Secondo me alla radice dell'infelicita`e della violenza dell'uomo medio italiano ci sta il fatto che la cultura,la sua educazione,lo abbia portato a credere ingenuamente che una donna con cui abbia una relazione in qualche modo gli appartenga in modo esclusivo,e che quindi lei nn la possa mollare agli altri quando piu`le aggrada.
Riuscire a capire e ad accettare che la donna e`un bene,un piacere(sessuale e non) di tutti e di nessuno,puo`portare ad un benessere psicofisico dell'uomo forse migliore.
Alla fine siamo davvero noi ad attaccarci a qualcosa di passionale quando il piu`delle volte per la donna e`solo un gioco erotico del momento.Anche nelle relazioni durature,sapete quanti tradimenti nasconde la donna al partner?e tutto x alimentare l'illusione dell'uomo che lei sia solo sua.
Concordo.
Ma aggiungo che questa illusione è, inconsapevolmente, alimentata dalle donne stesse: vi sono grandi differenze da persona a persona ma generalmente una donna è una monogama seriale, geneticamente programmata per essere una compagna fedele e per molti versi ideale per alcuni anni - passato questo periodo (che di solito coincide con la crisi del settimo anno, ma può essere più breve, tipo tre o quattro anni, o più lungo, anche dieci anni) inizia la spinta all'exploitation dell'uomo: le corna sono il male minore, il problema è che di solito si prende la casa e ti dissangua!
Questa cosa era evitabile con la convivenza, che consentiva all'uomo di prendere solo il meglio, e poi fuggire appena lei cambiava. Presto non sarà più possibile.
L'uomo è diverso: l'uomo ha un istinto di base a cambiare una donna ogni notte - una volta superato questo istinto, però, l'uomo diventa un essere razionale e, fatalmente, si illude che il rapporto sia per sempre.....e quando si accorge che non è così, può avere brutte reazioni.