Autore Topic: Ideologia femminista: l'invenzione di una disturbata sadica  (Letto 1128 volte)

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Offline Cato

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Ideologia femminista: l'invenzione di una disturbata sadica
« il: Settembre 04, 2014, 19:37:50 pm »
Tempi duri per la sorellanza femminista quando anche le proprie sorelle, dopo tanti anni, decidono di parlare.   Mallory Millett è sorella della lesbo-femminista Kate Millett, una delle principali ideologhe femministe nota per le sue idee contro la famiglia ed a favore della pedofilia:

    «Fra i loro diritti essenziali [sta parlando dei bambini] verrà incluso l’esprimersi sessualmente, probabilmente fra di loro all’inizio, ma anche con adulti. [...] La distruzione completa del matrimonio tradizionale e della famiglia nucleare è lo scopo rivoluzionario utopico del femminismo». [Kate Millett, «Politica Sessuale»].

Mallory così descrive le condizioni mentali della sorella:

     «aveva seri problemi mentali ... come famiglia abbiamo combattuto per anni con i problemi di Kate, tante volte avevamo provato a farla ricoverare per farle ricevere l'aiuto di cui aveva senza dubbio bisogno.  Era una sadica brutale, un bulla violenta, che faceva soffrire chiunque le stesse vicino». [Fonte]

Il femminismo avrebbe potuto essere fermato, ma il giudice a cui la famiglia aveva chiesto il ricovero coatto la lasciò andare. E così Kate prese un aereo per l'Irlanda, dove si rinchiuse per 24 ore nel bagno delle donne.  La polizia irlandese la internò in un ospedale psichiatrico, ma le femministe locali la fecero evadere dalla finestra.

E così Mallory era presente il giorno in cui la sorella Kate «emotivamente instabile» la invitò a fare la rivoluzione femminista.  Era il 1969 e con la sorella andò ad un “gruppo di sviluppo della consapevolezza”, una pratica del comunismo Maoista.

    «La guida aprì il meeting con un una litania.  Ma era Marxismo, la Chiesa della Sinistra, che imitava la pratica religiosa:

    «Perché siamo qui oggi?».
    «Per fare la rivoluzione» rispose il coro.
    «Quale rivoluzione?».
    «La Rivoluzione Culturale».
    «E come facciamo la Rivoluzione Culturale?».
    «Distruggendo la famiglia americana!».
    «E come distruggiamo la famiglia americana?».
    «Distruggendo il patriarcato americano» gridavano con esuberanza.
    «E come distruggiamo il patriarcato americano?».
    «Levandogli il potere».
    «E come gli leviamo il potere?».
    «Distruggendo la monogamia» urlavano.
    «E come distruggiamo la monogamia?».

    La risposta mi lasciò senza fiato.  Non credevo alle mie orecchie.  Ero sul pianeta terra?

    «Promuovendo la promiscuità, l'erotismo, la prostituzione e l'omosessualità».

    Continuarono a discutere su come raggiungere questi obiettivi fondando NOW [National Organization of Women, oggi la più potente associazione femminista, n.d.t.].  Chiaramente volevano distruggere la società occidentale, «invadere ogni istituzione: i media, il sistema educativo, le università, le scuole superiori, e poi il sistema giudiziario, gli organi legislativi [...]».  Come potevano 12 donne del tipo più rispettabile possibile, pulite e privilegiate, laureate presso istituzioni di prestigio, progettare una cosa simile?

    Credetti che fossero accademiche che costruivano castelli in aria e continuai con la mia vita, quando mia sorella divenne famosa con i suoi libri. “Time” la nominò «la Karl Marx del femminismo», perché il suo libro divenne un corso di femminismo.  La sua tesi era che la famiglia era schiavitù con l'uomo come il borghese e la donna ed i bambini come il proletariato.  La sola speranza per la “liberazione“ delle donne era il nuovo movimento femminista.  I suoi libri piacquero alle accademiche, e presto i corsi di “Studi Femminili” si installarono nelle università, con i libri di Kate come lettura obbligatoria.

    Immaginate una ragazza di 17 o 18 anni che parla con la mamma di un corso chiamato «Studi Femminili».  «Hmmm, potrebbe essere interessante» dice la mamma «magari impari qualcosa».

    Le sembra innocuo.  Come può sospettare che è un corso in cui alla figlia innocente viene insegnato che  il padre è un mostro?  Che la madre è una scema che si è fatta schiavizzare nella pratica barbarica della monogamia, della famiglia, della maternità, che ha buttato la propria vita?  Che non deve seguire del orme della madre.  Sarebbe farsi dominare da un uomo oppressore, che la inganna con l'amore.  Mai farsi intrappolare, le insegnano.  I maschi sono cattivi, ma possono essere usati per la propria gratificazione orgasmica; dormi con quanti più uomini puoi per essere gratificata e libera. [...] Quando le professoresse di femminismo finiscono con vostra figlia, sarà l'ombra della ragazza innocente che era. [...]

    Non c'è limite alle assurdità che le vostre giovani figlie saranno convinte ad inghiottire.  «Mi farò tanti uomini quanti mi pare e nessuno mi fermerà perché sono liberata».  In altre parole, queste professoresse trasformeranno vostra figlia una sgualdrina usando come manuale i libri scritti da mia sorella (“puttana è una bella parola.  Siatene orgogliose!”).  Vi dirà: «non mi sposerò mai, magari dopo aver stabilito la mia carriera» che oggi significa mai. «Terrò il mio cognome e non voglio bambini.  Sono una noia». [...]

    Conosco donne cadute in questo credo che ora hanno 50 o 60 anni e piangono per notti intere rimpiangendo i bambini che hanno ucciso per proteggere il loro futuro senza amore e non hanno modo di tornare indietro.  «Dove sono i miei figli?  Dove sono i miei nipoti?» mi chiedono piangendo.

    «I libri di tua sorella mi hanno distrutto la vita» ho sentito tante volte. «Ero felicemente sposata con quattro figli e dopo aver letto questi libri me ne sono andata [...]».

    Christina Hoff Sommers dice: “mamme e papà, preoccupatevi per i vostri figli.  C'è una guerra contro gli uomini iniziata tempo fa nei gruppi femministi e nelle classi dove si insegna il gender, per far credere che gli uomini siano nocivi...  Molte “donne educate” sono ubriache di femminismo.  Ragazze che studiano nei posti migliori si vedono come oppresse.  È una follia”.

    Se credete che io tradisca mia sorella, mi considero come Svetlana Stalin o Juanita Castro: una che parla apertamente di un membro della mia famiglia particolarmente dannoso».


Da http://it.avoiceformen.com/classici/mia-sorella-femminista-vi-ha-rovinato-la-vita

Offline Stendardo

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Re:Ideologia femminista: l'invenzione di una disturbata sadica
« Risposta #1 il: Settembre 05, 2014, 00:56:04 am »
Fonte : http://it.avoiceformen.com/classici/mia-sorella-femminista-vi-ha-rovinato-la-vita/

“Mia sorella femminista vi ha rovinato la vita”

L’America è un grande paese, che ha la forza di provare dubbie novità (l’acqua radioattiva negli anni 60, il femminismo negli anni 70…) ma ha anche la forza di buttare via quelle negative.

Il momento del femminismo è arrivato.

Il pendolo sta oscillando: dopo l’esplosione di interesse per AVfM, dopo i primi convegni sui diritti degli uomini, dopo le “donne contro il femminismo” c’è un fiorire di articoli sui principali media USA che finalmente riconoscono le femministe per quello che sono: odiatrici di uomini.  Quando l’America si sveglia il cambiamento arriva rapidamente: per le femministe americane è finita, e l’ondata arriverà anche da noi.

Tempi duri per la sorellanza femminista quando anche le proprie sorelle, dopo tanti anni, decidono di parlare.  E così, fra questi articoli spicca quello di Mallory Millett, sorella della lesbo-femminista Kate Millett, una delle principali ideologhe femministe nota per le sue idee contro la famiglia ed a favore della pedofilia:

    «Fra i loro diritti essenziali [sta parlando dei bambini] verrà incluso l’esprimersi sessualmente, probabilmente fra di loro all’inizio, ma anche con adulti. [...] La distruzione completa del matrimonio tradizionale e della famiglia nucleare è lo scopo rivoluzionario utopico del femminismo». [Kate Millett, «Politica Sessuale»].

Mallory così descrive le condizioni mentali della sorella:

     «aveva seri problemi mentali … come famiglia abbiamo combattuto per anni con i problemi di Kate, tante volte avevamo provato a farla ricoverare per farle ricevere l’aiuto di cui aveva senza dubbio bisogno.  Era una sadica brutale, un bulla violenta, che faceva soffrire chiunque le stesse vicino». [Fonte]

Il femminismo avrebbe potuto essere fermato, ma il giudice a cui la famiglia aveva chiesto il ricovero coatto la lasciò andare. E così Kate prese un aereo per l’Irlanda, dove si rinchiuse per 24 ore nel bagno delle donne.  La polizia irlandese la internò in un ospedale psichiatrico, ma le femministe locali la fecero evadere dalla finestra.

E così Mallory era presente il giorno in cui la sorella Kate «emotivamente instabile» la invitò a fare la rivoluzione femminista.  Era il 1969 e con la sorella andò ad un “gruppo di sviluppo della consapevolezza”, una pratica del comunismo Maoista.

    «La guida aprì il meeting con un una litania.  Ma era Marxismo, la Chiesa della Sinistra, che imitava la pratica religiosa:

    «Perché siamo qui oggi?».
    «Per fare la rivoluzione» rispose il coro.
    «Quale rivoluzione?».
    «La Rivoluzione Culturale».
    «E come facciamo la Rivoluzione Culturale?».
    «Distruggendo la famiglia americana!».
    «E come distruggiamo la famiglia americana?».
    «Distruggendo il patriarcato americano» gridavano con esuberanza.
    «E come distruggiamo il patriarcato americano?».
    «Levandogli il potere».
    «E come gli leviamo il potere?».
    «Distruggendo la monogamia» urlavano.
    «E come distruggiamo la monogamia?».

    La risposta mi lasciò senza fiato.  Non credevo alle mie orecchie.  Ero sul pianeta terra?

    «Promuovendo la promiscuità, l’erotismo, la prostituzione e l’omosessualità».

    Continuarono a discutere su come raggiungere questi obiettivi fondando NOW [National Organization of Women, oggi la più potente associazione femminista, n.d.t.].  Chiaramente volevano distruggere la società occidentale, «invadere ogni istituzione: i media, il sistema educativo, le università, le scuole superiori, e poi il sistema giudiziario, gli organi legislativi [...]».  Come potevano 12 donne del tipo più rispettabile possibile, pulite e privilegiate, laureate presso istituzioni di prestigio, progettare una cosa simile?

    Credetti che fossero accademiche che costruivano castelli in aria e continuai con la mia vita, quando mia sorella divenne famosa con i suoi libri. “Time” la nominò «la Karl Marx del femminismo», perché il suo libro divenne un corso di femminismo.  La sua tesi era che la famiglia era schiavitù con l’uomo come il borghese e la donna ed i bambini come il proletariato.  La sola speranza per la “liberazione“ delle donne era il nuovo movimento femminista.  I suoi libri piacquero alle accademiche, e presto i corsi di “Studi Femminili” si installarono nelle università, con i libri di Kate come lettura obbligatoria.

    Immaginate una ragazza di 17 o 18 anni che parla con la mamma di un corso chiamato «Studi Femminili».  «Hmmm, potrebbe essere interessante» dice la mamma «magari impari qualcosa».

    Le sembra innocuo.  Come può sospettare che è un corso in cui alla figlia innocente viene insegnato che  il padre è un mostro?  Che la madre è una scema che si è fatta schiavizzare nella pratica barbarica della monogamia, della famiglia, della maternità, che ha buttato la propria vita?  Che non deve seguire del orme della madre.  Sarebbe farsi dominare da un uomo oppressore, che la inganna con l’amore.  Mai farsi intrappolare, le insegnano.  I maschi sono cattivi, ma possono essere usati per la propria gratificazione orgasmica; dormi con quanti più uomini puoi per essere gratificata e libera. [...] Quando le professoresse di femminismo finiscono con vostra figlia, sarà l’ombra della ragazza innocente che era. [...]

    Non c’è limite alle assurdità che le vostre giovani figlie saranno convinte ad inghiottire.  «Mi farò tanti uomini quanti mi pare e nessuno mi fermerà perché sono liberata».  In altre parole, queste professoresse trasformeranno vostra figlia una sgualdrina usando come manuale i libri scritti da mia sorella (“puttana è una bella parola.  Siatene orgogliose!”).  Vi dirà: «non mi sposerò mai, magari dopo aver stabilito la mia carriera» che oggi significa mai. «Terrò il mio cognome e non voglio bambini.  Sono una noia». [...]

    Conosco donne cadute in questo credo che ora hanno 50 o 60 anni e piangono per notti intere rimpiangendo i bambini che hanno ucciso per proteggere il loro futuro senza amore e non hanno modo di tornare indietro.  «Dove sono i miei figli?  Dove sono i miei nipoti?» mi chiedono piangendo.

    «I libri di tua sorella mi hanno distrutto la vita» ho sentito tante volte. «Ero felicemente sposata con quattro figli e dopo aver letto questi libri me ne sono andata [...]».

    Christina Hoff Sommers dice: “mamme e papà, preoccupatevi per i vostri figli.  C’è una guerra contro gli uomini iniziata tempo fa nei gruppi femministi e nelle classi dove si insegna il gender, per far credere che gli uomini siano nocivi…  Molte “donne educate” sono ubriache di femminismo.  Ragazze che studiano nei posti migliori si vedono come oppresse.  È una follia”.

    Se credete che io tradisca mia sorella, mi considero come Svetlana Stalin o Juanita Castro: una che parla apertamente di un membro della mia famiglia particolarmente dannoso».

(In accordo alle leggi italiane sul Copyright, questa è una traduzione di alcuni passaggi.  La fonte originale contenente l’articolo completo in inglese è qui).
« Ultima modifica: Settembre 08, 2014, 00:04:17 am da Alberto'86 »
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline COSMOS1

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Re:Ideologia femminista: l'invenzione di una disturbata sadica
« Risposta #2 il: Settembre 05, 2014, 09:22:50 am »
segnalato anche da Stendardo  :cool:

non ho verificato chi è arrivato prima, penateci voi ...
Dio cè
MA NON SEI TU
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