Fonte :
http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/a-gender-un-progetto-fotografico-che-rispecchia-la-schizofrenia-lgbtqi-foto/A-gender: un progetto fotografico che rispecchia la schizofrenia LGBTQI (FOTO)
chloe_aftel_04L’ideologia di genere e il movimento omosessualista combattono quotidianamente per la per l’abolizione del naturale binomio maschio e femmina e la normalizzazione di qualsivoglia tendenza sessuale racchiusa nel loro, ogni giorno più lungo acronimo LGBTQI, che fedelmente rispecchia tutti i generi sessuali possibili (Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender, Queer, Intersex).
Una fotografa americana, Chloe Aftel , ha dedicato a tale fenomeno un progetto fotografico intitolato A-gender che rappresenta ragazzi e ragazze che si definiscono agender, genderqueer, o di genere neutro, tutti termini che stanno ad indicare un rifiuto del dato biologico maschile e femminile per affermare la propria soggettiva e mutevole identità di genere. Alcuni di essi si identificano con entrambi i generi, altri con nessuno dei due, altri si sentono un giorno uomini e l’altro donne, altri ancora sentono di appartenere a un terzo genere, che definiscono neutro. Le persone agender danno molta importanza al linguaggio e preferiscono essere chiamate con pronomi neutri anziché con i classici pronomi femminili o maschili. Il progetto, nato in seguito ad un atto di bullismo adolescenziale nei confronti di uno giovane studente transgender, si propone di raccontare con le immagini la comunità agender di San Francisco.
E’ interessante riportare alcune dichiarazioni rilasciate dai ragazzi al centro del progetto fotografico in quanto fortemente esplicative della loro perversa e schizofrenica visione della sessualità Sarah Levine che si definisce genderqueer da un anno – dice ad esempio: « Io mi reputo gender-fluid. Gran parte del tempo mi sento senza un genere, ma cambia ogni giorno. A volte mi sento un maschio, a volte mi sento una ragazza». Emma, un altro adolescente ritratto da Aftel, dichiara che «molte persone vedono l’identità di genere come una scala tra blu e rosa. Non mi identifico mai pienamente con nessuna delle due parti, e nemmeno nella strada a metà tra il blu e il rosa. È molto più complicato, la mia identità cambia così tanto ogni giorno. A volte dico alle persone che sono d’oro, o qualcosa del genere». Infine, Micah ha 27 anni, dopo essersi sottopost ad una mastectomia e a una isterectomia, non si sente né uomo né donna, si definisce di genere neutro. «Non vuol dire abbracciare entrambi i generi, o solo uno, bensì non averne nessuno. (…) Ho un’identità di genere, ed è neutra».
Tali irragionevoli affermazioni esplicitano perfettamente il pensiero degli ideologi del gender per i quali il sesso non è un dato naturale, fisso e immutabile quanto un dato socio-culturale, fluido e continuamente mutevole. (L.G.)