Autore Topic: Gli strumenti del Sistema: le femministe  (Letto 8975 volte)

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Offline Angelo

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #15 il: Luglio 01, 2014, 22:29:09 pm »
Comunque, voi femministe, siete in ottima compagnia.
Parteggiate per RENZI, PER BERLUSCONI, e tutti i deputati che hanno votato la CONVENZIONE DI ISTANBUL. PARTEGGIATE PER I FILOEUROPEISTI CHE HANNO AFFOSSATO LA GRECIA E TRA POCO ANCHE L'ITALIA.
PARTEGGIATE per quelli che hanno detto no alla sovranità nazionale italiana e sì ai diktat europei. FATE FINTA DI PROTESTARE CONTRO BERLUSCONI, I PADRONI, ma in realtà prendete soldi e appoggi politici da loro.
PARTEGGIATE PER LA "MONETA ELETTRONICA", PER IL WEB "LIBERO" MA CON L'OBBLIGO DI SEGUIRE I DETTAMI FEMMINISTI. COME LA BOLDRINI. LA LIBERTA' DEI PADRONI, COINCIDE CON LA VOSTRA.

PARTEGGIATE PER GLI INSEGNANTI SVEDESI CHE FANNO PISCIARE I BIMBI SEDUTI. PARTEGGIATE PER L'EDUCAZIONE DI "GENERE", in SINTESI, MA POCHI DI VOI LO CAPIRANNO, PARTEGGIATE PER "IL MONDO NUOVO".
COME BUSH, OBAMA, HOLLANDE, ZAPATERO, e tutto il ciarpame senza attributi che voi sostenete facendo finta di fare proteste.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #16 il: Luglio 01, 2014, 23:49:18 pm »
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #17 il: Luglio 02, 2014, 16:33:51 pm »
Questi non sono femministi, ma il livello di prostituzione intellettuale e di tradimento dell'interesse della popolazione italiana è lo stesso. Del resto, anche alcune femministe mettevano un ROBOT DONNA, che si ribella, sulla pagina del loro blog.

http://www.repubblica.it/economia/2014/07/02/news/_nocashtrip_da_roma_a_milano_senza_contanti_in_viaggio_con_il_denaro_digitale-90529499/?ref=HREC1-30

SOPRAVVIVERE senza denaro contante si può. Per dimostrarlo torna, per il secondo anno consecutivo, il #NoCashTrip, un viaggio su quattro ruote che non prevede né monete né banconote, dal sud al nord dell'Italia. Con l'obiettivo di scoprire le aziende innovative che incoraggiano i pagamenti elettronici. Un'auto, una carta di credito e uno smartphone: sono gli strumenti indispensabili per il team composto, questa volta, da due giornalisti, Gianluigi De Stefano e Pietro Guastamacchia, più il videomaker Nicola Cavalazzi.
 
L'avventura sarà raccontata in diretta, giorno per giorno, grazie a un liveblogging su Repubblica.it, dove gli internauti avranno la possibilità di seguire l'equipaggio, dare suggerimenti, commentare le esperienze e persino cambiare l'itinerario. Gli sponsor: American Express, Htc, Bassilichi, Edenred, Sodexo, Totalerg, Best Western, Opel e Vodafone Italia.

Si parte giovedì 3 luglio da Roma per arrivare a Milano, destinazione ultima dopo tante tappe intermedie. A differenza della prima edizione, nel nuovo tour sarà protagonista anche la parte meridionale della penisola. Spiega Gianluigi De Stefano, reporter di La Storia siamo noi e voce ufficiale dell'iniziativa: "Una sosta intermedia la faremo sicuramente a Napoli, dove incontreremo i fondatori di una startup, iGoOn, che ha ideato un sistema per l'autostop digitale, tutto basato sullo scambio di denaro tramite i cellulari". Innovazione, ricerca e denuncia sono le parole
chiave del #NoCashTrip 2014. "L'anno scorso", prosegue De Stefano, "abbiamo affrontato il tema con curiosità, partendo da una domanda: perché in Italia consumatori e commercianti amano il contante? Con questo secondo viaggio abbiamo, invece, obiettivi diversi: più concreti. Come scoprire e raccontare quelle imprese che ampliano l'uso della moneta elettronica e arginare il fiume di banconote che oggi appesantisce il sistema economico italiano. Non solo: proveremo a denunciare le degenerazioni dei pagamenti in contante e valuteremo se esiste un divario tra nord e sud d'Italia. Insomma, meno costume e più fatti".
 
La sfida inizia, non a caso, tre giorni dopo l'entrata in vigore del decreto che obbliga tutti gli esercizi commerciali e le attività professionali a dotarsi del dispositivo Pos, il point of sale, che permette di accettare con bancomat tutti i pagamenti superiori ai trenta euro. Nessuna sanzione, però, è ancora prevista per chi non si adegua. "Un primo passo", commenta Geronimo Emili, il fondatore dell'iniziativa. "Ora c'è bisogno di continuare su questa scia e rendere i Pos effettivamente obbligatori, in modo da permettere a tutti i clienti di usare gli strumenti digitali. Il passaggio alla moneta elettronica è ormai inevitabile, non si torna più indietro. Abbiamo iniziato a spiegarlo quattro anni fa, ma ci hanno considerato dei matti".
 
Una battaglia, quella di Emili, che va avanti dal 2011, quando ha creato il circuito "War on cash" e il "No cash day" per informare i cittadini sulle conseguenze negative, e poco conosciute, legate all'uso di banconote e monete, ancora molto diffuse nel nostro Paese. Secondo le stime della Banca d'Italia, infatti, i pagamenti elettronici pro capite nella nostra Penisola sono 74 l'anno, contro i 194 di media dell'Eurozona. Eppure si tratta di un'abitudine che, secondo Emili, ci costa caro. "Paghiamo due prezzi molto alti", conclude. "Il primo riguarda la gestione, la stampa, la produzione, e lo stoccaggio di carta e metallo. Ma anche i furti. Si tratta di 130 euro l'anno per ogni italiano. Mentre il secondo è relativo alla non tracciabilità dei pagamenti: sono tutti soldi che svaniscono nel nulla. Una scomparsa che nella maggior parte dei casi non è legata solo all'evasione, ma anche alla criminalità".
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #18 il: Luglio 02, 2014, 16:43:47 pm »
CASUALMENTE, questo tizio, che gira con una macchina piena di sponsor "particolari", ha cominciato nel 2011 la "sua battaglia" contro il soldo di carta...
CASUALMENTE, lo stesso anno in cui Monti salì al governo  per IMPOSIZIONE DELLA TROIKA e festeggiato da ...


IL POPOLO VIOLA E ALTRO MARCIUME POCO LUNGIMIRANTE...

CASUALMENTE, il POPOLO VIOLA, pure prima della caduta di BERLUSCONI...



SEMPRE CASUALMENTE, ADESSO CHE C'E' RENZI e PRIMA ANCORA MONTI E LETTA, IL POPOLO VIOLA NON SI E' FATTO SENTIRE... PURE SE LA CRISI HA PRODOTTO I DANNI MAGGIORI DOPO LA CADUTA DI BERLUSCONI... CHE CASUALITA'...


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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #19 il: Luglio 02, 2014, 17:46:54 pm »
Cose da pazzi in questo video, ma le femministe sono proprio delle utili idiote, che stupide, altro che la decantata intelligenza femminile...
A me della religione sinceramente non me ne frega niente, ma queste deficienti le prenderei volentieri a calci nel culo, cazzo bravi a mantenere il controllo, io sicuramente ne avrei menata qualcuna.
Stupide e anche vili, che provassero ad andare sotto casa di Putin a fare le coglione invece di rompere i coglioni a gente pacifica.

Offline Angelo

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #20 il: Luglio 02, 2014, 19:02:10 pm »
Ti faccio un ragionamento, poichè a riguardo mi sono fatto delle idee.

Allora, mettiamo che i padroni del vapore, il Vero Potere, hanno intenzione di conquistare territori strategici rispetto ad altri centri di potere. Poniamo il caso dell'Italia e partiamo  dal dopoguerra, quando fummo liberati dagli americani. All'epoca, c'erano due superpotenze, USA e URSS, entrambe dotate di armi nucleari in grado di annientare tutto sul mondo.
Di conseguenza, per "conquistare" senza combattere apertamente sul suolo italiano, veniva finanziato (così come faceva l'URSS con altri partiti italiani) chi faceva l'interesse americano. Per conquistare un popolo, ci sono tanti modi. Tra questi c'è la prospettiva di "una vita migliore" (vedi masse di emigranti italiani sbarcare in USA nel dopo guerra e nel periodo antecedente alla seconda guerra mondiale). Vedi il classico "divide et impera" finanziando chi segue gli obbiettivi a lungo termine degli americani. Naturalmente, dividere e creare scompiglio ha efficacia se ci sono motivi REALI o VEROSIMILI o INGIGANTITI...
Quindi, collegandoci al femminismo, cosa può fare il padrone del vapore?
Parte da qualche episodio di cronaca degli anni '50 o '60 e  da lì comincia con l'opera di propaganda appoggiata da mass media (prezzolati o "poco attenti" ) che sfruttando l'emotività e il naturale senso di giustizia esaltano la crudeltà di un determinato atto, di una determinata mentalità e lo associano ad una mentalità retriva da "cancellare" in funzione di un mondo più equo.
Qui poi subentrano altri attori...
Ossia cominciano a nascere i corsi di educazione di genere, di letteratura femminile, poi femministi. Insomma la politica dei piccoli passi. E la si può notare anche in altri settori...
Ad esempio i cani... Prima chi aveva un cane non aveva l'obbligo di mettere il microchip di identificazione, adesso sì. Hai visto proteste degli animalisti per questa "violenza" sugli animali? Io no. Mentre invece vedo proteste per gli animali nei circhi, che sono "seviziati" e "umiliati" in giochi innaturali per loro. Che strana cosa!  :shifty:

Tornando alle femministe...
Pensiamo all'Italia degli anni '50... E' indubbio che era presente una mentalità agricola che provenendo da riti antichi, mentalità "arretrate" (in realtà funzionali all'ambiente dell'epoca), costringeva l'uomo ad esser carne da macello per le guerre e le donne ad esser madri premurose. Ma il mondo nuovo aveva ed ha bisogno di consumatori, di persone da tassare e da tacciare e ha spinto la donna, verso un desiderio di indipendenza, di competizione contro "l'uomo padrone".
Adesso, questo "uomo padrone", non esiste più; esistono masse di precari, di persone senza futuro che spesso hanno scelto facoltà umanistiche con la speranza di trovare lavori che non ci sono più perchè non funzionali al Sistema.
E, allora, se hai una donna precaria, che ha subito un oltraggio di qualsivoglia natura da un uomo, e le prospetti soldi in cambio di spalare merda sul genere maschile, questa cosa farà?
Le FEMEN, sono l'esempio classico... Ed infatti, facendo una ricerca su internet noterai che son pagate fior di quattrini per fare quelle sceneggiate contro chi, in un modo o nell'altro, ostacola il Sistema. E da dove vengono? CASUALMENTE dall'Ucraina...

E come mai, pur facendo azioni di disturbo in vari paesi, non le vedi mai in galera? E come mai, ad ogni azione, ci sono frotte di giornalisti pronte a riprenderle?
Naturalmente, stesso discorso si può fare con i gay...
Spero di esser stato chiaro. 
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Gilbert Keith Chesterton

Offline ilmarmocchio

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Re:Gli strumenti del Sistema: le femministe
« Risposta #21 il: Luglio 02, 2014, 20:31:54 pm »
Manifestazioni in 10 città italiane...
Chi paga? Cioè tutti con quelle magliette uguali, con slogan creati ad arte, con un certo lavorio di grafica e di pubblicità avranno sborsato di tasca loro per l'organizzazione o, c'è una "mano" istituzionale?
Pippo Civati, femministiello italiano, CASUALMENTE, pur facendo parte del PD, sollecita il FONZIE nazionale sulla questione gay...


http://video.repubblica.it/edizione/milano/civati-al-milano-pride-come-direbbe-renzi-sui-matrimoni-gay-stiamo-sereni/170819/169339?ref=HRBV-1

http://www.repubblica.it/solidarieta/2014/06/28/foto/onda_pride_dieci_gay_pride_in_dieci_citt_italiane-90192094/1/#2

Sempre per pura CASUALITA', queste associazioni si spingono l'Italia proprio dove i PADRONI EUROPEI vogliono...
Leggendo infatti lo statuto si nota che... Leggete voi.



























Tu vivresti senza ossigeno?
In una società civile essere persone riconosciute giuridicamente è pari al poter respirare aria pura.
Prova ad immaginare di vivere in un luogo senz'aria… Non sarebbe possibile. Chi è costrett* a vivere al margine di una società che non tutela la propria libertà di essere, vive un’esistenza priva di vita.
Da troppo tempo la società ha disatteso l’impegno di riconoscere piena cittadinanza a tutte quelle persone che, pur avendo le stesse emozioni e gli stessi doveri, vengono escluse dalla partecipazione sociale e politica del nostro Paese.
Noi siamo parte della società, la quale, però, non ci tutela al pari delle altre cittadine e degli altri cittadini.
La Puglia è chiamata in piazza, indipendentemente dall’orientamento sessuale e dall'identità di genere. Chi intende lottare per l’uguaglianza sociale contro le discriminazioni di ogni genere non può prescindere dal sentire come propria la causa delle persone LGBTQI (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, Queer, Intersessuali).

 “Il miglior modo di combattere per i propri diritti, è combattere per i diritti degli altri” (cit. Aldo Busi)

Noi siamo tant*. Vogliamo cambiare una società che non accetta le differenze sessuali. Rivendichiamo la dignità e il diritto ad essere felici attraverso il Pride – manifestazione di civiltà, allegria e provocazione.

Noi recuperiamo con la visibilità:

• un’esistenza sociale

• un riconoscimento.

Quest* siamo noi, questo è il nostro Pride. E ciò che è nostro è anche vostro, poiché siamo parte dello stesso mondo.
Vi chiediamo di ascoltarci.

TUTTE LE NOSTRE RIVENDICAZIONI
Chiediamo alle istituzioni di investire nella sensibilizzazione, nell’informazione, nella formazione e nell’educazione sulle tematiche concernenti la comunità LGBTQI, allo scopo di costruire una società più accogliente e meno discriminante favorendo il superamento di stereotipi e pregiudizi, in modo che alla persona sia garantito un armonioso ed equilibrato sviluppo rispetto al proprio orientamento sessuale, alla propria identità di genere e alle scelte di vita a questi elementi connesse.

MATRIMONIO
Chiediamo il riconoscimento del matrimonio civile per le coppie formate da persone dello stesso sesso, come sollecitato dalle sentenze 138/2010 della Corte Costituzionale e dalla 4184/2012 della Corte di Cassazione.

UNIONI CIVILI
Chiediamo unioni diverse da quelle fondate sul matrimonio, riconosciute e tutelate giuridicamente, accessibili a tutte le persone, affinché possano scegliere liberamente quale istituto giuridico meglio le rappresenti e tuteli.

ADOZIONI
Chiediamo la possibilità di adozione dei minori per i singoli, le singole e le coppie non eterosessuali.

RICONOSCIMENTO FAMIGLIE OMOGENITORIALI E DEL GENITORE NON BIOLOGICO
Sul piano legale devono essere tutelati il diritto dei figli alla continuità affettiva con il genitore non biologico, il diritto a godere dei benefici economici e materiali derivanti dal legame con il genitore non biologico ed il diritto-dovere del genitore non biologico di prendersi cura dei figli.

PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA
Chiediamo l’abolizione della legge 40 e parità di diritti all’accesso per tutti e tutte alla procreazione assistita.

LEGGE CONTRO L’OMOFOBIA LESBOFOBIA E TRANSFOBIA
Chiediamo l’estensione della legge Mancino, che prevede le aggravanti penali per i crimini di odio, anche a protezione delle persone LGBTQI.

LEGGE SUL CAMBIO DI GENERE SESSUALE
Chiediamo la revisione della legge 164/82, affinché anche coloro che non desiderano o non possono sottoporsi agli interventi chirurgici di riassegnazione sessuale abbiano diritto al riconoscimento del sesso desiderato nei propri documenti di identità.

TRANSESSUALITÀ
Chiediamo che vengano sostenute e accolte le rivendicazioni della Comunità Transessuale nei modi e nei termini che questa riterrà opportuni, attraverso le proprie osservazioni.
Sia abrogato l’articolo 85 del Decreto 773 del 1931 sul camuffamento e mascheramento in pubblico.
Siano definiti ed attuati i protocolli per l’accertamento delle condizioni di rispetto dell’identità di genere per le persone sottoposte a provvedimenti restrittivi.
Siano avviate campagne di sensibilizzazione e informazione sulla transessualità.

INTERSESSUALITÀ
Chiediamo che si fermino le riassegnazioni chirurgiche del sesso fino a che la persona non abbia la facoltà di esprimersi in merito e non sia in grado di dare il proprio consenso informato ad eventuali trattamenti.
In particolare chiediamo siano rispettate le Linee Guida Etiche per la gestione clinica di casi di Intersessualità, salvaguardando il diritto dell’autodeterminazione del singolo.

LAVORO
La presenza di soggetti LGBTQI evidenzia l’anomalia e l’insufficienza di un welfare che non è universalistico e non garantisce di fatto a nessun individuo i mezzi per autodeterminarsi, ma scarica su strutture collaterali la responsabilità di fornire strumenti di sostentamento alla cittadinanza.
Vogliamo che vengano messe in atto al più presto una riforma del welfare e del mercato del lavoro che tenga conto delle esigenze di ogni cittadin* e garantisca un accesso universale al reddito e le condizioni materiali per potersi autodeterminare.

AUTOREGOLAMENTAZIONE PER LE MATERIE LGBTQI
Vogliamo che i professionisti dell’informazione definiscano e adottino un codice di autoregolamentazione per le materie LGBTQI, come è stato già fatto per minori e minoranze etniche nelle Carte di Treviso e Roma.
Vogliamo che gli enti locali assicurino spazi e momenti di aggregazione, informazione e sensibilizzazione sulla cultura del mondo LGBTQI incentivando anche attraverso stanziamenti economici le diverse espressioni culturali.
Vogliamo che Regioni e Comuni d’Italia garantiscano parità di condizioni riguardo gli interventi e i servizi attuati, per quanto di loro competenza, rimuovendo ogni discriminazione derivante da orientamento sessuale e identità di genere che comporti, quindi, l’impossibilità di accesso a una piena cittadinanza delle persone LGBTQI (con particolare riferimento alla Sanità, all'assistenza economica, all'assistenza abitativa).

     Per quanto riguarda l’ambito della nostra Regione le nostre rivendicazioni sono:

SALUTE
Chiediamo di:
- riportare l'attenzione sull'HIV e le MTS (malattie a trasmissione sessuale) in genere, nonché porre rimedio alla completa assenza di educazione sessuale nelle scuole medie inferiori e superiori, mediante programmi di formazione specifici, anche in collaborazione con le ASL territoriali e le associazioni territoriali;
- favorire la distribuzione di test rapidi HIV al fine di ottenere una sempre più precoce diagnosi e ridurre il rischio di diffusione delle MTS. È auspicabile che l'introduzione di test rapidi permetta un counseling community-based raggiungendo così anche le sottopopolazioni più vulnerabili;
- estendere la copertura vaccinale gratuita per HPV (vaccino quadrivalente) agli MSM (uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini) facenti richiesta contribuendo così alla riduzione dei costi sanitari, migliorando la qualità di vita della popolazione e riducendo il numero di neoplasie;
- istituire la commissione regionale HIV/AIDS che abbia una forte rappresentanza delle sottopopolazioni vulnerabili;
- promuovere progetti di tutela delle persone sieropositive, in particolare in ambito sanitario, dove la discriminazione su base HIV-fobica è molto più diffusa di quanto generalmente dichiarato.

ADESIONE RETE RE . A . DY
Le istituzioni territoriali quali Regione, province, comuni e istituzioni ed organismi paritari aderiscano alla Rete RE.A.DY così come già fatto dal comune di Bari.

MIGRANTI
Chiediamo di creare un dialogo tra istituzioni, associazioni LGBTQI e istituzioni sociali che si occupano di immigrazione, affinché ci possa essere formazione reciproca al fine di fornire un aiuto dedicato alle persone migranti facenti parte della Comunità Arcobaleno.

UNIVERSITÀ E SCUOLA
Chiediamo che gli Atenei e le Scuole Pugliesi rilevino e – tramite dichiarazioni ufficiali – condannino pubblicamente fenomeni di discriminazione Omo/Lesbo/Transfobica; questo anche nell’ottica di una sostanziale equiparazione dei Centri Unitari di Garanzia, attuati sulla base dell’applicazione del DM 207, ai Comitati Pari Opportunità in merito alla trasversalità, molteplicità e intersettorialità dei fenomeni discriminatori.
Chiediamo pertanto che gli Atenei e le Scuole Pugliesi favoriscano piani di scambio di buone prassi al fine di facilitarne la condivisione relativamente alle avanguardie già adottate in altre università:
• organizzazione di corsi di formazione per student*, docenti, personale tecnico-amministrativo in materia di orientamento sessuale, identità ed espressione di genere;
• attuazioni di azioni a supporto, anche in collaborazione con enti/associazioni/gruppi territoriali/regionali, a studenti facenti parte della comunità LGBTQI che si vengano a trovare in situazione di emarginazione;
• promozione momenti di conoscenza con le realtà della comunità LGBTQI stabilendo rapporti di collaborazione e partnership;
• garanzia del diritto allo studio a studenti in transito, attraverso l’applicazione della misura del doppio libretto.
Chiediamo inoltre che i dirigenti scolastici, nell’ambito dell’autonomia di scelta formativa e dei PON, tengano conto delle proposte delle associazioni e del piano formativo sulle tematiche dell’identità di genere e lotta all’omofobia e transfobia.

CENTRI SPECIALIZZATI NEL PERCORSO DI TRANSIZIONE
Chiediamo un ampliamento dei centri nel territorio nazionale e regionale a sostegno di quelli già esistenti. È noto, nella città di Bari, lo squilibrio tra la quantità di lavoro e i dipendenti e formatori in organico.

PIANI SOCIALI DI ZONA
Chiediamo che nei piani sociali di zona venga introdotta la voce “Lotta all’Omo-Transfobia” nella lista degli interventi.

REGISTRO ANAGRAFICO DELLE UNIONI CIVILI
Chiediamo l’istituzione dei registri delle unioni civili, finalizzato all'ampliamento delle graduatorie economiche e finanziarie che i comuni riservano alle coppie legate da matrimonio civile e alle coppie iscritte ai suddetti, attraverso la trascrizione, su richiesta, dei nuclei familiari anagrafici.

MODULISTICA
Chiediamo il cambio di dicitura nella modulistica scolastica e istituzionale da MADRE e PADRE a GENITORE e GENITORE, affinché i moduli risultino più inclusivi possibile verso la molteplicità delle strutture familiari esistenti.

http://www.pugliapride.it/documento-politico.html




ci sono tutte le caratteristiche di un regime