Autore Topic: Antifemminismo .  (Letto 858 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline Stendardo

  • Veterano
  • ***
  • Post: 3501
Antifemminismo .
« il: Agosto 05, 2014, 01:27:27 am »
Fonte : http://antifemminismoitalia.wordpress.com/

Il Femminismo è nato(metà ‘800) con “buone intenzioni” e poi solo poi(nel 1968) sarebbe “degenerato”? Questo è quello che credono in tanti. Questa credenza discende da luoghi comuni che nulla hanno a che vedere con i fatti storici veramente accaduti. Molti infatti sono convinti, compresi molti “antifemministi”, che nel corso della storia gli uomini potevano votare, istruirsi, divertirsi, mentre le donne no. Cose queste false perchè nemmeno gli uomini potevano. Il diritto al voto, all’ istruzione, e alle altre tutele e diritti umani, sono recenti tanto per le donne quanto per gli uomini. Solo una ristretta elite(uomini e donne) di nobili , potenti e aristocratici avevano questi diritti. (il suffragio solo maschile durò non più di 20 anni e non era dovuto a “discriminazione” ma al fatto che a quei tempi il diritto di voto era legato all’ esercizio del servizio militare obbligatorio, obbligo da cui le donne per loro fortuna erano esentate e che le femministe di allora non volevano che si estendesse anche alle donne).

Molti sono convinti anche che i mariti di un tempo fossero “proprietari” delle mogli. Anche questa cosa è falsa, e discende da una voluta mistificazione del concetto di “capo famiglia”, infatti il cosiddetto “capo famiglia” era riferito ad un concetto di gerarchia non certo al concetto di “proprietà”. Un pò come in un reparto militare c’è un ufficiale maggiore che esercita un’ autorità maggiore rispetto agli altri ufficiali di grado minore, sottoufficiali e soldati, e quindi non significa che egli sia loro proprietario e che abbia il diritto e il potere sulla loro vita, ma semplicemente che egli è la guida e che decide come coordinare e mandare avanti il reparto.

Quindi con questo vogliamo dire che era giusto il concetto di “capo famiglia”? No, vogliamo semplicemente dire che questo rifletteva la struttura sociale dell’ epoca, epoca nella quale non esistevano lavori leggeri e non rischiosi, nella quale non esisteva il benessere sanitario, e non esistevano diritti e tutele, quindi per vivere e sopravvivere si doveva rischiare e sacrificarsi. Terribili oneri questi che ricadevano sugli uomini(e non perchè lo imponesse la “cultura” ma la Natura), e quindi erano essi ad avere l’ onere, loro malgrado, di portare avanti-a rischio della loro pelle-la famiglia, e quindi proteggerla e mantenerla. Di qui il ruolo del “capo famiglia”. Altro che “padre padrone”, altro che “privilegi maschili”, come invece lo descrive la propaganda femminista.

A permettere alle donne di poter lavorare fuori casa non è stato il Femminismo(come quasi tutti credono) ma i progressi tecnologici dell’ elettronica e dell’ automazione, i diritti lavorativi, le migliorate condizioni igienico-sanitarie, ecc tutte cose queste che hanno permesso la nascita di lavori, mansioni e ruoli non rischiosi e leggeri, rendendo quindi uomini e donne intercambiabili in molti ambiti.

Non neghiamo che con quel modello le donne abbiano avuto anche degli svantaggi. Ma anche gli uomini hanno subito i loro svantaggi(derivanti da quegli oneri sociali e morali di cui abbiamo parlato). La verità vanno dette tutte, le mezze verità sono le peggiori menzogne.

Perciò sarebbe pure ora di smetterla di romanzare il femminismo “delle origini”. Il femminismo è nato con cattive intenzioni(antagonismo contro il genere maschile) e si è sviluppato con cattive intenzioni. Perciò non è vero che sia “degenerato”. E’ stato sempre così. Non esistono femminismi “buoni” e femminismi “cattivi”.

Ora è chiaro?

Fonte : http://antifemminismoitalia.wordpress.com/

a) Per il femminismo una donna adulta e consenziente che dietro profumatissimo compenso(nell’ ordine di decine e decine di migliaia di euro al mese) espone l’ avvenenza del suo corpo per programmi televisivi o pubblicità, quindi senza nessun rischio e fatica, è niente di meno che una povera “vittima della mercificazione del corpo della donna” ad opera del “maschilismo” e degli uomini.
b)Un uomo invece che dietro magra ricompensa(mille euro al mese, e talvolta anche meno) espone il suo corpo in un cantiere o in una fabbrica, a rischio di ritrovarsi mutilato o dilaniato o ucciso per mantenere la famiglia, per il femminismo invece non è mercificazione, ma solo una problematica connessa al lavoro. A morire sul lavoro sono quasi tutti uomini.

Come vedete quindi la c.d “mercificazione del corpo della donna” è una balla femminista(anche perchè poi tra l’altro in programmi televisivi e pubblicità compaiono anche corpi di uomini, gustati dal pubblico femminile).
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius