Ma vedi, dal mio punto di vista quello che dici tu è sulla stessa base di quello che dice francy. Perché mai dici che la scienza è una pazzia, un'assurdità?
Non è la scienza a essere una pazzia, ma è la complessità che ci circonda a essere incredibile.
Ridurre tutta questa complessità a un semplice concetto di "causa e effetto" è troppo banale.
In parte lo comprendo, anche io fino ai 28 anni ragionavo in questo modo.
La scienza però non dice mai "una cosa è così e basta" senza dimostrarne le prove e comunque si pone sempre in modo che tutte le considerazioni possano essere rivalutate quando altre prove portano a un'altra conclusione.
La scienza è uno strumento inventato e utilizzato dall'uomo nel "tentativo" di interpretare e intendere la realtà che lo circonda.
La realtà che ci circonda, non solo la conosciamo ancora poco, ma non potremo mai comprenderla "del tutto", in quanto esistono dei limiti fisici che non ci permettono di "vedere" oltre o di "comprendere appieno".
Infatti i più grandi fisici di tutti i tempi non hanno mai negato l'esistenza di Dio, Albert Einstein in primis.
Loro stessi, proprio a causa delle loro scoperte, oramai non riescono più a semplificare tutto questo come semplice meccanismo di "causa e effetto".
La scienza non nega l'esistenza di Dio, semplicemente evita di tirarlo in ballo perchè non ha gli strumenti adatti a spiegarlo.
Quello che dici tu e quello che dicono tutti i "credenti in qualcosa di metafisico" (che sia un creatore, la reincarnazione, l'anima o il mostro dagli spaghetti volanti) si basa su una sensazione molto personale non dimostrata.
Nel corso dei secoli, l'uomo ha sempre "sentito" dentro di sè che tutta questa complessità non poteva essere semplicemente il frutto di un caso.
La bibbia (o qualsiasi altro scritto religioso) rappresenta "il tentativo" dell'uomo di "entrare in contatto" con quello che sente essere il suo Creatore.
L'uomo nella sua infinita limitatezza non ha gli strumenti per poter neanche lontanamente comprendere il suo Creatore.
Ciò nonostante ci prova, a modo suo.
Rispettiamo chi riconosce i propri limiti.
Feuerbach diceva che l'ateismo è addirittura un dovere, proprio perché si era reso conto che se tutti noi continuiamo a rincorrere idee astratte e lasciamo che queste influenzino la nostra vita, non solo limitiamo la nostra capacità di vedere le cose per quello che in realtà sono, ma roviniamo anche il mondo in cui viviamo.
Feuerbach era un uomo come tutti gli altri... possiamo allora tiare fuori altri centomila nomi illustri che hanno sostenuto il contrario.
Ma a chi gioverebbe?
quote
La scienza invece è l'unico mezzo per conoscere il mondo che ci circonda con una certa validità, e io credo che tutto quello che non può essere ancora spiegato o dimostrato debba essere lasciato al livello di "idea insignificante".
Zoltan... se l'uomo è arrivato dove è arrivato è anche grazie al suo essere "spirituale" e astratto.
Un uomo senza cuore, non è un uomo... non è niente (e quando dico cuore, non intendo l'organo che pompa il sangue).
L'essere umano non è un secchio da riempire, ma una candela da accendere.