Autore Topic: Morto il Generale Paracadutista Ferruccio Brandi M.O.al V.M.Reduce di El Alamein  (Letto 2070 volte)

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Offline Stendardo

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Fonte : http://www.assopar.it/it/deceduto-il-gen-di-ca-paracadutista-ferruccio-brandi-movm-e-presidente-onorario-anpdi.html-1

Il Sig. Generale di C.A. paracadutista Ferruccio Brandi, Medaglia d’ Oro al Valor Militare, conferitagli durante la battaglia di  El Alamein in Egitto nel 1942, è deceduto.
Il Presidente Nazionale ANPdI, Gen. Giovanni Fantini, si unisce, a nome di tutti i paracadutisti d’Italia, al cordoglio dei familiari per la perdita dell’ ultimo alfiere dell’ onore militare d’Italia. Eccelsa figura di uomo, combattente e paracadutista, presidente Onorario dell’ Associazione Nazionale Paracadutisti d’ Italia dal 2012.



In qualità di brevettato paracadutista sento dentro di me l'obbligo morale di ricordare ai posteri la Sua memoria .

Ma chi era il Sig. Generale di C.A. Paracadutista Ferruccio Brandi ? Lascio direttamente la parola al paracadutista della “Folgore” Raffaele Doronzo  reduce della battaglia di El-Alamein che nel suo libro intitolato “Uomini della Folgore ad El Alamein” al Capitolo V° narra la storia del Sig. Generale di Corpo d'Armata Paracadutista Ferruccio Brandi .
R.I.P. Signor Generale ! 

LA NOTTE DELLA 6°

“Oh Dio” dicevamo , “arriva il polverone !” . Sono cose di Tarquinia . Da loro che si erano brevettati paracadutisti anche due anni prima di noi , eravamo trattati un po' sul piano del lattante . Pensate poi che il II° battaglione aveva anche dato gli uomini che alla fine dell'Aprile 1941 avevano occupato l'isola greca di Cefalonia , prima azione paracadutistica nella storia del nostro Paese . Com'era dunque possibile frenarne l'entusiasmo... e la lingua ?
A livello di ufficiali e sottufficiali , ancora te la cavavi... ma se per caso si aveva un qualsiasi dialogo con quelli del II°... non c'era perdono e ti toccava sorbire la solita litania del “noi facciamo i lanci con l' “S82” ; “Siamo stati a Cafalonia” ; “Noi qui... noi là” !
E mica si smontavano se tentavamo di obiettare che “Sì , va bene... ma a Cefalonia avete scelto male la data... visto che gli inglesi se l'erano già squagliata , potevate andarci quando maturava la frutta , no ?!” . Oppure : “Certo che come voi , così bravi la mamma non ne farà più... deve ben essere difficile scendere in 7 con lo stesso paracadute...” . Infatti a Cefalonia si lanciarono 72 paracadutisti , ma lì alla Scuola sembrava che tutti i 500 del II° battaglione avessero pertecipato all'impresa .
Deve essere chiaro che come bonari erano i loro sfottò di Taquinia , per niente più cattivi erano i nostri dell'Ottobre egiziano . A noi del IX° e del X° battaglione era già capitato di suonare la sveglia agli inglesi , mentre a loro del II° , tutto sommato , più che compiere qualche pattugliamento non avevano ancora fatto . Tutta questione di fortuna , si capisce !
Tuttavia , siamo giovani e ci va spesso di scherzare . Se magari arriva a tiro un amico della 5° o della 6° compagnia non si lascia perdere l'occasione per chiedere con estrema serietà : “Senti un po' . Il tuo capitano va a cavallo anche qui ?” . Oppure : “Huei ! Ma lo sai che abbiamo preso un sacco di prigionieri e avevano tre gambe ?! Quelli che hai visto tu a Cafalonia , quanti ne avevano ?” . Scherzi fra giovani , assolutamente niente di serio .
Il II° battaglione originariamente apparteneva al 2° reggimento , ma in pratica ormai era parte integrante del 3° , e a loro era affidata la parte nord della linea Folgore . Una compagnia , però , era stata staccata e inviata a sud della grande sacca minata , posta circa al centro dell'intero schieramento . Era la 6° compagnia , comandata dal capitano Marenco (sì , proprio quello che in Italia qualche volta si concedeva una galoppata) .
Beh , la posizione affidata alla 6° , insieme con quella della 19° che stava ancora più a sud , poteva dirsi la più disgraziata fra le già poco simpatiche di tutto il fronte... e proprio non era più il caso di insistere con le ironie .
Terreno assolutamente piano e nessun'altra protezione che fosse l'ampia distesa minata che li separava a est dagli inglesi . Forse il mio pensiero non è esatto , ma davvero credo che a favorire questa relativa tranquillità fosse proprio la precarietà della loro sistemazione . A pensarci bene , una sola compagnia messa lì a fare da primo baluardo... una volta che gli inglesi avessero neutralizzata una sola fascia minata , cosa avrebbe potuto fare di fronte agli Sherman ? Sì , quattro 47/32 li avevano anche piazzati in zona... ma è inutile stare a domandarsi se l'esperienza del 30 Settembre a Deir – el – Munassib fosse servita a qualcosa . Questo abbiamo... e che Dio ce la mandi buona ! Eh , era difficile la vita alla 6° . Ogni movimento doveva essere fatto nelle ore notturne e anche questo diventava problematico perché erano sistemati proprio al limite del campo minato , con tutti i pericoli che ne potevano venire .
A nord , a far da angolo fra la sacca e il campo minato c'era il I° plotone del tenente De Tura con un 47/32 . Al centro , fra altri due controcarro , il II° plotone del tenente Torricelli , e infine all'angolo sud , il III° plotone affidato al sottotenente Brandi , che solo un paio di giorni prima dell'offensiva inglese aveva sostituito il sottotenente Crosti , ammalato . Questa era quella che chiamavano la linea di resistenza , che poi , dopo un lieve avvallamento , proseguiva con la 19° compagnia del capitano Salerno .
Uno sente parlare di linea di resistenza e magari immagina tutta una serie , più o meno valida , di apprestamenti difensivi o cose del genere . Lì alla 6° - se non vogliamo sempre metterla sul tragico – la relativa tranquillità , avuta fino a quella famosa sera del 23 Ottobre , l'avevano pagata con tanti e tanti sacrifici imposti dall'isolamento e dalla necessità di non farsi localizzare durante le ore diurne . Trattandosi di terreno pietroso , con picco e pala , notte dopo notte , i paracadutisti della 6° avevano fatto una rete di camminamenti e passaggi . Ripeto : picco e pale e terreno pietroso . Tu batti picconate... e sai che rumore fai ?! Tre metri più a est c'è un mare di mine , e chi è quel comandante che mette a repentaglio la vita dei suoi uomini , mandandoli di notte nel campo minato , anche se si tratta di proteggere il lavoro degli altri ?
Ci si affidava ai volontari , questo sì . Gente che si era studiata la disposizione delle mine e che ad ogni tramonto... incrociava le dita e s'incamminava verso est , dove ad ogni metro poteva trovare il capolinea dei propri giorni . Oh , certo , ci andavano tutti quelli che venivano chiamati “i raid della speranza” , che era poi quella di ritornare indenni .
Insomma , con parecchia attenzione e tanti sacrifici , alla 6° qualcosa avevano pur fatto , cosicché quando è cominciata la “musica” del 23 Ottobre sera , lì , fra addetti ai controcarro , uomini della compagnia e una sezione di mitraglieri appena arrivata , c'erano 100 uomini , più incavolati di dover sospendere la distribuzione viveri che non dal pensiero dell'improvviso finimondo messo in atto dall'artiglieria inglese .
Beh , va tutto bene , ma non sia mai detto che si possa rinunciare a un camion di rifornimenti . Le granate piovono a tempesta... ma in un battibaleno , taniche e sacchi vengono scaricati . Via , presto ! Nessuno si preoccupa dei gradi . Una catena di braccia passa i viveri e i materiali dalla piana alla buche . Luna piena , bagliori di esplosioni , i primi bengala sono già in cielo , ma alla 6° nessuno perde la calma per questo .
Come Dio vuole , si riesce a far ripartire il camion... ma pretendere anche che ce la faccia a sfuggire a un inferno simile , via , è un po' troppo , e infatti... neanche 5 minuti più tardi , nella buchetta di Brandi piomba il caporale Catena .
“Cosa fai qui ? Non eri alla guida del camion ?”
“Sì tenente... ma è là che brucia . Ho pensato che posso esser utile...”
Anche il sergente maggiore Bodriti , addetto ai rifornimenti , non ha voluto ripartire . L'attacco è troppo forte perché si possa pensare ad una scaramuccia ; ormai si sa che l'offensiva inglese sarà scatenata una di queste sera . Ecco allora che Bodriti dice a Marenco : “...d'accordo che portare i viveri in linea è importante... ma giacché ci sono , preferisco tornare al mio plotone...” e di lì a poco , anche Bodriti è nella buca di Brandi .
Tutto il fronte della 6° è sotto un violentissimo bombardamento . Sabbia che si alza , fumo delle esplosioni , forse anche nebbiogeni . A 5 metri , nonostante il chiarore lunare e quello dei bengala , non si vede già più niente .
Con che cosa si può attaccare una posizione piana ? Verso le 21,30 , improvvisamente l'artiglieria inglese allunga i tiri ma sulla piana ristagna sempre un'immensa nuvola bianchiccia . I carri armati si sentono oh se si sentono , con quel loro sferragliare che mette i brividi ! Ma ancora non si vedono .
Il tenente Massoni che comanda i 4 controcarro , corre da un pezzo all'altro . Vuole sapere , vuol vedere... eccoli , eccoli che arrivano ! C'è uno Scorpion ormai a neanche 50 metri che batte il terreno con delle catene . E intento spara verso le nostre linee con la mitragliera di bordo . Che si può fare ? Massoni s'è portato al 47/32 di sinistra e uno dopo l'altro , decine di proiettili vanno a rimbalzare sulla corazza esterna dello Scorpion . Niente da fare ! Poco per volta quello continua a guadagnare terreno e adesso si può anche vedere che intorno c'è un sacco di gente che si tiene piegata sul terreno . Sono certamente quelli che disattivano le mine che le catene non hanno fatto esplodere . Come al solito , fra granate , schegge , terra , sassi e tutto quello che balla intorno , quand'è il momento di sparare... qualche mitragliatore e qualche mitra penano bene d'incepparsi , ed è una corsa allo spasimo per smontare e rimontare l'arma...sperando che l'amico della buca accanto riesca a tenere distanti gli assalitori .
Al centro dello schieramento , un pò più indietro del plotone di Torricelli , soltanto da qualche ora hanno sistemato una squadra di mitraglieri comandata dal sergente Buonocore , il sottufficiale più spassoso e bonaccione che mai si possa incontrare... in tempo di riposo . Sì , perché lì , non appena s'è reso conto di cosa stava succedendo , mica s'è preoccupato di domandare consiglio a nessuno . L'emerito “sergente babbà” , s'è rivolto ai suoi con un lapidario : “Ragazzi , qui si spara !” e la Breda 37 è stata forse la prima arma a ribattere l'inglese e ad obbligarlo al combattimento da fermo .
Comunque è questione di secondi e tutta la 6° è ai bordi del campo minato a fare da diga . La polvere e il fumo delle esplosioni si sono dissolti e là , a circa 50 metri , centinaia di fanti inglesi restano bloccati . Anche lo Scorpion si è fermato , ma continua a sparare sule nostre buche . Occorre uscire , contrattaccare , altrimenti alla prossima spinta tutta quella gente l'abbiamo addosso .
Il plotone di De Tura è quello che deve tenere la cerniera che si forma dove la fascia minata si colega con la grande sacca . Se i carri passano di lì... è fatta , perché possono aggirare l'intera posizione . Dietro il I° plotone , e sempre rasente alla sacca , c'è la 22° compagnia guastatori , ma è lontana almeno mezzo chilometro... e hai voglia di farci stare dentro gente in questo tratto !
Il 47/32 , che è di rinforzo in quel punto , ormai tira a tutto ciò che capita . Mica scemo Massoni ! “Dài ! Diamoci dentro...camionetta o non camionetta , tirate ! Sono nel campo minato...qualsiasi cosa noi fermiamo , blocchiamo i passaggi...”
E infatti 1 Becca un veicolo qui... incendia un altro affare che ha le ruote là...in qualche modo la faccenda si chiarisce . Certo che l'aver potuto preparare in precedenza tutti quei camminamenti , permette ora ai paracadutisti di affrontare la situazione con un certo ordine , almeno in questo primo momento .
Sulla parte sud della 6° , il sottotenente Brandi ha dinanzi a sé un leggero declivio che non permette una visuale sufficiente . E' tutta una zona minata , ma qualche movimento gli pare di vederlo .
“Bodriti , fammi un piacere . Prenditi insieme qualcuno e vai a dare un'occhiata lì davanti . Fai attenzione... noi ti copriremo...”
E' già trascorsa mezz'ora , ma apparentemente l'avanzata delle truppe inglesi è bloccata . Buonocore  e i suoi uomini stanno facendo miracoli . I nostri mitragliatori falciano senza pietà nei gruppi che via via appaiono a lato dei mezzi nemici .
Bodriti fa cenno a Chezza e Sasso : “Andiamo !” . Strisciando , in pochi istanti sono già fra le prime mine della fascia . Più o meno , tutti e tre conoscono la disposizione delle anticarro per una certa profondità , ma un conto è entrare in zona minata di notte quando fai i “raid della speranza” , e un altro è entrarci quando da ogni parte sparano come dannati e là davanti c'è sempre quello Scorpion che non finisce mai di mitragliare .
Strisciano i nostri tre , ma non occorre che vadano troppo in là . Eccoli gli inglesi appiattiti sul terreno , e non si può stare lì a chiedersi quanti siano e cosa aspettino . Via le sicure alla bombe a mano e giù , si tira fin che si può , poi si dà mano ai mitra... e quando il caricatore è vuoto , si rientra di volata , facendo attenzione nello stare sempre piegati , perché gli uomini dei tre plotoni stanno sempre sparando appena sopra le loro teste .
Evidentemente la sortita di Bodriti , Sasso e Chezza ha fatto modificare i piani dell'attacco in zona . Infatti , mentre sulla destra della 6° prosegue intensissimo il combattimento contro la 19° del capitano Salrno , qui subentra un'improvvisa calma . Forse può anche dipendere dal fatto che , finalmente con tiro ben centrato è intervenuto qualche nostro medio calibro .
Un'ora ? Due ? La mezzanotte è passata da un pezzo quando , quasi al centro delle posizioni tenute dal plotone di Torricelli e De Tura l'attacco riprende violentissimo e improvviso .
Mah ! Due carri armati e decine di mezzi cingolati non sono certo invisibili...tuttavia , quando viene dato l'allarme , questa colonna è giunta quasi alle spalle del nostro schieramento , e ancora una volta  non si ha tempo e voglia di domandarsi da che parte arrivino e com'è che abbiano potuto attraversare indisturbati la fascia minata .
“Picchia , per...!” urla Massoni agli uomini del 47/32 di sinistra . Ma non occorreva che si scaldasse tanto ! Gli artiglieri non sono elementi a cui sia necessario dare la carica . In un baleno tre granate del tipo P prendono la direzione del cingolo destro di un carro . Porcaccia di quella miseria , era ora  !  Il carro che veniva in seconda posizione si blocca... e succede quel che non t'aspetti .
Quello che faceva da guida alla colonna , nonostante sia continuamente centrato dai 47/32 , seguito sempre dai cingolati , fa un largo giro dietro le postazioni...poi , improvvisamente , da solo riprende  la via del ritorno , infilando un passaggio fra i plotoni di Torricelli e di Brandi .
In queste condizioni , che si deve fare ? Il carro se n'è andato per i fatti suoi , ma i cingolati sono ancora tutti là dietro , in quel tratto libero che divide le compagnie della linea di resistenza da quelle  di sicurezza .
Tutte le armi disponibili vengono girate , ma è chiaro che trattandosi di mezzi con corazzatura esterna , se non entrano nell'angolo di tiro dei controcarro è difficile poterli contrastare .
Volete allora che manchi quel tale che si prende uno zainetto di “Balilla” e , sotto tutta quell'ira di Dio , si porta a distanza utile per il lancio ?! Toh ! Ecco La Penna , sergente piemontese...pensate com'è fortunato ! Con tutto il suo darsi da fare e il rischiare chissà quante volte la pelle per portarsi vicino ai cingolati , qunado è lì...gli arriva una pallottola nel braccio sinistro . E se La Penna fosse stato mancino , me lo dite come se la sarebbe cavata ? Mah ! Che fosse ferito...e che le bombe a mano le abbia tirate ugualmente l'hanno visto in tanti . E' rientrato...e guai a parlare di lasciare la squadra .
Intanto anche un paracadutista di Buonocore s'è portato vicino ai cingolati e ne incendia uno con un  azzeccato lancio di bottiglia . Subito si vede che altri mezzi convergono nuovamente in direzione del passaggio , mentre l'equipaggio di quello incendiato...fugge di corsa proprio addosso ad un 47/32 dei nostri . Beh , l'accoglienza è quella che è , non si poteva certamente abbracciarli .
Ancora una mezz'oretta con gente che si sparacchia a distanza , magari più che altro per farsi sentire vivi . Là , oltre la visuale possibile nella notte del deserto , quelli della 6° sentivano il rumore assordante di mezzi in movimento . Che cosa potevano essere se non carri armati ?!
Marenco , stavolta è con le sue gambette che galoppa da una postazione all'altra . Si sta avvicinando  l'ora più difficile e i comandanti Folgore sanno qual è il loro posto e cosa i soldati si aspettano da loro .
Ecco che qualcosa comincia di nuovo a piovere dal cielo . Insieme con grappoli di bengala , adesso battono la zona con tiri di mortaio e , quasi contemporaneamente , lo Scorpion riprende a muoversi . Fra le centinaia di colpi di mortaio , il rumore dello Scorpion e delle sue catene che battono il terreno facendo brillare mine , lì , davanti ai tre plotoni della 6° compagnia si scatena la fine del mondo . E bastasse !
In mezzo al fumo delle esplosioni e allo scoppiare delle mine , uomini a centinaia si avvicinano sempre più alle nostre buche . Si contrasta , sì , si falciano uomini a decine per volta , ma ecco che a un bel momento una colonna di carri armati riesce a superare l'ultimo tratto di campo minato e a portarsi alle spalle del nostro schieramento . Non si può certo dire che gli inglesi in quanto a tattiche siano degli imbecilli !
Infatti , non appena hanno aperto il varco hanno incominciato con i carri armati a fare un vero e proprio corridoio , in cui far passare senza troppi pericoli la propria truppa . Poi si sono disposti in modo tale che da qualsiasi parte ci si voltava , loro erano là pronti a tenerci impegnati .
Bisogna ballare , non si scappa ! Ogni arma è impiegata dove capita . Una raffica davanti , una dietro . Dove si vede che c'è da battere , là si tira . Ma non dura molto . La colonna che ha già superato la nostra linea , ora ritorna spiegata per l'attacco decisivo e la sorte vuole che tocchi per primo al III° plotone ad esserne investito .
Il sottotenente Brandi quasi viene messo sotto da un cingolato . Intorno è un finimondo di colpi scambiati...ma dal mezzo inglese scende uno che si sbraccia e grida qualcosa che deve essere : “Arrendetevi !” . Brandi lo guarda un istante , ma quando grida : “Fuoco !” , l'inglese è già steso da una raffica di Sasso , mentre qualche altro spedisce un paio di bombe a mano sulla parte scoperta del cingolato . Era un'offerta di resa ? Mah ! Il fatto è che , subito dopo , almeno 30 mezzi corazzati , dalle posizioni occupate poco prima alle spalle della 6° compagnia , puntavano decisamente sugli apprestamenti difensivi .  Adesso non so se chi non ha provato , riesce a farsi un'idea di che cosa siano dei carri armati che vengono diritti sulla tua buca...e che fino quando sono ancora a 10 metri di distanza continuano a mitragliarti o magari ti tirano anche una cannonata .
Qui hanno proprio deciso di schiacciarci tutti . Passano e ripassano sulle buche , persino s'incocciano fra loro nel fare manovra . C'è gente sui cingolati che tira fuori la testa solo un attimo...per vedere se siamo scampati e rifilarci una di quelle bombe a mano che hanno loro e che hanno una potenza ben diversa dalle nostre miserelle .
Come si fa adesso a dire : il tale è stato quello che ha acceso la miccia della tremenda reazione dei nostri ? Lì erano circa 100 uomini , uno migliore dell'altro . Ne citi 10 e ne lasci fuori 90 che meriterebbero ben altro che la medaglia .
C'è per esempio il sergente maggiore Bilo che , essendo addetto alla fureria , quando è cominciato il concerto...ha messo in croce Marenco perché lo lasciasse andare con gli altri , e quando i mezzi corazzati e le truppa inglese hanno invaso la posizioni della 6° , l'unica preoccupazione sua era di saltare da un camminamento all'altro per portarsi dove era possibile “innaffiare” con le Molotov qualche mezzo nemico . Un carro l'ha anche incendiato...ma quando si tira la bottiglia bisogna abbandonare per un istante il mitra , e così viene a trovarsi con un bestione d'acciaio che può scoppiare da un momento all'altro a 5 metri...e due o tre inglesi che di corsa gli vengono addosso . Il mitra diventa allora bastone...e Dio solo sa come bilo se la sia cavata .
Consideriamo ora Maiolatesi , un caporale marchigiano . Dopo essere stato beccato al braccio destro al primo attacco , quando passa il suo ufficiale nemmeno accenna al fatto . Viene la seconda e decisiva ondata , ma lui rimane al mitragliatore . Insomma , se a Maiolatesi hanno dovuto amputare il braccio , certamente la sua non poteva essere ferita da poco ! Beh , questo caporale non ha mollato un solo istante , ma soprattutto è stato di una freddezza tale da sembrare incredibile . Non mollava la raffica...se non era sicuro di fare centro . Poi , gli è anche successo di restare a zero con le munizioni . Credere o non credere , lanciava le “Balilla” con la sinistra , ma non per fare baccano . Aspettava che gli arrivasse vicino qualche inglese per tirargliele in testa !
Un altro caporale : Mondin . Questo , diciamolo , in un certo modo era cordialmente preso in giro dai compagni per il fatto che il capitano Marenco quasi se l'era scelto come portaordini personale . Eh , i soliti raccomandati !
Beccano anche lui subito alle mani , ma come ogni altro non fa un apiega e rimane sempre a tiro di voce del comandante di compagnia . Gli inglesi premono forte , i carri e gli altri mezzi sono davvero tanti , e là sulla piana non si fa alcuna fatica per vedere un grande ammassamento di truppa .
Marenco non ha la possibilità di usare i collegamenti a filo , da un pezzo già interrotti , e se vuole fare intervenire l'artiglieria deve affidarsi ai portaordini : “Mondin...tu là ci devi arrivare...!” .
E questo veneto , già anziano , affronta da solo e senz'armi perché on le mani così conciate non le può usare , il chilometro più duro della sua vita . Il raggruppamento Ruspoli è a ovest e il comando he Mondin deve raggiungere è ancora oltre la nostra linea di resistenza . Così accade che quando si mette sul terreno aperto , il suo percorso è già “pascolo” quasi indisturbato per carri e camionette inglesi...e quando è in prossimità della linea di resistenza l'accolgono le fucilate dei nostri . Riesce a scapolarla Dio sa come...e per tutto ringraziamento , una volta arrivato al comando del Ruspoli , quasi non credono a quanto riferisce . Avete capito che successo ?!
Ma non bisogna pensare che Ruspoli , o chi per lui , avesse tutti i torti per dubitare . Mettete per caso che vi vengano a raccontare che nemmeno 100 uomini , per buona metà già fuori combattimento , tengono in scacco con solo bottiglie incendiarie e bombe a mano almeno altrettanti mezzi corazzati e chissà quanta truppa : cosa potete rispondere ?!
Eppure , là dove c'è la 6° compagnia , questa è la verità . Per due ore buone alcuni soldati senza più alcuna speranza lottano davvero con le unghie . Sì , perché adesso è con la mole e il peso dei mezzi impiegati che gli inglesi vogliono definitivamente cancellarli dalla terra . E loro sfuggono saltando dai camminamenti in campo aperto e viceversa .
Chi potrebbe credere che i quattro 47/32 di Massoni hanno già nelle piazzole 10 morti e il doppio dei feriti...eppure ancora sparano ?! Se non si vedono , mi sapete dire come si può dare completo credito a chi dice che con 7 morti e 11 feriti intorno c'è la mitraglia di Buonocore che sgrana gli ultimi nastri ?! E' così , miei cari . Tutto vero 1 Verso le 4 del mattino la compagnia non esiste più , ma ancora dai camminamenti balzano fuori uomini con le ultime bottiglie e le ultime bombe a mano .
Vendramin è ferito seriamente a una gamba , ma quando vede che l'amico Costantini è colpito alla schiena e rimane immobile sul terreno mentre un carro armato sta per travolgerlo , non esita un attimo a buttarsi fuori . Riesce ad afferrare Costantini e a farlo scivolare in una buca , ma , purtroppo , la sua gamba non può reggere allo sforzo , e il carro armato è lì che avanza . Centimetro dopo centimetro , i cingoli assassini di uno Sharman...Dio che brutta morte !
Il caporale Pinton l'hanno crivellato di colpi . E' mai possibile che l'ultimo pensiero di un uomo possa essere quello di proteggere la propria arma ? Non meravigliatevi . Pinton rimane uno dei tanti esempi dello spirito Folgore di quei giorni . Quando uno scheggia ha colpito il suo mitragliatore facendolo cadere dal sostegno , non ci ha pensato su troppo . Il capoarma è lui e non lo sfiora neanche il pensiero di passare la mano al portamunizioni .
Per riportare in posizione l'arma Pinton è obbligato a portarsi allo scoperto . Ma da qualche parte c'è una mitraglia assassina che l'aspetta e una lunga raffica l'inchioda abbracciato al suo mitragliatore .
Brandi ?! Eh , cari miei ! Si fa presto a dire “il carro veniva avanti e lui gli ha tirato la bottiglia” . Provate , su ! Provate a essere in mezzo a un nugolo di carri armati e a decine di Thompson...e vediamo come ve la cavate !
Quel sottotenente lì , che fino al giorno prima sembrava che neanche esistesse e che per dire dieci frasi in un giorno doveva essere proprio obbligato , bene , quello lì ha tirato bottiglie incendiarie fino a che una sventagliata di proiettili l'ha preso in pieno viso e quasi lo lascia secco .
E che dire del sergente Curtolo ? Era il più anziano della compagnia , ma chi l'ha detto che non avesse l'efficienza fisica dei giovani ?! Da Curtolo tutti potevano andare a scuola di coraggio e forza morale...e bisogna tenere presente che era uno dei pochissimi che proveniva dalla Milizia . Ce ne fossero di Curtolo !
Qui si parla di uomini che in una sola notte hanno saputo scrivere pagine insuperabili per valore e dignità ! E alle prime luci del 24 Ottobre 1942 , quella che sarà chiamata la battaglia di Quota 105 (?) si chiude con una cinquantina fra carri e cingolati inglesi che fanno da fumante corona a uno spettacolo di morte che ha stroncato le intenzioni offensive dell'avversario .
Ma doveva finire proprio così ? In tante , tante occasioni e lungo tutto il fronte tenuto dalla Folgore , mai una volta che fossero intervenuti in tempo i grossi calibri dell'artiglieria italo – tedesca . Avete capito , vero ?
Beh , mentre si raccoglievano i morti e i feriti , ecco che arrivano anche le loro micidiali bordate . E precise !

 La motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare così recita:
«Comandante di plotone paracadutisti, attaccato da preponderanti forze corazzate, rincuorava ed incitava col suo eroico esempio i dipendenti a difendere a qualsiasi costo la posizione affidatagli. Sorpassato dai carri, raccolti i pochi superstiti, li guidava in furioso contrassalto, riuscendo a fare indietreggiare le fanterie avversarie seguite dai mezzi corazzati.
Nuovamente attaccato da carri, con titanico valore, infliggeva ad essi gravi perdite ed, esaurite le munizioni anticarro, nello estremo tentativo di immobilizzarli, si lanciava contro uno di questi e con una bottiglia incendiaria lo metteva in fiamme. Nell'ardita impresa veniva colpito da raffica di mitragliatrice che gli distaccava la mandibola; dominando il dolore si ergeva fra i suoi uomini, e con la mandibola penzolante, orrendamente trasfigurato, con i gesti seguitava a dirigerli, e ad incitarli alla lotta, tra fondendo in essi il suo sublime eroismo.
Col suo stoicismo e col suo elevato spirito combattivo salvava la posizione aspramente contesa e, protraendo la resistenza per più ore, oltre le umane possibilità, s'imponeva all'ammirazione dello stesso avversario. I suoi paracadutisti, ammirati e orgogliosi, chiesero per lui la più alta ricompensa».
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline Cavalier Serpente

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Re:Morto il Generale Paracadutista Ferruccio Brandi M.O.al V.M.Reduce di El Alamein
« Risposta #1 il: Settembre 05, 2014, 17:56:13 pm »
Grazie.
Mi chiedete se ho mai pensato al matrimonio? Mai!!
E che so' diventato matto?
E che faccio, mi metto un'estranea* dentro casa? (cit. Alberto Sordi)
*Nota personale: "NEMICA" è più consono ed adatto. "Estranea", per uno degli strani casi del destino potrebbe anche essere una brava persona.