Autore Topic: Cancellare i cristiani da Siria ed Iraq: prerequisito per uno scontro di civiltà  (Letto 17043 volte)

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Offline Vicus

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Trascrivo questo articolo senza necessariamente appoggiarne tutte le tesi. I cristiani in Medio Oriente hanno un'importante funzione di mediazione. La loro cacciata da quelle terre è un'ulteriore passo verso uno scontro di civiltà i cui esiti potrebbero essere - forse anche in Europa- la creazione di mini-stati etnici.

Storicamente, il Levante è il luogo di nascita della Cristianità e le antiche comunità cristiane sono vissute lì ed in tutta la Mesopotamia dall’inizio dell’era cristiana. I primi Cristiani, prima di adottare questo termine, chiamavano sé stessi “seguaci” o gente della “Via”; in arabo il loro nome primigenio sarebbe stato “Ahl Al-Deen” [1]. Tracce di questo nome originario si trovano anche nella Bibbia e nel Nuovo Testamento (Giovanni 14:5-7, Atti 9:1-2, Atti 24:4 ed in 14). Dalla Mesopotamia, queste comunità si sono diffuse in Africa, Asia, ed Europa.

Inganno e furbizia sono all’opera: non è un caso che i Cristiani d’Egitto siano stati attaccati in contemporanea con il South Sudan Referendum, che si riteneva dovesse marcare una divisione fra i Mussulmani di Khartoum ed i Cristiani ed animisti di Juba. Non è neppure un caso che i Cristiani dell’Iraq – una delle comunità più antiche al mondo – si ritrovino a fare i conti con un moderno esodo, abbandonando nel 2003 le proprie case e la propria terra ancestrale. In coincidenza con l’esodo dei Cristiani dall’Iraq, anche Baghdad è stata spinta a diventare settaria quando squadroni della morte hanno praticamente costretto i Mussulmani Sciiti e Sunniti a creare delle enclave settarie.

Far tacere le campane dell’antica chiesa di Sham e Shinar

In Libano ed in Siria sono finite nel mirino le comunità cristiane, arabe e quelle di etnia assira ed armena, composte in maggioranza di Cristiani. Da Homs e Maaloula a Kessab, i Cristiani della Siria sono sotto assedio. Vari concili e sinodi hanno espresso preoccupazione, come il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I°, il Vaticano e la Santa Sede, Il Patriarca Ortodosso Russo di Mosca Cirillo I°, quello Cattolico Apostolico Armeno Aram I°, il Patriarcato Cattolico Greco Maronita in Libano, l’arcivescovo Greco Ortodosso Theodosios (Attallah) Hanna di Sebastia, la Sede Anglicana di Canterbury, il Presidente armeno Serzh Sargsyan, il Presidente libanese Michel Suleiman, Michel Aoun del Free Patriotic Movement of Lebanon, il Consiglio Mondiale delle Chiese, e molte altre istituzioni interreligiose. Anche celebrità americane quali Cherilyn Sarkisian (Cher) e Kimberly Kardashian si sono unite al coro dando voce alle preoccupazioni per i Cristiani della Siria dopo che il Governo turco il 24 marzo 2014 ha perfidamente aiutato Al-Nusra a prendere in mano, nel Governatorato di Lattakia, la città a predominanza armena di Kessab [2].

In Siria, l’Arcivescovo Cattolico Greco Maronita di Damasco Samir Nassar, il Patriarca Cattolico Greco Melchita Gregorio III° Laham, il Patriarca Greco Ortodosso di Antiochia Ignazio IV° ed il Patriarca Ortodosso Siriaco Ignazio Zakka I°, hanno tutti condannato la violenza. Sempre in Siria, i capi di altre fedi: lo sceicco druso Al-Aql Hamoud Hennawi, il Gran Mufti sunnita Ahmed Badreddin, e l’Imam degli Ashari Mohammed Said Ramadan, si sono uniti ai capi cristiani nella richiesta di pace e di condanna della guerra alla Siria. Prendendo tali posizioni, questi capi hanno rischiato le vite proprie e dei loro cari. Lo sceicco Ramadan – di etnia curda – per l’appoggio espresso al Governo siriano, è stato ammazzato mentre insegnava in una moschea. Ad Aleppo, è stato rapito il fratello del Patriarca Ignazio IV° ed il figlio 22enne del Gran Mufti Hassoun è stato ucciso ad Idlib mentre si recava all’università. Nonostante le minacce, hanno tutti parlato contro i ribelli antigovernativi definendoli un cancro che minaccia la coesistenza nella società siriana e nella regione tutta. Il Patriarca Melchita Gregorio III° Laham ha affermato a gran voce che il suo Paese è attaccato da banditi e terroristi che, fingendo una rivoluzione, vogliono distruggere i Cristiani e tutta la Siria [3].

Le comunità cristiane della Siria – che ammontano ad almeno il 10% della popolazione siriana – sono prese di mira sistematicamente: le loro chiese sono attaccate e dissacrate; sacerdoti, monaci e monache uccise da quelle forze antigovernative. Gli obbiettivi di tale esodo si ritrovano nei canti degli antigovernativi: “Gli Alaviti sotto terra ed i Cristiani in Libano”. Nel complesso, la Siria non è più in luogo dove Alaviti o Cristiani possono vivere.

Lo stupro di Cristiani in Siria ed Iraq

Fides News Agency, l’agenzia stampa ufficiale del Vaticano e della Chiesa Romana Cattolica, ha riferito che i cosiddetti “capi religiosi” dei combattenti anti-governativi hanno dichiarato legale per i combattenti anti-governativi lo stupro di “qualsiasi donna non-sunnita” essi vogliano. Le dichiarazioni di queste figure immonde sono così sfruttate per stuprare, umiliare, torturare ed uccidere donne e ragazze nei territori catturati da gruppi quali il cosiddetto Free Syrian Army, Jabhat Al-Nusra, ed i sedicenti Islamic State of Iraq and Levant/Al-Dawlah Al-Islamiyah fi Al-Iraq wa Al-Sham (ISIL/DAISH) [4].

Ecco il resoconto – fornito da due sacerdoti alla Fides News Agency – di cosa sia stato fatto ad una ragazzina siriana cristiana di 15 anni nel governatorato di Homs, dopo che gli anti-governativi ne avevano preso il controllo:

Il comandante del battaglione “Jabhat al-Nusra” a Qusair prese Mariam, la sposò e la stuprò. Poi la ripudiò. Il giorno dopo la giovane donna fu obbligata a sposare un altro militante islamico. Anche lui la stuprò e poi la ripudiò. E la cosa si ripeté per 15 giorni: Mariam fu stuprata da 15 uomini differenti. Diventata mentalmente instabile, Mariam alla fine è stata uccisa. I due sacerdoti cattolici greci – Fratello Issam e Fratello Elias, appena rientrati in città – concludono il loro racconto alla Fides: “ Non c’è nessuna Commissione Internazionale che racconti queste atrocità” [5].

Gli stessi gruppi internazionali di insorti, si stanno comportando nello stesso modo verso i Cristiani in Iraq. “Il 12 giugno [2014], solo due giorni dopo la presa di Mosul e di altri territori iracheni, l’Islamic State of Iraq and Syria ha emesso un primo decreto ordinando che le donne non sposate venissero inviate alla ‘jihad per il sesso’”  ed un secondo decreto ordinava che le donne non sposate venissero offerte ai combattenti per fornicare [6]. Quanto segue è stato confermato dalla Iraqi High Commission for Human Rights e riportato dalla Assyrian International News Agency, ed è accaduto a Mosul dopo la sua presa da parte degli insorti entrati in Iraq dalla Siria il 25 giugno 2014:

A Mosul – Iraq – un Cristiano, non potendo pagare una tassa sulle persone, è stato costretto ad assistere allo stupro della moglie e della figlia da parte di membri del gruppo militante Islamic State of Iraq and Syria (ISIS). L’uomo, sconvolto, si è ucciso questo fine settimana [7].

Ma le molestie e gli stupri di donne e ragazze usate come oggetti sessuali non sono limitate ai Cristiani: donne e ragazze siriane, indipendentemente dalla loro fede, quando catturate dalle forze anti-governative sono molestate e stuprate. Mussulmani, Cristiani o Drusi sono tutti ugualmente a rischio. Questi atti pervertiti sono incoraggiati da “religiosi” corrotti che emettono decreti (fatwa) che incoraggiano lo stupro e l’abuso delle donne.

Queste affermazioni e questi decreti emessi da menti svitate arrivano anche al punto da chiedere che le donne straniere siano trattate come concubine dei combattenti anti-governativi in Siria, in quella che viene chiamata “guerra santa sessuale” (jihad al-nikah). Nel 2013, il Governo tunisino è stato costretto a reagire prontamente a queste profferte sessuali che stavano sfruttando delle giovani tunisine [8]. Il Ministro tunisino per gli affari religiosi, Noureddine Al-Khadimi, ha condannato i “religiosi” corrotti e tutte le persone che appoggiavano tali profferte, ribadendo che non avevano nulla a che vedere con gli insegnamenti mussulmani.

Le dichiarazioni del Ministro giunsero dopo la diffusione su internet di un decreto anonimo, una fatwa per una “jihad sessuale” delle giovani donne a sostegno dei combattenti dell’opposizione in Siria, donne invitate a fornir loro servizi sessuali. Stando ai media ed ai mujahideen rientrati in Tunisia dopo aver partecipato alla jihad in Siria, in risposta alla fatwa della “jihad sessuale”, 13 ragazze tunisine avevano raggiunto il campo di battaglia dei combattenti antigovernativi... [9].

Mesi dopo le condanne espresse da Al-Khadimi, il Ministro degli Interni tunisino, Lotfi bin Jeddou, ha testimoniato davanti ad una commissione tunisina, spiegando che le fanciulle “mal consigliate” potevano aver avuto oltre 100 partners occasionali; aggiungendo che: “[Queste ragazze], dopo le relazioni sessuali avute [in Siria] in nome della ‘jihad al-nikah’ (guerra santa sessuale), se ne sono ritornate a casa incinta” [10].

Assediare quelli “della Via”. Nel mirino: vescovi, sacerdoti, preti e suore

In un modo o nell’altro sono prese di mira le figure spirituali cristiane. C’è il caso dell’Arcivescovo Greco-ortodosso Sayedna Paul (Boulos) Yazigi e di quello Siriaco-ortodosso Metropolitano Mar Gregorios John Abraham (Yohanna Ibrahim), entrambi rapiti il 22 aprile 2013 vicino alla frontiera turca. Il loro autista – un sacerdote cristiano – viene ucciso all’istante perché si rifiuta di far abbandonare la macchina ai due prelati. La cosa si sa perché una quarta persona presente nella macchina riesce a scamparla [11]. Il Governo turco è direttamente coinvolto nel rapimento dei due arcivescovi cristiani ortodossi. L’agenzia stampa turca Dogan News Agency (Dogan Haber Ajansı) riferisce, il 23 luglio 2013, che gli “assassini” – questo il termine usato – dei due arcivescovi siriani sarebbero stati arrestati a Konya [12]. Gli arrestati risultano essere combattenti anti-russi del nord del Caucaso, il che corrisponde con quanto riferito da Foud Eliya: Boulos Yazigi e Yohanna Ibrahim erano stati catturati da militanti nord Caucasici vestiti come Talebani dell’Afghanistan [13].

Il Gran Mufti Hassoun ha rivelato che dei combattenti ceceni – addestrati dai Turchi – erano stati  inviati da Ankara per rapire Sayedna Boulos Yazigi e Mar Gregorios per due importanti motivi. Stando allo Sceicco Hassoun, il primo motivo è che al Metropolita Gregorios era stato chiesto, dal Patriarca Siriaco Ortodosso Ignatius Zakka I° Iwas, di presiedere un comitato ecclesiastico per promuovere la richiesta della restituzione delle vaste proprietà della Chiesa Ortodossa Siriaca che il Governo turco aveva confiscato durante la sua persecuzione dei Cristiani Siriaci Ortodossi [14]. In un incontro fra il Primo  Ministro Erdogan e Mar Gregorios, il Governo turco aveva chiesto che la Chiesa Siriaca Ortodossa di Antiochia creasse in Turchia una eparchia (cioè una provincia ecclesiastica od una zona amministrativa ecclesiastica con un Metropolita), e spostasse anche il proprio patriarcato da Damasco ad Hatay (Antiochia). Ma Gregorios Yohanna Ibrahim aveva rifiutato sostenendo che il patriarcato della Chiesa Siriaca Ortodossa non avrebbe mai spostato la propria sede; che i Cristiani Siriaci Ortodossi riconoscevano il Levante come una terra unificata e che sarebbe stato assegnato alla Turchia un vescovo solo una volta che il Governo turco avesse restituito alla Chiesa Siriaca Ortodossa le proprietà “confiscate”. Il che aveva fatto “innervosire” i rappresentanti turchi [15].

Il secondo motivo per il quale è stato preso di mira il clero Cristiano Ortodosso è che nel Governatorato di Aleppo si stavano riconciliando pacificamente i combattenti anti-governativi ed il Governo siriano. La qual cosa che aveva fatto arrabbiare i Turchi ed i loro alleati [16].

Un altro caso è quello che riguarda Padre (Abouna) Fadi Jamal Haddad, un sacerdote della Chiesa Greco-ortodossa di Antiochia che ha operato come mediatore nel Qatana durante i combattimenti. Il religioso era stato torturato; poi, quando aveva tentato di mediare il rilascio di un medico rapito per ottenere un riscatto in denaro, gli avevano sparato alla testa. C’è poi il caso di Padre (Abouna) Francois Al-Mourad, un prete cattolico dell’Ordine dei Francescani, ucciso nel tentativo di impedire che amici Cristiani e Siriani fossero presi di mira dai combattenti anti-governativi. O il caso di Padre Frans van Der Lugt, un sacerdote olandese dell’Ordine dei Gesuiti che lavorava ad Homs. Quando Padre Fadi portò il riscatto per liberare il medico rapito, fu rapito a sua volta per poi essere ucciso ed abbandonato sul ciglio di una strada, dove lo si è trovato il 25 settembre 2012 con “gli occhi cavati e segni di orribili torture” [17]. Stando al rappresentante in Siria dell’Ordine dei Francescani, i ribelli “penetrarono nel convento, lo saccheggiarono e distrussero ogni cosa. Quando Padre Franҫois cercò di difendere le suore ed altre persone, gli spararono, uccidendolo”. Era il 23 giugno del 2013 [18]. Gli insorti uccisero Padre Frans van der Lugt il 7 di aprile 2014. Ecco un resoconto delle circostanze della sua uccisione:

Wael Salibi, 26enne, ricorda che quando l’area cristiana di Homs cadde in mano ai ribelli, 66.000 Cristiani “abbandonarono le proprie case, solo pochi restarono. Lui [Padre Frans] era l’unico sacerdote e rimase nella sua chiesa”.

Salibi prosegue raccontando alla CNA che “Pochi mesi prima di morire, [il sacerdote] disse ‘Non posso abbandonare la mia gente, non posso abbandonare la mia chiesa, sono il direttore spirituale di questa chiesa, come posso abbandonarli?”.

Salibi, che proviene dalla città di Homs, è cresciuto come grande amico e pupillo di Padre Frans, che è stato brutalmente ucciso il 7 di aprile: pochi giorni prima del suo 76° compleanno. Uno sconosciuto armato è entrato nella sua chiesa, lo ha picchiato e gli ha sparato in testa” [19].

Molti Cristiani Siriani sono andati via da Hasakah (Hasce), ma almeno 30.000 sono rimasti come “rifugiati interni”. I Cristiani Siriani che appartengono alla Chiesa Cattolica Caldea, alla Chiesa Siriaca Ortodossa, alla Chiesa Siriaca Cattolica, alla Chiesa Apostolica Ortodossa Armena, ed alla Chiesa Cattolica Armena, tutti insieme, hanno chiesto aiuto al mondo perché si mettesse fine ai combattimenti. L’appello, di fine 2012, è rimasto inascoltato ed hanno quindi sùbito persecuzioni, abusi, rapimenti, ricatti ed uccisioni. Un Cristiano della zona ha dichiarato alla Fides News Agency che Al-Nusra prendeva di mira “tutti i giovani nati fra gli anni 1990 e 1992. Andavano a cercarli, li accusavano di essere soldati dell’esercito nazionale e li uccidevano a sangue freddo. Lo scopo era terrorizzarli ed impedire che si arruolassero” [20].

Un altro esempio di assalto alla comunità dei Cristiani è quello condotto da Al-Nusra alla città di Maaloula. Maaloula è uno dei pochi villaggi nei quali si è conservato un antico dialetto Aramaico noto come la lingua di Gesù. La città siriana conserva molte strutture cristiane ed antichi siti. La città è diventata la scena di combattimenti fra Al-Nusra e l’esercito siriano e fra la fine del 2013 ed il giugno del 2014 è passata di mano 4 volte fra insorti e Governo regolare. Molti dei residenti di Maaloula, sia Cristiani che Mussulmani, si sono ritrovati prigionieri nelle proprie case. C’erano anche 40 suore Cristiane Greco-ortodosse e gli orfani a loro affidati e la cosa ha gettato nel panico le popolazioni cristiane di Siria e Libano. Da ciò deriva il forte sostegno al Governo di Bashar Al-Assad da parte di tutte le minoranze siriane e la presenza, in quasi tutta la comunità cristiana siriana, di questo comune sentire, espresso da Odette Abu Zakham – una 65enne della congregazione che vive nel vicino storico distretto cristiano di Bab Touma  – con le parole: “[gli insorti] ce l’hanno con noi.

 
Assad visita le zone colpite dalla persecuzione religiosa
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Tutto quello che fanno è massacrare la gente, tutto quello che conoscono è uccidere” [21]. Non solo quelli di Al-Nusra hanno tenuto in ostaggio le suore, ma i combattenti anti-governativi hanno completamente distrutto tutti i luoghi sacri di Maaloula e ne hanno rubato i manufatti per poi rivenderli al mercato nero. Ecco cosa raccontano dei testimoni sfuggiti a Maaloula:

[Gli insorti] hanno cercato di cambiare completamente l’aspetto religioso storico-architettonico dell’antica città cristiana: i “militanti” hanno completamente distrutto alcune chiese mentre da altre hanno rimosso le campane. Non meno tragico il destino di altri due monumenti di Maaloula di fama mondiale: gli estremisti hanno spaccato la statua del Cristo Salvatore, che si stagliava all’ingresso del Convento di Santa Tecla e la statua della Santissima Vergine Maria, posta vicino al Safir hotel, che per molti mesi è stato rifugio dei Takfiristi [22].

La Pasqua del 2014 è stata un momento speciale per Maaloula. Il Governo siriano si è ripreso la città e Maaloula è stata finalmente messa in sicurezza ed i residenti sono rientrati. Uno di essi – Lorain – commenta con la stampa quello che gli insorti avevano compiuto: “In quello che hanno fatto si riconosce facilmente l’odio: tutte le case distrutte, tutto il villaggio distrutto. Non si può avere un’idea della distruzione che hanno portato” [23].

Anche il Presidente Assad è giunto di persona a testimoniare la partecipazione del Governo siriano e la vicinanza alla popolazione tutta, indipendentemente dall’etnia e dalla fede religiosa. Tra l’altro, sia il rito occidentale che quello orientale delle celebrazioni cristiane per la Pasqua – il primo nel calendario Gregoriano, il secondo in quello Giuliano – cadevano nella stessa data: il 20 di aprile 2014.

Mahdi Darius Nazemroya
« Ultima modifica: Agosto 06, 2014, 00:11:06 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Animus

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Cancellare i cristiani...

Bene, ben fatto,son lì solo a mettere zizzania e a creare problemi.

Ve lo ricordate il monaco buddhista vietnamita che si diede fuoco a Saigon in segno di protesta per le politiche repressive messe in atto dal governo?

Bene, il presidente di allora, che operò le politiche repressive contro lareligione id stato ...era un cattolico!
Ma che cazzo ci faceva un presidente cattolico  in un paese asiatico buddhista al 90%?

"Diệm introdusse una serie di politiche volte a favorire il Cattolicesimo a discapito del Buddhismo e delle altre minoranze religiose: nel 1959 il Vietnam del Sud fu dichiarato "sotto la protezione" della santa cristiana Maria
Altre misure riguardarono la creazione dell'istituto educativo di Vinh-Long, deputato alla formazione dei quadri dirigenti del regime, in cui furono scelti come insegnanti solo preti cattolici[4]; la ridistribuzione delle terre[5], la possibilità di fare carriera nell'esercito: i cattolici furono favoriti rispetto agli appartenenti ad altre confessioni religiose. Fu durante questo regime che la Chiesa cattolica divenne il più grande proprietario di latifondi di tutto il Vietnam del Sud[6].

Ai preti cattolici fu concesso di costituire delle bande armate[7], mentre ai villaggi che dovevano essere evacuati, in base alle politiche di lotta contro la guerriglia comunista, si concedeva di restare nelle proprie terre solo qualora si fossero convertiti al cattolicesimo[8]. In tutto il Vietnam del Sud rurale si susseguirono assalti ai monasteri buddhisti, con devastazioni, senza che la polizia intervenisse o identificasse i responsabili[9]. Il fratello di Ngô Đình Diệm, Ngô Đình Tuch, vescovo cattolico, fu nominato dal Vaticano vicario apostolico per il Vietnam. La bandiera buddhista fu vietata in tutto il paese, mentre a tutte le manifestazioni ufficiali sventolava la bandiera vaticana assieme a quella nazionale"
etc etc etc
http://it.wikipedia.org/wiki/Th%C3%ADch_Qu%E1%BA%A3ng_%C4%90%E1%BB%A9c#La_situazione_religiosa_in_Vietnam

Quindi ripeto, fuori i cattolici (e i cristiani), vanno tentuti lontano come si allontano i lebbrosi.. :sleep:
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Offline Vicus

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son lì solo a mettere zizzania
Capovolgimento completo dei fatti: i cristiani d'Oriente sono lì da duemila anni, e sono un esempio di tolleranza e pacifica convivenza. Sono notoriamente un fattore essenziale per la mediazione dei conflitti.
In Asia sono stati commessi abusi da tutte le fazioni possibili, sicuramente più da induisti e buddisti -anche oggi- se non altro perché sono la maggioranza. Ma avallare lo sterminio di gente che oltretutto non c'entra nulla con tutto ciò, è davvero aberrante.
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Bene, ben fatto
Risposta sintomatica. Vedi, a me non verrebbe in mente di dire lo stesso di te perché, che so, leggi Galimberti. Ma non preoccuparti, dopo "l'aborto postnatale" legalizzeranno anche il genocidio, magari approvato con referendum.

Ho aperto questo topic perché questi fatti avvengono nel silenzio più o meno generale dell'Occidente, troppo occupato in faziosità molecolari, come possiamo constatare anche qui. Ma ne sono certo, impareremo un giorno la lezione e saremo capaci di convivere pacificamente.

« Ultima modifica: Agosto 06, 2014, 02:01:47 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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L'Occidente è una civiltà morente: per questo nulla fa per impedire tutto ciò che avviene altrove.

Offline Vicus

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L'Occidente è una civiltà morente: per questo nulla fa per impedire tutto ciò che avviene altrove.
Già, ma perché lo critichiamo se poi ci accodiamo con chi tace?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Cavalier Serpente

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Capovolgimento completo dei fatti: i cristiani d'Oriente sono lì da duemila anni, e sono un esempio di tolleranza e pacifica convivenza. Sono notoriamente un fattore essenziale per la mediazione dei conflitti.
............................................... Ma ne sono certo, impareremo un giorno la lezione e saremo capaci di convivere pacificamente.

Vicus,..........indeciso tra manifestarti il mio impellente desiderio di prenderti a calci in culo senza soluzione di continuità e l'esternarti la mia solida ammirazione mista ad un pizzico di invidia, lascia che ti dica (scriva) quanto io ti trovi schifosamente perbene nel senso più nobile del termine.
Mi chiedete se ho mai pensato al matrimonio? Mai!!
E che so' diventato matto?
E che faccio, mi metto un'estranea* dentro casa? (cit. Alberto Sordi)
*Nota personale: "NEMICA" è più consono ed adatto. "Estranea", per uno degli strani casi del destino potrebbe anche essere una brava persona.

Offline Vicus

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Vicus,..........indeciso tra manifestarti il mio impellente desiderio di prenderti a calci in culo senza soluzione di continuità e l'esternarti la mia solida ammirazione mista ad un pizzico di invidia, lascia che ti dica (scriva) quanto io ti trovi schifosamente perbene nel senso più nobile del termine.
Grazie Cavavaliere :lol: Sono abituato anche ai calci ma sono testardo come un mulo :cool: Sono contento che qualcuno abbia colto lo spirito del post.
« Ultima modifica: Agosto 06, 2014, 06:28:31 am da Vicus »
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Offline zagaro

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Bene, ben fatto,son lì solo a mettere zizzania e a creare problemi.

Ve lo ricordate il monaco buddhista vietnamita che si diede fuoco a Saigon in segno di protesta per le politiche repressive messe in atto dal governo?

Bene, il presidente di allora, che operò le politiche repressive contro lareligione id stato ...era un cattolico!
Ma che cazzo ci faceva un presidente cattolico  in un paese asiatico buddhista al 90%?

"Diệm introdusse una serie di politiche volte a favorire il Cattolicesimo a discapito del Buddhismo e delle altre minoranze religiose: nel 1959 il Vietnam del Sud fu dichiarato "sotto la protezione" della santa cristiana Maria
Altre misure riguardarono la creazione dell'istituto educativo di Vinh-Long, deputato alla formazione dei quadri dirigenti del regime, in cui furono scelti come insegnanti solo preti cattolici[4]; la ridistribuzione delle terre[5], la possibilità di fare carriera nell'esercito: i cattolici furono favoriti rispetto agli appartenenti ad altre confessioni religiose. Fu durante questo regime che la Chiesa cattolica divenne il più grande proprietario di latifondi di tutto il Vietnam del Sud[6].

Ai preti cattolici fu concesso di costituire delle bande armate[7], mentre ai villaggi che dovevano essere evacuati, in base alle politiche di lotta contro la guerriglia comunista, si concedeva di restare nelle proprie terre solo qualora si fossero convertiti al cattolicesimo[8]. In tutto il Vietnam del Sud rurale si susseguirono assalti ai monasteri buddhisti, con devastazioni, senza che la polizia intervenisse o identificasse i responsabili[9]. Il fratello di Ngô Đình Diệm, Ngô Đình Tuch, vescovo cattolico, fu nominato dal Vaticano vicario apostolico per il Vietnam. La bandiera buddhista fu vietata in tutto il paese, mentre a tutte le manifestazioni ufficiali sventolava la bandiera vaticana assieme a quella nazionale"
etc etc etc
http://it.wikipedia.org/wiki/Th%C3%ADch_Qu%E1%BA%A3ng_%C4%90%E1%BB%A9c#La_situazione_religiosa_in_Vietnam

Quindi ripeto, fuori i cattolici (e i cristiani), vanno tentuti lontano come si allontano i lebbrosi.. :sleep:

che il buon Dio possa ricompensarti con il doppio di queli che ci auguri

Offline zagaro

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Già, ma perché lo critichiamo se poi ci accodiamo con chi tace?
saranno i nostri nipoti, se esisteranno, che scevri da balzelli del passato cominceranno a rialzare la testa.   

Offline Vicus

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saranno i nostri nipoti, se esisteranno, che scevri da balzelli del passato cominceranno a rialzare la testa.
Magari anche prima - dipende da quanto ci metterà la nostra "civiltà" a recuperare il senno.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Stendardo

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Fonte : http://www.tempi.it/iraq-in-10-anni-118-chiese-attaccate-o-bombardate-i-terroristi-islamici-hanno-gia-rubato-otto-milioni-di-dollari-in-beni-ai-cristiani#.U-Ht-_l_sVc

Iraq, in 10 anni 118 chiese attaccate o bombardate. I terroristi islamici hanno già rubato otto milioni di dollari in beni ai cristiani


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Agosto 4, 2014 Redazione
Secondo Aina, inoltre, da quando lo Stato islamico ha conquistato Mosul lo scorso 10 giugno, tutte le 45 chiese della città sono state o occupate o trasformate in moschee
chiesa-sinjarDal 2004 a oggi 118 chiese cristiane sono state vittime di attacchi o bombardamenti in Iraq: 45 a Baghdad, 64 a Mosul, 8 a Kirkuk e 1 a Ramadi. Secondo Aina, inoltre, da quando lo Stato islamico ha conquistato Mosul lo scorso 10 giugno, tutte le 45 chiese della città sono state o occupate o trasformate in moschee.
OTTO MILIONI RUBATI. L’agenzia ha anche stilato una lista dei beni che i terroristi islamici hanno rubato ai cristiani siri, dopo averli costretti insieme agli altri ad andarsene dalla città. Per timore di essere uccisi, infatti, circo 50 mila cristiani sono scappati dalle campagne vicine a Mosul. Tra case, bestiame, macchinari per l’agricoltura, sementi e automobili, lo Stato islamico ha rubato in tutto beni per otto milioni di dollari.
SCONFITTI I PESHMERGA. Gli islamisti però non hanno intenzione di fermarsi a Mosul. Nel fine settimana sono riusciti a sconfiggere le forze armate curde e a conquistare la città di Sinjar, il giacimento petrolifero di Ain Zalah e la città di Zumar. Nella chiesa di Sinjar, come si vede nella foto, la croce è stata rimpiazzata dal drappo qaedista. Inoltre sarebbero quasi riusciti a conquistare la diga di Mosul, che permette di controllare l’acqua di tutta la regione. Una eventuale sconfitta dei Peshmerga su larga scala sarebbe una tragedia per l’Iraq, visto che il Kurdistan è l’unico luogo ad aver accolto sciiti, yazidi e cristiani fuggiti dalle città conquistate dai terroristi.


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Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline Lucia

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mi sembra una provocazione antiislamica o anti Siria e Iraq,
cosi si puo giustificare la guerra in termini sacri, con la diffessa della cristianita

Offline Stendardo

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Fonte : http://www.nocristianofobia.org/in-francia-detenuti-non-islamici-costretti-a-rispettare-il-ramadan/

In Francia detenuti non islamici costretti a rispettare il Ramadan
31 luglio 2014 - Europa, Notizie - carceri, cristiani, detenuti, Francia, Islam, Pontet, Ramadan, Taubira
detenuti islamSecondo le cifre ufficiali, gli stranieri in libertà in Francia rappresenterebbero il 6% della popolazione totale. Quelli in prigione, invece, rappresenterebbero il 18,5% sul numero complessivo dei detenuti. Lo ha rilevato il settimanale Minute, citando un rapporto inviato dal Sovrintendente Generale delle carceri, Jean-Marie Delarue, al Ministro di Giustizia francese, Christiane Taubira, per individuare una serie di migliorie da introdurre in cella, al fine di migliorare gli standard di vita.

A preoccupare, però, è un verbale redatto lo scorso 19 luglio dalla gendarmeria circa il clima imperante nel carcere di Pontet, in Vaucluse, dopo l’inizio del Ramadan: «Se ospitati nella stessa cella, alcuni giovani detenuti, di confessione non islamica, sono stati costretti sotto minaccia a mangiare ed a bere agli stessi orari e con gli stessi ritmi dei musulmani praticanti – si legge - Per evitare rappresaglie, v’è chi ritiene inevitabile soggiacere alle loro pretese». Quella in atto, insomma, è una forma di vera e propria persecuzione contro cristiani e non, una persecuzione silenziosa e, proprio per questo, ancor più vile e detestabile. Il rischio è che, prima o poi, le vittime decidano di abiurare alla loro fede e di divenire musulmani di rigida osservanza.

Secondo il documento apparso sulla rivista, gli agenti di Polizia Penitenziaria preferirebbero non parlare di questa situazione. Avrebbero paura. Non solo. Ciò che più allarma è che già ora «la maggioranza dei detenuti cristiani o atei mangi carne halal ed eviti il maiale… Presso il carcere, le teorie dei Fratelli Musulmani sono alquanto radicate ed anche seguite dai prigionieri. Chi, tra questi, si dimostri psicologicamente più fragile diviene un bersaglio» per questa sorta di inedita conquista islamica delle carceri francesi:«Su di loro vengono esercitate pressioni fino a farli cedere e piegarli alla volontà dei loro compagni islamici di cella».

Ciò dovrebbe rappresentare – e non solo Oltralpe… – un campanello d’allarme. Circa la metà dei 69 mila galeotti in Francia è di cultura o di religione musulmana. Ed il carcere – lo confermano i dati delle forze dell’ordine riportati anche dalla grande stampa – rappresenta il primo canale di reclutamento delle giovani leve occidentali della jihad. Attualmente sono una settantina i detenuti, che chiamano alla preghiera tutti gli altri ed in possesso di libri salafiti, secondo quanto rivela Bruno Clément-Petremann, capo dello Stato Maggiore di Sicurezza dell’amministrazione penitenziaria francesi.

Segnali molto chiari: come sottovalutarli?
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Offline Stendardo

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Fonte : http://www.nocristianofobia.org/arabia-saudita-necessario-distruggere-tutte-le-chiese-della-regione/

Arabia Saudita. Necessario distruggere tutte le chiese della regione
10 aprile 2013 - Mondo, Notizie
Arabia. Gran muftiA dirlo è il Gran Mufti, la massima autorità islamica del paese. Il comunicato è stato riportato da un portavoce della “Voice od the Martyrs” statunitense, Todd Nettleton.
Continua quindi la politica contro ogni religione alternativa all’Islam, in un Arabia Saudita già presente al secondo posto nella lista nera della “Open Doors World Watch List”, che raggruppa i paesi dove maggiore è la persecuzione dei cristiani.
In Arabia tutti devono aderire all’Islam e la conversione è punibile anche con la morte. Il culto pubblico cristiano è proibito, pena la frusta, la deportazione e la tortura. L’evangelizzazione e persino il trasporto di materiale non-islamico è illegale.

Il Gran Mufti ha ribadito: “Non ci dovrebbero essere le chiese cristiane in Arabia”. Ma, come fa notare Nettleton, non esistono chiese cristiane autorizzate nella penisola. Dunque? Si tratta chiaramente di una messaggio destinato a tutti i paesi circostanti.
***
4 aprile 2013
Grand Mufti of Saudi Arabia calls for destruction of churches

From the Christian Telegraph:

Saudi Arabia declares destruction of all churches in region
Earlier this month news reports surfaced out of Saudi Arabia that raised the red flag for Christians, reports MNN.
Todd Nettleton, a spokesman for the Voice of the Martyrs USA, says, “The Grand Mufti of Saudi Arabia–the top Islamic official in the country of Saudi Arabia–has declared that it is “necessary to destroy all the churches of the region.’” Nettleton goes on to note that the report hasn’t surfaced anywhere except on the Council on Foreign Relations Web site, which was then picked up by The Atlantic.
Ranked second on the Open Doors World Watch List (a compilation of the 50 countries where persecution of Christians is the most severe), the news is not really a surprise. There is no provision for religious freedom in the constitution of this Islamic kingdom.
All citizens must adhere to Islam, and conversion to another religion is punishable by death. Public Christian worship is forbidden; worshipers risk imprisonment, lashing, deportation, and torture. Evangelizing Muslims and distributing non-Islamic materials is illegal. Muslims who convert to Christianity risk honor killings and foreign Christian workers have been exposed to abuse from employers.
Sheikh Abdul Aziz bin Abdullah, the Grand Mufti of Saudi Arabia, created an implication with his assertion. Nettleton explains, “This was in a meeting with Kuwaiti officials who came to Saudi Arabia. They were asking this Islamic official ‘What should we do about the churches?’ His statement was, ‘There should be no Christian churches on the Arabian peninsula.’”
According to the report, the delegation wanted to confirm Sharia’s position on churches. Essentially, Nettleton says, “If you have churches in Kuwait, which they do, they should be destroyed. The interesting thing about this is that there are no churches in Saudi Arabia. There are no church buildings that are allowed to exist there. So he clearly wasn’t talking only for his own country: he was trying to export this ideology to the surrounding countries.”
by Fr. John Zuhlsdorf
Fonte: Wdtprs.com
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Offline Salar de Uyuni

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Citazione
Ve lo ricordate il monaco buddhista vietnamita che si diede fuoco a Saigon in segno di protesta per le politiche repressive messe in atto dal governo?

Bene, il presidente di allora, che operò le politiche repressive contro lareligione id stato ...era un cattolico!
Ma che cazzo ci faceva un presidente cattolico  in un paese asiatico buddhista al 90%?

"Diệm introdusse una serie di politiche volte a favorire il Cattolicesimo a discapito del Buddhismo e delle altre minoranze religiose: nel 1959 il Vietnam del Sud fu dichiarato "sotto la protezione" della santa cristiana Maria
Altre misure riguardarono la creazione dell'istituto educativo di Vinh-Long, deputato alla formazione dei quadri dirigenti del regime, in cui furono scelti come insegnanti solo preti cattolici[4]; la ridistribuzione delle terre[5], la possibilità di fare carriera nell'esercito: i cattolici furono favoriti rispetto agli appartenenti ad altre confessioni religiose. Fu durante questo regime che la Chiesa cattolica divenne il più grande proprietario di latifondi di tutto il Vietnam del Sud[6].

Qui però Animus scrivi delle cazzate.
Ovvero,non sto dicendo che stai scrivendo cose che non sono avvenute,il problema è che ne stai omettendo delle altre.
Cioè questo è un post storico che esula da un giudizio in sè sul cattolicesimo.
Cioè è vero che sotto Diem i bonzi si bruciavano,e tutta l'intellighenzia occidentale si cospargeva il capo di cenere per ciò che stava facendo l'America appoggiando Diem (che poi per inciso era appoggiato dagli americani ma faceva un pò il cazzo che gli pareva,sbattendo la porta in faccia più di una volta a Nixon e a Kissinger E INFATTI DOPO UN PO' LO FECERO DEPORRE).

PECCATO CHE QUANDO GLI AMERICANI FURONO CACCIATI E I COMUNISTI PRESERO IL POTERE,I MONACI BUDDHISTI CONTINUARONO A DARSI FUOCO PER PROTESTA PER LE VESSAZIONI DEL GOVERNO,MA IN OCCIDENTE NON GLIENE FREGAVA PIU' NIENTE A NESSUNO.

Io non sto parlando di cattolicesimo,nè sto prendendo le difese degli Stati Uniti.
Sto dicendo che uno dei principali difetti dell'occidente consiste in una autocritica a senso unico che ingigantisce i propri errori e non vede quelli degli altri.

Può darsi che appunto sia colpa del cattolicesimo appunto?
Probabilmente sì,noi occidentali VEDIAMO LA PAGLIUZZA NEL NOSTRO OCCHIO E NON VEDIAMO LA TRAVE CHE C'E' IN QUELLO ALTRUI.
In questo senso tu sei più cattolico di quanto credi... :lol:
(E dopo questa chi lo sente Animus...)

Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''