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Quando è un amico a subire false accuse

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vnd:

--- Citazione da: Frank - Maggio 17, 2017, 21:51:47 pm ---vnd, potresti dirmi di che nazionalità è la tizia in questione?

--- Termina citazione ---

Tedesca.

Sardus_Pater:
Crucca, eh? Feccia nordica.

vnd:
http://bit.ly/2qU9wuw

 Ha continuato a dichiararsi innocente per tutto il processo. E continua a negare. Tant'è che gli sarebbero stati dati soltanto otto anni se avesse accettato di assumersi la colpa. Invece ne ha presi dieci, secondo una logica ricattatoria inaccettabile e dopo un processo farsa, da terzo mondo, nel quale un'avvocatessa, senza arte nè parte, s'è improvvisata psicologa ed ha criticato la perizia di un medico qualificata in psicologia forense, perito di parte, senza oltretutto presentare nulla come controprova. Con il beneplacito di chi ha presieduto che forse aveva già deciso come sarebbe dovuta finire. Il tribunale, del resto, avrebbe forse dovuto nominare un perito di sua iniziativa... Così come il traduttore... Hanno invece preferito condannare un innocente, senza prove. Sulla base del nulla! O meglio, hanno voluto ignorare tutte le prove che scagionavano l'imputato e che dimostravano le contraddizioni e la scarsa credibilità delle deposizioni dell'accusa. Ciò che preoccupa davvero è che chi credeva che al cittadino spettasse un processo giusto e corretto si è dovuto ricredere. Il pregiudizio ha avuto la meglio. Ho paura di vivere in Italia. Ma non può finre così. Non deve finire così. aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza perché il dibattimento, in quanto a serietà e professionalità di chi avrebbe dovuto tutelare il cittadino ingiustamente incappato nelle maglie della giustizia ha abbondantemente superato la soglia della vergogna. Cosa riscontrabile anche anche all'occhio più distratto. Persino leggendo l'articolo odierno de La sentinella. Riporto: " la parte civile, rappresentata dall’avvocato Maria Rosa Barolo, ha chiarito che i testi sono attendibili ****sebbene non forniscano un resoconto preciso degli avvenimenti.****
La madre era assolutamente all’oscuro delle violenze eil legale Barolo in aula ha attaccato il consulente della difesa: «Vorrebbe dimostrare che la bambina sia affetta da disturbo istrionico della personalità (.... omissis....), mentre si sostiene che la madre possa aver ordito un complotto contro l’ex compagno per vendicarsi usando presunte violenze sulla figlia, niente di più sbagliato. Non c’è alcun complotto e i racconti, per quanto terribili, sono veritieri»." Veritieri in base a quale prova? Il sesto senso di un magistrato che già aveva denunciato il marito per violenza e che, pertanto, non poteva essere in grado di affrontare un dibattimento come questo in modo sereno? Come può una madre, con una formazione in psicologia, non accorgersi del trauma della violenza sulla figlia? Connivenza? Se è colpevole lui è colpevole anche lei. Perché non si procede anche contro di lei? Tutte le linee guida ministeriali mettono in guardia dalle accuse strumentali. In questo caso le donne mentono otto volte su dieci. Soltanto ad Ivrea non mentono mai? Chissà come mai...

vnd:
Se il tizio ha scritto qualcosa di illegale, avvisatemi, per favore.

vnd:
http://lasentinella.gelocal.it/ivrea/cronaca/2017/05/17/news/violento-bambina-condannato-a-10-anni-1.15353752?ref=hfsciver-3

Condannato a 10 anni per la violenza sessuale alla figliastra

La vittima all'epoca aveva cinque anni: figlia della sua ex convivente, ha raccontato di cinque episodi. L’imputato è un ufficiale dell’aeronautica
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17 maggio 2017
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IVREA. È stato condannato a 10 anni l’ufficiale dell’aeronautica sotto processo per aver violentato una bambina. Il collegio dei giudici di Ivrea ha emesso ieri pomeriggio la sentenza ai danni del graduato di 51 anni, accusato di aver abusato di una bambina di appena 5 anni in ripetuti episodi. La vicenda risale al 2005, quando l’ufficiale aveva una compagna, straniera, madre della piccola (nata da un’altra relazione).

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I tre vivevano insieme in un piccolo comune dell’Eporediese. La relazione tra i due era poi finita per altre ragioni e la donna e la bambina avevano lasciato l’Italia per far ritorno nel paese di origine della madre.
Solo nel 2013, quando la bambina aveva compiuto da poco i 12 anni, trovò la forza di confidarsi con alcune amiche di quanto subiva in Italia. Racconti terribili, di come quell’uomo così autorevole, fosse diventato un mostro. Le violenze sessuali si sarebbero ripetute nel tempo (cinque gli episodi contestati), quando la madre era assente e la piccola affidata all’ufficiale. Gli abusi ai danni della bambina si sarebbero consumati fra le mura domestiche all’insaputa della madre. Il pubblico ministero Chiara Molinari, nel corso della requisitoria (il processo è stato celebrato a porte chiuse), ha ribadito come sia la madre che la figlia siano assolutamente attendibili. La vittima all’epoca dei fatti non era in grado di conservare ricordi precisi, così di quei terribili momenti ha come dei flash. «La bambina ricorda cinque episodi, come dei flash che compaiono nella sua memoria. In questi ricordi c’è l’amico della mamma che la sottopone a sevizie sessuali, con masturbazione e sesso orale».
Il pm aveva chiesto per l’imputato una condanna a otto anni. Oltre alla pubblica accusa, anche la parte civile, rappresentata dall’avvocato Maria Rosa Barolo, ha chiarito che i testi sono attendibili sebbene non forniscano un resoconto preciso degli avvenimenti.
La madre era assolutamente all’oscuro delle violenze e il legale Barolo in aula ha attaccato il consulente della difesa: «Vorrebbe dimostrare che la bambina sia affetta da disturbo istrionico della personalità (disturbo che la porta a mettersi al centro dell’attenzione come protagonista di eventi infausti), mentre si sostiene che la madre possa aver ordito un complotto contro l’ex compagno per vendicarsi usando presunte violenze sulla figlia, niente di più sbagliato. Non c’è alcun complotto e i racconti, per quanto terribili, sono veritieri».
L’avvocato della difesa, Ferdinando Ferrero, ha cercato di smontare ogni accusa, imperniando l’arringa sulla possibilità che madre e figlia - abitando per molto tempo in una casa famiglia per persone con diversi problemi alle spalle - possano essere state influenzate da questa realtà. Sulla consulenza di parte dice: «Il mio esperto è stato crocefisso dall’accusa, trasformato in una secondo imputato, ma la sua analisi è corretta» L’avvocato Ferrero ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste.
I giudici hanno ritenuto fondate le tesi accusatorie condannando l’imputato a dieci anni, all’interdizione perpetua da pubblici uffici, dai luoghi frequentati da minori e scuole. I giudici hanno anche stabilito un risarcimento provvisionale di 50mila euro per la bambina e di 15mila euro per la madre, più le spese legali.

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