Autore Topic: Come le femministe giustificano le donne assassine di bambini!  (Letto 24658 volte)

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Online Frank

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Re:Come le femministe giustificano le donne assassine di bambini!
« Risposta #15 il: Febbraio 13, 2015, 20:57:31 pm »
Leggendo i commenti femminili sparsi su internet sotto questo tipo di articoli/notizie ci si può fare un'eccellente idea della disparità di trattamento: quando si tratta di donne infanticide ( ed assassine in generale) prima di tutto i toni sono pacati, non vengono usate offese verso chi ha compiuto il gesto ed il clima è sostanzialmente improntato al discorso "costruttivo"; i commenti poi si dividono tra le streghe che sono d'accordo con la mancanza di colpa della donna che ha compito il crimine e quelle che con toni sempre sereni, calmi e gentili, esprimono il loro dissenso o comunque la loro opinione.
Quando invece si tratta di uomini che compiono atti di violenza fisica su femmine e bambini(anche perchè di uomini che uccidono i bambini ce ne sono pochissimi) prima di tutto le femmine usano subito toni molto aggressivi e minacciosi, fanno particolare uso di offese pesanti e gratuite e non sono generalmente disposte a riflettere sull'accaduto facendo subito quadrato intorno alla questione, classificando il reo-maschio di turno come un animale senza scrupoli che merita la peggior pena giustizialista possibile!

Funziona cosi! Basta pure pensare a quella storia di poco tempo fà in cui un padre pregiudicato gettò il figlio nel fiume: subito il fronte femminile al potere e quello dei media organizzarono la campagna d'odio anti-maschile chiedendo "immediata pena esemplare" (parole della vicesindaco Belviso)...

Tutto vero ciò che evidenzi.

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http://www.ilgiornale.it/news/cronache/brucia-vive-tre-figlie-e-poi-telefona-marito-senti-loro-urla-1093731.html
Citazione
Brucia vive le tre figlie e poi telefona al marito: "Le senti le loro urla?"
È successo in Belgio. Per le piccole di sette, cinque e tre anni, non c'è stato nulla da fare
Angelo Scarano - Ven, 13/02/2015 - 18:44

Bruciate vive. Tre bambine, di sette, cinque e tre anni, sono morte in un incendio nella loro casa a Lennik, comune di Bruxelles.

La madre, una casalinga di 35 anni, è stata arrestata ed è sospettata di omicidio. Il marito, secondo quanto riportata dai media belgi, ha raccontato che la moglie mischiava spesso alcol e farmaci e dormiva anche 20 ore al giorno. In base alle prime ricostruzione, la mamma avrebbe chiuso le tre figlie in una stanza prima di dare fuoco alla casa e telefonare al marito, che ha subito chiamato i pompieri.

Quando sono arrivati i soccorsi ormai era troppo tardi. La mamma è stata trovata in giardino, tranquilla, accanto alla casa ancora fumante. Secondo quanto riportano i media locali, mentre le piccole erano avvolte dalla fiamme, la donna avrebbe chiamato il marito dicendogli: "Ascolta le loro urla, anch'io le sento, ma non farò nulla per salvarle. Faresti meglio a sbrigarti e correre qui, ma quando arriverai sarà troppo tardi per salvarle: non sopravviveranno. Non ti consegnerò mai le mie figlie".