In rilievo > Osservatorio sul Femminismo
"Ero pagana,edonista,una femminista che odiava gli uomini.Ma ora sono cattolica"
zagaro:
--- Citazione da: Lucia - Luglio 27, 2014, 17:15:43 pm ---non solo mia nonna, anhce la suocera del mio marito pensava cosi.
E tanto agli miei cugini non lo si diceva.
nella rinascità del cristianesimo lo so che non è cosi forte l'odio (anche se non manca), ma questa non significa che nella nascità del femminismo non hanno avuto ruolo sentimenti simili diffuse tra le nonne/bisnonne cattoliche. Infatti anche tu citavi da qualche parte la misoginia della chiesa cattolica. Era anche giusto non sopportarla, non?
--- Termina citazione ---
i cattolici non vivono su Marte ma sul pianeta Terra e sono affetti dai sentimenti, dalle pulsioni umane come tutti gli altri uomini della Terra.ha statisticamente, ma per via degi grandi numeri, la religione più odiata è quella cattolica
Stendardo:
--- Citazione da: Animus - Luglio 28, 2014, 11:09:51 am ---Ma "figlia mia", ma te l'hai visto il simbolo di Allah?
Lo capisci che cos'è?
Ma poi, basta vedere cosa scrivevano questi nel "medioevo" (1500) e cosa scrivevamo noi. :doh:
Si capisce subito che questo non è cristiano...no?
Sia lodato Dio che ha messo il piacere dell'uomo nelle parti naturali della donna e ha assegnato alle parti naturali dell'uomo il compito di dare alla donna il massimo godimento.
Egli non ha permesso alle parti della donna alcuna sensazione piacevole o soddisfacente se non quando esse non sono state penetrate dall'organo del maschio; e allo stesso modo gli organi sessuali dell'uomo non conoscono riposo né quiete finché non hanno penetrato quelli della donna.
Da qui la mutua operazione. Essa si svolge tra i due attori che lottano, si allacciano, in una specie di animato conflitto. Grazie al contatto delle parti inferiori dei due ventri, il piacere divampa subito.
L'uomo è all'opera come un pestello, mentre la donna lo asseconda con movimenti voluttuosi; infine
giunge l'eiaculazione.
Il bacio sulla bocca, sulle guance, sul collo, come pure il succhiare fresche labbra, sono doni di Dio, destinati a causare l'erezione al momento favorevole. stato ancora Dio che ha abbellito il petto della donna con i seni e ha dato colori vivi alle sue guance.
Le ha anche dato degli occhi che ispirano amore e ciglia simili a lame lucenti.
Le ha fornito un ventre rotondo, un bell'ombelico, delle maestose natiche; e tutte queste meraviglie sono sostenute dalle cosce. E tra queste che Dio ha messo l'arena del combattimento; quando essa è di forme abbondanti, somiglia alla testa di un leone. E chiamata vulva. O, quanti eroi!
Dio ha dato a questo oggetto una bocca, una lingua, due labbra; sembra l'orma dello zoccolo della gazzella sulla sabbia del deserto.
Il tutto è sorretto da due stupende colonne, che dimostrano la potenza e la saggezza di Dio; esse non sono né troppo lunghe né troppo corte; e sono abbellite da ginocchia, polpacci, caviglie e calcagni,
su cui si mettono ricchi monili.
Poi l'Onnipotente ha immerso la donna in un mare di splendori, voluttà e delizie, di preziosi indumenti, con cinture scintillanti e vesti che suscitano il sorriso.
Dunque lodiamoLo ed esaltiamoLo per aver creato la donna, con le sue bellezze e il suo corpo appetitoso; Egli le ha dato la lunga chioma, un petto con i seni rigonfi e modi amorosi, che risvegliano il desiderio.
Il Signore dell'Universo ha dato loro l'impero della seduzione; tutti gli uomini, deboli o forti, sono soggetti alla debolezza dell'amore per la donna. Lo stato di malinconia in cui versano gli animi di coloro che amano e sono separati dall'oggetto amato fa ardere i loro cuori del fuoco amoroso; sono oppressi da un senso di avvilimento e infelicità; soffrono nelle vicissitudini della passione; e tutto ciò a causa del loro ardente desiderio di contatto.
Io, servo di Dio, lo ringrazio che nessuno possa evitare d'innamorarsi delle belle donne né sfuggire al desiderio di possederle, né con il mutamento, né con la fuga, né con la separazione.
Testimonio che esiste un solo Dio e che non ha nessuno al suo fianco. Compirò questa testimonianza il giorno dell'ultimo giudizio.
Testimonio anche al nostro signore e padrone, Maometto, servo e ambasciatore di Dio, il maggiore dei profeti (la benedizione e la pietà del Signore siano su di lui, sui suoi discendenti e i suoi discepoli!) che io serbo preghiere e benedizioni per il giorno del giudizio, quel momento terribile.
Ho scritto questa magnifica opera dopo un libretto intitolato La torcia del mondo, che tratta i misteri della procreazione.
--- Termina citazione ---
Evidentemente ti piace trastullarti nell'ozio dell'ignoranza e parli a vanvera senza sapere e senza cognizione di causa dato che se è vero come è vero che i musulmani abbiano scritto ciò nel corso del 1.500 , nella Bibbia ci erano già arrivati 2.000 anni prima.... dato che il Cantico dei Cantici , testo BIBLICO SACRO , è stato scritto nel IV° secolo a.C. !
La sposa desidera ardentemente e ricerca lo sposo
1:1 Il Cantico dei Cantici che è di Salomone. 2 Mi baci con i baci della sua bocca! Poiché il tuo amore è migliore del vino. 3 Per la fragranza dei tuoi gradevoli olii profumati il tuo nome è un olio profumato versato; per questo ti amano le fanciulle. 4 Attirami a te! Noi ti correremo dietro. Il re mi ha portato nelle sue camere. Noi gioiremo e ci rallegreremo in te; noi ricorderemo il tuo amore più del vino. A ragione ti amano. 5 Io sono nera ma bella, o figlie di Gerusalemme, come le tende di Kedar, come le cortine di Salomone. 6 Non guardate se son nera, perché il sole mi ha abbronzata. I figli di mia madre si sono adirati con me; mi hanno posto a guardia delle vigne, ma la mia propria vigna non l'ho custodita. 7 Dimmi, o tu che il mio cuore ama, dove pascoli il gregge e dove lo fai riposare a mezzogiorno. Perché mai dovrei io essere come una donna velata presso le greggi dei tuoi compagni? 8 Se non lo sai, o la più bella delle donne, segui le tracce del gregge e fa' pascolare le tue caprette presso le tende dei pastori.
Espressioni del reciproco amore tra sposo e sposa
9 Amica mia, io ti assomiglio alla mia cavalla tra i carri del Faraone. 10 Le tue guance sono belle con ornamenti, e il tuo collo con collane di perle. 11 Noi faremo per te collane d'oro con borchie d'argento. 12 Mentre il re siede a mensa, il mio nardo effonde la sua fragranza. 13 Il mio diletto è per me un sacchetto di mirra; egli riposerà tutta la notte fra le mie mammelle. 14 Il mio diletto è per me un mazzo di fiori di alcanna nelle vigne di En-ghedi. 15 Ecco sei bella, amica mia, ecco sei bella! I tuoi occhi sono come quelli delle colombe. 16 Come sei bello, mio diletto, e anche amabile! Per di più il nostro letto è verdeggiante. 17 Le travi delle nostre case sono cedri e i nostri soffitti di cipresso.
2:1 Io sono la rosa di Sharon, il giglio delle valli. 2 Come un giglio tra le spine, così è l'amica mia tra le fanciulle. 3 Come un melo fra gli alberi del bosco, così è il mio diletto fra i giovani. Ho grandemente desiderato di stare alla sua ombra e là mi sono seduta, e il suo frutto era dolce al mio palato. 4 Mi ha condotto nella casa del banchetto, e il suo vessillo su di me è amore. 5 Sostenetemi con focacce d'uva, ristoratemi con pomi, perché io sono malata d'amore. 6 La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia. 7 Io vi scongiuro, o figlie di Gerusalemme, per le gazzelle e per le cerve dei campi, non destate e non svegliate l'amore mio, finché così le piace.
Il re fa visita alla casa della sposa
8 Ecco la voce del mio diletto! Ecco, egli viene saltando sui monti, balzando sui colli. 9 Il mio diletto è simile a una gazzella o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro al nostro muro, guarda dalle finestre, lancia occhiate attraverso l'inferriata. 10 Il mio diletto mi ha parlato e mi ha detto: «Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! 11 Poiché, ecco, l'inverno è passato, la pioggia è cessata, se n'è andata. 12 I fiori appaiono sulla terra, il tempo del cantare è giunto, e nel nostro paese si ode la voce della tortora. 13 Il fico mette fuori i suoi fichi acerbi, e le viti in fiore diffondono una soave fragranza. Alzati, amica mia, mia bella, e vieni. 14 O mia colomba, che stai nelle fenditure delle rocce, nei nascondigli dei dirupi, fammi vedere il tuo viso, fammi udire la tua voce, perché la tua voce è piacevole, e il tuo viso è leggiadro». 15 Prendete le volpi, le piccole volpi che danneggiano le vigne, perché le nostre vigne sono in fiore. 16 Il mio diletto è mio, e io sono sua; egli pascola il gregge fra i gigli. 17 Prima che spiri la brezza del giorno e le ombre fuggano, ritorna, o mio diletto, e sii come una gazzella o un cerbiatto sui monti che ci separano.
La separazione dallo sposo
3:1 Sul mio letto durante la notte, ho cercato colui che il mio cuore ama; l'ho cercato, ma non l'ho trovato. 2 Ora mi alzerò e andrò attorno per la città; per le strade e per le piazze cercherò colui che il mio cuore ama. L'ho cercato, ma non l'ho trovato. 3 Le guardie che vanno attorno per la città mi hanno incontrata. Ho chiesto loro: «Avete visto colui che il mio cuore ama?». 4 Le avevo appena oltrepassate, quando trovai colui che il mio cuore ama. L'ho stretto saldamente e non intendo lasciarlo finché non l'avrò condotto in casa di mia madre e nella camera di colei che mi ha concepito. 5 Vi scongiuro, o figlie di Gerusalemme, per le gazzelle e per le cerve dei campi, non destate e non svegliate l'amore mio finché così le piace.
l corteo nuziale
6 Chi è costei che sale dal deserto, come colonne di fumo, profumata di mirra e d'incenso e d'ogni polvere aromatica dei mercanti? 7 Ecco il letto di Salomone, intorno al quale stanno sessanta uomini valorosi, dei prodi d'Israele. 8 Tutti maneggiano la spada, sono esperti nella guerra; ognuno porta la sua spada al fianco per gli spaventi notturni. 9 Il re Salomone si è fatto una lettiga con legno del Libano. 10 Ha fatto le sue colonne d'argento, la sua spalliera d'oro, il suo seggio di porpora; il suo interno è ricamato con amore dalle figlie di Gerusalemme. 11 Uscite, figlie di Sion, mirate il re Salomone con la corona di cui l'ha incoronato sua madre, nel giorno delle sue nozze, nel giorno dell'allegrezza del suo cuore.
Lo sposo esprime il suo amore per la sposa decantando la sua bellezza
4:1 Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi dietro al tuo velo sono come quelli delle colombe; i tuoi capelli sono come un gregge di capre, che pascolano sul monte Galaad. 2 I tuoi denti sono come un gregge di pecore tosate, che tornano dal lavatoio; tutte hanno gemelli, e nessuna di esse è sterile. 3 Le tue labbra sono come un filo di scarlatto, e la tua bocca è graziosa; le tue tempie dietro al tuo velo sono come uno spicchio di melagrana. 4 Il tuo collo è come la torre di Davide, costruita per un'armeria, su cui sono appesi mille scudi, tutti scudi di uomini valorosi. 5 Le tue due mammelle sono come due cerbiatti, gemelli di gazzella, che pascolano fra i gigli. 6 Prima che spiri la brezza del giorno e le ombre fuggano, me ne andrò al monte della mirra e al colle dell'incenso. 7 Tu sei tutta bella, amica mia, e non c'è in te alcun difetto. 8 Vieni con me dal Libano, o mia sposa, vieni con me dal Libano! Guarda dalla sommità dell'Amana, dalla sommità del Senir e dell'Hermon, dalle tane dei leoni, dai monti dei leopardi. 9 Tu mi hai rapito il cuore, o mia sorella, sposa mia; tu mi hai rapito il cuore con un solo sguardo dei tuoi occhi, con uno solo dei monili del tuo collo. 10 Quanto è piacevole il tuo amore, o mia sorella, sposa mia! Quanto migliore del vino è il tuo amore e la fragranza dei tuoi olii profumati è più soave di tutti gli aromi! 11 O sposa mia, le tue labbra stillano come un favo di miele, miele e latte sono sotto la tua lingua, e la fragranza delle tue vesti è come la fragranza del Libano. 12 La mia sorella, la mia sposa è un giardino chiuso, una sorgente chiusa, una fonte sigillata. 13 I tuoi germogli sono un giardino di melograni con frutti squisiti, piante di alcanna con nardo, 14 nardo e croco, cannella e cinnamomo, con ogni specie di alberi d'incenso, mirra ed aloe, con tutti i migliori aromi. 15 Tu sei una fonte di giardini, un pozzo di acque vive, ruscelli che scaturiscono dal Libano. 16 Lèvati, aquilone, e vieni, austro; soffia sul mio giardino, e i suoi aromi si effondano! Entri il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti!
5:1 Sono entrato nel mio giardino, o mia sorella, sposa mia, ho colto la mia mirra col mio balsamo; ho mangiato il mio favo col mio miele, ho bevuto il mio vino col mio latte. Amici, mangiate, bevete; sì, inebriatevi, o diletti!
Ecc. ecc.
Senza contare ciò che diceva San Paolo...
"Il marito compia il suo dovere verso la moglie; ugualmente anche la moglie verso il marito. La moglie non è arbitra del proprio corpo, ma lo è il marito; allo stesso modo anche il marito non è arbitro del proprio corpo, ma lo è la moglie. Non astenetevi tra di voi se non di comune accordo e temporaneamente, per dedicarvi alla preghiera, e poi ritornate a stare insieme, perché satana non vi tenti nei momenti di passione" (1 Cor. 7,3 seg.).
Massimo:
La critica di Animus è rivolta non alla Bibbia o all'ebraismo (che pure approva ed esalta il sesso) e forse neppure al cristianesimo delle origini che ereditò dall'ebraismo la stessa visione del sesso e del piacere sessuale, ma bensì alla CRISTIANITA' nella sua
evoluzione, o peggio, involuzione medioevale che invece demonizzò il sesso (anche nell'ambito del matrimonio) e così facendo
creò e facilitò quelle perversioni (omosessualità e pedofilia) di cui il clero cattolico è ancora oggi così drammaticamente afflitto.
Dico bene, Animus?
Animus:
--- Citazione da: Massimo - Luglio 28, 2014, 12:40:46 pm ---La critica di Animus è rivolta non alla Bibbia o all'ebraismo (che pure approva ed esalta il sesso) e forse neppure al cristianesimo delle origini che ereditò dall'ebraismo la stessa visione del sesso e del piacere sessuale, ma bensì alla CRISTIANITA' nella sua
evoluzione, o peggio, involuzione medioevale che invece demonizzò il sesso (anche nell'ambito del matrimonio) e così facendo
creò e facilitò quelle perversioni (omosessualità e pedofilia) di cui il clero cattolico è ancora oggi così drammaticamente afflitto.
Dico bene, Animus?
--- Termina citazione ---
Sì, dici "abbastanza" bene, per il fatto che, come ben sai, io non penso affatto che il cristianesimo delle origini non fosse affetto dalla stessa malattia sessuofobica: anzi....S. Paolo dice proprio che la donna non andrebbe toccata, ma dato che gli uomin non sono "santi" (cioè impotenti) come lui, allora .... per necessità (per concessione) è ammesso: del resto ho già piu volte evidenziato che coniuge significa "con-giogo", "sotto lo stesso giogo", che si riallaccia a quanto dice Lucia, di quella che si sentiva santa perchè sopportava il marito.
Per quanto riguarda la risposta data da stendardo, invece, il poveretto non si rende conto che il sopraccitato cantico dei cantici, che condivide lo stesso sentimento verso il sesso che si trova nell'altro testo (per essendo il secondo di vocazione più spiccatamente erotica, ma il sentimento verso il sesso - e l'altro sesso- nei due testi di cultura patriarcale è il medesimo, anche se di due religioni diverse), il poveretto dicevo, non si rende davvero conto che essendo antecedente (di 4 secoli) a Cristo, non può essere portato come prova del fatto che i "sentimenti cristiani" (nei confronti dell'altro sesso e del sesso) sono totalmente diversi, ossia, sono quelli che sono nati con il messagio e la morale di Cristo (che si è inizialmente sovrapposta a quella ebraica fino a prenderne, col tempo, il totale sopravvento), e che di fatto, sono quelle che caratterizzano il cristianesimo.
Perche 400 anni prima di Cristo troviamo una lode al sesso e alla bellezza dei sessi, in ambito religioso e collegati alla creazione e volontà divina, e 400 anni dopo , o 1000 o 1500 o 2000, no?
Son queste le domande che si deve fare un uomo dotato di un barlume di intelligenza.
Se poi si ragiona come le scimmie ammaestrate, beh, allora...va bene tutto. :sleep:
Massimo:
--- Citazione da: Animus - Luglio 28, 2014, 13:38:01 pm ---Perche 400 anni prima di Cristo troviamo una lode al sesso e alla bellezza dei sessi, in ambito religioso e collegati alla creazione e volontà divina, e 400 anni dopo , o 1000 o 1500 o 2000, no?
--- Termina citazione ---
Perchè si affermò, proveniente dalla Persia, il MANICHEISMO, dottrina che con il dualismo spirito-materia e quindi bene-male introdusse l'idea che la materia e tutto ciò che materia e materiale è IL MALE creato dallo spirito del male Ahriman mentre lo
spirito e tutto ciò che è spirituale è invece IL BENE, creato dal principio del bene Ahura- Mazda. Tali due principi sono coeterni.
Fu tale concezione, insinuatasi nella cristianità (ma non nel cristianesimo delle origini) a veicolare l'idea che il sesso sia male
e così anche il matrimonio. Non c'entra nulla la morale degli schiavi che secondo te è stata generata dal cristianesimo. Non a
caso il manicheismo dualista è in chiaro contrasto con la Bibbia che in Genesi afferma che dopo aver creato il mondo materiale
Dio disse che tutto ciò era MOLTO BUONO, all'altezza cioè delle sue norme di eccellenza per quanto riguarda il mondo fisico.
Il disprezzo per tutto ciò che è materiale non si riscontra da nessuna parte nella Bibbia e neppure nel comportamento di Gesù
Cristo, come lo stesso Nietzsche ebbe modo di ammettere: Cristo infatti partecipava alle feste, accettava gli inviti a pranzo e
mai espresse disapprovazione verso i piaceri materiali e tutto ciò che costituisce la vita. Questo atteggiamento lo dobbiamo
invece al manicheismo che ispirò infatti il movimento Cataro e, prima ancora, gli scritti dei cosiddetti "Padri della Chiesa" e che
poi originò la Cristianità, con la sua ben nota sessuofobia. Ma la Cristianità, amico Animus, non ha niente a che vedere con
il Cristianesimo autentico, quello vissuto e professato da Cristo e dei suoi primi seguaci. Anzi, ne costituisce la NEGAZIONE.
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