Io sono di una generazione successiva alla tua, ma condivido in parte le tue esperienze. Ho sempre considerato "troie" le ragazze che se la tiravano, perche ho sempre visto come EVIDENTISSIMO il fatto che non lo facessero perche avessero gusti difficili (il che sarebbe lecito) ma perche vedevano la loro vagina come un mezzo per ottenere ben altro. Avevo forse 16 anni quando ho iniziato a realizzare che un'esperienza con dette tizie sarebbe stata tutt'altro che soddisfacente PER ME. A 17 anni ho iniziato a fare sesso, in un modo che mi rende ORGOGLIOSISSIMO: ragazza di 28 anni, niente male, conosciuta la notte stessa in discoteca, intero resto della nottata trascorsa a casa sua (monolocale da vacanza che condivideva con un'amica che lei per l'occasione ha lasciato fuori di casa). Avremo fatto sesso 10 volte quella notte, con un'unico preservativo, che non ho mai tolto e che avevo ancora addosso un paio d'ore dopo che avevo lasciato la sua casa - questo dovrebbe dare un'idea di quanto fossi stato costantemente eccitato, e di quanto resistente fosse quel preservativo!
Da allora applico con (quasi) tutte le donne lo stesso principio che Hitler applicava nel scegliere i suoi vice: persona eccellente ma con un evidente "difetto di fabbrica di cui si vergogna". Dico "quasi tutte" perche un paio di volte ci sono cascato con una mainstream, ma queste esperienze non hanno fatto altro che rinforzare le mie idee.
Evito le donne troppo belle e senza difetti apparenti: non è che non mi senta adeguato, in quanto sono un alfa, sebbene atipico. Semplicemente, considero l'esibizione di un'eccessiva bellezza femminile UNA MINACCIA PER ME, IL PROLOGO DI UN'AGGRESSIONE ALLA MIA LIBERTA', UN SIMBOLO DI SCHIAVITU' MASCHILE, IL PROLOGO DI UN RAPPORTO CHE NON POTRA' MAI ESSERE FAVOREVOLE A ME E NEPPURE PARITARIO. Un paio di belle gambe sono fantastiche, ma se lei le esibisce troppo sfacciatamente, molto probabilmente sono un'arma con cui la donna vuole sottomettermi, sfruttando il fatto che la mia sessualità è più potente e spontanea della sua. Il mio ragionamento non ha nulla a che fare col bigottismo: è un mero calcolo di vantaggi e svantaggi. Compreresti l'auto dei tuoi sogni ben sapendo che poi ti costerà moltissimo mantenerla, che dovrai fare gli straordinari e non ti potrai permettere altro? Io, no.
Grazie a questo approccio ho fatto l'amore (si veda: non sesso) con molte donne bellissime, ma non bellissime per gli altri, bellissime PER ME: prevalentemente splendide creature con qualche chilo di troppo (che per me è un pregio), ma anche donne più grandi di me (compresa una donna semi-famosa in TV sino a qualche anno fa, il cui nome ovviamente non citerò), e persino, udite udite, una che, pur essendo per me bellissima, aveva il complesso dell'eccessiva altezza (lei 1,88, io 1,78) ed un'altra che tutti gli uomini scansavano perche apparentemente terrorizzati dalla sua abbinata comportamento aggressivo e possessivo + detentrice di titolo regionale di tiro al bersaglio.
Niente mainstream, mai più, e la relazione la gestisco io.
Oggi mi sono operato, in ospedale, day hospital, niente di serio. L'infermiera che faceva le pulizie ha fatto a dir poco la svenevole con me. E' sostanzialmente brutta, o quasi, sebbene abbia qualche punto di forza. Ho il suo numero di telefono. La farò friggere per qualche giorno, poi lunedì sera la chiamo. So già che mi divertirò con lei almeno cento volte più che con una modella. Senza fatica, con lei tutta ossessionata dal compiacermi, sarà uno spasso ed un'immensa gratificazione: è quello che mi merito, non essere schiavo di un bel corpo. Il bel corpo sono io.