Autore Topic: gender e lgtb  (Letto 4614 volte)

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Offline Stendardo

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gender e lgtb
« il: Agosto 18, 2014, 00:27:28 am »
Fonte : http://www.notizieprovita.it/notizie-dal-mondo/allattamento-al-seno-no-al-torace/

Fonte : http://blogues.journaldemontreal.com/liseravary/societe/papa-est-enceint-et-il-allaite/

Transgender: allattamento al seno? No, al torace!
Home Page > Notizie dal mondo > Transgender: allattamento al seno? No, al torace!

Il genere è una scelta personale. Non si dovrebbe imporre al bambino. Meglio lasciarlo libero di scegliere se vuole essere una ragazza o un ragazzo, a prescindere dagli attributi sessuali con cui è nato.

Ne avevamo già parlato in una intervista ad un noto transessuale americano.


Ora veniamo a sapere che  Trevor MacDonald, una donna che si è trasformata in uomo, canadese, non solo è rimasta/o incinta/o, ma allatta al seno.

Ora è papà… o mamma… o entrambe le cose?

Esiste anche un gruppo di sostegno per l’allattamento al “seno paterno”, i Milk Junkies, che suggerisce di non usare il termine “breastfeeding” per descrivere l’allattamento al seno trans ma “chestfeeding” (ovvero allattamento al torace); quindi per non essere accusati di transfobia, occorre riallineare il nostro linguaggio e imparare a dire “prese in braccio il bambino e gli diede  il torace”.

Meraviglie della scienza e della tecnica: con gli  ormoni una donna che s’è operata per sembrare un uomo, ricorda che biologicamente è sempre una donna: porta avanti una gravidanza e allatta, poiché il seno è stato rimosso, “al torace” (la scienza ha inventato dei gadget anche per questo).

McDonald ha detto anche: “Durante tutta la mia gravidanza, non ho smesso di sentirmi maschio.”

 Come si sentirà il bambino,  più tardi, chi se ne importa.

Queste storie richiedono “apertura mentale”? Qui non si tratta di “aprire” le menti, ma di forzarle con delle tenaglie.

Sono decenni che gli ambientalisti urlano che il non rispetto della natura ci sta portando verso il disastro.

E se questo fosse vero anche per la natura umana?

Redazione

Fonte: Il blog di Lise Ravary
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

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Re:gender e lgtb
« Risposta #1 il: Agosto 20, 2014, 00:10:32 am »
Fonte : http://www.losai.eu/vescovo-parla-differenza-uomo-donna-glbt-accusano-istigare-lomicidio/

Vescovo parla di differenza tra uomo e donna. GLBT lo accusano di istigare l’omicidio

Parla di differenza uomo-donna, Vescovo accusato di “omofobia”
Doveva essere persecuzione. E di persecuzione si tratta. L’agenzia InfoCatólica non esita a parlare addirittura di «gaystapo», stante il feroce trattamento riservato alVescovo di Alcalá de Henares, mons. Juan Antonio Reig Pla. Viene accusato d’aver pubblicamente dichiarato che vi sia «differenza sessuale tra uomo e donna». Lo ha fatto durante l’omelia della S.Messa celebrata lo scorso 3 agosto ed andata in onda in diretta sull’emittente La2 nell’ambito del programma Il Giorno del Signore. Tutti hanno sentito.
Evidentemente a nulla è servito il procedimento già mosso contro di lui una prima volta, conclusosi tre mesi fa con l’assoluzione, in quanto l’Audiencia Provincial ovvero il Tribunale di Madrid ha ribadito il suo diritto di predicare quanto la Chiesa insegna su questo come su altri temi. Ma la lobby Lgbt sperava che, insomma, l’esser stato trascinato in tribunale ed esser finito sui giornali lo avesse convinto a smorzare almeno in parte i toni. Niente da fare. E rieccolo tuonare con ancora maggior convinzione dal pulpito.
La Spagna non è nuova a simili situazioni: qualcosa di simile era già capitato lo scorso 6 febbraio. All’epoca fu l’Arcivescovo emerito di Pamplona, mons. Fernando Sebastián Aguilar, da poco nominato Cardinale da Papa Francesco, ad esser stato incriminato – all’età di 84 anni! – per «omofobia» su ordine della Procura di Malaga, peraltro col consenso unanime del consiglio comunale, compresi gli esponenti del Partito Popolare.

Già in tale occasione, tuttavia, il giudice aveva evidenziato che le affermazioni del prelato spagnolo non erano state proposte come «opinioni personali», bensì si collocavano «esplicitamente nel solco del Magistero» e del Catechismo, per il quale gli atti omosessuali sono «contrari alla legge naturale» e «non possono in nessun caso essere approvati», trattandosi di un’«inclinazione oggettivamente disordinata». Certamente, ha proseguito il giudice, «non tutti sono tenuti a condividere il Catechismo della Chiesa Cattolica», tuttavia si tratta di «un libro tutelato dalla legislazione spagnola, che ne permette la pubblicazione e la diffusione con qualsiasi mezzo». Compreso quel che scrive sull’omosessualità. Un mese dopo anche il Tribunale Europeo dei Diritti Umani si pose sulla stessa linea.
Ma gli attivisti Lbgt, per nulla ridimensionati da queste sconfitte, son voluti tornare alla carica, trasformando anche questa in un’occasione di battaglia: hanno accusato mons. Reig Plá di «diffondere discorsi omofobi» e di violare «i diritti umani, mettendo in pericolo la vita di molti omosessuali, bisessuali e transessuali. Qualsiasi manifestazione o discorso, che diffonda l’omofobia, sta contribuendo ad una campagna d’odio aggressiva, che può giungere sino all’omicidio». «Eliminare questi messaggi», secondo loro, «non sarebbe censura, bensì rispetto dei diritti umani». Toni esasperati, mistificatori, decisamente oltre il normale dibattito, quand’anche acceso…
Scorrendo il testo dell’omelia, in realtà, non si nota alcuna anomalia, né toni offensivi o incitamenti all’odio. Solo parole di buon senso. Corrispondenti a realtà ed a verità: «Tu sei un figlio di Dio – si legge - Sei stato creato ad immagine e somiglianza di Dio e sei stato creato come uomo e come donna. Ciò è quanto oggi sta per essere oscurato in Spagna. Molte leggi hanno dimenticato questo, sono state recentemente approvate, andando a sminuire la sacralità della persona, la grandezza dell’amore, ed a dimenticare la differenza sessuale tra uomo e donna!». Ed ancora: «Non si rispetta la sacralità della vita umana perché si è dimenticato Dio e quello che han detto i Profeti. La vita non è riconosciuta nella sua origine e nel suo termine, le normative chiamano “morte degna” l’eutanasia per anziani e per chi viva situazioni difficili. Allo stesso modo si vareranno leggi, che non approveranno, né rispetteranno la grandezza di quel che è l’uomo e la differenza sessuale a lui intrinseca rispetto a ciò che viene chiamato “transessualità”. Tante cose stanno accadendo in Spagna!». Come si vede, nulla di straordinario, né di sconcertante. Eppure abbastanza, per scatenare un nuovo feroce attacco contro la Chiesa, contro la natura e contro la ragione.
« Ultima modifica: Agosto 20, 2014, 00:17:13 am da Alberto'86 »
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Offline Vicus

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Re:gender e lgtb
« Risposta #2 il: Agosto 20, 2014, 00:15:52 am »
Se n'è parlato qui di recente, si tende alla criminalizzazione di chi dissente dalle teorie LGBT:
Citazione
Ma gli attivisti Lbgt, per nulla ridimensionati da queste sconfitte, son voluti tornare alla carica, trasformando anche questa in un’occasione di battaglia: hanno accusato mons. Reig Plá di «diffondere discorsi omofobi» e di violare «i diritti umani, mettendo in pericolo la vita di molti omosessuali, bisessuali e transessuali.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Stendardo

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Re:gender e lgtb
« Risposta #3 il: Agosto 20, 2014, 00:19:24 am »
Fonte : http://www.losai.eu/devono-spiegare-figli-padre-partorito-madre-donato-seme-foto/

Fonte : http://www.dailymail.co.uk/news/article-2721891/Transgender-couple-prepare-telling-children-father-actually-mother-vice-versa.html

Devono spiegare ai figli che il padre ha partorito e la madre ha donato il seme


- di Daniele Di Luciano -
Nick e Bianca Bowser sono due transgender sposati. Vivono in Kentucky insieme ai loro due figli di tre e un anno.
Nick, il padre, è in realtà una donna di 27 anni, Nicole, che negli ultimi sette anni ha vissuto da uomo.
Bianca, la madre, è in realtà un uomo di nome Jason di 32 anni, che undici anni fa ha iniziato a vivere da donna.
Dato che non possono permettersi la chirurgia ricostruttiva hanno ancora gli organi genitali originali. Passare dagli organi genitali maschili a quelli femminili costa da 4000 a 15000 dollari mentre l’operazione opposta può superare i 30000 dollari. Sicuramente c’è qualcuno che ci guadagna dall’aumento di queste situazioni… e non sono i bambini.
Quando i figli cresceranno, i genitori dovranno spiegare loro che in realtà è stato il padre a partorirli grazie allo sperma donato dalla madre.
Già, perché nel 2010 Nick, il padre, è rimasta incinta ma ha continuato a vivere come un uomo nonostante il pancione.
Nella foto potete vedere Bianca a sinistra e Nick a destra.
A transgender couple are waiting for their children to get older before telling them that their father gave birth to them and the person that they call their mother is actually a male. Pictured:  Nick Bowser, who gave birth to their two sons and his partner Bianca
Loro sono convinti che i bambini non subiranno alcun trauma perché avranno un’educazione amorevole e perfettamente normale… Sono preoccupati solo dal fatto che, intorno ai sei anni, potrebbero venirlo a sapere da altri e questo sarebbe sbagliato.
I due si sono conosciuti nel 2009 e hanno pensato subito di fare un figlio dato che dopo volevano sottoporsi all’operazione chirurgica per cambiare sesso.
Per il padre non è stato semplice portare avanti la gravidanza: “Non mi è piaciuto – ha ammesso – Io sono un uomo e non è proprio facile fare qualcosa di così femminile, ma l’ho affrontato e siamo stati entrambi tanto felici quando Kai è arrivato“.

 
La gente fissava quell’uomo col pancione: “Non riuscivo a sopportare i mormorii e dal terzo trimestre non potevo più uscire di casa. La gente ha paura di ciò che non capisce.”
“È stata una lotta quotidiana – continua – Odiavo il modo in cui il mio corpo stava cambiando. Esso non corrispondeva i miei sentimenti interiori“.
Non riuscendo a concepire l’idea del parto naturale, ha optato per il cesario.
Invece la madre è felice al pensiero che a partorire è il padre. Quell’aspetto della femminilità non le interessa: “Sono molto felice di non portare in grembo i bambini. È stato bello uscirne – l’inconveniente, i cambiamenti fisici, il dolore del parto“.
Per il sesso non è un problema. Anche se non amano i propri genitali originali, per il momento li usano così come li hanno. Anche se precisano che se potessero operarsi sarebbe il contrario…
“Diremo ai bambini la verità quando è il momento giusto – non abbiamo nulla da nascondere.”
« Ultima modifica: Agosto 20, 2014, 22:56:10 pm da Alberto'86 »
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Re:gender e lgtb
« Risposta #4 il: Agosto 21, 2014, 00:30:35 am »
Fonte : http://www.secoloditalia.it/2014/08/femministe-e-lesbiche-unite-nella-lotta-sognano-un-sessantotto-gay/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=femministe-e-lesbiche-unite-nella-lotta-sognano-un-sessantotto-gay

Femministe e lesbiche unite nella lotta: sognano un “Sessantotto gay”

Non gridano più «l’utero è mio e lo gestisco io», uno dei peggiori slogan del vecchio e defunto movimento femminista che esplose negli anni Settanta, quello che invocava l’aborto libero e gratuito senza differenziare il dramma delle donne che lo vivevano dall’idea di farne uno strumento contraccettivo. Non riescono più ad andare in piazza, perché sono poche e isolate, ignorate dalla stragrande maggioranza dell’opinione pubblica, sbeffeggiate da chi ha capito le conseguenze nefaste delle loro battaglie storiche. Ed ecco che le nuove femministe hanno deciso di associarsi alle lesbiche, un matrimonio politico di interesse. L’unione fa la forza. E magari qualcuna di loro sogna pure un nuovo Sessantotto gay. Non a caso l’idea del connubio è venuta fuori in Francia, la culla del ’68. A portarla avanti è  l’associazione francese FiereEs, che raggruppa lesbiche, bisessuali, transessuali e femministe. L’ultima iniziativa fa sorridere: hanno lanciato il “libro delle vacanze femministe”, una raccolta di esercizi e giochi per sfogare la propria rabbia contro il governo e i suoi numerosi passi indietro sulle politiche sociali, e ribadire l’importanza di battersi per i diritti delle lesbiche e delle donne. «È un quaderno militante e pedagogico con questionari sulla sessualità e la storia delle donne – spiega la portavoce di FierEs – Lo scopo è attaccare i passi indietro del governo francese, per esempio, sull’adozione di una legge sulla procreazione assistita per coppie di donne oltre alla promessa dimenticata di una legge per i diritti dei transessuali». E aggiunge: «Al di là dell’aspetto ludico e ironico, questo libro dei compiti delle vacanze traduce la nostra rabbia e delusione». In verità si presta a un mare di ironie, specie sul web. Dal quaderno per le vacanze a una nuova stagione di lotta dura senza paura ce ne corre. Dio ce ne scampi e liberi.
« Ultima modifica: Agosto 21, 2014, 22:32:03 pm da Alberto'86 »
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Re:gender e lgtb
« Risposta #5 il: Agosto 21, 2014, 20:52:18 pm »
Fonte :
Commento dell'autore del video :

OMOSESSUALI E FEMMINISTE = PERICOLO DITTATURA PER ISTITUIRE UNA SOCIETÀ PEGGIORE.
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Re:gender e lgtb
« Risposta #6 il: Agosto 22, 2014, 10:59:42 am »
Fonte : http://www.gianmariacomolli.it/femminismo-radicale-e-ideologia-gender-puro-delirio-e-sovversione/

“FEMMINISMO RADICALE E IDEOLOGIA GENDER? PURO DELIRIO E SOVVERSIONE”

04
MAG
2014
La costituzionalista francese Anne-Marie Le Pourhiet, seppur legata ad ambienti socialisti, esprime una critica alla “Francia schiava” di certe lobby

 “La natura di questa Europa è antidemocratica”. E ancora, la ratifica del Trattato di Lisbona è “alto tradimento, un colpo di Stato”. Parole che la costituzionalista francese Anne-Marie Le Pourhiet pronunciò nel 2007. Parole politicamente scorrette, che attirarono tuttavia una polemica infinitesimale rispetto a quella suscitata da lei stessa nelle settimane scorse, per essersi scagliata contro il “femminismo radicale” e le “lobby gender” di cui “la Francia è schiava”. Segno evidente che una critica, anche assai feroce, alle Istituzioni è considerata oggi meno grave del dissenso all’ingerenza che certe minoranze rumorose esercitano sulla politica.

Gli echi delle affermazioni che Le Pourhiet – ordinario di Diritto pubblico all’Università di Rennes, vicepresidente dell’Associazione francese di Diritto costituzionale, cavaliere della Legion d’onore – ha rilasciato in un’intervista all’italiano Avvenire, sono arrivati in Francia portandosi dietro un carico di veleni. Oltremodo corrosivi poiché la Le Pourhiet è una figura storicamente legata agli ambienti di sinistra del Paese, tanto da far parte del Consiglio Scientifico della Res Publica, un think tank presieduto da Jean-Pierre Chevènement, già vice-ministro ai tempi del presidente socialista Francois Mitterand.

Probabilmente proprio in virtù della sua conoscenza diretta delle dinamiche interne alla politica, la Le Pourhiet afferma: “Abbiamo dirigenti in Francia, a destra come a sinistra, che si sono lasciati soverchiare da clientele elettorali e lobby, non osando più dire no”.

E quali sarebbero alcune delle lobby cui fa riferimento la costituzionalista? Il riferimento appare chiaro nelle parole che seguono. “Sento che siamo avviati verso un nuovo femminismo estremamente aggressivo, che sta mutando profondamente per opera di specialisti della teoria del gender e del movimento lesbico radicale, scostandosi in modo netto dalle rivendicazioni femministe del primo periodo e avvicinandosi al puro delirio e alla sovversione”. E ancora, senza alcuna esitazione, la Le Pourhiet rilancia: “Trovo paradossale che in certi ambiti questa corrente rivendichi l’assenza totale di limiti a favore della donna. Lo dimostra il progetto di legge al quale è innestato l’emendamento sull’aborto (che sopprime la condizione della sofferenza della donna incinta per il ricorso all’aborto, ndr), che è un progetto di legge completamente liberticida, di rieducazione mentale”.

Colpa di una cultura femminista che, passando “dalla difesa delle donne a quella dell’omosessualità”, promuove le nozze omosessuali “in nome dell’uguaglianza”. Concetto di uguaglianza che sembra non conoscere freni al proprio delirio, “tanto che c’è chi sostiene che il seguito dell’uguaglianza è di permettere a due uomini di poter ‘fare’ un bambino”.

A proposito del tema della generazione della vita umana, la Le Pourhiet affronta anche la problematica della maternità surrogata. “Si parla spesso di utero in affitto, ma in realtà il fenomeno va ben al di là – spiega -. Siamo davanti a contratti sulla fabbricazione di un essere umano e sul suo abbandono. È un mercato centrato sulla mercificazione non più solo del corpo ma dell’essere umano e della sua stessa esistenza”.

C’è una circolare in Francia, diffusa dal ministro della Giustizia, quellaChristiane Taubira già nota per aver promosso i matrimoni gay e le adozioni a persone dello stesso sesso, che richiede il riconoscimento dei bambini nati da maternità surrogata. La Le Pourhiet è dell’opinione che questa circolare aprirà una caotica fase di indeterminatezza giuridica. “Dopo aver messo la Francia di fronte al fatto compiuto, questi genitori sostengono che non si possono lasciare i bambini senza la nazionalità francese”, racconta. Se si cede alle pretese di questi “fruitori” di maternità surrogata, “vuol dire che i divieti della Francia e della società non pesano più. Dopodiché occorrerà piegarsi sistematicamente davanti a ogni fatto compiuto”, il suo laconico commento. D’altronde, prosegue, “la legge proibisce la maternità surrogata, allora non si può avallare la frode di chi va in India o negli Stati Uniti o altrove. Se il legislatore vuole uscire da questa situazione, che lo dica e prenda le proprie responsabilità”.

Di questi tempi, visto l’insuccesso elettorale del partito di governo alle scorse elezioni amministrative in Francia, è facile intuire che il “potere legislativo” non sia intenzionato ad “assumersi le proprie responsabilità” riguardo temi, quali sono quelli etici, su cui il popolo francese ha più volte dimostrato di pensarla in modo diametralmente opposto ai fautori del laicismo.

Federico Cenci

ZENIT, 8 aprile 2014
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Re:gender e lgtb
« Risposta #7 il: Agosto 28, 2014, 22:35:27 pm »
Fonte : http://www.notizieprovita.it/notizie-dallitalia/sei-contenta-di-avere-due-mamme-gay-bambina-sgridata-dalla-madre-lesbica/

Sei contenta di avere due mamme gay?” Bambina sgridata dalla madre lesbica
Home Page > Notizie dall’Italia > “Sei contenta di avere due mamme gay?” Bambina sgridata dalla madre lesbica
gay pride_bambina_famiglie arcobaleno

Voci da gay pride.

Alcuni partecipanti alla manifestazione dell’orgoglio omosessuale vengono intervistati, ma non sono le loro dichiarazioni a destare particolare interesse (cos’altro potrebbero dire se non le solite tiritere sull’omofobia?) quanto l’espressione di una bambina presente, figlia di una donna che convive con la compagna lesbica che a sua volta ha un bambino.

I due minori, il secondo dei quali sul passeggino, indossano la divisa d’ordinanza dell’associazione Famiglie Arcobaleno (la stessa che pubblicizza sul proprio sito internet i servizi per acquistare gameti e l’utero in affitto, spiegando come eludere la legge italiana) e sono stati trascinati in piazza a manifestare nel consueto contesto da gay pride.

Alla bambina viene chiesto se è contenta di avere due mamme gay (che poi… c’è sempre la questione di dove sia il padre… Si sono auto impollinate?): la piccola sgrana gli occhi e, su incalzare della madre, annuisce nervosamente. “Non fare ‘sta faccia altrimenti sembra che non sei contenta”, la sgrida la donna.

Scene che parlano da sole.

In allegato il video di cui in epigrafe :

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Re:gender e lgtb
« Risposta #8 il: Agosto 30, 2014, 13:40:49 pm »
Fonte : http://giulianoguzzo.com/2014/08/28/bruce-reimer-vittima-della-follia-gender/

Bruce Reimer, vittima della follia gender
28
giovedì
ago 2014
Posted by giulianoguzzo in Ideologia gender ≈ 1 commento
GENDER

L’ideologia gender, come ogni ideologia, ha dei nemici giurati: i fatti. Così, l’idea secondo cui i caratteri maschili e femminili sarebbero costruzioni sociali, per giunta un po’ sessiste – uomini e donne si diventa, per dirla alla Simone de Beauvoir (1908 – 1986) –, regge finché la realtà non dimostra il contrario. Ebbene, si dà il caso che lo abbia già fatto. E non in un laboratorio, nel corso di una trasmissione televisiva o in un’aula di tribunale, bensì attraverso la drammatica testimonianza di vita di una persona che ha scontato sulla propria pelle gli effetti della teoria gender: si tratta David Reimer (1965 –2004). La nostra storia inizia il 22 agosto del 1965 a Winnipeg, Canada. Ron e Janet Reimer hanno due figli, due gemelli: Bruce e Brian. I due neonati presentano una fimosi piuttosto marcata, così i genitori optano per un intervento di circoncisione. La data dell’intervento, fissato per il 27 aprile 1967, segnerà per sempre la vita di Bruce. Infatti quella che doveva essere una banale operazione avrà un esito tragico: al posto del medico, quel giorno assente, operò un sostituto che, impiegando un cauterizzatore con voltaggio eccessivo, bruciò il pene del piccolo.

Un incidente, un errore, una tragica fatalità che sconvolse i coniugi Reimer, i quali si chiusero in un radicale e sofferto isolamento. La loro storia, già triste, sarebbe potuta finire così ma nessuno poteva immaginare che il peggio, purtroppo, doveva ancora venire. La svolta arrivò una domenica sera come tante altre dalla televisione, quando i Reimer furono rapiti dal carisma di un uomo elegante, sicuro di sé, che aveva tutta l’aria di persona autorevole, che sa perfettamente quel che dice. Un uomo che ad un certo punto chiamò in studio un’affascinante donna chiedendole di sedergli vicino. E poi, colpo di scena: quella che vedete accanto a me, disse il carismatico ospite della trasmissione, quattro anni prima si chiama Richard. A parlare, in effetti, non era uno qualsiasi bensì John William Money (1921 – 2006), chirurgo del Johns Hopkins Hospital di Baltimora, intento ad illustrare ai telespettatori i propri successi nel campo del cambio di sesso. I genitori di Bruce non si fecero scappare l’occasione per presentarsi al luminare e così, nel giro di poco, gli sottoposero il difficile caso del figlioletto mendicando aiuto e consigli.

Per Money, il quale non solo effettuava interventi di cambio di sesso, ma era intimamente convinto – al pari di molti altri sostenitori della teoria gender – della derivazione prevalentemente ambientale dell’identità sessuale, il bimbo dei Reimer era molto più di un semplice paziente: era l’esperimento perfetto, l’inattesa ed irripetibile occasione per consacrarsi come scienziato e per provare la fondatezza delle proprie convinzioni. Fu così che, pur senza tradire l’entusiasmo che verosimilmente avvertiva in cuor suo, scelse senza titubanza alcuna di seguire quel sfortunato bambino come paziente consigliando ai genitori di crescerlo come una bambina. Un indirizzo che Ron e Janet accettarono, scegliendo di crescere Bruce come se fosse nata Brenda, il nuovo nome che gli diedero. Anzi, convincendosi loro stessi che non poteva che essere il bene del loro piccolo, altrimenti costretto ad un’identità sessualmente incompiuta. Morale: il dottor Money seguì a suon di sedute, interventi e dosi ormonali la trasformazione di Bruce, mentre i Reimer traslocarono cambiando aria e facendo così in modo che nessuno potesse sapere che la loro bambina, in realtà, era nata maschio. Tutto a posto, dunque? Non esattamente. Infatti, nel corso quella che doveva essere la definitiva dimostrazione della teoria gender, qualcosa iniziò ad andare storto.

Pur cresciuta sin dai primi mesi di vita come femmina e da tutti ritenuta tale, col suo comportamento Brenda dava infatti segnali imprevisti: voleva fare la pipì in piedi, cosa che in effetti faceva soprattutto se sicura di non essere vista; manifestava atteggiamenti maschili nella scelta dei giocattoli ed arrivando persino, una volta, ad alzare le mani per difendere Brian dalle provocazioni di altri bambini. Inoltre era introversa e con un rendimento scolastico scadente. Insomma, l’esperimento che Money sognava da una vita non filava affatto liscio. La cosa spinse i Reimer a sottoporre al dottore il problema. Ma Money non solo fece sostanzialmente finta di nulla, ma arrivò anche a pianificare per Brenda un incontro con un transessuale. La cosa sconvolse la ragazzina di casa Reimer, la quale disse ai genitori che si sarebbe uccisa se solo fossero continuati gli incontri con quel dottore alle cui visite, almeno una volta l’anno, era costretta da sempre. La ribellione e la sofferenza di Brenda turbarono non poco padre e madre, che a quel punto scelsero di vuotare il sacco raccontandole chi era veramente. Una confessione che non stupì affatto la quattordicenne, la quale replicò con una confessione altrettanto spiazzante, dicendo d’aver sempre avuto la sensazione di non essere femmina.

«Per la prima volta ogni cosa ebbe un senso, ed io ho capito chi e cosa ero», disse più avanti. Di lì a poco Brenda si sottopose a diversi interventi, fra cui quello di ricostruzione del pene, e tornò quello che era sempre stata: un maschio, scegliendo David come nome. Successivamente, nel 1989, si sposò ed adottò tre figli. Purtroppo però la sua esistenza fu presto segnata da un nuovo dramma: il suicidio del gemello Brian, affetto da schizofrenia. Poco dopo David si separò dalla moglie, perse il lavoro e il 4 maggio 2004, all’età di trentotto anni, si tolse la vita. Incurante di tutto ciò, nei convegni internazionali a cui partecipava il dottor Money – nel frattempo dichiarato professore emerito di Psicologia Medica e Pediatria alla John Hopkins University e premiato dal National Institute of Child Health and Human Development per le sue ricerche – seguitò a presentare come riuscito l’esperimento su Brenda, nonostante la natura umana – e maschile – di Bruce gli avesse dato torto. D’altra parte, non poteva che fare così, dato che – lo dicevamo in apertura – l’ideologia gender, come ogni ideologia, ha dei nemici giurati: i fatti. E la ragione ad un nemico non la si dà mai. Neppure se si tratta della realtà.

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Re:gender e lgtb
« Risposta #9 il: Agosto 30, 2014, 13:43:46 pm »
Fonte : http://www.notizieprovita.it/economia-e-vita/omosessualismo-e-gender-la-chiara-presa-di-posizione-dellarcivescovo-bressan-di-trento/

Omosessualismo e gender: la chiara presa di posizione dell’Arcivescovo Bressan di Trento


L’arcivescovo metropolita di Trento, S.E. Mons. Luigi Bressan, ha rilasciato un’intervista chiara ed inequivocabile a Vita Trentina sull’ideologia gender e sull’omosessualismo. Il  tema è all’ordine del giorno del Consiglio provinciale, che si appresta a votare una proposta di legge contro l’omofobia (DDL Civico), basata su tre progetti presentati in tempi recenti, sulla falsariga della legge Scalfarotto.

Mons. Bressan ha ribadito la cura pastorale che la Chiesa deve riservare ad ogni persona, in qualsiasi condizione di vita, ma “sotto l’aspetto etico, non ogni atto è eguale, mentre la castità, virtù forte, è per tutti. Avere una tendenza non è peccato ed anche uno che la abbia omosessuale può diventare santo”.

Ritiene che – rispetto alla questione omofobia –  il Trentino “abbia problemi ben più urgenti e che interessano quasi tutti i cittadini: situazione occupazionale; crisi economica …; il fluido delle politiche nazionali sull’autonomia; calo della produttività industriale e del settore edile, fragilità delle famiglie, rifugiati da accogliere, cultura della pace, ecc .”

Ha inoltre evidenziato – a titolo personale, e dopo aver premesso che non intende interferire nel lavoro dei politici – un difetto grave dei progetti di legge, frutto della pressione di lobby potenti operanti a livello internazionale, nazionale e locale:  ”l’assenza di una garanzia per la libertà di chi nella vita quotidiana, per motivi religiosi o filosofici, dissente dalle impostazioni proposte dalla legge”. Ed inoltre: “Mi sembra che non si parli nemmeno della famiglia, ma tutto è rimesso alla scuola…e ad associazioni gay-lesbiche. E’ misconoscere il diritto primario dei genitori… ed esso è soprattutto importante nella educazione sessuale. Gli psicologi ci dicono che in età evolutiva si deve esser molto delicati per non disorientare e creare poi disagio per tutta la vita”. E prosegue: “La maggiore criticità è che la Provincia Autonoma di Trento appare abbracciare la “ideologia del genere”, cioè il diritto di scegliersi a quale genere appartenere… (ne hanno contati fino a 103 tipi diversi, mentre non è mai stato individuato nessun gene oggettivo dell’omosessualità, ma vi sono quelli oggettivi della differenziazione sessuale). Inoltre, con il testo proposto, la Provincia si affiderebbe ad associazioni gay-lesbiche . Ora essa dovrebbe restare sopra le, e fuori delle, associazioni di qualsiasi tipo, pur dialogando con tutte loro. Infine (ma solo per limitarmi a tre aspetti) in più passaggi si parla di indottrinare i ragazzi nella scuola (con frasi diverse, ma concordanti)”.
« Ultima modifica: Agosto 31, 2014, 00:23:55 am da Alberto'86 »
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline ilmarmocchio

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Re:gender e lgtb
« Risposta #10 il: Settembre 02, 2014, 17:38:33 pm »
arte lgtb :sick: :sick:


upload immagini

Alberto1986

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Re:gender e lgtb
« Risposta #11 il: Settembre 02, 2014, 17:53:38 pm »
Direi che è un'ottima foto per rappresentare quello che è il mondo delle lobby lgtb

 :sick: :sick: :sick: :sick: :sick: :sick:

Offline Vicus

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Re:gender e lgtb
« Risposta #12 il: Settembre 02, 2014, 18:11:11 pm »
Anche più del femminismo, l'LGBT è un'ideologia socialmente distruttiva (adozioni in primis) e per questo non durerà.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline ilmarmocchio

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Re:gender e lgtb
« Risposta #13 il: Settembre 02, 2014, 19:52:01 pm »
che schifo.
Ributtante :sick: :sick: :sick:

Offline Eric Lauder

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Re:gender e lgtb
« Risposta #14 il: Settembre 02, 2014, 20:25:20 pm »
No vabbè ragazzi....è un cesso ributtante! :-)
Non si può prendere come metro di paragone....
Non scherziamo: le due lesbiche che conosco io sono donne più o meno normali, una è persino carina, l'altra senz'altro decente, se valutate con i parametri etero, intendo. Non si vestono neppure da camionista! Niente gonna, OK, ma gli ho pure visto un paio di volte una scollatura abbastanza generosa...OK, una è leggermente in sovrappeso, ma roba tipo 7-8 massimo 10 kg in più del peso forma cosiddetto (dico cosiddetto perche a me la donne piacciono con qualche kg in più), l'altra è pure longilinea invece.
Questa qua dell'immagine invece è orribile....
I don't like Misandry because I don't feel myself inferior to females, and I believe in Equality

Value of a MAN isn't the usefulness that women get from HIM

No woman can make a MAN feel ashamed without HIS consent.

The MAN cries, the misandrist piss from her eyes.