2) Non serve, perché ora le tasse vanno alle banche per pagare interessi, mentre potremmo stamparci il denaro da noi gratis (invece di chiederlo in prestito alla BCE).
Con me, da questo punto di vista, sfondi una porta aperta.
Solo che io non parlavo della CREAZIONE di ricchezza, piuttosto, di DISTRIBUZIONE della stessa, dato che, a me, sembra acclarato il fatto che, una rilevante concentrazione della stessa nelle mani di pochi, pone problemi che vanno MOLTO al di là del concetto puro e semplice di giustizia sociale:
1) il 10% degli individui NON DEVE AVERE i mezzi per rompere i coglioni al restante 90%, perché, poi, lo fa, e, quando lo fa, crea disastri inimmaginabili.
2) Se la base della piramide sociale non è a un livello decente di benessere, poi non procrea, non consuma, ecc. e, trattandosi di un numero rilevante di individui, questo, da una parte, inceppa il sistema a livello economico (Keynes non era un cretino), mentre dall'altra crea l'alibi per la progressiva sostituzione della popolazione autoctona.
Ergo, dal mio punto di vista, non basta annaffiare la pianta per farla crescere rigogliosa: per evitare rotture di coglioni questa andrebbe pure cimata alla giusta altezza, perché se si sviluppa troppo in altezza, alla fine, il peso preponderante della cima rispetto al resto, prima o poi, fa cadere tutta la pianta.
L'importante è che sia in salute e fruttifera la pianta: la punta, se rompe i coglioni, è meglio tagliarla.