Si rimanda nuovamente al capitolo:il privilegio dell'estatica senza passare dal via.
Scambiare un privilegio per una discriminazione è tipico del femminismo,ma capirlo necessita tempo e riflessione:
a mio personale avviso QUESTA META' DELLA TERRA ANDREBBE INSEGNATA NELLE SCUOLE:
http://questametadellaterra.blogspot.it/2011/01/32c2-il-privilegio-dellestatica.html
A proposito del confondere volutamente il privilegio con la discriminazione, tempo fa mi capitò di leggere un articolo sulle donne nelle forze di polizia scritto da un commissario di polizia donna.
Bene, a parte le scontate minkiate sui benefici e le capacità portate dalle suddette, mi colpì un’osservazione della commissaria a proposito dei differenti requisiti richiesti di altezza minima tra maschi e femmine per poter essere assunti.
È chiaro, sentenziava la scienziata, m.1.61 per le donne a fronte di m.1.65 per gli uomini è una chiara ed evidente discriminazione contro le donne. Ora io immagino si riferisse al fatto che la differenza dell’altezza media tra i due sessi è di oltre 10 cm, non 4.
Ma questo fenomeno non si accorgeva invece che è proprio in base alla loro cultura della parità dei diritti che, nel caso citato, non c’è nessuna discriminazione verso le donne, ma anzi verso gli uomini, e quindi un privilegio per le donne.
Mi spiego, se tu affermi che le donne possono entrare nelle forze di polizia, è sufficiente che abbiano i requisiti richiesti, allora tu affermi che quindi proprio non ha importanza il sesso di appartenenza, ma solo determinati requisiti, che stabilisce il datore di lavoro, necessari per svolgere determinate mansioni, ma allora se c’è discriminazione è contro i maschi, cioè ci vorrebbe una misura d’altezza unica da raggiungere, stop.
Ma non ci arrivano, anzi non ci vogliono arrivare.