Autore Topic: L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto  (Letto 3261 volte)

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L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto
« il: Settembre 15, 2014, 17:16:51 pm »
“L’esempio più emblematico di questa carneficina insita nell’essenza della natura è offerto dalla formica gigante australiana: se il suo corpo viene accidentalmente scisso in due parti, l’una si aizza subito contro l’altra, ed il capo e la coda iniziano a lottare strenuamente fra loro, “il primo afferra con le mandibole quest’ultima, che si difende valorosamente, colpendolo col suo pungiglione.
La lotta di solito dura una mezz’ora, fino a che i due litiganti non muoiono o non vengono separati da altre formiche.
Il fatto si rinnova ogni volta.”

A. Schopenhauer

In sancrito, dvi, significa due.
Da questo termine deriva sia dvis, doppio, ma anche avversario e nemico, sia dvèsti … odio.

Questa intuizione contenuta nella lingua dei Veda, passando attraverso il latino, è ancora presente nell’italiano: diviso (di-vīsus lat.) e inviso (in-vīsus lat.).

Il peccato originale della conoscenza del bene e del male, cioè il discernimento dell’intero in parti, quel creare divisioni nel distinguere, senza il quale non si da nemmeno la coscienza[1], porta con sé un’ombra, Luce (perché non è messa in Ombra) dell’intuizione vedica.

La tesi che questo spazio condivide è che la divisione originale, che rende manifeste tutte le altre, sia quella sessuale: sexus significa infatti scisso, diviso.

La coscienza vede separazioni/divisioni laddove l’incoscienza vi coglie solo un’unità: per questo si può dire che la manifestazione a livello dei sentimenti della coscienza, del duale, è l’odio, mentre l’amore rispecchia la ricomposizione, l’unione delle parti divise:l’Unità.

Ho introdotto questa concetto, così ben illustrato da Schopenhauer, solo per affrontare un altro tema, ovvero, come si possa beneficiare di questa dinamica … mettendola semplicemente in ombra.

(Segue)
http://anticristo.org/2014/09/15/lombra-della-coscienza-e-il-suo-usufrutto/
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re:L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto
« Risposta #1 il: Settembre 15, 2014, 17:19:20 pm »
E' un "post" un po' difficile, forse il più difficile di quelli fin ora scritti sul blog.
Se come al solito qualcuno può fornirmi un feed back, lo ringrazio.
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Re:L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto
« Risposta #2 il: Settembre 16, 2014, 14:06:13 pm »
"E si avvidero di essere nudi". Conoscenza del bene e del male. Si concentrarono sulla nudità dei loro corpi. Non più sull'insieme
e sull'armonia del Tutto e dell'Insieme nell'ambito della quale la nudità maschile e femminile si accordavano perfettamente con il
Tutto: il Paradiso appunto. In greco paradeisos. In persiano pairi daeza: separato da un muro. La conoscenza del bene e del
male comporta la separazione, l'allontanamento dal Tutto, la cacciata dall'armonia cosmica, l'esilio dalla perfezione e dell'Assoluto.

Offline Rita

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Re:L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto
« Risposta #3 il: Settembre 16, 2014, 14:57:56 pm »
"E si avvidero di essere nudi". Conoscenza del bene e del male. Si concentrarono sulla nudità dei loro corpi. Non più sull'insieme
e sull'armonia del Tutto e dell'Insieme nell'ambito della quale la nudità maschile e femminile si accordavano perfettamente con il
Tutto: il Paradiso appunto. In greco paradeisos. In persiano pairi daeza: separato da un muro. La conoscenza del bene e del
male comporta la separazione, l'allontanamento dal Tutto, la cacciata dall'armonia cosmica, l'esilio dalla perfezione e dell'Assoluto.

sì ok. Vero. Ma questa perfezione e quest'assoluto (in qualsiasi modo venga idealizzato) non è un po' anche mancanza di movimento?

A me viene sempre in mente mio padre buonanima che, una volta, di fronte alla descrizione in un'omelia del Paradiso si lasciò sfuggire un "mah.. 'nsra fin en Paradis, saruma tuij incantà cume di betè davanti a 'Nusgnur" (alla fine in Paradiso saremo tutti incantati come ebeti davanti al Signore".

Non lo so.. dividersi mi pare anche l'essenza del movimento e della vita
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Animus

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Re:L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto
« Risposta #4 il: Settembre 16, 2014, 16:19:02 pm »
Non lo so.. dividersi mi pare anche l'essenza del movimento e della vita

Infatti.
Secondo me avrebbe voluto dire, saremmo tutti "incatenati come ebeti davanti al Signore ", ma il super-io vigile del rispetto dei codici morali,  non gliel'ha permesso, ed ha dovuto ripiegare sull'incantati.... ;)
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Re:L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto
« Risposta #5 il: Settembre 16, 2014, 19:37:04 pm »
Max, Rita, ho ritoccato pesantemente la parte centrale, prima era un po' confusa. :wacko:
La riporto.
Che ne pensate, è più chiara?

_______--
Succede che quella brama dell’inseguimento dell’interezza, a cui tocca dare, a volte il nome d’amore, a volte d’odio, può essere diretta, ci si può costruire sopra il proprio potere morale, facendone una possessio uti dominus.

Come?
Mettendola in “ombra”, cioè nascondendo la parte “negativa”, opposta –  dove il vero male non è l’odio in sé, ma è il fatto che l’odio viene “negato”, nascosto, col risultato che questa parte si manifesta comunque sotto forma di falsa coscienza, con l’aggravante che viene così assunta come “bene”, ovvero si chiama amore ciò che in realtà è odio, “incastonata” come una gemma, valore,  all’interno della morale del ressentiment.

Per il proprio tornaconto, la “fazione” che ha prestato la propria “brama” per la costruzione della morale esige una ri-compensa, dei benefits per gli individui del proprio gruppo, mentre la morale del ressentiment, non prevede risarcimento se non c’è stato dolo, cioè, colpa per la fazione avversaria.

E quì, che si rende necessario ricorrere ad un’altra categoria tanto cara alla cristianità, quella di genia (genos), che serve a legare tra loro, come in un filo di Arianna, individui di generazioni diverse, altrimenti “scollegati”.

La più grande colpa dell’uomo è quella di essere nato.
Calderon de la Barca

Col legaccio della categoria generazionale, che serve per addossare all’uomo una colpa di cui esso è responsabile per nascita – guarda caso, l’ultima … su cui la sua volontà ha potere – si fissa finalmente l’uguaglianza debito=credito (per l’avverso).
Inoltre si chiama libero arbitrio quello che in realtà è già stato programmato come un servo arbitrio: la dottrina della colpa, può essere vista, come il gap esistente tra l’aspettativa del presunto libero arbitrio, ed il suo fallimento, risultato però già stabilito a priori, dal fatto che si tratta, non di un libero arbitrio – non ci può essere libero arbitrio se già si nasce nella colpa – ma di un servo arbitrio!

Bene, avendo visto chi è che ci “marcia” su questo conflitto duale naturale, in fondo il divide et impera non è un’innocente scimmiottatura rispetto alla perfezione raggiunta da questi geni della morale, bisognere aggiungere qualcosa sui personaggi, in parte attori, in parte … marionette.

Bisognerebbe guardare questa umana commedia dell’assurdo, messa in piedi da anime grette per menti de-menti, evincere paradossi di gente indifferente ai parenti serpenti, epperò solidale a sconosciuti congeneri di ogni tempo, dei quali ignora tutto, mentre dei benefits derivanti dalla fede in questa farsa, ne conosce ogni dettaglio…

Ma basta, basta … aria pulita!

Questo teatrino è soltanto una maschera per non chiamare quel sentimento “d’amore” col suo vero nome: odio!
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Offline zagaro

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Re:L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto
« Risposta #6 il: Settembre 16, 2014, 22:16:02 pm »
“L’esempio più emblematico di questa carneficina insita nell’essenza della natura è offerto dalla formica gigante australiana: se il suo corpo viene accidentalmente scisso in due parti, l’una si aizza subito contro l’altra, ed il capo e la coda iniziano a lottare strenuamente fra loro, “il primo afferra con le mandibole quest’ultima, che si difende valorosamente, colpendolo col suo pungiglione.
La lotta di solito dura una mezz’ora, fino a che i due litiganti non muoiono o non vengono separati da altre formiche.
Il fatto si rinnova ogni volta.”

A. Schopenhauer

In sancrito, dvi, significa due.
Da questo termine deriva sia dvis, doppio, ma anche avversario e nemico, sia dvèsti … odio.

Questa intuizione contenuta nella lingua dei Veda, passando attraverso il latino, è ancora presente nell’italiano: diviso (di-vīsus lat.) e inviso (in-vīsus lat.).

Il peccato originale della conoscenza del bene e del male, cioè il discernimento dell’intero in parti, quel creare divisioni nel distinguere, senza il quale non si da nemmeno la coscienza[1], porta con sé un’ombra, Luce (perché non è messa in Ombra) dell’intuizione vedica.

La tesi che questo spazio condivide è che la divisione originale, che rende manifeste tutte le altre, sia quella sessuale: sexus significa infatti scisso, diviso.

La coscienza vede separazioni/divisioni laddove l’incoscienza vi coglie solo un’unità: per questo si può dire che la manifestazione a livello dei sentimenti della coscienza, del duale, è l’odio, mentre l’amore rispecchia la ricomposizione, l’unione delle parti divise:l’Unità.

Ho introdotto questa concetto, così ben illustrato da Schopenhauer, solo per affrontare un altro tema, ovvero, come si possa beneficiare di questa dinamica … mettendola semplicemente in ombra.

(Segue)
http://anticristo.org/2014/09/15/lombra-della-coscienza-e-il-suo-usufrutto/

tutta la cultura occidentale si basa sulla dialettica mente-idealismo-pitagora contro corpo-materialismo-aristotele
benissimamente raffigurato da raffaello nella Scuola di Atene


poi abbiamo avuto Hegel  che ha trovato la sintesi!
ed oggi con il  contatto con le civiltà orientali abbiamo l'olismo, ove le relazioni fra le parti sono una parte della definizione ove il tutto diviene maggiore della somma delle sue singoli parti.

quindi non opposizione ma reciproca definizione

Offline zagaro

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Re:L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto
« Risposta #7 il: Settembre 16, 2014, 22:23:39 pm »
sì ok. Vero. Ma questa perfezione e quest'assoluto (in qualsiasi modo venga idealizzato) non è un po' anche mancanza di movimento?

A me viene sempre in mente mio padre buonanima che, una volta, di fronte alla descrizione in un'omelia del Paradiso si lasciò sfuggire un "mah.. 'nsra fin en Paradis, saruma tuij incantà cume di betè davanti a 'Nusgnur" (alla fine in Paradiso saremo tutti incantati come ebeti davanti al Signore".

Non lo so.. dividersi mi pare anche l'essenza del movimento e della vita

purtroppo non ricordo la dizione di filosofia di questo concetto, ma si  è a  seguito di una storia, una storia fatta  di confronti, di varianti in corso d'opera, come di una sorta di storia evolutiva.prendiamo ad esempio la socialdemocrazia.
oggi tutti ci dichiariamo in qualche modo socialdemocratici?ma cos'è la socialdemocrazia?

fu sostanzialmente un punto di incontro fra il capitalismo ed il socialismo di vecchia maniera, quando entrambi per combattersi si modificarono assorbendo in se caratteri dell'altro.

Offline Animus

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Re:L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto
« Risposta #8 il: Settembre 17, 2014, 15:42:53 pm »
insomma, non leggo obiezioni.
Devo allora ritenere di aver fatto centro? ;)
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re:L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto
« Risposta #9 il: Settembre 17, 2014, 15:48:40 pm »
tutta la cultura occidentale si basa sulla dialettica mente-idealismo-pitagora contro corpo-materialismo-aristotele

Fai sempre una gran confusione... si chiama Platone, non Pitagora.
Lascia stare la filosofia, quasi ogni volta che la citi ... la travisi. :doh:
(come avevi travisato apollineo e dionisiaco, addirittura invertendone i significati)

Citazione
poi abbiamo avuto Hegel  che ha trovato la sintesi!

E lascia stare in particolar modo Hegel.
Hegel bisogna capirlo, è il più difficile dell'intera filosofia occidentale.
Non è cosa vostra, non è per voi ... insomma. :sleep:
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re:L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto
« Risposta #10 il: Settembre 17, 2014, 15:55:04 pm »
Citazione
insomma, non leggo obiezioni.
Devo allora ritenere di aver fatto centro? ;)

Se questo fosse il criterio per fare centro qui saremo tutti campioni di tiro con l'arco.
E' diverso non ti cagano di striscio.
Non che un post malcagato sia peggiore di uno che fa 1200 risposte,però caro animus questa è la triste verità.

Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Rita

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Re:L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto
« Risposta #11 il: Settembre 17, 2014, 16:17:43 pm »
Se questo fosse il criterio per fare centro qui saremo tutti campioni di tiro con l'arco.
E' diverso non ti cagano di striscio.
Non che un post malcagato sia peggiore di uno che fa 1200 risposte,però caro animus questa è la triste verità.

e poi prima di fare obiezioni ad Animus bisogna leggere il post sette volte sette, pensarci sette volte sette, dopodiché rileggere ancora e pensarci ancora.  :lol:

A parte tutto, sì, si capisce meglio, secondo me.

 
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Offline Salar de Uyuni

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Re:L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto
« Risposta #12 il: Settembre 17, 2014, 16:45:15 pm »
Citazione
e poi prima di fare obiezioni ad Animus bisogna leggere il post sette volte sette, pensarci sette volte sette, dopodiché rileggere ancora e pensarci ancora.  :lol:

A parte tutto, sì, si capisce meglio, secondo me.

Rita sei una santa donna!
Bisognerebbe sposarti.
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Offline zagaro

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Re:L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto
« Risposta #13 il: Settembre 17, 2014, 18:29:12 pm »
Fai sempre una gran confusione... si chiama Platone, non Pitagora.
Lascia stare la filosofia, quasi ogni volta che la citi ... la travisi. :doh:
(come avevi travisato apollineo e dionisiaco, addirittura invertendone i significati)

E lascia stare in particolar modo Hegel.
Hegel bisogna capirlo, è il più difficile dell'intera filosofia occidentale.
Non è cosa vostra, non è per voi ... insomma. :sleep:
hiii per un lapsus....vorrai crocefiggermi?

Offline Lucia

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Re:L’Ombra della coscienza e il suo usufrutto
« Risposta #14 il: Settembre 17, 2014, 18:32:49 pm »
perché non siamo  omosessuali però?

Perché malgrado o proprio perché non capisci l'altro sesso infatti ti attira di più che il proprio
che ti fa solo compassione?

Non credo che la divisione per sessi c'entri col dualismo morale bene/male., amico/nemico.

Due sessi esistono per ricreare nel mondo l'uomo ll'immagine e sommiglianza di Dio.

Divizioni, fazioni nemiche, desideri di vittime, odio che unisce sono altra cosa.