Sono stato attratto da questo aforisma di Cioran
"Non c'è azione, non c'è vittoria senza
un'attenzione totale alle cause secondarie.
La "vita" è un'occupazione da insetti"
Le cause secondarie...secondo voi cosa si vuole intendere?
La difficoltà di un aforisma un po' ermetico, come questo, è che ogni parola è fondamentale. (anche lo stile, tipo il corsivo, o le virgolette, dove magari l'autore usa una parola ma mettendola con quello stile, vuol dire che ha un altro significato)
Se mi dici la pagina, lo vado a recuperare.
Cmq, a me non pare, nel contesto dell'afo, che Cioran si riferisca all'uomo d'azione.
Qui bisognerebbe andare a recuperare la frase scritta in lingua originale per vedere se la parola usata è quella corretta, oppure nel francese poteva avere una sfumatura di significato differente.
Quindi, mi pare che "
Non c'è azione, non c'è vittoria" non sia qualcosa che riguarda l'uomo d'azione rispetto al meditativo, ma qui Cioran con questi due termini credo voglia dire semplicemente "la buona riuscita di un impresa (volta a soverchiare lo stato delle cose)".
L'enfasi non è sull'individuo ma sulle cause che determinano la buona riuscita (o il fallimento) di un'azione (anche collettiva).
"un'attenzione totale alle cause secondarie.", le cause secondarie sono quelle più lontane, che stanno più sotto, dunque più originarie.
Anche qui la parola si presta per essere intesa diversamente, dato che secondaria puo anche significare meno importante.
E' ovvio che questo afo ricorda il passo di Dostoyevsky in memorie dal sottosuolo, ma se noi attribuiamo ad azione, "uomo d'azione", e a cause secondarie, quelle meno importanti, allora vittoria ... stona, assume un significato opposto, rispetto a quanto affermato dallo scrittore russo, così come da ciò in cui credeva Cioran, che l'uomo d'azione è anche il più ottuso, e quindi quando agisce, non può che sbagliare...e dunque fallire!
Quali sono le cause secondarie?
Il mio topic aphorismen è pieno di
attenzioni sulle cause secondarie (cioè più profonde, che determinano ciò che sta sopra e che si vede): la lingua, la forma mentis, la religione, fino alle cose più piccole, il significato delle parole, il tipo di implicazioni giuste secondo la logica (e quelle sbagliate), l'eredità di una cultura (cortese), etc etc.
Solo considerando tutto l'insieme, si può agire nella direzione giusta individuando il nemico corretto, altrimenti, l'ho detto proprio ieri, si finisce sempre per stare al gioco dei burattinai:insomma, un conto è fare i burattini "combattendo contro le femen", ben diverso è combattere chi le paga e non farsi prendere per il culo (che con tutta probabilità è proprio la parte più reazionaria, e scaltra, a mettere in piedi questa farsa, proprio per raccogliere consenso di ritorno...)
Cmq, mettendo insieme la prima con la seconda: "La buona riuscita di un impresa (l' azione, la vittoria), comporta la totale comprensione delle cause
secondarie (
anche quelle più lontane)"
La frase finale:"La vita è un'occupazione da insetti"
Questa frase può avere tanti significati.
Personalmente, l'immagine che si associa è ...frenesia...laboriosità: cioè opposto a quanto detto prima, dato che l'insetto non è nemmeno "istinto" ma solo automatismo: che nulla comprende delle dinamiche/ragioni che sottintendono alle sue azioni...