Però potrebbe anche essere un puro atto di gentilezza, no?
Nel senso, io conosco te, mi piaci come persona, sto bene in tua compagnia e ti invito a cena con piacere. A te, dico a te marmocchio. Stesso discorso facciasi per una ragazza. Con una differenza: se invito te che sei un uomo la vedi come una gentilezza, mentre se invito una donna questa in automatico pensa che c'è il doppio fine, ossia la trombata. Qui sta il marcio.
No, non prendiamoci in giro, non è un atto di gentilezza.
E' un atto finalizzato ad avere un seguito sessuale e non è un secondo fine :
è il rpimo fine, quello in realtà ricercato.
Questo è un punto che deve assolutamente essere chiaro, altrimenti cadiamo nei ragionamenti pseudofemminili, ossia femministi.
Infatti, una donna fa bene a pensare che che se un uomo appena conosciuto la invita a cena, è perchè si apsetta un seguito.
Quindi , se lei è onesta, valuta di conseguenza.
Se l'uomo le pare interessante, accetterà.
Altrimenti, gentilmente declinerà.
Offrire una cena è un disoendio economico, diciamo 100€.
Non vedo perchè debba essere fatto al buio.
Il fine è la conoscenza reciproca, non il consumo di un più o meno lauto pranzo.
Se no è poi inutile lamentarsi che le donne scroccano.
Esse scroccano perchè gli uomini zerbinano.
Questa è la vertità.
Non si offrono cene per essere carini, ma per eventualmente portarsi la donna a letto.
A meno di non credere a concetti femministi, e falsi, quali l'amicizia tra uomo e donna.
Il primo , e fondamentale, requisito, per non commettere errori e raggiungere un obiettivo, è individuare con la massima chiarezza
qual è l'obiettivo.