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La donna emancipata è felice?

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Rita:
Siegfried Sassoon cantò l'ipocrisia femminile nei riguardi della guerra (ovviamente non di "tutte le donne", ma sicuramente di molte giacchè le azioni sono responsabilmente reciproche) in una poesia che avevo pubblicato qui

http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=586.0

vnd:

--- Citazione da: Lucia - Novembre 13, 2014, 09:40:47 am ---se ti portano in guerra il figlio, il marito, l'amante che felicità puoi avere ?  :doh:

--- Termina citazione ---

Lucia...

Il figlio... Beh... Comprendo.
Ma un conto è vivere l'assurdità della guerra in prima persona. Al freddo, nell'acqua, sotto i colpi del nemico... affamati e feriti...
Un conto e restare "a preoccuparsi" a casa, al caldo, dormendo in un letto, mangiando.

Su amante e marito preferisco soprassedere...

Lucia:

--- Citazione da: Vicus - Novembre 13, 2014, 02:01:00 am ---La tecnicizzazione del lavoro casalingo non è una perdita di senso, ma una liberazione. Si tende a considerare il ruolo di casalinga come semplice balia o lavapanni. Ora che c’è la lavapiatti, la casalinga non servirebbe più.
--- Termina citazione ---

boh, a me piace lavare i panni con le mani. e poi pensio che la lavatrice ha fatto morire di fame molte lavandaie, non come se mi sarebbe piaciuto fare quello, ma sguazzare in acqua piace a tutti.. La lavastoviglie la considero una stupidata perhé la parte più schifosala fai comunque con le mani. Altra cosa inutile.
E poi impazisci se non fai qualcosa e stai sola in casa, non credi?


--- Citazione ---Cultura e saggezza si acquistano all’università o non è sempre più il contrario? La laurea riflette davvero la preparazione culturale?
--- Termina citazione ---

L'università di da alcuni indirizzi. Il prof è più preoccupato dalle proprie ricerche, ma da solito ti insegna a distinguere la qualità dalla spazzatura, che in una valanga mediatica non è poco. Poi ognuno usa questi doni a ciò che li pare piace. Oggi ci sono pocchi gli insegnanti che ti obbligano a conoscere. Poi ci sono anche prof più stupidi di te, ma questa ti aumenta la stima di se.


--- Citazione ---Stare in un ufficio o in un grande magazzino per 8-10 ore al giorno è più interessante che leggere un libro a casa? O dedicarsi a un hobby, alla propria formazione?
--- Termina citazione ---

Hai una visione unilaterale del lavoro. Appunto se una segue i suoi hobby, i suoi interessi sceglie il lavoro che gli piace fare. tra le professioniste che vedo, le maestre, le fisioterapiste del mio figlio gioccano con i bambini ogni giorno.

Infatti (mi rendo conto con voi quanto sono straniera) da noi proprio chi non si impegnava a studiare quello/quella arrivava a lavorare in fabbrica, in turni. Perché il liceo ti dava lavoro e non potevi rifiutarlo solo se ne avevi un'altro. Nessuno era mantenuto di nessuno.
Cosi i licei più quotati erano il liceo che formava le maestre,  il liceo della sanità che formava le inirmiere o assistente medicale, il commerciale,  formate in maggioranza di ragazze. Non perché ragazzi non sarebbero stati capaci ma perché avevano poco interesse. Poi altri licei buoni teoretici : scientifici e umanisti c'erano ma se da quei licei non andavi poi all'università arrivavi di nuovo a lavorare in fabbrica, in turni.
E con la laurea eri megllio pagato che senza. La sceltà non era lavorare o non, ma lavorare in fabbrica e in turni o lavorare (nel mio caso) 18-22 ore obbligatori a settimana, congedo di 72 giorni all'anno e insegnare una disciplina che ti piacce.

Ma penso ceh anche in Italia chi segue una carriera la fa perché chi è più in alto si presuppone che può permettersi di vivere per i suoi hobby trasformati in lavoro (obbligo), mentre chi non quello ubbidisce e vive una vita forse alienata e alienante.

 
--- Citazione ---Perché le donne oggi trovano noioso stare in casa? (Ma possono anche uscire!)

--- Termina citazione ---

Si... possono uscire...
Dopo che per una, due settimane esco solo a scuola o al supermercato vicino anche là spesso col mio marito ...ho un po di ansia nel camminare da sola in citta. :(
Sarà che sono io la scema, ma forse è una conseguenza normale se il mondo ti si ristringe al lavoro classico di caslinga, ovvero al stare troppo in casa, in sicurezza, a lavare i panni e leggere libri.

Lucia:

--- Citazione da: Cassiodoro - Novembre 13, 2014, 10:01:48 am ---Quella che l'hai scampata, che il figli, il marito, l'amante sono andati al tuo posto a combattere in guerra contro gli altri uomini le cui donne sono rimaste a casa felici di essere scampate anche loro.

--- Termina citazione ---

ma la tua vita non ha avuto nessun senso se il tuo figlio muore nella guerra, non capisci?  :mad:
Tu forse saresti FELICE se le tue figlie muoiono nel posto tuo? Ti sentiresti un privileggiato?
O vedere la tua moglie che muore (sapere ceh è morta) ti sentiresti privileggiato?

Dolce Alice:

--- Citazione da: vnd - Novembre 13, 2014, 09:01:40 am ---Sì... infatti... mi sono perso un "non".

E la risposta, secondo me, è quella corretta.
Ne consegue che una donna, per la quale la sopravvivenza non è mai stata compromessa dalle Istituzioni, aveva maggiori diritti, quindi maggiori libertà e possibilità d'essere felice di un uomo della sua stessa condizione sociale.

Per quanto concetti come realizzazione e felicità siano soggettivi e quindi decisamente effimeri.
Parliamo di soddisfazione. O di serenità. Che è ancor meglio.


[Il coniglio di mio figlio, che vive gran parte della giornata nella gabbia nella quale entra volontariamente quando è stanco, si mette a correre e a saltare di felicità quando lo libero sul terrazzo.
E' possibile che i nostri nonni sfruttassero appieno la poca libertà loro concessa. E se la autorealizzazione deriverebbe dalla sicurezza di aver sfruttato tutte le occasioni che la vita ci concede, loro potrebbero essere stati più siddisfatti di me che forse ho avuto molte più possibilità di loro ma che di sicuro
 non le ho sfruttate tutte.
Puoi fare tante cose, troppe =>  non sai quale fare prima => non fai nulla
Puoi fare soltanto poche cose => trovi il tempo di farle tutte

Ora... Non fraintendermi. Non sto dicendo che è meglio limitare la libertà dei popoli per renderli più felici.

Ma... un dempo si parlava di "esaurimento"... si era tristi perché stanchi...
Oggi si parla di "depressione".

Oggi ci impasticchiamo. Ieri annegavamo i nostri dispiaceri nell'alcohol, nell'assenzio e nell'etere (gli uomini) e nello sciroppo per la tosse dei figli (laudano) le donne.
Ma solo i ricchi.
I poveri, forse, dovevano accontentarsi della salute, del cibo coltivato o allevato con le proprie mani e dell'amore.
Hai detto niente?


La libertà può farti illudere di poter vivere in balia dei tuoi capricci.
Ma poi ti giri indietro e vedi che non hai costruito nulla e forse hai distrutto quel poco che avevi realizzato.
Così una donna può spendersi per la carriera e poi rimpiangere di non aver avuto figli quando è tardi. Magari peggiorando la situazione facendosi fecondare artificialmente, come la Nannini. In modo da condannare un figlio a cambiare i pannoloni alla madre anziana quando avrebbe l'età per dover cambiare i pannolini ai suoi figli.
Così un uomo, infatuato, può sfasciare una famiglia e condannare i figli a vivere senza di lui ed il suo esempio, per poi scoprire che ogni donna, in fondo, si somiglia.

In somma. Un tempo c'era forse meno libertà ma poche idee chiare.
oggi abbiamo tante idee confuse.
Al di sopra di certi limiti (come la guerra) non è detto che la serenità sia una variabile dipendente della libertà.]

--- Termina citazione ---
 
La tua risposta mi ha colpita. E' uno dei post più profondi che abbia mai letto.   
Non posso dire che condivida: ma va letta più volte. E rispettata. 
 
 

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