Autore Topic: Rivoluzione e ricerca  (Letto 1144 volte)

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Offline Animus

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Rivoluzione e ricerca
« il: Agosto 02, 2014, 11:16:37 am »
La ri-voluzione, il cui significato sociale è quello di un cambiamento radicale atto a superare uno  stadio passato per portarci “avanti” , significa in realtà … tornare indietro:  revolutio -onis, cioè, “riavvolgimento, ritorno”.

Il significato di rivoluzione viene espresso correttamente nella rivoluzione planetaria, ossia il tempo o lo spazio necessari affinché i pianeti ritornino laddove erano già stati.

Ma anche la ri-cerca, che ci spinge in “avanti”, è ancora collegata all’indietro, a cercare qualcosa che prima c’era, e adesso non c’è più, qualcosa che è stato perduto: ri-cercare, ossia, cercare nuovamente.

Ora com’è possibile che rivoluzioni e ricerca, che hanno il significato comune di “portarci avanti”ci portino, in realtà, anche indietro?
E poi, indietro dove, indietro quando?

Per superare quella che appare come un’insanabile contraddizione, si deve far ricorso ad uno dei miti fondativi della cristianità, non uno qualunque, ma il più potente di tutti, quello che condiziona la psiche collettiva di ogni “intrapresa occidentale” , ossia il mito dell’Eden, del Paradiso Perduto e della condizione dell’uomo antecedente alla caduta originle.
L’età dell’oro insomma, la stessa che viene cantata in versi da Virgilio nella quarta ecloga delle Bucoliche:

“magnus ab integro saeclorum nascitur ordo.
Iam redit et Virgo, redeunt Saturnia regna;
iam nova progenies caelo demittitur alto.
Tu modo nascenti puero, quo ferrea primum
desinet ac toto surget gens aurea mundo,
casta, fave, Lucina”[1]

Ed ecco che la contraddizione dei termini, come concomitanza degli opposti – che moralmente significano “in avanti”, etimologicamente “all’indietro” – inizia ad affievolirsi, a non essere più contraddittoria.
Essi, ri-cerca e ri-voluzione,  sono davvero espressioni del mito dell’Eden, della volontà di ritornare alla condizione antecedente il “peccato originale”, rispetto alla quale essi, altro non sono che i mezzi (la ricerca), e i passi necessari (le rivoluzioni) per realizzare questo fine psichico.

E del resto, anche il padre del medoto scientifico occidentale, non disse chiaramente, fuor da ogni metafora, che la “ricerca scientifica” serviva a far riguadagnarle le virtù preternaturali che l’uomo aveva perso col peccato originale?

http://anticristo.org/2014/08/02/rivoluzione-e-ricerca/
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Offline Salar de Uyuni

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Re:Rivoluzione e ricerca
« Risposta #1 il: Agosto 02, 2014, 12:12:24 pm »
Domanda naturale:

e nell'Ebraismo invece come si coniuga il peccato originale?

Cioè che io sappia nell'Ebraismo c'è il concetto di peccato originale,ma questo non è ereditato dai successori di Adamo,tuttavia,è presente comunque il concetto di un Eden perduto,di un mondo perfetto corrotto...
Cioè quelli che sostengono che il concetto di peccato originale nell'Ebraismo non esiste sbagliano.

Qui c'è una breve trattazione di un rabbino:

http://www.morasha.it/zehut/gvl10_riparazione.html
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Animus

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Re:Rivoluzione e ricerca
« Risposta #2 il: Agosto 02, 2014, 12:47:20 pm »
Domanda naturale:

e nell'Ebraismo invece come si coniuga il peccato originale?

Cioè che io sappia nell'Ebraismo c'è il concetto di peccato originale,ma questo non è ereditato dai successori di Adamo,tuttavia,è presente comunque il concetto di un Eden perduto,di un mondo perfetto corrotto...
Cioè quelli che sostengono che il concetto di peccato originale nell'Ebraismo non esiste sbagliano.

Devo ripetere cose che ho gia detto e sulle quali ho girato intorno, forse, un centinaio di volte.

1. non esistono fatti, esistono solo interpretazioni.
Chi pensa che, per il fatto, che il peccato originale ci sia nel cristianesimo come nell'ebraismo (ma di fatto esso esiste anche in tante altre culture, mi pare l'induismo, e anche culture minori come quelle tribali del continenete africano) che questi siano uguali, che quello che deve valere per uno valga anche per l'altro, sbaglia per il fatto che SONO LE INTERPRETAZIONI del fatto che contano, non il fatto in sé.

2. L'interpretazione della Chiesa Romana (Cattolica) e dei suoi discendenti (calvinisti e lutarani) è la peggiore di tutti (dal punto di vista maschile).
Tanto che si ha la netta impressione, ormai è una certezza che solo le menti più ottuse, cioè quelle più fedeli ad essa (rileggersi il rapporto tra fede e amore) non riescono a vedere, che per l'interpretazione Romana,  il peccato originale "della conoscenza" coincide con la scoperta della Paternità, il frutto dell'albero della conoscenza, del pomo dato da Eva ad Adamo (cioè del figlio che la donna sa naturalmente suo, e l'uomo c'è arrivato per "intelletto") sarebbe dunque questo.

"Una sintesi della dottrina cattolica sul peccato originale si trova nel catechismo della chiesa cattolica.

Solo alla luce di tale dottrina cattolica è comprensibile il dogma cattolico dell'Immacolata Concezione di Maria ... secondo il quale Maria fu concepita senza peccato originale (ovvero senza seme maschile) ... ossia "pre-redenta", redenta prima che la redenzione avvenisse storicamente. (dove storicamente significa realizzato dalla storia, come conseguimento di ogni donna)"

Di fatto, Tra Anna e Maria viene così a determinarsi una genealogia femminile: Maria figlia di un parto Verginale, che a sua volta partorisce verginalmente.

Questa genealogia femminile (unica all'interno di una religione che, paradossalmente viene chiamata, patriarcale) è alla base di ogni "femminismo".
E' il cavallo di troia del matriarcato insinuatosi, come un virus, nel patriarcato, sfruttando una debolezza maschile, ossia usando "lo spirito dei poveri di spirito".
Il "logos" dei menteccatti, direi io.

3. E' chiaro che se le cose stanno così, e così stanno, la promessa di recuperare l'Eden, secondo questa interpretazione, deve passare per la cassazione della paternità.
Questo è lo spettro (lo spirito) che si è aggirato per secoli e secoli per l'Occidente, frutto, di una data interpretazione del mito dell'Eden.

Etc, etc, insomma, cose ce ho detto e ripetutto decine di volte.

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Re:Rivoluzione e ricerca
« Risposta #3 il: Agosto 02, 2014, 12:59:33 pm »
Tra l'altro sono sempre interessanti i termini: Ferro (l'età del ferro), ha origine da Fer, che significa produrre
Per ciò che rigurda i significati che girano intorno alla parola Fer, rileggersi: http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=7146.msg85078#msg85078
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Re:Rivoluzione e ricerca
« Risposta #4 il: Agosto 02, 2014, 14:24:34 pm »
Animus non ti incazzare,ma provo a riassumere la tua posizione,(quella che mi sembra ovviamente)e ti riassumo la mia:

C'è una sorta di volontà di potenza biologica,per cui il fatto di procreare è qualcosa che dà senso e valore all'individuo (teoria del disvalore biolgico fra uomo e donna)

Ci sono 2 cadute e 2 peccati originali:
il primo antico che fa riferimento ad un'epoca in cui l'uomo si differenzia dall'animale prendendo coscienza di sè stesso,e a quel punto sperimenta la divisione dell'androgino,ovvero l'uomo e la donna coscienti sperimentano la dolorosa consapevolezza che la riproduzione senza l'altro è impossibile,e ovviamente questo processo di consapevolezza è più grave per la donna,perchè essa per ragioni fisiologiche (i bambini vengono fuori da lei),era magari più convinta della possibilità autoriproduttiva (quest'ultimo commento è una chiosa mia)

il secondo avviene in epoca moderna con la tecnologia,nel momento in cui la donna può riprodursi autonomamente con la fecondazione artificiale,e l'uomo diventa ''inutile''


Il tutto ha una sua logica,però appunto è una interpretazione tua,che non fa riferimento a nessuna tradizione,nè quella cristiana,che tu esecri,nè quella ebraica che tu rispetti di piu'.


Se ti ricordi nè avevamo già parlato in Antichrist di Lars Von Trier,in cui io avevo fatto una specie di esegesi biblica del film,e tu giustamente avevi detto che quella non era l'esegesi del Genesi,ma la l'esegesi del film,e della personalissima visione del regista.
Il che è vero,come è vero  anche per la tua però...

Antichrist,gran film,io l'avevo recensito come antifemminista,ma era qualcosa di più di antifemminismo era misogino tout court.


Col tempo,poi ho sviluppato una visione mia ulteriore del genesi e del peccato originale.

E' una visione ''gnostica'' ispirata al buddhismo che ovviamente si pone al di fuori di qualsiasi tradizione,ma semmai le mischia:

Io la vedo così:
Una volta avevo letto un libretto del Dalai Lama,che parlava del concetto di Rigpa,che è uno stato ''pre-mentale'',e che i buddhisti tibetani cercano di raggiungere con la meditazione.

La cosa interessante di questo stato è che appunto E' UNO STATO PREMENTALE,NON E' UNO STATO AL DI LA' DELLA MENTE,MA UNO STATO AL DI QUA DI ESSA.
E' UNO STATO ORIGINARIO CHE CON LA PRATICA DELLA MEDITAZIONE PUO' ESSERE RISCOPERTO,MA NON E' QUALCOSA DI NUOVO,UN QUALCOSA CHE RAPPRESENTA UN ''EVOLUZIONE'' MA SEMMAI UNO STATO ''ORIGINARIO'' CHE VIENE PERDUTO,CHE SOMIGLIA MOLTO ALL'INNOCENZA DI ADAMO,PRIMA DI MANGIARE IL FRUTTO DELLA ''MENTE DUALISTICA.

IL RIGPA E' UNO STATO ACONCETTUALE,LIBERO DAL DUALISMO,MA NEL MOMENTO IN CUI L'UOMO NON SOLO SEMPLICEMENTE PENSA (il che non è sufficiente perchè si può pensare mantenendosi in Rigpa),MA SI LASCIA DISTOGLIERE DAL PENSIERO E PERDE LA COGNIZIONE DEL RIGPA E CADE NELL'ILLUSIONE DELLA MENTE DUALISTICA.

Questo mi ha fornito ampio spazio di riflessione per le sue somiglianze con il racconto del genesi.

Se sostituiamo ad albero della vita,il termine Rigpa,e ad albero della conoscenza del bene e del male,il termine ''mente illusoria dualistica'',(mi pare che i tibetani la chiamino ''manas'') secondo me abbiamo fatto bingo.

Adamo ed Eva sono le 2 porzioni dell'essere umano che lo spingono verso l'errore,Adamo la logica,Eva la parte emotiva sensoria esperienziale,perchè del resto il dualismo non origina dalla logica,ma dall'esperienza emotiva-sensoria piacere-dolore,a cui segue l'astrazione di tale esperienza in termini logici nel dualismo.
(in questa parte non ci sono analoghi nel buddhismo)

Cioè il peccato originale non è un evento accaduto migliaia di anni fa che noi ereditiamo,ma qualcosa che accade in ogni istante nel momento in cui abbandoniamo lo stato mentale primitivo originario:LA RIGPA,E PRECIPITIAMO NEL DUALISMO DELLA ''CONOSCENZA DEL BENE E DEL MALE''. 
Questa mi è sembrata la versione più ''piena di senso'',di quell'antico testo.
E' difettosa perchè rischia di fare teosofia,ovvero di mischiare tradizione che culturalmente parlando non sono mai entrate in contatto,e non possono essersi influenzate.
Però è la versione che mi convince di più,anche perchè l'esperienza mistica è qualcosa di universale.
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Offline Animus

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Re:Rivoluzione e ricerca
« Risposta #5 il: Agosto 02, 2014, 19:16:27 pm »
l'Hai descritto abbastanza bene, solo qualche lieve precisazione

e ovviamente questo processo di consapevolezza è più grave per la donna,perchè essa per ragioni fisiologiche (i bambini vengono fuori da lei),era magari più convinta della possibilità autoriproduttiva (quest'ultimo commento è una chiosa mia)

Io non lo so se è più grave per la donna, una volta ne sarei stato convinto, ma ora penso che ognuno abbia le sue buone ragioni, e alla fine, quello che sente come un peso insopportabile (anche se non ne è molto cosciente), è soltanto la divisione:
http://anticristo.org/2013/11/28/la-differenza-sessuale-come-rottura-dellunita-originaria-e-come-castigo/


il secondo avviene in epoca moderna con la tecnologia,nel momento in cui la donna può riprodursi autonomamente con la fecondazione artificiale,e l'uomo diventa ''inutile''

Questo era un po' più difficile che tu lo cogliessi.
Certo esiste una "seconda caduta" della conoscenza, ma se è della conoscenza è semplicemente della conoscenza, non una questione di tecnica.
E qual'è questa seconda caduta?

E' la scoperta dell'ovulo.
Tutta la concezione  cristiana delle origini (che lo eredita da Aristotele) che è andata avanti per oltre 1500 anni si fondava sul fatto che la donna era solo "terreno", che non aveva un gamete proprio.

E' questo lo scoglio, il secondo peccato della conoscena su cui il sogno dell'xmas si va ad infrangere.

Correva il 1700 ... più o meno.
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