Guarda non voglio iniziare una battaglia di messaggi, ci sono molti punti su cui non mi trovi d'accordo però voglio soltanto sottolineare due cose:
A) Il principio di causa effetto non riguarda soltanto i grandi eventi, ma anche e soprattutto quelli infinitesimali. Nel senso che è ovvio che i cambiamenti che noi vediamo sono in realtà il frutto di tante piccole variazioni e che -per questo motivo- i possibili effetti di un'azione sono infinitesimali. Per fare un esempio: Non si può dire esattamente quale sarà l'esatta traiettoria di una palla dopo averle dato un calcio. Questo perché tante piccoli variazioni infinitesimali difficilmente prevedibili influenzano l'effetto del tiro, come l'angolo del calcio, la potenza, la posizione della palla in quell'istante, la forza prodotta, ecc...
Ma anche se le cose non sono sempre precisamente prevedibili perché sono il frutto di tante piccole variabili, non vuol dire che non possiamo fare una previsione approssimata e/o generale. Noi conosciamo una percentuale infinitamente piccola dei fenomeni che regolano il mondo... e siamo molto più ignoranti di quanto possiamo immaginare, ma questo non vuol dire che non possa anticipare, approssimativamente, in che direzione andrà una palla se le diamo un calcio.
B) Io sono ateo, e ricordo a chi non lo sappia che essere atei non vuol dire essere sicuri sull'inesistenza di dio, ma significa semplicemente non considerare un'opzione simile per mancanza di prove. E quello che io intendevo è che finché non ci sono prove e finché non abbiamo dimostrazioni confutabili, anche solo considerare una teoria è già di per se un errore. Perché fare ipotesi senza prove, senza un riscontro reale? Questa astratta "intuizione" cambia inevitabilmente il nostro modo di pensare e di vivere, e dato che non è suffragata da prove non se ne dovrebbe proprio parlare secondo me.
HO AGGIUSTATO UN ATTIMO IL MIO INTERVENTO... ERA SCADUTO IL TEMPO PER MODIFICARLO QUINDI LO RIPOSTO ORA.
A) Il principio di causa effetto non riguarda soltanto i grandi eventi, ma anche e soprattutto quelli
infinitesimali. Nel senso che è ovvio che i cambiamenti che noi vediamo sono in realtà il frutto di tante piccole variazioni e che -per questo motivo- i possibili effetti di un'azione sono infinitesimali. Per fare un esempio: Non si può dire esattamente quale sarà l'esatta traiettoria di una palla dopo averle dato un calcio. Questo perché tante piccoli variazioni infinitesimali difficilmente prevedibili influenzano l'effetto del tiro, come l'angolo del calcio, la potenza, la posizione della palla in quell'istante, la forza prodotta, ecc... E questo principio è più vero quanto ci addentriamo negli strati più piccoli della materia, come al livello subatomico:
Immaginate quante infinitesime variazioni avvengono nella materia anche in un evento semplice e minuscolo per noi come il battito di un ciglio... difficilmente un battito di ciglio può definirsi identico ad un altro, eppure noi preferiamo considerare per approssimazione che essi lo siano.
Ma anche se le cose non sono sempre precisamente prevedibili perché sono il frutto di tante piccole variabili, non vuol dire che non possiamo fare una previsione approssimata e/o generale. Noi conosciamo una percentuale infinitamente piccola dei fenomeni che regolano il mondo... e siamo molto più ignoranti di quanto possiamo immaginare, ma questo non vuol dire che non possa anticipare,
anche se molto approssimativamente, in che direzione andrà una palla se le diamo un calcio.
Tuttavia voglio precisare che credo che non si debba mai escludere
nessuna ipotesi. Per l'esempio della palla, io posso fare una stima, basata su una probabilità, ma è anche vero che bisogna sempre tenere a mente che le cose potrebbero (con una percentuale di possibilità ovviamente ridottissima) svilupparsi in qualsiasi altro modo. Esempio? Una persona intelligente in un lancio di una moneta, non considera soltanto la possibilità che la moneta possa cadere sul lato della croce o della testa, ma tiene sempre a mente che la moneta possa posizionarsi in bilico su un lato o che possa comunque non cadere in un numero
definito di modi.
Ma è chiaro che un uomo, nel lancio di una moneta,
non scommetterebbe mai sul fatto che non cada né sul lato della testa, né sul lato della croce, perché questo è un fenomeno alquanto raro. B) Io sono ateo, e ricordo a chi non lo sappia che
essere atei non vuol dire essere sicuri sull'inesistenza di dio, ma significa semplicemente
non porsi questo problema per mancanza di prove. E quello che io intendevo è che finché non ci sono prove e finché non abbiamo dimostrazioni confutabili, anche solo considerare una teoria è già di per se un errore. Perché fare ipotesi senza prove, senza un riscontro reale? Questa astratta "intuizione" cambia inevitabilmente il nostro modo di pensare e di vivere, e dato che non è suffragata da prove non se ne dovrebbe proprio parlare secondo me.
Io posso dimostrare che, per esempio, sulle alpi non vi è un monte oltre i 10000 metri, mentre non posso dimostrare in nessun modo l'esistenza di un qualsiasi "dio". Allora perché discuterne e porci il problema??