IL TEOREMA DEL VALORE E' QUESTO:
NON ESISTE NULLA CHE ABBIA UN VALORE DI PER SE.
CIOE' HA VALORE CIO' A CUI TUTTI DANNO VALORE.
L'ha detto proprio Nicce:" i valori non scendono dal cielo, Nietzsche ci ha insegnato che sono prodotti di valutazione umana.
Se noi valutiamo che qualcosa valga, questo qualcosa vale. (Galimberti citando Nicce)".
Sai cos'è una delle cose che mi ha colpito nella lettura del "baffuto"?
Che nella sua vasta bibliografia, non cita mai il "barbuto"!
Chiunque si aspetterebbe una bella critica da parte di Nietzsche, ha la fortuna di essere arrivato dopo, lo conosceva, era tedesco come lui, Marx era più anziano di lui e già abbastanza famoso.
Poteva criticarlo come aveva criticato altri contemporanei o predecessori, invece nulla, niente, come se non esistesse.
Una sospensione del giudizio?
Non ne ha parlato per non parlarne bene?
Non lo sapremo mai.
Entrambi erano di un anti-borghesismo feroce (nelle idee, poi Marx era un borghese e Nicce un nobile), entrambi contro la religione, entrambi volevano iniziare una "rivoluzione culturale".
Una rivoluzione opposta certo, tra l'altro Nietzsche partendo da molto lontano e su un periodo più lungo, Marx, molto più da vicino, sia nelle cause che negli effetti.
Nicce non parla mai di Marx dunque, ma parla del socialismo:"ed ora tutto l' ideale socialista: che altro é se non una balorda incomprensione di quell' ideale cristiano?"
Vedi Salar, tu parli giustamente del ruolo del potere, ma il potere ha un gioco facilissimo nell'insinuarsi in un "ideale" (come un virus o un cavallo di troia per intenderci) per virarlo e dimostrarne l'insucesso, farlo fallire.
Il tutto, cioè il male, in nome di quell'ideale.
La conclusione è, che se a quel potere, non gli metti dei bei candelotti di dinamite alla base, e lo fai saltare dalle fondamenta (e questo è il programma di Nicce), quel potere...non te lo toglierai mai dalle palle....
Se devi fare le cose in fretta e in furia, come Marx, senza la necessaria disinfestazione in profondità, perchè devi risolvere i tuoi problemi materiali quì e ora, il potere .... te lo metterà sempre nel culo.
Infatti, Nietzsche aveva già previsto, con largo anticipo (ricordiamoci che lui vive nella seconda metà dell'800),
quale sarebbe stato il destino del comunismo (lo chiama socialismo) e a cosa sarebbe servito (cioè a dimostrare il fallimento dell'ideale) decenni prima che questo si realizzasse storicamente:
Il socialismo riguardo ai suoi mezziIl socialismo è il fantastico fratello minore del quasi spento dispotismo, di cui vuole raccogliere l’eredità; le sue aspirazioni sono quindi nel senso piú profondo reazionarie.
Giacché esso ambisce a una pienezza di potere statale, quale solo qualche volta il dispotismo ha avuta, anzi esso supera di gran lunga ogni forma analoga del passato, perché aspira espressamente all’annientamento dell’individuo: che gli appare come un ingiustificato lusso della natura e che dovrà essere trasformato dal socialismo in un appropriato organo dalla comunità.
A causa della sua parentela, esso appare sempre in vicinanza di tutti gli eccessivi spiegamenti di potenza, come l’antico, tipico socialista Platone alla corte del tiranno siciliano; desidera (e in certe circostanze favorisce) lo Stato dittatoriale cesareo di questo secolo, perché, come si è detto, ne vorrebbe diventare l’erede.
Ma neanche una tale eredità basterebbe per i suoi fini, esso ha bisogno della piú servile soggezione di tutti i cittadini di fronte allo Stato assoluto, qualcosa di cui non è mai esistito l’uguale; e dato che non può neanche piú contare sulla vecchia pietà religiosa verso lo Stato, ed è destinato anzi a lavorare costantemente, senza volerlo, all’eliminazione di essa – in quanto cioè lavora all’eliminazione di tutti gli Stati esistenti – può qua e là sperare di esistere solo per brevi periodi, grazie al piú violento terrorismo.
Perciò si prepara segretamente a dominare col terrore e caccia in testa come un chiodo alle masse semicolte la parola “giustizia”, per privarle completamente del loro intelletto (dopo che questo intelletto ha già molto sofferto a causa della mezza cultura) e per creare in loro una buona coscienza per il cattivo giuoco che devono giocare.
Il socialismo può servire a insegnare in modo assai brutale e incalzante i pericoli di tutte le accumulazioni di potere statale, e in questo senso a ispirare diffidenza contro lo stesso Stato.
Quando, la sua rauca voce romperà nel grido di guerra: “Quanto piú Stato è possibile”, in un primo momento questo grido diverrà cosí piú fragoroso che mai: ma tosto proromperà, con forza tanto maggiore, anche l’altro grido opposto:
“Quanto meno Stato è possibile”.
Umano, troppo umano , 1878