Non è che solo perchè gli algoritmi non li capisci, allora sono rigidi. L'universo intero è un algoritmo. C'è uno studio su quest'aspetto, in cui si è provato a simulare una parte di universo al computer, e si sono ottenuti risultati ottimi, con un errore piccolissimo (c'era da prevedere l'evoluzione di un sistema..un po come le previsioni meteo). Solo che per simulare ciò che avviene in uno spazio microscopico, si è dovuta utilizzare tantissima potenza di calcolo.
Sicuramente l'universo è complicatissimo. E il cervello umano, e la vita stessa, sono solo la conseguenza di questa complessità.
Purtroppo però chi non è abituato al pensiero scientifico (specie le donne) fa l'errore di trovare una soluzione immediata e semplice ai problemi troppo complessi, per il gusto di aver trovato una soluzione, seppur sbagliata. Affermando cose del tipo "l'uomo non si può comprendere solo scientificamente..ecc ecc".
Se uno vuole può usare tutti gli approcci che gli pare per studiare il cervello umano. Ma fin'ora, l'unica fonte di verità certa ed attendibile, è sempre stata quella scientifica. E' grazie alla scienza che le condizioni di vita sono migliorate cosi tanto.
Per robot non si intende solo i robot attuali. E' chiaro che siamo molto più complessi di quei pezzi di silicio miniaturizzati. Ma si intende il concetto generico di "macchina". Una macchina non ha limiti di complessità. Solo che vederci come una macchina, ci fa paura, un po come la morte. Ed allora non vogliamo pensarci. Eppure nulla ci differenzia dalle macchine che conosciamo, se non appunto la complessità.
Il segreto del libero arbitrio (che è la base della nostra preoccupazione) potrebbe essere legato al fatto che i robot, per quanto possano essere composti da CPU miniaturizzate, hanno componenti troppo grandi (centinaia o migliaia di atomi) e rispondono alle leggi della fisica classica, cioè di una realtà deterministica, cioè calcolabile e prevedibile precisamente.
Il cervello umano invece, e la vita stessa, hanno alla base componenti dalle dimensioni molecolari che seguono le leggi della fisica quantistica, che si basa non sulla determinazione, ma sulle probabilità.
Forse quindi il DNA si ricombina casualmente e tutti gli organismi viventi hanno il libero arbitrio, perchè sfuggono al determinismo della realtà macroscopica, e seguono invece il probabilismo della realtà quantistica e subatomica.
Questo è il dilemma dal punto di vista scientifico. Non si sa se alla base della fisica quantistica ci possano essere altre leggi più precise di quelle attuali, e più simili alla fisica della realtà macroscopica a cui siamo abituati, nella quale tutto si può prevedere (come il meteo).
In definitiva, la domanda da 100 miliardi di dollari, è: il caso esiste o no?
Se rispondiamo di si, allora non siamo robot. Altrimenti lo siamo e il libero arbitrio non esiste, poichè tutte le cose possono succedersi in una sola direzione, che è quella dettata dalle ferree leggi della fisica.
Per chiarire: quando lanciate un dado, il numero che esce di certo non è casuale, ma è funzione della forza di lancio, posizione iniziale, orientazione nello spazio ecc. Invece pare che la fisica dell'infinitamente piccolo, non risponda a queste leggi classiche.