Autore Topic: George Ekwensi:"La responsabilità del Maschio all'interno dell'Afro-Femminismo."  (Letto 994 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Stendardo

  • Veterano
  • ***
  • Post: 3501
Fonte : http://africanvoicess.wordpress.com/2014/04/15/le-responsabilita-maschio-allinterno-afro-femminismo/

Tutte le persone sono oppresse, ma alcune persone sono più oppresse di altri.
Io non sono troppo sicuro se la prima metà della frase di cui sopra sia vero, ma vi posso assicurare che la seconda metà lo è.
Si tratta di un adattamento del comandamento; “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri“, che viene dal romanzo di George Orwell, Animal Farm, 1945. Questo adattamento, nel senso più semplice, significa che ognuno ha l’onere di una qualche forma di oppressione. Tuttavia, alcune persone hanno fardelli più pesanti da trasportare. Quando mi sono avvicinato a tema dell’Afro – femminismo, devo ammettere che ero un pò titubante. Non pensavo di essere la persona più adatta per condividere tale argomento su cui torno apertamente a dire che non ho conoscenze. Un mio amico mi ha raccontato questa storia in una delle sue recenti visite in al Capo Orientale del Sud Africa. Ha raccontato che una sera era seduto con un anziano che ha accennato di sfuggita che gli avrebbe fatto vedere “l’aratro” per lavorare il campo il giorno seguente. Ora il mio amico persona attenta , aveva cercato il campo di terra di questo anziano ma non ha trovato nessun animale o trattore in azione. La sera dopo chiese al vecchio , “dove è l’aratro di cui hai parlato la notte scorsa?” Fu allora che questo vecchio, senza esitazione indicò nel campo la moglie china con una zappa, dove rimase per tutta la giornata fino al tardo pomeriggio, quando tornata a casa, si mise a preparare il cibo e birra per gli uomini e bambini.Non riesco a immaginare se quello fosse un evento unico di questo modo di pensare. Quello che io non riesco a immaginare è tutto il mio essere ridotto a quello di un oggetto con cui coltivare la terra. Senza speranze, senza sogni, senza desideri. Nessuna sofferenza, nessuna gioia. Solo una funzione di base, arare. Questo è oppressione. E’ questo tipo di pensiero che rimuove la realtà del dinamismo dall’essere di una donna. E’ questo tipo di pensiero che permette a quelli del gruppo opprimente di razionalizzare la nostra oppressione. E’questo tipo di pensiero che richiede la necessità di afro- femminismo.
Definisco femminismo un movimento di persone che lavorano verso la comprensione abbattendo sistematicamente l’oppressione delle donne in modo che uomini e donne possono avere pari opportunità nel definire la traiettoria della propria vita. Nella mia definizione sono stato attento a dire che il femminismo è un movimento di persone. Credo che questo sia vero, perché le persone, sia uomini che donne, possono e devono credere che tutti noi meritiamo il diritto di gestire i nostri destini. Ma se il femminismo è l’idea che uomini e donne dovrebbero avere pari diritti sulla traiettoria della propria vita, perché così pochi uomini si dichiarano aperti al femminismo? Forse perché noi uomini, consapevolmente e inconsapevolmente, beneficiano di questi sistemi consolidati. Ci sono molte forme di oppressione e spesso coloro che sono oppressi, come gli africani lo sono stati e continuano ad esserlo attraverso il razzismo e il neocolonialismo, hanno un tempo difficile per razionalizzare i tipi di oppressione (sessismo), che promuoviamo nelle nostre comunità. Tuttavia, ciò che dobbiamo fare, cosa possiamo fare, è solo cercare di capire i modi in cui siamo stati e possiamo essere oppressi in modo che possiamo riconoscere e debellare questo fenomeno che si manifesta in altri aspetti della società.
Le persone sfruttano altre persone. Spesso giustifichiamo il nostro sfruttamento degli altri, puntando verso la nozione astratta di “progresso“ che a nostro avviso non sarebbe avvenuta senza i nostri sforzi di sfruttamento. A volte dobbiamo andare al punto di diminuire gli effetti negativi del nostro sfruttamento per mettere in evidenza i vantaggi percepiti da coloro che sono stati sfruttati e hanno acquisito dall’atto. Ritengo, tuttavia, che l’umanità “progredisce” e dobbiamo fare uno sforzo cosciente non solo per consentire, ma per garantire che tutti gli esseri umani abbiano autonomia nel governare la loro vita. Ed è solo attraverso la comprensione, allontanandosi dai nostri sistemi di oppressione, che possiamo farlo.
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius