Fonte :
http://it.avoiceformen.com/allnews/lo-stato-italiano-prosegue-lopera-di-distruzione-della-famiglia/Lo Stato Italiano prosegue l’opera di distruzione della famiglia
July 18, 2014 By Silvio Altarelli 0 Comments
Court1La Cassazione ha sentenziato che lo stato italiano si arroga il potere di privare un uomo del proprio reddito, condannandolo a mantenere una ex moglie, anche se il matrimonio è stato annullato dalla Sacra Rota.
Prosegue così l’opera di distruzione della famiglia, ottenuta promettendo mantenimenti e sentenze sessiste alle donne se chiedono la separazione.
Il risultato è che il 74% delle separazioni sono chieste da donne. Questa maggiore tendenza delle donne a rompere legami sentimentali sparisce quando manca l’incentivo economico (ad esempio fra fidanzati) e sale al 90% quando le donne sono laureate ed informate dei benefici economici.
Studi americani trovano che la probabilità che una donna chieda il divorzio aumenta di 7 volte se sa che otterrà il possesso dei figli:
«I risultati sono consistenti con l’ipotesi che la scelta di divorziare sia guidata dall’interesse egoistico al momento del divorzio. Le persone divorziano quando possono appropriarsi delle proprietà familiari tramite il divorzio. [...] Chi ottiene i figli è di gran lunga la componente più importante nel decidere chi chiede il divorzio. [...] Se la scelta di divorziare è sopratutto determinata da un tentativo di sfruttare il partner, leggi più restrittive sarebbero un beneficio per la società»
[M.F. Brining, D.W. Allen, “Why Most Divorce Filers Are Women”, American Law and Economics Review V2 N1 (126) 2000]
Ferdinando Santosuosso, vice presidente emerito della Corte Costituzionale, scrive
«dall’ingiustificabile posizione dominante che un tempo aveva il marito si è passati a un eccesso opposto, e non a una corretta situazione di riequilibrio. Qualcuno dice che la donna, senza perdere le tradizionali cortesi attenzioni di cui era ed è circondata da fidanzati e mariti, ha acquisito progressivamente delle posizioni di fatto e di diritto sempre più vantaggiose [...] oggi appare spesso che per donne svagate o intraprendenti il matrimonio sia considerato come la vittoria di un concorso o un contratto di assicurazione.
Tutti sono convinti che questo importante nucleo sociale, qual è la famiglia, debba essere tutelato e incoraggiato al massimo e che tale risultato possa conseguirsi soprattutto con un’adeguata formazione dei giovani e con un buon orientamento dei suggestivi mass-media. Ma anche un saggio assetto giuridico può avere il suo peso nel miglioramento dei rapporti familiari, evitando di contribuire alla distruzione di un istituto così prezioso per le nuove generazioni e per tutta la società.»
(Ferdinando Santosuosso, “Il Sole 24 Ore” di Domenica 16 Giugno)
Come reazione, molti uomini hanno ormai capito che questo matrimonio è un contratto capestro ed evitano di sposarsi.
Il risultato è l’insoddisfazione generale: i sociologi che dagli anni 70 ad oggi hanno effettuato indagini per misurare il “livello di felicità” trovano che anche le donne erano più felici prima che il femminismo ed il suo manganello giudiziario le inducesse a questa opera di distruzione delle famiglie [Fonte: B. Stevenson, J. Wolfers, “The Paradox of Declining Female Happiness”, American Economic Journal: Economic Policy, American Economic Association, vol. 1(2), pag. 190-22].
Ma soprattutto, le leggi e le sentenze che incoraggiano lo sfacelo delle famiglie ed il fenomeno delle madri single hanno devastato la vita di milioni di bambini.
“La separazione fra i genitori durante l’infanzia è emersa come il singolo più importante fattore di rischio per la morte precoce. I figli adulti di genitori separati sono morti quasi 5 anni prima, in media, dei figli cresciuti in famiglie intatte. Le cause della morte includono incidenti, violenza, attacchi al cuore. La separazione fra i genitori rimane l’evento più traumatico e dannoso per i bambini”. (Fonte: H.S. Friedman e L.R. Martin, The Longevity Project.)