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La donna emancipata è felice?
Rita:
--- Citazione da: vnd - Novembre 11, 2014, 16:14:38 pm ---
Ma che senso avrebbero gli alimenti a vita? Ancor meno ne ha il mantenimento del tenore di vita...
Su... Per favore...
--- Termina citazione ---
su questo sono pienamente d'accordo.
Ma questo non inficia la ratio originale.
Voglio dire che i doppi salti carpiati delle Cassazioni o delle sentenze dei giudici non inficiano l'art. 156 del Codice Civile che stabilisce:
il giudice, pronunziando la separazione, stabilisce a carico del coniuge cui non sia addebitabile la separazione, il diritto di ricevere dall’altro coniuge quanto è necessario al suo mantenimento, qualora egli non abbia adeguati redditi propri”.
Ora se vuoi fare il paragone con l'ambito lavorativo è come un licenziamento ingiusto. Si viene condannati al reintegro del lavoratore, qui non potendo costringere il coniuge che vuole la separazione a rimanere insieme (altrimenti si tornerebbe al matrimonio indissolubile e non avrebbe avuto senso la legge sul divorzio) stabiliscono un mantenimento che dovrebbe essere commisurato, appunto all'addebitabilità della separazione, alla durata del matrimonio, all'incapacità lavorativa del coniuge (perché anziano per esempio) che rimarrebbe senza reddito.
La norma è abbastanza semplice e anche ragionevole.
Il problema casomai, sono le interpretazioni dei Giudici e i tripli salti carpiati che fanno per giustificare l'impossibilità a lavorare o altre amenità del genere.
zagaro:
--- Citazione da: Rita - Novembre 11, 2014, 16:19:46 pm ---quoto. E qui stava la ratio dell'istituzione (quando fu approvata la legge sul divorzio) del mantenimento alla moglie casalinga. La questione sarebbe stata risolvibile con lo stipendio alla casalinga, o con l'obbligo di versare i contributi per il lavoro casalingo, ma questo avrebbe comportato tutta una serie di complicazioni (chi controlla cosa si fa in casa, chi lo fa, cosa succede per esempio se una persona decide, di comune accordo con altre, - per esempio una figlia nubile - di occuparsi del welfare domestico etc.).
Tutte questioni che nascono con l'industrializzazione e con l'esternalizzazione del lavoro. E prima non c'erano. In campagna si lavorava senza contributi INPS, non c'erano pensioni e stava tutto nella capacità di risparmio delle persone o nel contare sui figli che pensassero alla vecchiaia dei genitori.
La prima forma di welfare forse erano le corporazioni artigiane. In cui i soci versavano una quota per provvedere ai periodi di malattia o alla vecchiaia dei soci che non avrebbero più potuto lavorare.
Una volta lessi nell'archivio storico del mio paese che ce n'erano parecchie ai primi dell'ottocento e c'erano anche corporazioni femminili, come quella delle lavandaie, e si discuteva già allora se la gravidanza e il puerperio erano da considerarsi come una malattia o meno :).
Ma erano ovviamente piccole realtà, tentativi di un welfare statale che sarebbe ancora stato di là da venire
--- Termina citazione ---
i primi tentativi di welfare furono le confraternite maschili e/o femminili che fossero. hai mai studiato le beghine?mentre in sicilia degenerarono e da confraternite di mutuo soccorso si trasformarono in 'cosche' che in dialetto siciliano significa carciofo, simbolico di uno stadio di solidarietà: tante foglie separate che unite insieme alla base formano qualcosa di più grande
zagaro:
--- Citazione da: Vicus - Novembre 11, 2014, 16:34:02 pm ---.........................................
- Allora perché vuole essere ancora mantenuta?
--- Termina citazione ---
perdita di chance
zagaro:
--- Citazione da: Rita - Novembre 11, 2014, 16:38:23 pm ---su questo sono pienamente d'accordo.
Ma questo non inficia la ratio originale.
Voglio dire che i doppi salti carpiati delle Cassazioni o delle sentenze dei giudici non inficiano l'art. 156 del Codice Civile che stabilisce:
il giudice, pronunziando la separazione, stabilisce a carico del coniuge cui non sia addebitabile la separazione, il diritto di ricevere dall’altro coniuge quanto è necessario al suo mantenimento, qualora egli non abbia adeguati redditi propri”.
Ora se vuoi fare il paragone con l'ambito lavorativo è come un licenziamento ingiusto. Si viene condannati al reintegro del lavoratore, qui non potendo costringere il coniuge che vuole la separazione a rimanere insieme (altrimenti si tornerebbe al matrimonio indissolubile e non avrebbe avuto senso la legge sul divorzio) stabiliscono un mantenimento che dovrebbe essere commisurato, appunto all'addebitabilità della separazione, alla durata del matrimonio, all'incapacità lavorativa del coniuge (perché anziano per esempio) che rimarrebbe senza reddito.
La norma è abbastanza semplice e anche ragionevole.
Il problema casomai, sono le interpretazioni dei Giudici e i tripli salti carpiati che fanno per giustificare l'impossibilità a lavorare o altre amenità del genere.
--- Termina citazione ---
più che con il mondo del lavoro la metafora va spostata nel diritto delle società.
il matrimonio come una società di persone, ove diversamente dalla società di capitali, invece di unire patrimoni si uniscono abilità delle persone per produrre reddito
quindi in una società di persone ognuno mette insieme una sua abilità per produrre un reddito societario ed allaf ine i soci dividono i guadagni comuni
ma quando si rompe una società di persone cosa succede?
il giudice deve calcolare il reddito prodotto e dividerlo fra gli ex-soci.
ora mentre il giudice rivolgendosi al passato può calcolare il reddito prodotto dalla società di persone 'matrimonio & c.' ,
non è capace invece rivolgendosi al futuro di calcolare le perdite di chance dei rispettivi ex coniugi sopratutto per la donna che in teoria sacrifica il suo percorso professionale per dedicarsi alla casa
poichè non sappiamo calcolare la perdita di chance fra ex coniugi allora adottiamo il sistema del pari livello di vita
Lucia:
--- Citazione da: -Alberto86- - Novembre 11, 2014, 15:32:42 pm ---
Io non ho elogiato nessuna donna casalinga.
--- Termina citazione ---
sarai più coerente, ma la mia domanda era rivolta a quelli che elogiano la donna tradizionale e considerano il lavoro femminile un problema per loro.
--- Citazione ---D'altronde il marito cosa dovrebbe chiedere all'ex moglie per quello lui ha fatto in passato per lei? Forse il mantenimento di rapporti sessuali regolari ogni sabato e domenica?
--- Termina citazione ---
Mah, la maggior parte dei mariti divorzia/tradisce perché la moglie invecchia e si mettono con una più giovane, qundi non so da questa intesa chi dei due guadagnerebbe? :lol:
--- Citazione da: Vicus - Novembre 11, 2014, 16:34:02 pm ---- Allora perché vuole essere ancora mantenuta?
--- Termina citazione ---
ma infatti l'emancipazione e la generalizazione del lavoro femminile nasce proprio per non pessare sugli uomini, che loro possano vivere per l'amore libero o per cosa vogliono loro.
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