Sì, Francy, hai pure ragione.
Ma qui non si tratta di "sognare ad occhi aperti", ma semplicemente si sta auspicando un briciolo di buon senso(è oggettivo, non è " il buon senso secondo Icaro" come mi sfotte Giulia). Non c'è dubbio che in un rapporto possono subentrare problematiche di varia natura che possono portare inevitabilmente ad incrinare ed inficiare il rapporto. Non c'è dubbio. Non si deve commettere l'errore di semplificare le cose. Ok, su questa cosa sono d'accordo. Però, nemmeno si può semplificare al contrario, dal versante opposto.
Chi impegna una persona sentimentalmente per anni e anni, coinvolgendolo nel profondo dell' animo, poi ha il dovere morale che di fronte ad una problematica non può mollarlo e abbandonarlo a se stesso nel più atroce inferno dello strazio interiore, se non per gravi e comprovati motivi(ma in questo caso il partner lasciato non soffrirebbe chissachè perchè consapevole di averselo meritato). E' un crimine psicologico. Non ho capito, come si può chiamare tutto ciò come "azione onesta" verso il partner lasciato, e come si possa definire "processo alle intenzioni" oppure "concezione infantile dell'amore", affermare come sto facendo io questa così tragica evidenza. Il mondo va alla rovescia, lo so.
Giulia, giustamente dice che il dolore interiore sui sentimenti umani non può essere "comprovato". Ma proprio per questo, la violenza psicologica si rende come la più atroce tra le violenze. Perchè è subdola, non può essere "comprovata" e quindi la vittima non può dimostrare di esserne vittima e conseguenzialemete il carnefice non passa per tale, proprio perchè non vi sono le "prove". Anzi, se vuole, può completamente ribaltare a proprio uso e consumo la versione dei fatti, passando quindi, agli occhi degli altri, da carnefice quale effettivamente a "vittima", mentre la vera vittima passa come "canefice". Proprio perchè non vi sono le "prove", perchè non può essere "comprovata" la violenza. Insomma, al danno si aggiunge la beffa.
Ripeto,questo vale tanto per le donne che per gli uomini. Una donna che, non per gravissimi e comprovati motivi, lascia e quindi fa soffrire un uomo con il quale era impegnata da anni di relazione, non può essere considerata vicina alla causa maschile e antifemminista, solo perchè si dichiara contraria alla quote rosa, all'assegno di mantenimento, ecc . Troppo comdo così. L'etichetta non serve a nulla. Contano i fatti, e io preferisco una femminista che però non lascia e non fa soffrire il suo partner , ad un' "antifemminista" che invece fa il contrario della femminista ipotizzata prima. Conta il cuore, e quest' ultimo non sta nell' etichetta.
La stessa cosa,ovviamente, vale a parti invertite. Un uomo che si comporta così non potrebbe mai essere considerato vicino alla causa femminile. Comunque, lasciamo stare causa maschile o causa femminile. Una persona, uomo o donna che sia, che fa queste cose è intrisecamente malavagia e sadica.
La violenza psicologica è il più abietto dei crimini. Se è vero come è vero che la violenza fisica è una caratteristica prevalentemente maschile, quella psicologica e morale invece è prevalentemente femminile. La violenza psicologica femminile è devastante. Per di più è avallata dallo Stato e dai media. I risultati sono quelli che vediamo: disagio maschile generalizzato, depressioni maschili alle stelle, suicidi maschile alle stelle, l'intera società occidentale disgregata.Proprio perchè le donne occidentali hanno il vezzo di lasciare, lasciare, lasciare il partner. E lo Stato ci mette tutto il resto: stalking, assegno dimantenimento, bla..bla..
Stalking: Già, sappiamo tutti a cosa serve. Impedire ad una persona di conttatare l'ex. Il fatto che tale legge sia stata invocata con forza dalla lobby femminista, dovrebbe farci riflettere. Significa che anche loro sanno che le donne sono molto più propense a rompere un rapporto, e che gli uomini sonoffrono di più la rottura di un rapporto rispetto alle femmine.
Riflettiamo.