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Il Talmud : La Shekhinah : L'aspetto femminile di Dio .
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Stendardo:
Fonte : http://www.centrosangiorgio.com/
La Shekhinah
Anche nel Talmud ci si riferisce spesso ad essa come all'aspetto femminile di Dio, e si parla della brama degli elementi maschili e femminili della Divinità che devono essere uniti. «La Shekhinah è un concetto talmudico che rappresenta la dimora di Dio e l'immanenza nel mondo creato. Essa è associata al "Keneset Yisrael", lo spirito impersonato dal popolo d'Israele. Secondo una tradizione rabbinica, la Shekhinah era presente durante i vari esili del popolo ebraico. Dunque, la redenzione degli israeliti è inestricabilmente collegata alla cura di un'alienazione presente all'interno di Dio stesso, introducendo un nuovo forte elemento nella tradizionale escatologia messianica ebraica. È attraverso la Shekhinah che le creature umane possono sperimentare il Divino. La passività della Shekhinah è spesso enfatizzata (associata alla sua femminilità), come il destinatario delle forze provenienti dalla Sephira più elevata. La Shekhinah è spesso rappresentata come una sposa o una principessa il cui maschio innamorato è il composto dalle nove Sephirot superiori, rappresentate dal principe/sposo Tiferet. Le frasi erotiche e romantiche del Cantico dei Cantici e l'immaginario profetico sono chiamati a rappresentare la brama degli elementi maschili e femminili della Divinità» 51.
kabbalah - yogaIsaac Myer afferma in The Qabbalah, a riguardo degli elementi maschili e femminili delle Sephirot che l'idolatria di Salomone comportava l'adorazione di tali divinità: «Il primo profetismo d'Israele e il bacchismo sono simili in certi aspetti. I cabalisti chiamano lo Spirito Santo la Madre, e la Chiesa d'Israele la Figlia. Salomone fece incidere sulle pareti del Tempio le somiglianze tra i principî maschili e femminili per adombrare questo mistero; tali, si dice, erano le figure del cherubino. Tuttavia, ciò non era in obbedienza alle parole della Toràh. Esse erano simboliche del Superiore, dello spirituale, del primo o Creatore, del positivo o maschile, e dell'Inferiore, il passivo, il negativo o femminile, formato o fatto dal primo» 52. Anche sull'Albero della Vita si trova «il chakra Anahata (il Cuore); Gevurah-Hesed, che comporta l'abilità di determinare il proprio destino e di evadere il fato preordinato» 53. E ogni mossa diretta verso l'alto su questa scala rievoca il Fulmine che appare sull'Albero della Vita unendo tutte le Sephirot. Il Salmo 36 (vers. 23) parla in modo diverso: «Il Signore fa sicuri i passi dell'uomo e segue con amore il suo cammino». Il chakra Vishuddhi ha dei parallelismi con l'aspetto della conoscenza nella Kabbalah. «L'aspetto più astratto di Vishuddhi è la facoltà del discernimento più elevato [...]. Ogni comunicazione ricevuta telepaticamente può essere esaminata per la sua correttezza e precisione [...], e ci permette di distinguere la realizzazione che entra nella nostra coscienza dai livelli più elevati di conoscenza dai puri farfugliamenti e pensieri della nostra mente inconscia [...]. Quando Vishuddhi viene risvegliato il fluido divino è trattenuto e utilizzato, divenendo il nettare dell'immortalità. Il segreto della giovinezza e della rigenerazione del corpo sta nel risveglio del chakra Vishuddhi. A questo stato di consapevolezza, gli aspetti velenosi e le esperienze della vita vengono assorbiti e trasformati in un stato di beatitudine» 54. Di un certo interesse a riguardo all'ascesa della scala dell'Albero cabalistico della Vita è questa asserzione di Rebekah Kenton: «Nella Kabbalah, un individuo i cui chakra sono stati risvegliati pienamente e permanentemente dovrebbe essere chiamato "Messia"» 55. Daniele (8, 23-25) profetizza che negli ultimi giorni un individuo diverrà il dittatore di tutto il mondo (l'Anticristo): «Alla fine del loro regno, quando l'empietà avrà raggiunto il colmo, sorgerà un re audace, sfacciato e intrigante. La sua potenza si rafforzerà, ma non per potenza propria; causerà inaudite rovine, avrà successo nelle imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi. Per la sua astuzia, la frode prospererà nelle sue mani, si insuperbirà in cuor suo e con inganno farà perire molti: insorgerà contro il principe dei prìncipi, ma verrà spezzato senza intervento di mano d'uomo».
51 www.acs.ucalgary.ca/~elsegal/Sefirot/Shekhinah.html
52 Cfr. I. Myer, The Qabbalah; http://marlowe.wimsey.com/rshand/streams/thera/canaan.html
53 Cfr. R. Kenton, op. cit.; http://www.kabbalahsociety.org/chakras.htm
54 Ibid.
55 Ibid.
Salar de Uyuni:
Interessante,solo un appunto da fare,per quanto buddhismo,induismo e cabala si somiglino,comunque paragonare le sephiroth ai chakra forse è un pò forzato,comunque credo che bisognerebbe meglio approfondire la cabala,anche in rapporto al rapporto maschio-femmina,io avevo analizzato così il racconto del peccato originale:
E' una visione ''gnostica'' ispirata al buddhismo che ovviamente si pone al di fuori di qualsiasi tradizione,ma semmai le mischia:
Io la vedo così:
Una volta avevo letto un libretto del Dalai Lama,che parlava del concetto di Rigpa,che è uno stato ''pre-mentale'',e che i buddhisti tibetani cercano di raggiungere con la meditazione.
La cosa interessante di questo stato è che appunto E' UNO STATO PREMENTALE,NON E' UNO STATO AL DI LA' DELLA MENTE,MA UNO STATO AL DI QUA DI ESSA.
E' UNO STATO ORIGINARIO CHE CON LA PRATICA DELLA MEDITAZIONE PUO' ESSERE RISCOPERTO,MA NON E' QUALCOSA DI NUOVO,UN QUALCOSA CHE RAPPRESENTA UN ''EVOLUZIONE'' MA SEMMAI UNO STATO ''ORIGINARIO'' CHE VIENE PERDUTO,CHE SOMIGLIA MOLTO ALL'INNOCENZA DI ADAMO,PRIMA DI MANGIARE IL FRUTTO DELLA ''MENTE DUALISTICA.
IL RIGPA E' UNO STATO ACONCETTUALE,LIBERO DAL DUALISMO,MA NEL MOMENTO IN CUI L'UOMO NON SOLO SEMPLICEMENTE PENSA (il che non è sufficiente perchè si può pensare mantenendosi in Rigpa),MA SI LASCIA DISTOGLIERE DAL PENSIERO E PERDE LA COGNIZIONE DEL RIGPA E CADE NELL'ILLUSIONE DELLA MENTE DUALISTICA.
Questo mi ha fornito ampio spazio di riflessione per le sue somiglianze con il racconto del genesi.
Se sostituiamo ad albero della vita,il termine Rigpa,e ad albero della conoscenza del bene e del male,il termine ''mente illusoria dualistica'',(mi pare che i tibetani la chiamino ''manas'') secondo me abbiamo fatto bingo.
Adamo ed Eva sono le 2 porzioni dell'essere umano che lo spingono verso l'errore,Adamo la logica,Eva la parte emotiva sensoria esperienziale,perchè del resto il dualismo non origina dalla logica,ma dall'esperienza emotiva-sensoria piacere-dolore,a cui segue l'astrazione di tale esperienza in termini logici nel dualismo.
(in questa parte non ci sono analoghi nel buddhismo)
Cioè il peccato originale non è un evento accaduto migliaia di anni fa che noi ereditiamo,ma qualcosa che accade in ogni istante nel momento in cui abbandoniamo lo stato mentale primitivo originario:LA RIGPA,E PRECIPITIAMO NEL DUALISMO DELLA ''CONOSCENZA DEL BENE E DEL MALE''.
Questa mi è sembrata la versione più ''piena di senso'',di quell'antico testo.
E' difettosa perchè rischia di fare teosofia,ovvero di mischiare tradizione che culturalmente parlando non sono mai entrate in contatto,e non possono essersi influenzate.
Però è la versione che mi convince di più,anche perchè l'esperienza mistica è qualcosa di universale.
Salar de Uyuni:
In realtà è meno peregrina di quanto si pensi,ho dei passi dello Zohar che in un certo senso avvallano questa interpretazione,solo che non li trovo su internet,e dunque devo scriverli a mano,quando ho tempo,li riporto.
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