Cinema, uomini, solitudini, rabbia:
"L' Asso nella manica"
[Ace in the Hole aka The Big Carnival], Drammatico, Billy Wilder, 1951, [Usa]
Charles Tatum/Kirk Douglas :- "La verita' e' roba da femminucce."
"L'asso nella manica" di Billy Wilder è un film che da oltre sessant'anni saluta ogni nuova decade rimamendo un pugno nello stomaco, un calcio nelle palle, un secchio di bile gettato in faccia. Ciao, tanti saluti, immutabili brutti, sporchi, cattivi, esseri umani! E benvenuti nel club de "L'Armata degli eroi", riservato ai vecchi duri bastardi che sono sopravvissuti al crogiolarsi nel plauso della loro opera, oramai innalzata a totem. Il capolavoro di Melville trovo' la sintonia con il pubblico colpendo la nota perfetta (austera, fatalista) al momento perfetto (La WWII, il crepuscolo degli eroici protagonisti) con una raffinata elegia di una resistenza stoica. Ha contribuito al fatto, ovviamente, di essere stato realizzato alla perfezione. Lo stesso non si può dire purtroppo, per l'insuccesso ottenuto dal quanto mai immeritato flop del 1951 di Billy Wilder, appena rivisto dopo tanti in dvd, da un nuovo master in 35 mm. Ed e' rimasto sempre un film dannatamente attuale e preveggente! Ecco, sessantatre anni sono ormai passati, ma un film così acidamente pungente e moderno continua a colpire oggi come fu nel 1951: nella sua descrizione, un'accusa pregnante allo sfruttamento del sensazionalismo e del dolore, all'opportunismo, all'intelligenza in vendita al bieco interesse, alla tortura e alla sofferenza venduta a scopo di lucro, all'avidità insaziabile, e al giornalismo piu' spregiudicato e amorale.
Kirk Douglas ne è il beffardo protagonista, uno dei figli di puttana più spregiudicati, in un parterre di personaggi quasi tutti cattivi e senza moralita'. Charles Tatum, giornalista fallito e incline all'alcool, si ritrova alla fine del suo percorso in quel di Albuquerque a pavoneggiarsi negli uffici del giornale locale, -salutando con la mano un impiegato nativo americano con un sarcastico e razzista "Augh!,"-, nel quale si fa assumere proponendosi al Direttore Jacob D. Boot (Porter Hall), di offrirgli i servizi di un "giornalista da 250 dollari a settimana per 50. Facciamo 45 " Ricamato a uncinetto e incorniciato sopra una scrivania, il motto dell'Albuquerque Sun-Bulletin ammonisce, "Dire la verità." "Vorrei poter coniare quella anche per me," scherza Tatum con la segretaria. "Se non l'ho mai fatto, ne vuoi ricamare una anche per me?"
Trascorso un anno(con un taglio laconico ed ironico nel montaggio, quale fosse un anno di servizio militare) e la grande storia ancora introvabile, la quale non sara' certo la caccia al serpente a sonagli a cui Tatum si trova assegnato. In rotta verso la pseudo-storia con un ragazzo fotografo, Herbie Cook (Robert Arthur) al seguito, Tatum si ferma a una stazione di servizio gestita da Mr.e Mrs. Mimosa. C'è della confusione sulla collina rocciosa che al suo interno custodisce antiche sepolture indiane. Sembra che una grotta sia caduta su Leo Mimosa (Richard Benedict), mentre stava saccheggiando da quelle parti dei manufatti. Sembra anche che Tatum abbia finalmente trovato il suo biglietto per tornare a giocare nei grandi campionati.
E un giorno sarò sulla CNN !: Kirk Douglas e Jan SterlingKirk Douglas e Jan Sterling
Se la premessa di "Asso" ne fa un rispettabile (pure se insolitamente acido)intro per la storia di uno scrittore in cerca di una forte storia, proseguendo si addentra nel tunnel di un territorio molto più scuro. Tatum collude con il corrotto sceriffo corrotto locale (Ray Teal), un capo cantiere senza spina dorsale (Lewis Martin), e la supremamente stanca signora Lorraine Minosa (Jan Sterling) per mantenere Leo sepolto a beneficio dei suoi articoli e servizi dal posto.
L' energica sceneggiatura venne scritta da Walter Newman, un ventenne scrittore radiofonico che aveva scritto un trattamento iniziale chiamato "The Interest Man Story" e da Lesser Samuels, un ex drammaturgo che rivide il testo; e da Wilder stesso per i dialoghi. Egli aveva appena litigato con ol proprio partner di lunga data per le sceneggiature Charles Brackett, ed era fresco del successo con un film low budget divenuto un capolavoro indiscusso del cinema quale "Viale del Tramonto"(Sunset Boulevard). Per la sua pellicola successiva, Wilder non solo avrebbe firmato la regia e la sceneggiatura, ma lo avrebbe anche prodotto, conferendogli un maggiore controllo sul materiale. E cogliendo l'occasione per scatenarsi con una vendetta.
Venti anni prima che la frase "circo mediatico" entrasse nel lessico comune, Wilder l'ha raffigurata splendidamente attorno alla fonte narrativa allo spettacolo invisibile di un uomo intrappolato in una montagna. Alimentato dai rapporti di Tatum con i tabloid ("Ancient Curse Entombs Man!" il titolo sparato a caratteri cubitali su uno di essi), Un gran numero di curiosi, imbonitori e giornalisti rivali scende sulla scena in un delirio di grossolane curiosita'. Un carnevale letterale si unisce ben presto nella mischia, il nome appropriato è "Great S & M Amusement Corp." La ruota panoramica si accende appena il trapano della trivella attiva giorno e notte sta lentamente cominciando la sua folle e lenta marcia di avvicinamento al povero Leo, ad un ritmo molto più lento rispetto alle più sensibili, vecchia maniera, ma meno redditizie strategie di salvataggo; invece che arrivando a Leo puntellando le caverne crollate e portando via le macerie che ne ostruiscano la strada..
Nel frattempo, Tatum e Lorena stanno dirigendosi a proprie spese in una sorta di rapporto distruttivo dalla rispettiva attrazione e disprezzo, iniziato con schiaffi, tirate di capelli, e reciproca disistima, che si conclude con lo strangolamento economico simboleggiato da una stola di visone e da una coltellata nel ventre, da parte di uno dei personaggi femminili piu' negativi e vanesi, immorali, che sia siano mai visti sullo schermo. Protagonisti volutamente meno simpatici sono forse inconcepibili da trovare, per non parlare dell'immagine data dal film della folla come una massa di opportunisti solamente in cerca di emozioni forti. Nel finale dolorosamente e con grande amarezza, "L'asso nella manica" quasi soffoca nel cinismo. Non c'è da meravigliarsi che all'epoca non ebbe successo. "Fanculo a tutti", rispose Wilder. "E' il film migliore che abbia mai fatto."
Suicide Is Painless
Cerimonia degli Oscar, USA Anno 1952
Nominato
Agli Oscar Miglior Scrittura, Storia e sceneggiatura
Billy Wilder
Lesser Samuels
Walter Newman
National Board of Review, USA Anno 1951
Ha Vinto
L'NBR Award Miglior Attrice
Jan Sterling
Satellite Awards Anno 2007
Nominato
Al Satellite Award Miglior DVD di un Classico
Festival di Venezia Anno 1951
Ha Vinto
Il Premio Internazionale Billy Wilder
Migliore Colonna Sonora
Hugo Friedhofer
Nominato
Al Leone d'Oro Billy Wilder
Quando il film è uscito, ottenne delle recensioni negative e perse tutti i soldi che costò. Lo studio, senza l'avvallo di Wilder, cambiò il titolo in "The Big Carnival" per cercare di aumentare l'appeal del film. Non ha funzionato. Successivamente, il film successivo di Wilder, "Stalag 17" (1953), è stato un successo e si aspettava una quota dei profitti per questo film. I commercialisti della Paramount gli dissero che, poiché "L'Asso nella manica" aveva perso tutti i soldi essi sarebbero stati stati sottratti anche dai profitti di "Stalag 17".
Lo studio costruì su una scogliera la replica della montagna rocciosa ad un costo di $ 30.000. Il set è stato situato dietro la Lookout Point Trading Post sulla US Route 66, a ovest di Gallup, Nuovo Messico. Dopo che le riprese venne terminate, il set fu lasciato intatto e il proprietario della stazione di servizio lo utilizzo' per attrarre i turisti alla sua attivita'..
I residenti di Gallup, New Mexico, furono ingaggiati come comparse. Essi sfurono pagati 75 centesimi l'ora per una giornata lavorativa di dieci ore. Venivano pagati altri tre dollari se potevano portare un'automobile sul set.
In una nota scritta durante le riprese a Billy Wilder, Kirk Douglas contesto' diversi aspetti del monologo di Chuck Tatum per la sua nostalgia/mancanza di New York: "No! Niente piu' hot-dog, niente piu' sottaceti, niente piu' senape gialla! Niente piu' Madison Square Garden Niente piu' Yogi Berra! ", tra le altre cose. Chiese Douglas, "... chi diavolo è questo Yogi Berra?». Il segretario di Douglas, rimase divertito che il suo capo non sapesse che era la stella dei New York Yankee, e gli disse che era un ricevitore.
L'attore Victor Desny intento' una causa contro questo film, mentre ne era stata scritta la sceneggiatura. Egli sosteneva che il film era una versione non autorizzata della storia di Floyd Collins. Collins rimase effettivamente bloccato in una grotta anni prima, come detto nel film. Poiché Desny possedeva i diritti della storia di Collins, sostenne la violazione del copyright. Desny prevalse, anche se Wilder fece appello. La Corte Suprema della California delibero' in favore di Desny. ('Desny vs. Wilder', 46 Cal. 2d 715, 299 (Cal. Sup. Ct. 1956).)
La Paramount Pictures cambio' il titolo in "The Big Carnival" appena prima della sua uscita originaria. Molti anni dopo, quando venne distribuito in dvd il nome fu cambiato di nuovo ne "L'Asso nella manica".
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