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La donna emancipata è felice?
Warlordmaniac:
--- Citazione da: Rita - Novembre 13, 2014, 16:43:38 pm ---Prendi i cervidi tanto per fare un esempio.
I cervi devono competere con gli altri maschi per tenerli lontani dall'harem delle loro femmine e sono sensibilmente più grandi e più forti delle femmine (e devono pure portare sto popo' di palco di corna in testa che pesa non poco e che le femmine non hanno)
--- Termina citazione ---
Quindi è la differenza fisica tra il maschi o la femmina. Molto interessante.
Da wiki:
Il dimorfismo ha principalmente la funzione di attrarre l'altro sesso: è infatti tipico di animali poligami, dove durante la stagione degli amori i maschi duellano per la conquista di un territorio. In animali monogami, infatti, viene sacrificata la possibilità di avere progenie più numerosa in favore di uno sforzo congiunto per l'allevamento della prole: essendo il partner fisso, le strutture per la difesa dell'harem divengono inutili.
Tuttavia, sembra che le caratteristiche sviluppate dai maschi per attrarre le femmine li rendano svantaggiati rispetto a queste ultime, poiché a causa dei colori sgargianti sono facilmente localizzabili dai predatori ed a causa delle lunghe penne o degli speroni sono molto più lenti ed impacciati nella fuga: ma allora perché un animale evolve caratteristiche superflue, o peggio dannose? La teoria che si occupa di questa questione è la teoria della disabilità: pare che per un organismo vivente il successo riproduttivo conta più della sopravvivenza dell'individuo, e quindi non è importante che un maschio di fagiano comune viva meno della metà di una femmina della stessa specie, se questo gli permette di lasciare quanta più progenie possibile.
Lucia:
--- Citazione da: Vicus - Novembre 13, 2014, 16:17:19 pm ---Giro la domanda: alla donna frega qualcosa di quel che vuole l’uomo da lei? Una che vive per il lavoro e detesta la vita familiare che donna è?
--- Termina citazione ---
Ma se non sanno neanche gli uomini cosa vogliono dalle donne.
Rita:
--- Citazione da: Vicus - Novembre 13, 2014, 16:17:19 pm ---Occuparsi della famiglia non significa stare appiccicati ai bambini. Anzi, di solito giocano ‘in cortile’ mentre la donna può dedicarsi ad altro. Come si vede in culture extraeuropee, la famiglia felice è un centro di vita sociale, un luogo dal clima conviviale, non una lavanderia né una nursery..
--- Termina citazione ---
però torniamo sempre all'ambiente. Mi parli del passato, delle culture extraeuropee, di cortili e campagne.
Oggi abitiamo mediamente in città e in appartamenti.
--- Citazione ---Giro la domanda: alla donna frega qualcosa di quel che vuole l’uomo da lei? Una che vive per il lavoro e detesta la vita familiare che donna è?
--- Termina citazione ---
non mi continuare a porre l'esempio delle donne che "vivono per il lavoro" perché questa è l'aberrazione dei nostri tempi, ma non toglie il fatto che il lavoro sia stata sempre una peculiarità di entrambi i sessi seppure in misura diversa, e anche il lavoro che non ti faceva stare al centro della vita familiare. Perlomeno da cent'anni a questa parte.
Se OGGI far stare a casa una donna comporta che tu ti debba sbattere 12 ore al giorno al lavoro (e guarda che questo processo è proprio iniziato all'epoca d'oro delle casalinghe, sai quanti uomini oggi ottantenni conosco che facevano il doppio lavoro con la moglie a casa, sicuramente impegnata e più occupata di quanto farebbero oggi mediamente le casalinghe in un appartamento in città?) vanno bene anche i congedi di paternità facoltativi IMHO, così ognuno decide se è più conveniente che se lo prenda la moglie o il marito. Il punto qui è prendersi ognuno le proprie responsabilità
Rita:
--- Citazione da: Vicus - Novembre 13, 2014, 16:17:19 pm ---Occuparsi della famiglia non significa stare appiccicati ai bambini. Anzi, di solito giocano ‘in cortile’ mentre la donna può dedicarsi ad altro.
--- Termina citazione ---
Non ci capiamo proprio. Altro cosa? Una volta si dedicava a tantissime attività come cucinare, pulire le verdure, cucire, filare, tessere, etc. Oggi si dedicherebbe allo studio. Bene.
E intanto il marito che fa? Lavora in fabbrica, in ufficio o ad asfaltare strade. Certo anche lui avrà i vantaggi della tecnologia e asfaltare strade o lavorare in fabbrica oggi è meno gravoso di cinquant'anni fa... ma comunque ha sempre la parte peggiore.
Vicus:
--- Citazione da: Rita - Novembre 13, 2014, 17:42:38 pm ---Non ci capiamo proprio. Altro cosa? Una volta si dedicava a tantissime attività come cucinare, pulire le verdure, cucire, filare, tessere, etc. Oggi si dedicherebbe allo studio. Bene.
E intanto il marito che fa? Lavora in fabbrica, in ufficio o ad asfaltare strade. Certo anche lui avrà i vantaggi della tecnologia e asfaltare strade o lavorare in fabbrica oggi è meno gravoso di cinquant'anni fa... ma comunque ha sempre la parte peggiore.
--- Termina citazione ---
Facciamo esempi concreti. Una famiglia dove entrambi i coniugi lavorano ha parecchi problemi a crescere anche 1-2 figli, perché i genitori tornano entrambi la sera tardi. E' una non-famiglia.
L'anatomia stessa dovrebbe farci capire che i congedi di paternità eurocratici sono contro natura (pochissimi ne usufruiscono, come mai? Tutti uomini egoisti e donne oppresse?) e che il ruolo familiare della donna, lavatrici o non lavatrici, bimbi appiccicati o meno, è preminente.
Anche in città (come ho constatato) è possibile creare un clima conviviale, abitato da esseri umani, non un dormitorio spopolato dalle 9 alle 20.
Quanto al leggere il libro in casa: una mia conoscente ha approfittato del suo tempo libero per scrivere un libro (contro il femminismo). Meglio che lavorare in un centralino, no?
Ma poi, perché tutto questo apparato di treni pendolari, asili nido, congedi, figli portati al lavoro? Per reale necessità economica o perché a casa la donna si annoia? Magari anche per abbassare i salari e favorire la denatalità?
Si può teorizzare quanto si vuole, ma le famiglie più felici, con meno stress e meno tensioni, sono quelle dove almeno la donna ha tempo da dedicare al focolare. Quanto alle culture extraeuropee, sono comunità che vivono in Europa. E in città.
Al di là di tutte le teorie, resta l'impressione di fondo che per le donne italiane la famiglia sia una rogna, il lavoro casalingo quasi un torto, e che gli uomini dovrebbero fare i mammi. Ma allora, come mai non ci sono mammi nelle fabbriche dei sogni, che sono lo specchio fedele dei desideri femminili? Perché quando si ritraggono idilliaci quadretti familiari la donna non è una general manager?
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