tutte d'accordo, a prescindere dal femminismo che ci piace. Le nostre regole le stabiliamo noi.
--- Termina citazione ---
:ohmy:
che vol dì?
:hmm:
anche noi di donne che nel tempo ci hanno detto cosa fare ne abbiamo avute fin troppe (la mamma, la sorella, la zia, la moglie, le figlie ...)
e quindi? che c'azzecca con il femminismo? Anche noi uomini vogliamo autodeterminarci, anche noi vogliamo sapere, quando ci sposiamo, cosa rischiamo (schiavitù a vita!), anche noi vogliamo essere liberi di dire ad una donna: mi fai arrapare o no!
Suppongo che la crisi del femminismo sia qualcosa di più che un maldestro tentativo maschile di riprendere a parlare a nome delle donne :cool:
Cavalier Serpente:
--- Citazione da: COSMOS1 - Luglio 26, 2014, 11:51:34 am ---da feisbuk:
:ohmy:
che vol dì?
:hmm:
anche noi di donne che nel tempo ci hanno detto cosa fare ne abbiamo avute fin troppe (la mamma, la sorella, la zia, la moglie, le figlie ...)
e quindi? che c'azzecca con il femminismo? Anche noi uomini vogliamo autodeterminarci, anche noi vogliamo sapere, quando ci sposiamo, cosa rischiamo (schiavitù a vita!), anche noi vogliamo essere liberi di dire ad una donna: mi fai arrapare o no!
Suppongo che la crisi del femminismo sia qualcosa di più che un maldestro tentativo maschile di riprendere a parlare a nome delle donne :cool:
--- Termina citazione ---
...e non soltanto sorelle, zie, etc.
Ma anche assolute sconosciute che ti scassano la minkia tentando di incontrarti e spiegarti quale morale dovresti adottatre con la loro "protetta".
Come dico sempre sempre a certe oche depresse, in quanto similfemministe che se non lo fossero sarebbero giulive,:
perchè non parliamo invece della vostra maestria nell'impiantare ricatti e sotterfugi di ogni genere e più o meno subdolamente nel tentativo di indurci a fare soltanto ciò che unicamente ciò che aggrada a voi?
Le donne non sono oppressive, sono un perpetuo scassamento di minkia, che è ancora peggio.
--- Citazione da: COSMOS1 - Luglio 26, 2014, 11:51:34 am --- anche noi vogliamo essere liberi di dire ad una donna: mi fai arrapare o no!
--- Termina citazione ---
...si...ma in qualsiasi situazione ed in qualsiasi ambito, nessuno escluso.
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