Autore Topic: Halloween va importato in Italia?  (Letto 10502 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Halloween va importato in Italia?
« il: Agosto 24, 2014, 22:58:25 pm »
A suo tempo c'era stata la solita polemica di qualche curato contro Halloween,la festa pagana americana che abbiamo importato dagli USA.

Cazzata,anche se non si chiamava Halloween nel nord e centro Italia l'usanza della zucca c'era già,perchè questa è una festa celtica e tutto il nord Italia era abitato dai celti.

Io infatti sono a favore di Halloween,e infatti la Lega Nord che è sempre molto attenta alle questioni locali si era schierato dalla parte di Halloween.
« Ultima modifica: Agosto 25, 2014, 00:23:29 am da Vicus »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Vicus

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Re: Halloween va importato in Italia?
« Risposta #1 il: Agosto 25, 2014, 00:23:39 am »
Citazione
A suo tempo c'era stata la solita polemica di qualche curato contro Halloween,la festa pagana americana che abbiamo importato dagli USA.

Cazzata,anche se non si chiamava Halloween nel nord e centro Italia l'usanza della zucca c'era già,perchè questa è una festa celtica e tutto il nord Italia era abitato dai celti.

Io infatti sono a favore di Halloween,e infatti la Lega Nord che è sempre molto attenta alle questioni locali si era schierato dalla parte di Halloween.
Halloween non ha nulla a che vedere con la nostra tradizione, è un'usanza introdotta soprattutto da Hollywood e dai centri commerciali, dove si armonizza –solo lì- benissimo col contesto. Abbiamo città e paesi magnifici, vi immaginate i sassi di Matera o il centro di Bergamo decorati con teschi e zucche? :lol:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Salar de Uyuni

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Re: Halloween va importato in Italia?
« Risposta #2 il: Agosto 25, 2014, 10:47:37 am »
Citazione
Halloween non ha nulla a che vedere con la nostra tradizione, è un'usanza introdotta soprattutto da Hollywood e dai centri commerciali, dove si armonizza –solo lì- benissimo col contesto. Abbiamo città e paesi magnifici, vi immaginate i sassi di Matera o il centro di Bergamo decorati con teschi e zucche? :lol:

Vicus,questa festa neopagana ha radici molto antiche anche in Italia ed è qualcosa di più nostro di quanto possa sembrare.
Certo ha fatto un giro largo per RITORNARE da noi,ma non è che è arrivata da lì.

Ti faccio presente che l'usanza di intagliare le zucche che a te sembra così incompatibile con il territorio  italiano ERA già presente in varie località.

Cit

A Serra San Bruno, in Calabria, è ancora viva la secolare tradizione del "Coccalu di muortu". I ragazzini, dopo aver intagliato e modellato la zucca riuscendo a riprodurre un vero e proprio teschio (in dialetto serrese, appunto, "Coccalu di muortu"), gironzolano per le vie del paese tenendo in mano questa loro tetra creazione e, o bussando agli usci delle case oppure rivolgendosi direttamente alle persone che si incontrano per strada, esordiscono con la frase: "Mi lu pagati lu coccalu?" (tradotto letteralmente "Me lo pagate il teschio?"). Se volessimo dare un senso più logico e sequenzialmente più corretto, l'antica frase potrebbe essere intesa come "Guardi che opera d'arte che ho creato! Le piace? Mi piacerebbe che lei mi gratificasse ancor di più facendomi un'offerta in denaro!".

In Friuli era allo stesso modo diffusa la tradizione di intagliare zucche con fattezze di teschio, e la credenza che nella notte dei morti questi potessero uscire dalle tombe, muoversi in processione, irretire i bambini, ed infine che gli animali nelle stalle potessero parlare. Sempre in Friuli era diffusa una tradizione pressoché identica a quella del "dolcetto o scherzetto", anche se applicata nelle festività natalizie o carnevalesche, feste che tuttavia hanno pure origine come riti di passaggio d'anno, similmente ad halloween. In queste occasioni infatti i bambini, eventualmente travestiti da figure spaventose e mostruose, potevano bussare di porta in porta recitando filastrocche il cui significato era quello di chiedere dolci, noci o piccoli regali, in cambio di un augurio rivolto all'interlocutore di accedere al paradiso.

In Sardegna è conosciuta come Is Animeddas, Su Candeleri, Su mortu mortu, Sas Animas, Su Peti Cocone, Su Prugadoriu o Is Panixeddas a seconda delle zone ed è una tradizione antichissima e prevede anch'essa di andare per le case a chiedere di fare del bene per le anime dei morti, i bambini che bussano alle porte si presentano come "sos chi toccana" ("quelli che bussano" in lingua logudorese).[32]. In Sicilia, nella notte tra l'1 e il 2 novembre, i cari defunti fanno visita ai parenti ancora in vita, portando doni ai bambini.

In Puglia, in specifico a Orsara di Puglia, un piccolo paese montano della provincia di Foggia, la notte tra l'1 e il 2 di novembre si celebra l'antichissima notte del "fucacost" (fuoco fianco a fianco): davanti a ogni casa vengono accesi dei falò (in origine di rami secchi di ginestra) che dovrebbero servire a illuminare la strada di casa ai nostri cari defunti (in genere alle anime del purgatorio) che in quella notte tornano a trovarci. Sulla brace di questi falò, poi, viene cucinata della carne che tutti insieme si mangia in strada e si offre ai passanti. Nella giornata dell'1, nella piazza principale, si svolge, inoltre, la tradizionale gara delle zucche decorate (definite le "cocce priatorje" - le teste del purgatorio, nel senso delle anime del purgatorio).

Caratteristiche molto simili ad Halloween si riscontrano nell'antica festa di Sant'Andrea celebrata a Martis e in altri comuni dell'Anglona e del Goceano, in Sardegna: la notte del 30 novembre gli adulti vanno per le vie del paese percuotendo fra loro graticole, coltelli e scuri allo scopo di intimorire i ragazzi e i bambini che nel frattempo vagano per le strade con delle zucche vuote intagliate a forma di teschio e illuminate all'interno da una candela. I giovani, quando vanno a bussare nelle case, annunciano la loro presenza battendo coperchi e mestoli e recitando una enigmatica e minacciosa filastrocca in lingua sarda Sant'Andria muzza li mani!!... (Sant'Andrea mozza le mani) ricevendo in cambio, per questa loro esibizione, dolci, mandarini, fichi secchi, bibite e denaro[33][34][35]
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Offline Salar de Uyuni

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Re: Halloween va importato in Italia?
« Risposta #3 il: Agosto 25, 2014, 10:52:33 am »
(...)
E arriviamo alle zucche:  in Toscana fino a pochi decenni fa si giocava alla morte secca: a una zucca svuotata, si facevano  occhi, naso e bocca, poi le si metteva dentro una candela accesa e la si vestiva come uno spaventapasseri e , con una scusa, si mandavano i bambini fuori a prendere qualcosa per farli spaventare da quel mostro innocuo.

Anche nel Lazio c’era un’ usanza simile, e la zucca veniva chiamata La Morte, e lo stessi si faceva anche in Lombardia e in Liguria: queste luci a Parma venivano chiamati Lümera.

In Calabria alcuni paesi hanno conservato addirittura la tradizione del “Coccalu di muortu“, cioè teschio; i bambini scavano la solita zucca e girano per le case chiedendo . un vero: “Mi lu pagati lu coccalu?” ( “Me lo pagate il teschio?”) dove è facile trovare analogie col trick or treat statunitense.

In Sardegna la nostra zucca ha tanti nomi, a testimoniare la diffusione della tradizione:  Is Animeddas, Su Candeleri, Su mortu mortu, Sas Animas, Su Peti Cocone, Su Prugadoriu o Is Panixeddas… e i bambini  bussano alle porte cercando noci e dolci.
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Offline Vicus

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Re: Halloween va importato in Italia?
« Risposta #4 il: Agosto 25, 2014, 11:17:28 am »
Parliamo di realtà limitate ad alcuni piccoli paesi, farne una festa nazionale non avrebbe senso. E sarebbe come fare del Big Mac un piatto nazionale, perché da noi le polpette ci sono da sempre.
« Ultima modifica: Agosto 25, 2014, 13:01:13 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

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Re:Halloween va importato in Italia?
« Risposta #5 il: Agosto 25, 2014, 13:18:59 pm »
Ma c’è davvero bisogno della festa di Halloween in Italia, magari con fondi pubblici? Vista la futile violenza minorile negli Stati Uniti, siamo certi che usanze come queste non contribuiscano a creare un clima ad essa favorevole? Trascrivo l’estratto di un articolo di Roberto dal Bosco:

"Il primo caso ad emergere al grande pubblico è stato in Wisconsin non più di due settimane fa. Waukesha, suburbia di Milwaukee. Le dodicenni Morgan Geyser e Anissa Weiser invitano una amica per uno sleep-over, un pigiama-party tipico di quell’età. Invece che star sveglie sino a notte fonda per spettegolare e struggersi per questo o quel bel compagno di classe, Morgan e Geyser portano l’amica nel bosco. Qui, le infilano nella carne un coltello, per 19 volte.
«We wanted to become proxies of the Slender Man» pare che abbiano detto alla polizia. Volevano diventare accolite dell’Uomo Snello.
Questi casi, sostengono in molti, sono solo la punta dell’iceberg: un mondo sommerso di infanti che in questi anni hanno ucciso per l’Uomo Snello potrebbe saltare fuori d’un tratto. Tra i suoi poteri, il teletrasporto, e probabilmente anche la telepatia: chi diviene suo proxy, suo servo, con lui stabilisce un contatto psichico.
Chi aveva pensato si trattasse di una nuova innocua leggenda metropolitana si sbagliava. Per gli imperscrutabili motivi che regolano i fenomeni virali, Slender Man diviene un internet meme, un pensiero elettronico in grado di autoreplicarsi in ogni dove — centinaia di giovani (e forse anche meno giovani) utenti della rete scrivono storie sullo Slender Man, realizzano immagini di fanart, addirittura si creano gruppi di cosplayer, quei buontemponi che si vestono come i loro eroi di cartoni e fumetti preferiti. In breve, internet materializza lo Slender Man. Slender Man è una realtà per migliaia di bambini.
Una «fede» incrollabile, quasi invidiabile. Una fede che la Chiesa Cattolica – per esempio – non riesce più ad infondere ai suoi giovani fedeli.
È la consistenza, la presenza di questa «fede» che mi sciocca, e mi dà da pensare. I casi di ragazzini assassini si sprecano in tutto il mondo, e ingrassano la stampa. Seguono sui giornali profonde riflessioni psicologiche e sociologiche, il male della società, la famiglia in crisi, i ragazzi che non vengono seguiti, la rava e la fava.
Slender Man è diverso. Totalmente. Slender Man è forse il primo mostro compiuto dell’era post-cristiana. È una creatura che viene dal nulla. Slender Man è il male inevitabile che dobbiamo compiacere solo per essere risparmiati il più a lungo possibile. L’autorità di Slender Man è, quindi, assoluta. Egli è un arconte di questo pleroma malvagio, un agente del demiurgo cattivo che ci ha ficcato in questo mondo malefico, di cui siamo alla mercé. I bambini, evidentemente, hanno ora questa visione del mondo.
Apprendo che un professore danese ha già definito la storia di Slender Man come «la chiusura della Parentesi Gutenberg». Tramonta l’era in cui era la parola scritta e stampata a fare testo. L’umanità torna a forme di comunicazione e credenza più simili a quelle dei tempi primitivi: il racconto intorno al fuoco, la ninna nanna, i racconti degli anziani, le chiacchiere tra amici... La storia perde la sua consistenza, si sfalda in mille interpretazioni, ogni favola ha diritto di esistere e di essere considerata vera quanto la Bibbia.
Le storie del Babau sono sempre esistite, sì. Il cinema ci ha costruito sopra serie e serie di bei filmetti: pensate a Nightmare, a Venerdì 13 o al più recente The Ring.
Ma quelli, appunto, sono film: a nessuno sopra i dieci anni può saltare in mente che Freddy Krueger e la videocassetta maledetta esistano veramente. Ora, questa divisione tra mondo reale e fantasia fittizia pare definitivamente perduta.
Slender Man rappresenta questo: il fallimento definitivo del principio di realtà nelle mente delle nuove generazioni. Nel medium internet, separare realtà e fiction diviene per i figli dell’Era del disincanto qualcosa di davvero impossibile.
Il grande Nulla relativista, drogato dall’infinito vociare informatico, ha prodotto una generazione di umani talmente schiacciati dai propri assurdi fantasmi da divenire assassini.
Di fatto, ora il vuoto ha materializzato il Babau.
« Ultima modifica: Settembre 07, 2014, 06:35:32 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline André Linoge

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Re: Halloween va importato in Italia?
« Risposta #6 il: Agosto 25, 2014, 13:57:48 pm »
Halloween non ha nulla a che vedere con la nostra tradizione, è un'usanza introdotta soprattutto da Hollywood e dai centri commerciali, dove si armonizza –solo lì- benissimo col contesto. Abbiamo città e paesi magnifici, vi immaginate i sassi di Matera o il centro di Bergamo decorati con teschi e zucche? :lol:
Se guardiamo a questo lo stesso discorso varrebbe anche per i "commerciali" albero di natale e babbo natale che nulla hanno a che vedere con la tradizione natalizia italiana a differenza del presepe che se memoria non m'inganna fu inventato da San Francesco.
Single Forever!
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Offline Lucia

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Re: Halloween va importato in Italia?
« Risposta #7 il: Agosto 25, 2014, 14:59:23 pm »
Se guardiamo a questo lo stesso discorso varrebbe anche per i "commerciali" albero di natale e babbo natale che nulla hanno a che vedere con la tradizione natalizia italiana a differenza del presepe che se memoria non m'inganna fu inventato da San Francesco.

L'albero di natale non poteva appartenere alla cultura meridionale anche perché il pino non significa niente nelle regioni caldi, con ulivi e inverni tiepidi. L'albero di natale rappresenta l'immortalità e quindi ha una aura sacra là dove c'è inverno freddo e tanta neve.

Il Halloween è una distorsione della festa dei morti, non so come la festeggiavano i celti, ma la paura dei morti è completamente estranea secondo me alla tradizione, se non per rimorsi di coscienza. I morti vanno rispettati, comemorati, in alcune tradizioni si discute pure con loro, ma queste paure ridicole rappresentate dalle teste di zucca sono solo simbolo di un occidente che infatti si considera immortale.

Offline Salar de Uyuni

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Re:Halloween va importato in Italia?
« Risposta #8 il: Agosto 25, 2014, 15:53:05 pm »
Citazione
Ma c’è davvero bisogno della festa di Halloween in Italia, magari con fondi pubblici? Vista la futile violenza minorile negli Stati Uniti, siamo certi che usanze come queste non contribuiscano a creare un clima ad essa favorevole? Trascrivo l’estratto di un articolo di Roberto dal Bosco:

"Il primo caso ad emergere al grande pubblico è stato in Wisconsin non più di due settimane fa. Waukesha, suburbia di Milwaukee. Le dodicenni Morgan Geyser e Anissa Weiser invitano una amica per uno sleep-over, un pigiama-party tipico di quell’età. Invece che star sveglie sino a notte fonda per spettegolare e struggersi per questo o quel bel compagno di classe, Morgan e Geyser portano l’amica nel bosco. Qui, le infilano nella carne un coltello, per 19 volte.
«We wanted to become proxies of the Slender Man» pare che abbiano detto alla polizia. Volevano diventare accolite dell’Uomo Snello.
Questi casi, sostengono in molti, sono solo la punta dell’iceberg: un mondo sommerso di infanti che in questi anni hanno ucciso per l’Uomo Snello potrebbe saltare fuori d’un tratto. Tra i suoi poteri, il teletrasporto, e probabilmente anche la telepatia: chi diviene suo proxy, suo servo, con lui stabilisce un contatto psichico.
Chi aveva pensato si trattasse di una nuova innocua leggenda metropolitana si sbagliava. Per gli imperscrutabili motivi che regolano i fenomeni virali, Slender Man diviene un internet meme, un pensiero elettronico in grado di autoreplicarsi in ogni dove — centinaia di giovani (e forse anche meno giovani) utenti della rete scrivono storie sullo Slender Man, realizzano immagini di fanart, addirittura si creano gruppi di cosplayer, quei buontemponi che si vestono come i loro eroi di cartoni e fumetti preferiti. In breve, internet materializza lo Slender Man. Slender Man è una realtà per migliaia di bambini.
Una «fede» incrollabile, quasi invidiabile. Una fede che la Chiesa Cattolica – per esempio – non riesce più ad infondere ai suoi giovani fedeli.
È la consistenza, la presenza di questa «fede» che mi sciocca, e mi dà da pensare. I casi di ragazzini assassini si sprecano in tutto il mondo, e ingrassano la stampa. Seguono sui giornali profonde riflessioni psicologiche e sociologiche, il male della società, la famiglia in crisi, i ragazzi che non vengono seguiti, la rava e la fava.
Slender Man è diverso. Totalmente. Slender Man è forse il primo mostro compiuto dell’era post-cristiana. È una creatura che viene dal nulla. Slender Man è il male inevitabile che dobbiamo compiacere solo per essere risparmiati il più a lungo possibile. L’autorità di Slender Man è, quindi, assoluta. Egli è un arconte di questo pleroma malvagio, un agente del demiurgo cattivo che ci ha ficcato in questo mondo malefico, di cui siamo alla mercé. I bambini, evidentemente, hanno ora questa visione del mondo.
Apprendo che un professore danese ha già definito la storia di Slender Man come «la chiusura della Parentesi Gutenberg». Tramonta l’era in cui era la parola scritta e stampata a fare testo. L’umanità torna a forme di comunicazione e credenza più simili a quelle dei tempi primitivi: il racconto intorno al fuoco, la ninna nanna, i racconti degli anziani, le chiacchiere tra amici... La storia perde la sua consistenza, si sfalda in mille interpretazioni, ogni favola ha diritto di esistere e di essere considerata vera quanto la Bibbia.
Le storie del Babau sono sempre esistite, sì. Il cinema ci ha costruito sopra serie e serie di bei filmetti: pensate a Nightmare, a Venerdì 13 o al più recente The Ring.
Ma quelli, appunto, sono film: a nessuno sopra i dieci anni può saltare in mente che Freddy Krueger e la videocassetta maledetta esistano veramente. Ora, questa divisione tra mondo reale e fantasia fittizia pare definitivamente perduta.
Slender Man rappresenta questo: il fallimento definitivo del principio di realtà nelle mente delle nuove generazioni. Nel medium internet, separare realtà e fiction diviene per i figli dell’Era del disincanto qualcosa di davvero impossibile.Il grande Nulla relativista, drogato dall’infinito vociare informatico, ha prodotto una generazione di umani talmente schiacciati dai propri assurdi fantasmi da divenire assassini.
Di fatto, ora il vuoto ha materializzato il Babau.
Ora, è il caso di riflettere su quanto questo potrebbe non essere casuale, un effetto collaterale disperante della modernità che ci fa esclamare «dove andremo a finire!» ma sappiamo essere inevitabile. Non solo una simile umanità di infanti assassini è impossibile in una Nazione dove la visione del mondo è il Catechismo. Bambini cresciuti con San Pio X difficilmente possono finire per credere alla storia dell’Uomo Snello. Chi vive nel Primato dell’Essere, non può cadere sotto l’incantesimo di mostri inesistenti.
Un’epoca che ha perso la sua narrative (la storia di fondo nella quale leggiamo le azioni nostre e della nostra società) di matrice cristiana, giocoforza finisce preda di narrative alternative, di segno contrario, in cui non è il bene, il Sacrificio di Dio a trionfare, ma il Male.
Nel vuoto post-Cristiano, come diceva Chesterton, si finisce per credere a tutto."

Vicus,ce n'è bisogno per chi piace,non ce n'è bisogno per chi non piace,non è una cosa imposta e nessuno propone di farla festa nazionale.

Per quanto mi riguarda,più che vietare Halloween io semplicemente darei spazio a tutte le feste tradizionali contadine stagionali,che sono delle realtà locali e limitate nella misura in cui appunto si tratta di antichissime feste contadine non istituzionalizzate,di cui appunto si tende a perdere la memoria con l'inurbamento e la modernità,a tal punto che molti ignorano che la tradizione della zucca in Italia esisteva già.

Io la paragonerei ai fuochi di San Giovanni,festa contadina di matrice stagionale in cui si celebrava il solstizio...
Alla fine è una festa che si celebra in alcune realtà piuttosto che in altre,perchè solo in alcune realtà se n'è conservata la memoria.
A Torino,per esempio si celebra,con tanto di falò propiziatorio.

Uno degli errori più diffusi è quello di vedere in Halloween,la festa ''del demonio'',visione che è tipica di ambienti cattolici fondamentalisti,come quelli che frequenta Dal Bosco,o quelli a cui fanno riferimento Blondet e effedieffe,gente che rispetto,ma qui proprio non ci piglia...

Se fossero più attenti allo studio del folklore e delle tradizioni europee,saprebbero che Samhain NON E' LA FESTA DEGLI SPIRITI MALIGNI,MA QUELLA DEI MORTI.

INFATTI NELLA TRADIZIONE FOLKLORISTICA EUROPEA LA FESTA IN CUI SI APRONO ''LE PORTE DELL'INFERNO'',E' APPUNTO SAN GIOVANNI

SECONDO LA TRADIZIONE ESISTONO 2 PORTE DELL'ANNO,CHE CORRISPONDONO AI 2 NATALI:

LA IANUA COELI,IN CUI SI CELEBRA L'APERTURA DEL PARADISO,IN CUI SCHIERE DI ANGELI FANNO VISITA SULLA TERRA (E' UNA TRADIZIONE A CUI SI E' ISPIRATO DICKENS,PER IL SUO CHRISTMAS CAROL)
A CUI CORRISPONDE LA NASCITA DI GESU' CRISTO,DURANTE IL SOLSTIZIO D'INVERNO

LA IANUA INFERNI A CUI CORRISPONDE L'APERTURA DELL'INFERNO PER CUI SCHIERE DI DEMONI VISITANO LA TERRA,I FUOCHI HANNO UNA FUNZIONA APOTROPAICA DI ALLONTANAMENTO,
A CUI CORRISPONDE IL NATALE DEL BATTISTA,SECONDO CRISTO,UNICO SANTO DI CUI SI CELEBRA LA DATA DI NASCITA,E NON QUELLA DI MORTE

SAMHAIN E BELTAINE PER CONTRO SONO LE 2 FESTE ''DI PASSAGGIO'' DELLA MEZZA STAGIONE,NELLA PRIMA SI CELEBRANO I MORTI E LA MORTE,NELLA SECONDA LA VITA.

Ora,per quale caspita di ragione,io devo vedere qualcosa di male in Halloween,perchè diciamo così,ha avuto più successo di altre ricorrenze contadine,ed è quindi emigrato negli States?

Se ci fosse la festa del matrimonio degli alberi di Beltaine,a me andrebbe bene uguale,poi Beltaine è stata dimenticata e Halloween Samahain no,pazienza.

Cioè spiegami,io non devo più mangiare la pizza perché la mangiano negli States?
Perché non ha senso il paragone del big mac,è un paragone populistico.
E' piuttosto come la pizza,qualcosa di nostro che ha successo anche lì,però è diversa ovvio da quella che mangiamo qui

Halloween era una festa contadina,e nella misura in cui è contadina,è pagana,perchè paganesimo deriva da PAGUS,il villaggio contadino.

E' ovvio che sono usanze che sono rimaste nelle campagne più remote,dove la gente era più vincolata alle sue tradizioni.



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Offline Vicus

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Re:Halloween va importato in Italia?
« Risposta #9 il: Agosto 25, 2014, 18:18:52 pm »
Citazione
Per quanto mi riguarda,più che vietare Halloween
Per favore non attribuiamo agli altri opinioni che non hanno.
Citazione
Ora,per quale caspita di ragione,io devo vedere qualcosa di male in Halloween,perchè diciamo così,ha avuto più successo di altre ricorrenze contadine,ed è quindi emigrato negli States?
Quindi Halloween sarebbe una festa italiana (di cui non c'era traccia fino a pochi anni fa) esportata negli States?
Tra l'altro il popolo non ha nulla a che vedere con la creazione del folklore. Lo stesso Babbo Natale come lo conosciamo oggi è stato creato dai pubblicitari della Coca Cola negli anni ‘30.
Citazione
Uno degli errori più diffusi è quello di vedere in Halloween,la festa ''del demonio'',visione che è tipica di ambienti cattolici fondamentalisti,come quelli che frequenta Dal Bosco,o quelli a cui fanno riferimento Blondet e effedieffe,gente che rispetto,ma qui proprio non ci piglia...
Quindi a questo forum si addicono soltanto Wicca, Vudù e cerchi magici? Pare di essere sul fan site di Harry Potter…
Blondet lo hai citato spessissimo, e l'articolo di Dal Bosco, se lo si vuole leggere, non è catechismo: documenta come l'immaginario dell'infanzia e la cultura popolare in generale siano saturi di miti e leggende metropolitane -non certo di origine popolare- che producono danni reali.
Se è per questo anche i manga giapponesi sono "pagani" ma di tutt'altra pasta, come si può vedere anche dal fatto che non sono mai stati alla base di fatti di cronaca.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Halloween va importato in Italia?
« Risposta #10 il: Agosto 25, 2014, 19:19:40 pm »
Citazione
Quindi Halloween sarebbe una festa italiana (di cui non c'era traccia fino a pochi anni fa) esportata negli States?

Io l'ho scritto e presumevo che si fosse capito:
Halloween è una festa CELTICA ed è ITALIANA NELLA MISURA IN CUI L'ITALIA E' CELTICA.

Ora dal momento che se la storia non mi inganna la pianura padana era chiamata GALLIA CISALPINA,E PER GALLI I ROMANI INTENDEVANO I CELTI.

Per cui se parliamo dell'Irlanda hai una nazione che è al 100% è celtica,puoi dire che Halloween è una festa irlandese.(io parlo di Halloween per comodità ma mi riferisco a Samahain)
L'Italia è un territorio di confine per cui non esiste un'unica stirpe,però ignorare le tradizione celtiche significa ignorare un grosso pezzo del puzzle,soprattutto se parliamo del nord Italia.

E ignorarlo presumendo che si tratta di un americanata significa scarsa cognizione delle tradizioni contadine antiche.
Il fatto che si siano perse non significano che non ci siano mai state.

Cioè io mi dico a te non fa riflettere che in Italia esistessero tradizioni IDENTICHE a quelle che osservi nella versione ''americana'' di Halloween?

Se anziche dire ''Trick or treat'',dicono ''Mi lu pagati lu coccalu?” ''me lo pagate il teschio'',riferendosi appunto a una paga in dolci e cibarie,per una zucca conciata a teschio,che cambia?
Possibile che sia un caso?

Certo quelle che venivano celebrate non erano identiche all'Halloween moderno,ma neanche il Natale moderno è identico a quello che si celebrava 50 anni fa.

Scusami ti sembra corretto definire il Natale un americanata,solo perchè babbo natale è un'invenzione della Coca Cola?

Sono cose che hanno un'origine molto antica,il fatto che poi siano diventate ''commerciali'' in salsa moderna non vuol dire che abbiano un origine moderna,e che non si inscrivano in una tradizione popolare.
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Re:Halloween va importato in Italia?
« Risposta #11 il: Agosto 25, 2014, 19:29:55 pm »
Delle due l'una: o queste cd. tradizioni celtiche locali esistono già, e allora nessuno le tocca ma non si vede perché dovrebbe estendersi, che so, in Sardegna la festa di un villaggio della Bassa, o si propone di diffondere l'Halloween hollywoodiano/commerciale in tutta Italia, il che mi pare discutibile. En passant, Babbo Natale è un carattere secondario di questa festa, che potrebbe sussistere anche senza di lui o con varianti diverse dal barbuto vestito di rosso.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Halloween va importato in Italia?
« Risposta #12 il: Agosto 25, 2014, 19:47:47 pm »
Citazione
Blondet lo hai citato spessissimo, e l'articolo di Dal Bosco, se lo si vuole leggere, non è catechismo: documenta come l'immaginario dell'infanzia e la cultura popolare in generale siano saturi di miti e leggende metropolitane -non certo di origine popolare- che producono danni reali.

Il fatto che lo citi spesso,non significhi che la penso esattamente come lui.
Ho letto varie volte la criminalizzazione di Halloween su effedieffe,e non sono rimasto convinto.

Poi quella citazione di Dal Bosco che associa omicidi a elementi fumettistici della cultura popolare E' DAVVERO UNA CAZZATA.

CIOE' VICUS TU PARLI DI ATEISMO,PERO' PER PIACERE NON DIVENTARE UN RICHARD DAWKINS CATTOLICO,CHE SI ERGE A CENSORE DELLE LEGGENDE DELL'UMANITA',CHE SAREBBERO COLPEVOLI DI INIETTARE NELL'UOMO IL VELENO DEL ''PENSIERO MAGICO'',COLPEVOLE DI SCATENARE IL MALE NELL'UOMO,PERCHE' LUI FACENDO COSI' HA PERSO DI OGNI CREDIBILITA'.
Prendersela con babbo natale o la befana,piuttosto che con la zucca di Halloween,si diventa i censori della noia.


Io l'unico libro libro di Dal Bosco che ho letto è CONTRO IL BUDDHISMO,UN LIBRO ILLEGGIBILE PERCHE' LE CRITICHE CHE LUI MUOVE AL BUDDHISMO SONO RIGIRABILI AL CRISTIANESIMO,COME A QUALSIASI ALTRA RELIGIONE.

Dal Bosco mi è sembrato molto partigiano,il punto non è questa o quella religione,il punto come ha intuito Kant,è che di un legno storto come quello dell'umanità,non potrà venire fuori nulla di completamente dritto.

Perchè i crismi con cui Dal Bosco critica il Buddhismo,o le feste neopagane,sono gli stessi con cui può essere criticato il Cattolicesimo.

Cioè Vicus tu ti ricordi la saponificatrice Cianciulli?
LEI VIVEVA NELL'ERA DEL CATECHISMO,E LA NOTTE NON SI SOGNAVA SLENDER MAN O FREDDY KRUEGER,MA LA BEATA VERGINE MARIA,CHE GLI DICEVA CHE SE LEI NON SACRIFICAVA UN CERTO NUMERO DI UOMINI,LEI SAREBBE VENUTA A PRENDERE I SUOI FIGLI.

SE IO USO I CRISMI DI DAL BOSCO,ESISTE UNA ASSOCIAZIONE FRA IL CULTO DELLA VERGINE E LA SAPONIFICAZIONE DELLE VITTIME DELLA CIANCIULLI.

Ora secondo me le persone obbiettive riconoscono che certi fenomeni non possono essere ricondotti alla modernità,perchè la Cianciulli aveva avuto una educazione cattolica,ma aveva lo stesso fatto quello che aveva fatto.

Quindi se io volessi ragionare come Dal Bosco esiste un rapporto fra l'educazione cattolica della Cianciulli e il suo agire folle?
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re:Halloween va importato in Italia?
« Risposta #13 il: Agosto 25, 2014, 19:59:03 pm »
Vicus,cosa devo fare di più per SPIEGARTI CHE ESISTEVA GIA' IN ITALIA ?

Ma SECONDO TE PERCHE' LA CHIESA AVREBBE DOVUTO SPOSTARE LA FESTA DEI MORTI DAL 13 DI MAGGIO,AL 31 DI OTTOBRE,SE NON PER CERCARE DI OVVIARE CON UN CERTO SINCRETISMO AL FATTO CHE LE POPOLAZIONI RURALI PAGANE CONTINUAVANO A CELEBRARE QUESTA FESTA?

PAGUS SIGNIFICA VILLAGGIO RURALE APPUNTO,PERCHE' E' NELLA CAMPAGNA PIU' SPERDUTA CHE SI CONTINUAVANO A CELEBRARI I RITI DELLA RELIGIONE ''PAGANA''.

QUESTI RITI SI CONTINUAVANO A CELEBRARE SOLO APPUNTO NELLE REALTA' RURALI PIU' ABBANDONATE.

Oggi queste tradizioni in Italia si sono perse,e io non ti ho parlato solo di Halloween,ma anche della festa solstiziale (San Giovanni),di Beltaine e di molte altre.

Perchè lo celebrano in America?

Perchè l'Irlanda,anche nel 1800 essendo una nazione europea che si è industrializzata tardi,conservava ancora in pieno 800 tradizioni che altrove erano perse.

Ora dall'Irlanda è arrivata in America,e dall'America è tornata in Europa.

Ipotizzo che se non fosse stata importata in America,probabilmente l'usanza si sarebbe spenta anche in Irlanda.

Questa è la storia.
Io non riesco a capire cosa ci sia di male in questa festa,che è ANCHE nostra.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline André Linoge

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Re: Halloween va importato in Italia?
« Risposta #14 il: Agosto 25, 2014, 20:25:08 pm »
Il Halloween è una distorsione della festa dei morti, non so come la festeggiavano i celti, ma la paura dei morti è completamente estranea secondo me alla tradizione, se non per rimorsi di coscienza.
Prima che saltasse fuori questa "nuova moda" di Hallowen, mi ricordo che da piccolo dalle mie parti c'era chi svuotava una zucca per metterci una candela accesa dentro. Ma lo facevano essenzialmente solo per far divertire (anche impaurire) noi bambini. :D
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