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Tipologie europidi ha scritto una nuova nota: STORIA GENETICA DELL'ITALIA PARTE 3 - LE INVASIONI BARBARICHE.
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https://www.facebook.com/notes/tipologie-europidi/storia-genetica-dellitalia/221275571402119 Nel primo secolo Roma divenne la capitale di un impero vasto e cosmopolita. L'immigrazione a Roma fece crescere la città da una popolazione di circa 400mila abitanti nel III secolo a.C., prima che Roma incominciò a espandersi fuori dalla penisola italiana, ad almeno 1 milione di abitanti sotto l'Impero di Augusto (27 a.C. - 14 d.C.).
Dato che questi migranti vennero da ogni parte dell'Impero, è un'impresa ardua stimare quanto impatto ebbero nella demografia di Roma e della penisola italiana, ma fu sicuramente considerevole nella regione del Lazio.
L'Impero Romano alla sua massima estensione, nel 117 d.C.
Nel IV e nel V secolo il raffreddamento del clima spinse le tribù Germaniche e Slave a migrare verso sud-ovest ed invadere l'Impero Romano in cerca di terre più fertili. Le popolazioni Germaniche portarono gli aplogruppi I1, I2a2a, R1b-U106 e R1a in Italia.
I Vandali furono i primi a raggiungere la penisola italiana. Migrarono in Iberia e giunsero in Nord Africa nel 429, dove fondarono un regno che comprendeva anche Sicilia, Sardegna e Corsica.
La Sardegna è il posto migliore per cercare tracce del DNA dei Vandali perché da un lato è la regione d'Italia più studiata per quanto riguarda l'aspetto genetico (detiene il primato di numero di campioni analizzati), e dall'altro non fu colonizzata da nessun'altra tribù Germanica al di fuori di loro; il che significa che la presenza di lignaggi Germanici nell'isola è incontestabilmente dovuta ai Vandali.
Se ci basiamo sullo studio dettagliato del cromosoma Y di 1200 Sardi effettuato da Francalacci et al. (2013), viene fuori che i Vandali sembrerebbero aver portato per il 35% aplogruppo R1a, per il 29% I2a2a, per il 24% R1b, per il 6% I2a1b e per il 6% I1.
La ragione per cui ci fu un elevata presenza dell'Ariano R1a e una discreta presenza di Ponto-Balcanico I2a1b tra di loro sembra essere che i Vandali si stabilirono in Polonia prima di entrare nell'Impero Romano.
Oltre un terzo dei lignaggi patrilineari dei Vandali era quindi di origine proto-Slavica.
Diffusione dell'aplogruppo Y-DNA Ariano R1a in Europa.
Nel 475 varie tribù Germaniche orientali (Eruli, Rugi e Sciri) si videro negare lo stato di Federati dall'imperatore Romano. Sotto la guida di Odoacre, deposero l'ultimo imperatore e crearono il primo Regno d'Italia (476-493 d.C.), segnando la fine dell'Impero Romano d'Occidente.
Il Regno d'Italia fu poi conquistato dagli Ostrogoti che dominarono l'intera Italia a parte la Sardegna fino al 553; la loro capitale fu Ravenna.
Fu poi il turno dei Longobardi (568-774), che contendettero il controllo politico dell'Italia coi Bizantini.
Come gli Ostrogoti, i Longobardi invasero l'Italia dalla Pannonia e si stabilirono più fittamente nel Triveneto e in Lombardia, che prese appunto il loro nome; la loro capitale fu Pavia. Fondarono molti ducati, famosi quello del Friuli (con sede a Cividale), Trento, Toscana (con sede a Lucca), Spoleto, Benevento, oltre che nelle maggiori città della Lombardia e del Veneto.
I geni dei Goti e dei Longobardi divennero presto diluiti nella popolazione Italiana a causa del loro numero relativamente piccolo e la loro dispersione geografica nel dominare e amministrare il loro regno; sia i Goti che i Longobardi si originarono nel Götaland (Svezia meridionale), anche se i loro percorsi si differenziarono considerevolmente.
I Goti scesero attraverso l'attuale Polonia fino al mar Nero, dove sicuramente si ibridarono con la popolazione locale, poi si direzionarono verso i Balcani nel III secolo, dove rimasero fino al V. Considerando l'alta percentuale di aplogruppo R1a identificato nelle colonie Vandale in Sardegna, non sarebbe ragionevole pensare che oltre metà dei lignaggi Gotici divennero proto-Slavici (R1a e I2a1b) raggiungendo i Balcani. Era pratica comune al tempo per le tribù Europee orientali convergere e conservare il nome della tribù dominante. Nello stesso periodo gli Unni furono un insieme di etnie differenti unite insieme sotto la leadership Unna.
I Goti si sarebbero quindi in un certo senso fusi con gli abitanti nativi dei Balcani nei due secoli precedenti l'invasione dell'Italia, assimilando maggiormente J2, E1b1b e I2a1b. Nel V secolo i Goti sarebbero diventati un melting pot tale che il loro Y-DNA Germanico originario potrebbe essere stato rappresentato da una piccola percentuale dei loro lignaggi patrilineari. Questo spiega perché c'è una quantità così piccola di Y-DNA Germanico nella Francia sud-occidentale e in Spagna (regno Visigoto) rispetto alle altre regioni europee conquistate dalle tribù Germaniche, inclusa l'Italia.
Diffusione dell'aplogruppo Y-DNA pre-Celto-Germanico I2a2.
In contrasto coi Goti e i Vandali, i Longobardi lasciarono la Scandinavia e migrarono verso sud attraverso la Germania, l'Austria e la Slovenia, passando appunto solo per territori Germanici 2 decadi prima di raggiungere l'Italia. I Longobardi sarebbero di conseguenza rimasti una tribù marcatamente Germanica quando entrarono in Italia.
I campioni di DNA analizzati a Campobasso nel Molise e a Benevento in Campania possono dare una buona idea di quale proporzione di ogni aplogruppo Germanico portarono i Longobardi: Campobasso fu fondata dai Longobardi e perse la sua importanza dopo il dominio Longobardo, mentre Benevento fu la sede di un potente ducato Longobardo.
Tra gli aplogruppi Germanici identificati a Campobasso da Boattini et al. (2013), ci fu un 16% di I1, un 10.5% di R1b-U106 e un 3.5% di I2a2a; non fu trovato nessun individuo portatore di R1a.
Lo stesso studio riportò il 5.5% di R1a, il 2.5% di I1 e il 2.5% di R1b-U106 a Benevento.
Se facessimo una media, verrebbe fuori che i Longobardi sembrerebbero aver portato un 40% di I1, un 30% di R1b, un 25% di R1a e un 5% di I2a2a... una frequenza paragonabile all'attuale Svezia.