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Il vittimismo e il potere
Lucia:
Secondo voi il vittimismo fa sempre parte del potere o solo adesso nei ultimi tempi, il femminismo, communismo etc?
Però anche gli re, o gli ebrei o i martiri per giustifficare poi il loro diritto al potere o a vendicarsi, o per minimo a considerarsi superiori presentavano una lunga lista di persecuzioni e sofferenze.
E mai esistito potere che non si basava sulle sofferenze passate subite ingiustamente?
Animus:
--- Citazione da: Lucia - Settembre 03, 2014, 12:29:30 pm ---
Però anche gli re, o gli ebrei o i martiri per giustifficare poi il loro diritto al potere o a vendicarsi, o per minimo a considerarsi superiori presentavano una lunga lista di persecuzioni e sofferenze.
E mai esistito potere che non si basava sulle sofferenze passate subite ingiustamente?
--- Termina citazione ---
Certamente, funziona così all'interno del sistema dominato dalla "morale del ressentiment" (la morale giudaico-cristiana)
Lo stesso che fa in modo che chi vince sempre (nei tribunali) sia chiamato - contro ogni logica, l'unica logica è che rispecchia appunto una certa morale - parte "debole" , così come che si venga colpiti per "abuso di posizione dominante", per intenderci.
All'interno di altri sistemi morali, il potere non ha bisogno di mostrarsi secondo le logiche della colpa, martirio, ressentiment, e cagate varie..
Lucia:
--- Citazione da: Animus - Settembre 03, 2014, 12:59:30 pm ---
All'interno di altri sistemi morali, il potere non ha bisogno di mostrarsi secondo le logiche della colpa, martirio, ressentiment, e cagate varie..
--- Termina citazione ---
per esempio?
Mi vengono in mente comuqne dei re cristiani che facevano lo stesso discorso delle loro pene prima di arrivare sul trono
Non conoscevo sta coasa usata nei tribunali, interessante come logica
Vicus:
--- Citazione da: Lucia - Settembre 03, 2014, 12:29:30 pm ---E mai esistito potere che non si basava sulle sofferenze passate subite ingiustamente?
--- Termina citazione ---
No:
"Quale è il segreto ultimo del potere? Che la verità e la forza dimorano presso gli umiliati e ammutoliti, e chi dà loro la parola diventa signore. Enunciato così, questo segreto della storia vibra d'un tremolo sgradevole, è assai simile a una menzogna di retore. Eppure è ben vero che l'insidia maggiore degli imperi è nelle catacombe popolate di inermi, più che nelle schiere nemiche disposte in battaglia, e massima accortezza d'un reggitore è l'eliminazione dei covi di sofferenza. Si narra che lo zar Nicola I, ricevendo il primo capo della polizia segreta imperiale e dovendogli impartire princìpi da seguire, gli porgesse un fazzoletto candido dicendo: «Asciuga con questo le lagrime dei sofferenti e sia la tua coscienza altrettanto immacolata ». Se quel gesto si fosse davvero impresso nel cuore dei gendarmi, l'autocrazia non sarebbe miseramente crollata.
La verità dimora presso i deboli perché la ragione, superflua al forte, è l'unica forza dell'oppresso, che l'oppressione costringe a foggiarsi con ogni cura quella sua unica arma. Chi geme sotto un'oppressione alimenta con sudore e sangue la pianta della conoscenza; per il potente essa è oggetto di disprezzo o di curiosità o di ornamento, soltanto la vittima ne ha fame e bisogno. Però ogni potenza suscita, quando non la trovi, una potenza opposta (e se non ne ha una davanti a sé, fatalmente si scinde internamente) e la potenza rivale spinge gli strati sofferenti contro la gerarchia, facendo salire il basso in alto: la meccanica degli equilibri sociali vuole che la potenza nemica abbia per alleati coloro che la gerarchia imperante schiaccia con la sua mole. E perciò fatale che il Tempo lavori a favore dei reietti."
Lucia:
è un citato? Da dove?
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