l'etimologia di figo / figa
La ricostruzione filologica di una lingua scomparsa è cosa assai complessa, serve una buona dose d'intuito ed un orecchio molto sensibile per gli accenti. In quest'opera di ricostruzione è facile essere tratti in inganno, le lingue indoeuropee hanno tutte una comune origine che si perde nella notte dei tempi. La lingua longobarda ha influenzato moltissimo il nostro lessico e la parlata popolare, il latino invece ha influenzato maggiormente il linguaggio aulico, non è un caso che le parole italiane più triviali abbiano un origine germanica alto-medievale.
L'etimo figo è molto diffuso al nord e deriva dal longobardo fagar, antico sassone fagar, che significa bello, fagari significa bellezza, il tutto attraverso una radice gotica fagrs, generalmente l'origine gotica esclude uno scambio col latino, in quanto il gotico è la lingua germanica più antica.
Altra parola clamorosamente barbarica, di cui viene proposta la rocambolesca etimologia al seguente link, deriva invece dalla parola longobarda kazzo, antico alto tedesco kazzo, che significa gatto, tedesco moderno Katze, animale che i Longobardi amavano soprattutto se servito a tavola. L'estensione del significato è dovuta alla sua coda, infatti nel tedesco moderno la parola Schwanz, coda, ha un doppio significato che dipende dal contesto nel quale la si usa.
kāzzo, gatto - latino felis - tedesco Katze
Il gatto, animale pressoché inutile nella fattoria, aveva quindi una connotazione negativa che resta ancora in alcune aree di lingua tedesca. Nel Dizionario dei modi di dire della lingua parlata dagli Svevi del Danubio (donauschwäbischen) si dice "Des is for die Katz" che significa "non serve proprio a niente", un po' come noi diciamo "Manco per il kazzo!", frase in effetti oscura che acquista però un significato evidente se traduciamo kazzo con gatto.
Fonti linguistiche: Köbler, Gerhard, Althochdeutsches Wörterbuch, 1994; Hans Gehl, Wörterbuch der donauschwäbischen Lebensformen