Malala Yousafzai è stata insignita del Premio Nobel per la pace per le sue campagne a favore del diritto allo studio delle bambine in Afghanistan. I Premi Nobel per la pace sono assegnati in base a considerazioni di opportunità politica: si è voluta dare visibilità mondiale ai problemi delle bambine afgane ma non ai problemi dei bambini afgani impiegati, in quanto maschi, in lavori pesanti fin dalla più tenera età. Far credere che le donne siano vittime occultando le difficoltà degli uomini per spargere odio contro di loro è la tipica strategia delle femministe che controllano agenzie ONU.
E così l’ONU, tanto pronta a lamentare che “solo il 40% degli studenti in Afghanistan sono ragazze”, che “la percentuale di impiegati donne è scesa dal 30% al 18%”, quando pubblica le statistiche dei bambini Afgani condannati a lavorare (1.9 miloni, di cui 1.3 milioni in lavori pesanti), occulta il loro genere.
I bambini lavoratori sono al 95% maschi, come emerso da una ricerca di Hasan Hoseini professore presso la Tehran University.
Ali Mehraspand, corrispondente Iraniano di A Voice For Men, ha chiesto ad uno di questi bambini impiegati nell’edilizia: “perché lavori così lontano da casa?”. Il bambino gli ha risposto: “ho una madre e varie sorelle da mantenere. Forse l’anno prossimo potrò andarle a trovarle”.
La cultura Islamica ed Occidentale secondo cui è normale che i maschi si sacrifichino nel lavoro senza lamentarsi, secondo cui le loro sofferenze devono essere invisibili, è la stessa seguita dai giudici che violano i diritti umani dei padri separati privandoli dei figli e condannandoli a lavorare per mantenere.
Le foto che Alì ha pubblicato illustrano la situazione reale più di mille parole.
http://it.avoiceformen.com/diritti-umani/il-premio-nobel-femminista-che-occulta-le-sofferenze-dei-bambini-afgani/*Fabrizio, quando posti articoli fuori dalla tua sezione, sei pregato di copiare anche l'articolo completo e non postare solo il link. Questo permette di conservare sul forum gli articoli che successivamente potrebbero essere rimossi da internet e non essere più disponibili online*