Autore Topic: Guerra di secessione in Ucraina 2014  (Letto 31429 volte)

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Offline Angelo

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Re:Guerra di secessione in Ucraina 2014
« Risposta #120 il: Giugno 02, 2015, 19:18:29 pm »
Il Cyber Berkut, un gruppo di specialisti del settore informatico, ha recuperato un documento che inchioda George Soros. Guardate un po'.

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=832290000173835&id=725233754212794

IL «KIBER-BERKUT» HA FORZATO LA CORRISPONDENZA PRIVATA TRA SOROS E POROSHENKO
Gli hacker hanno pubblicato documenti dal server del presidente Poroshenko, in cui viene esposta la «strategia» da seguire in ucraina.
Gli hacker del gruppo «Kiber-Berkut» hanno comunicato di aver forzato il server del presidente ucraino. Nel sito del «Kiber» sono stati pubblicati alcuni documenti del Fondo Soros e frammenti della corrispondenza privata tra Petro Poroshenko e lo speculatore statunitense, di cui si conosce benissimo il desiderio di prendere parte attiva alla privatizzazione del settore energetico ucraino con la complicità del Consiglio dei Ministri di Kiev. Il «Kiber-Berkut» annuncia che il potere di Kiev sta attuando una politica che non segue gli interessi nazionali, ma solo quelli degli Stati Uniti.
Le direttive indicate da Soros (foto 1) confermano chiaramente che l’Ucraina serve agli Stati Uniti solo in qualità di vittima da sacrificare in una guerra contro la Russia. Nel corso di questa guerra, gli USA devono restare debitamente dietro le quinte. Per questa ragione Soros insiste sulla necessità, per gli USA, di inviare a Kiev armi tecnologicamente all’avanguardia e di addestrare i militari ucraini nei paesi dell’Europa orientale più fedeli a Washington. Come la Romania.
Nei punti visibili nella foto n.2, leggiamo poi che l’unione europea deve farsi obbligo di raccogliere ogni anno 1 bilione di euro per sostenere lo sforzo bellico ucraino. Questo ordine impartito dallo speculatore statunitense non può che colmare di gioia e speranze per il futuro i contribuenti italiani, greci, spagnoli…
Infine, in base al piano di Soros, il conflitto con la Russia deve essere condotto in maniera semi-illegale. In una maniera, cioè, che non infranga l’accordo di Minsk. I maggiori consiglieri di Poroshenko dovranno essere il generale statunitense Wesley Clark e il suo corrispettivo polacco Waldemar Skrzypczak (foto 3).





Ah, "cara" femminista e "care femministe" NATURALMENTE IO NON DIMENTICO I VOSTRI SCRITTI. SOPRATTUTTO QUELLI CHE ESALTANO IL PROGRAMMA DI GEORGE SOROS. E' BENE RICORDARLI ANCHE A TUTTI I LETTORI, IN MODO CHE AVRETE LA "GIUSTA" PUBBLICITA'.
[/u]
https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/04/27/10-ragioni-per-decriminalizzare-il-sex-work/



10 Ragioni per Decriminalizzare il SEX WORK

Il testo che segue, pubblicato sul sito della opensocietyfoundations, e tradotto da Donatella (grazie!), spiega in dieci punti perché la prostituzione va decriminalizzata. Si parte dalla considerazione che il rispetto per i/le sex workers sia necessario così come per ogni caso in cui si parli di rispetto dei diritti umani. Perciò vi auguro buona lettura!
[...]
OPEN SOCIETY FOUNDATIONS
L’Open Society Foundations lavora per edificare democrazie attive e tolleranti i cui governi siano responsabili per i cittadini. Nel lavorare con le comunità locali in più di cento Paesi, l’Open Society Foundations sostiene giustizia e diritti umani, libertà d’espressione, e accesso alla salute pubblica e all’istruzione.
PROGRAMMA DI SALUTE PUBBLICA
Il programma di salute pubblica dell’Open Society mira a costruire società impegnate nell’inserimento, nei diritti umani e nella giustizia, nelle quali le leggi, le politiche e le pratiche relative alla salute siano basate sul metodo scientifico e riflettano questi valori. Il programma lavora per far avanzare i diritti delle persone marginalizzate nel costruire l’efficienza dei leader delle società civili e delle organizzazioni e nell’esortare ad una maggiore responsabilità e trasparenza nella politica e pratica della salute.
Open Society Foundations 224 West 57th Street
New York, NY 10019 USA
212-548-0100 contact@opensocietyfoundations.org
www.osf.to/health



http://www.opensocietyfoundations.org/people/george-soros
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Guerra di secessione in Ucraina 2014
« Risposta #121 il: Giugno 03, 2015, 16:28:49 pm »
Il video tradotto di "Texas" volontario americano che combatte contro i mercenari nazisti ucraini ed europei.
Cari lettori, vi ricordo che George Soros finanzia assieme ad USA, EU, e altri rifiuti umani vari, la teppaglia nazista in Ucraina. Diverse femministe appoggiano il programma di Soros (vedetevi l'articolo preso da un sito femminista). 

---> Eccovi il video di "Texas"

https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=832290000173835&id=725233754212794 - Le prove del sostegno con le foto dei documenti.  <--- i documenti

IL «KIBER-BERKUT» HA FORZATO LA CORRISPONDENZA PRIVATA TRA SOROS E POROSHENKO
Gli hacker hanno pubblicato documenti dal server del presidente Poroshenko, in cui viene esposta la «strategia» da seguire in ucraina.
Gli hacker del gruppo «Kiber-Berkut» hanno comunicato di aver forzato il server del presidente ucraino. Nel sito del «Kiber» sono stati pubblicati alcuni documenti del Fondo Soros e frammenti della corrispondenza privata tra Petro Poroshenko e lo speculatore statunitense, di cui si conosce benissimo il desiderio di prendere parte attiva alla privatizzazione del settore energetico ucraino con la complicità del Consiglio dei Ministri di Kiev. Il «Kiber-Berkut» annuncia che il potere di Kiev sta attuando una politica che non segue gli interessi nazionali, ma solo quelli degli Stati Uniti.
Le direttive indicate da Soros (foto 1) confermano chiaramente che l’Ucraina serve agli Stati Uniti solo in qualità di vittima da sacrificare in una guerra contro la Russia. Nel corso di questa guerra, gli USA devono restare debitamente dietro le quinte. Per questa ragione Soros insiste sulla necessità, per gli USA, di inviare a Kiev armi tecnologicamente all’avanguardia e di addestrare i militari ucraini nei paesi dell’Europa orientale più fedeli a Washington. Come la Romania.
Nei punti visibili nella foto n.2, leggiamo poi che l’unione europea deve farsi obbligo di raccogliere ogni anno 1 bilione di euro per sostenere lo sforzo bellico ucraino. Questo ordine impartito dallo speculatore statunitense non può che colmare di gioia e speranze per il futuro i contribuenti italiani, greci, spagnoli…
Infine, in base al piano di Soros, il conflitto con la Russia deve essere condotto in maniera semi-illegale. In una maniera, cioè, che non infranga l’accordo di Minsk. I maggiori consiglieri di Poroshenko dovranno essere il generale statunitense Wesley Clark e il suo corrispettivo polacco Waldemar Skrzypczak (foto 3).

 
Qui il sito femminista che segue il programma di Soros.

https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/04/27/10-ragioni-per-decriminalizzare-il-sex-work/ <--- il sito femminista che esalta il programma di Soros

10 Ragioni per Decriminalizzare il SEX WORK

Il testo che segue, pubblicato sul sito della opensocietyfoundations, e tradotto da Donatella (grazie!), spiega in dieci punti perché la prostituzione va decriminalizzata. Si parte dalla considerazione che il rispetto per i/le sex workers sia necessario così come per ogni caso in cui si parli di rispetto dei diritti umani. Perciò vi auguro buona lettura!
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http://www.opensocietyfoundations.org/people/george-soros


Qui lo stesso sito femminista, su facebook, fa le seguenti dichiarazioni che metto in grassetto, a perenne memoria.

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1433341497./829606250439870/?type=1&theater


Compagn* glbtqi che difendono una bandiera rainbow al Pride di Mosca. finito con 15 arresti e una dura repressione ordinata da sindaco, magistrati, quel dittatore di putin, con la legge che vieta ogni forma di rivendicazione per i diritti omosessuali, e militanti ultraortodossi, ultrà e nazionalisti a picchiare chi sfilava nel Pride. Solidarietà.









CARI LETTORI, COME SEMPRE, IO RIPORTO I FATTI. FATE LA VOSTRA SCELTA. LA VERA RESISTENZA E' NEL DONBASS, QUELLE CHE VEDETE AGITARSI E PARLARE PER CONTO TERZI, SONO SOLO MARIONETTE.

CHIAMANO DITTATORE PUTIN, MA IGNORANO, VOLUTAMENTE, DI RICORDARE CHE PUTIN HA MANDATO ALMENO UNA DECINA DI CONVOGLI UMANITARI PER IL DONBASS. CHIAMANO DITTATORE PUTIN QUANDO NOI IN ITALIA ABBIAMO UN GOVERNO CHE E' UNA SUCCURSALE DI BRUXELLES E DEGLI USA. CHIAMANO DITTATORE UN PRESIDENTE REGOLARMENTE E DEMOCRATICAMENTE ELETTO.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

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Re:Guerra di secessione in Ucraina 2014
« Risposta #122 il: Giugno 03, 2015, 18:32:19 pm »
Cari lettori, "care" femministe che leggete e vi fate il fegato amaro,  ecco un altro articolo. "Care" femministe libertaria, "antifasciste" (naturalmente tutto di facciata, siete le prime a correre dietro alle moderne diavolerie e gadget ) , non prendetevela se siete gli ingranaggi preferiti dal Sistema. E' la scelta vostra. Ve ne vantate, e io vi fornisco pure la pubblicità "corretta".

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15129

da cui: "

Ironicamente, il primo documento che contiene la “strategia globale a breve-medio termine per una nuova Ucraina” e firmato da George Soros “un autodichiaratosi avvocato della nuova Ucraina”, era stato creato da Tamiko Bolton, la quarantenne che è diventata la terza moglie di Soros alcuni anni fa. "

Sarà sicuramente un'altra vostra "amichetta" ... :shifty:
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Guerra di secessione in Ucraina 2014
« Risposta #123 il: Giugno 07, 2015, 18:01:46 pm »
Situazione molto pericolosa in Transnistria...
La Russia pronta ad entrare in guerra per difendere la Transnistria ( al confine tra Moldavia ed Ucraina).

http://comunicati.russia.it/se-i-peacekeeper-russi-verranno-attaccati-in-transnistria-la-federazione-russa-entrera-in-guerra.html

Questo ha dichiarato il Vice Presidente della Duma Sergej Zheleznjak durante un programma in diretta del canale televisivo Russia 1

Domenica scorsa, durante un programma in diretta del canale televisivo di Russia 1, il Vice Presidente della Duma di Stato della Federazione Russa Sergej Zheleznjak ha dichiarato che la nomina dell'ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili a governatore dell’Oblast’ di Odessa è una provocazione contro la Russia volta a coinvolgere la Federazione Russa in una guerra con l'Ucraina. In particolare, l'attacco dei militari ucraini contro le forze di pace russe in Transnistria sarebbe il progetto di tale provocazione.

«Il piano di un conflitto militare in Pridnestrovie è stato ideato molto tempo fa e può essere realizzato. Ci sono più di 160mila di nostri cittadini la, ci sono le nostre forze di pace, ci sono i nostri obblighi internazionali. In una situazione simile, nel 2008 (Ossezia del Sud ndt), Saakashvili aveva deciso di sterminare la gente. Non ha nulla da perdere" ha detto Sergej Zheleznjak.

Il Vice Presidente ha sottolineato che se le forze di pace (russe) verranno attaccata in Transnistria, la Russia entrerà in guerra.

«Se ciò accadrà il regime di Kiev cadrà e tutte le conseguenze della politica post-Maidan di Kiev saranno sulle nostre spalle. Se entriamo in guerra, il vincitore dovrà essere responsabile di tutto” ha aggiunto il parlamentare.

E' importante ricordare che il presidente dell'Ucraina Petro Poroshenko ha nominato Mikheil Saakashvili alla carica di governatore della regione di Odessa il 30 maggio.
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Re:Guerra di secessione in Ucraina 2014
« Risposta #124 il: Giugno 07, 2015, 18:14:24 pm »
Sul fronte Donbass, la guerra pare che si stia riaccendendo... Intanto, sempre nel Donbass, le forze filorusse stanno preparando con esercitazioni militari anche gli adolescenti (maschi e femmine)... Anche per colpa delle luride femministe che stanno in silenzio o APPOGGIANO I NAZISTI UCRAINI, una generazione di adolescenti è costretta alla guerra...  Il titolo del video è smaccatamente femminista poichè gli autori sono del sito "Vice", un giornale propagandista americano che cerca di trovare il femminismo in ogni cazzo ai fini di separare il consenso crescente, a favore dei filorussi del Donbass,del pubblico che segue tale guerra.


« Ultima modifica: Giugno 07, 2015, 18:26:09 pm da Angelo »
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Alberto1986

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Re:Guerra di secessione in Ucraina 2014
« Risposta #125 il: Giugno 08, 2015, 03:09:30 am »
I paradossi delle nuova Ucraina: i filo-americani di Pravy Sektor attaccano la manifestazione LGTB (quindi filo-americana) a Kiev  :lol:


Citazione
Neonazisti di Pravy Sektor irrompono in Gay pride a Kiev: feriti tra dimostranti e polizia.

Uno dei poliziotti feriti si trova in gravi condizioni con ferite provocate da schegge al collo. Sul luogo degli scontri le forze dell'ordine hanno arrestato 25 persone, la magistratura ha aperto un'inchiesta.
Cinque poliziotti sono rimasti feriti durante gli scontri tra i dimostranti del Gay pride e gli estremisti di destra a Kiev, riporta l'ufficio stampa della polizia della capitale ucraina.
In precedenza si parlava di 3 poliziotti feriti.
Uno degli agenti di polizia è in gravi condizioni con ferite da schegge al collo. Contemporaneamente per le azioni violente le forze dell'ordine hanno arrestato 25 persone e la magistratura ha aperto un'inchiesta per teppismo.
In precedenza un rappresentante della Croce Rossa aveva raccontato ai giornalisti che durante gli scontri nella manifestazione gay erano rimasti feriti 10 ultranazionalisti e 4 dimostranti omosessuali. Secondo quanto riferito, nessuno aveva riportato ferite gravi, fatta eccezione per un agente di polizia colpito dalle schegge di un petardo al collo. Per lo più i feriti riportano contusioni e traumi di lieve entità.
Questa mattina i dimostranti della comunità gay ucraina si erano radunati a Kiev. I neonazisti di Pravy Sektor avevano cercato di far vietare la manifestazione. Diverse decine di attivisti dell'estrema destra ucraina col volto coperto dal passamontagna erano scesi in piazza per impedire ai dimostranti di sfilare in corteo. La polizia è intervenuta.
Al momento nella capitale ucraina è tornata la calma.

http://it.sputniknews.com/mondo/20150606/511404.html




Si si, continuate a farvi "aiutare" da USA e UE. Non sapete che bella società vi aspetta  :lol:

Offline Vicus

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Re:Guerra di secessione in Ucraina 2014
« Risposta #126 il: Giugno 08, 2015, 03:16:05 am »
Come scritto in un articolo recente che ho riportato qui:

Il piede di porco della rivoluzione: i gay
Non prendiamoci in giro, soprattutto non s’illudano i gay: sono soltanto il piede di porco che serve in questo momento ai nuovi rivoluzionari liberal-radicali per sfondare la porta di tutte le chiese e di tutte le nazioni – perché questa come tutte le rivoluzioni vuol essere internazionale e qualcosa di più stavolta: mondiale, intendendo per “mondo” l’Occidente più l’appendice psicolabile dei bastioni occidentali, l’America Latina.
Una volta sfondata la porta, a cosa serve più il piede di porco, i gay? Saranno un impiccio, i gay, e dovranno allinearsi pure loro, e la Rivoluzione, che è smemorata e non è riconoscente, conosce però il carico eversivo che con sé porta il sesso “libero”: farà cadere su di loro la mannaia dell’interdizione, perderanno non solo il “matrionio” e i “nuovi diritti”, ma pure quelli vecchi, e con essi la licenza sessuale. Ogni rivoluzione parte eticista e liberal-radicale e diventa moralista e reazionaria.
Scusate: non successe così anche in Urss? [e in Germania pure] Non fu Lenin a inaugurare il nuovo corso “radicale” con l’approvazione della sodomia, il divorzio, il “libero sesso”? E come finì quella storia? Con il moralismo più bieco reso più minaccioso dallo spionismo, dalla delazione che aveva un centralino in ogni condominio. La rivoluzione russa partì omofila e sessuomane e morì omofoba e bigotta… in Siberia sovente, dove accompagnò gli afflitti dal “vizio borghese”, la sodomia, almeno quelli che non contavano una mazza (pare che lo stesso Breznev talora lo praticasse); o nell’anonimato di qualche cella delle prigioni “del popolo”, ossia del Kgb, in un silenzio assordante, sanguinoso e mortale. Sic transeunt desideria mundi.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Angelo

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Re:Guerra di secessione in Ucraina 2014
« Risposta #127 il: Giugno 12, 2015, 03:58:50 am »
Come scritto in un articolo recente che ho riportato qui:

Il piede di porco della rivoluzione: i gay
Non prendiamoci in giro, soprattutto non s’illudano i gay: sono soltanto il piede di porco che serve in questo momento ai nuovi rivoluzionari liberal-radicali per sfondare la porta di tutte le chiese e di tutte le nazioni – perché questa come tutte le rivoluzioni vuol essere internazionale e qualcosa di più stavolta: mondiale, intendendo per “mondo” l’Occidente più l’appendice psicolabile dei bastioni occidentali, l’America Latina.
Una volta sfondata la porta, a cosa serve più il piede di porco, i gay? Saranno un impiccio, i gay, e dovranno allinearsi pure loro, e la Rivoluzione, che è smemorata e non è riconoscente, conosce però il carico eversivo che con sé porta il sesso “libero”: farà cadere su di loro la mannaia dell’interdizione, perderanno non solo il “matrionio” e i “nuovi diritti”, ma pure quelli vecchi, e con essi la licenza sessuale. Ogni rivoluzione parte eticista e liberal-radicale e diventa moralista e reazionaria.
Scusate: non successe così anche in Urss? [e in Germania pure] Non fu Lenin a inaugurare il nuovo corso “radicale” con l’approvazione della sodomia, il divorzio, il “libero sesso”? E come finì quella storia? Con il moralismo più bieco reso più minaccioso dallo spionismo, dalla delazione che aveva un centralino in ogni condominio. La rivoluzione russa partì omofila e sessuomane e morì omofoba e bigotta… in Siberia sovente, dove accompagnò gli afflitti dal “vizio borghese”, la sodomia, almeno quelli che non contavano una mazza (pare che lo stesso Breznev talora lo praticasse); o nell’anonimato di qualche cella delle prigioni “del popolo”, ossia del Kgb, in un silenzio assordante, sanguinoso e mortale. Sic transeunt desideria mundi.

Sicuramente la questione gay è utilizzata per fini terzi, ma il finale sui gay non lo vedo così triste. Per come la vedo io i gay e tutti i "libertinismi" serviranno per costruire l'"Uomo nuovo" alla A. Huxley.
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Guerra di secessione in Ucraina 2014
« Risposta #128 il: Giugno 12, 2015, 04:00:12 am »
Un cortometraggio sul Donbass... Il titolo è "Gli umani vivono qui" .  Sottotitoli in inglese.

https://www.youtube.com/watch?t=11&v=by7McFePl4k
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Guerra di secessione in Ucraina 2014
« Risposta #129 il: Giugno 12, 2015, 13:06:38 pm »
Mentre le femministe italiane si esaltano per artistucole femministe e dallo scarso valore musicale (i testi sono ridicoli ed insulsi, uno schiaffo all'intelligenza umana) c'è un ragazzo, tale Artyom Grishanov ...

Artyom, complimenti di cuore. BRAVO. Bravo per i pezzi, bravo per la musica. Bravo per i testi. Purtroppo qui la massa ama apprezzare la musica che "va di moda". Ma tu hai fatto dei pezzi veramente belli. E ti meriti pubblicità, anche se è inutile o quasi ( i tuoi pezzi viaggiano su media altissime).

Eccovi i suoi pezzi, il ragazzo ha stoffa.

https://www.youtube.com/channel/UCZsIYjSBTwFLu_rT_G1HbNA

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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Guerra di secessione in Ucraina 2014
« Risposta #130 il: Giugno 14, 2015, 03:16:15 am »
Intanto mentre nel Donbass ci sono ancora morti ed una guerra a bassa intensità (provocati dai mercenari ucraini e stranieri) Obama schiera uomini nelle repubbliche baltiche..

http://www.corriere.it/esteri/15_giugno_13/new-york-times-usa-pronti-dispiegare-mezzi-pesanti-baltico-d6bd0ce4-1204-11e5-8b3a-62b7e966c494.shtml

Il Pentagono sarebbe pronto a dispiegare mezzi pesanti in diversi Paesi alleati dell'est europeo e del Baltico per scoraggiare e impedire una possibile aggressione della Russia. Lo riporta il New York Times citando fonti americane e alleate che parlano di uno sforzo che coinvolgerà fino a 5 mila soldati Usa. Se la proposta fosse approvata, spiega il quotidiano, si tratterebbe della prima volta dalla Guerra Fredda che Washington insedia forze militari nei nuovi stati membri della Nato, un tempo parte della sfera sovietica. A spingere i nuovi piani della Nato sarebbe stato l'allarme scatenato dall'annessione da parte della Russia della Crimea e la guerra in Ucraina.
Il messaggio a Putin
Questo spiegamento di forze rappresenterebbe solo un primo passo di una serie di mosse che gli Stati Uniti e la Nato sarebbero pronti a mettere in atto per mandare un chiaro messaggio al presidente della Russia, Vladimir Putin, per dimostrare di essere pronti a difendere i propri alleati anche ai confini più vicini alla Russia. Dopo l'espansione della Nato nei Paesi Baltici nel 2004, invece, gli Stati Uniti e i suoi alleati avevano evitato di far stazionare truppe o mezzi all'Est, cercando piuttosto di trovare forme di alleanza con la Russia. Lo spiegamento programmato è irrisorio rispetto a quello che la Russia potrebbe esibire contro le nazioni della Nato ai suoi confini, ma sarebbe un segnale, un deterrente, non indifferente.

Le reticenze
Le truppe predisposte- dai 3000 ai 5000 soldati- sarebbero le stesse che vennero mantenute in Kuwait per più di una decina di anni dopo che l'Iraq lo invase nel 1990 e fu scacciato dagli americani e dalle forze alleate l'anno successivo. Il piano del Pentagono necessita ancora dell'approvazione del Segretario alla Difesa Ashton B.Carter e della Casa Bianca. E restano ancora reticenze politiche, soprattutto per il rischio di una ferma reazione russa.
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Gilbert Keith Chesterton

Offline Sardus_Pater

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Re:Guerra di secessione in Ucraina 2014
« Risposta #131 il: Giugno 14, 2015, 11:58:10 am »
E' una provocazione in piena regola, con uno straccio di motivazione (il deterrente per eventuali annessioni) che fa acqua da tutte le parti.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

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Re:Guerra di secessione in Ucraina 2014
« Risposta #132 il: Giugno 14, 2015, 20:09:39 pm »
2 russi intanto umiliano la Nato... Tolgono la bandiera dei femministi mondialisti USA e mettono la bandiera nero/arancione (simbolo dell'antifascismo ed utilizzata durante la seconda guerra mondiale).Intanto le  femministe come sempre stanno zitte zitte, come pulcini bagnati... Probabilmente staranno facendo la pipì in strada per "protesta"...  :lol: :lol: :lol:

http://comunicati.russia.it/media-russi-hanno-issato-la-bandiera-della-vittoria-sulla-miglior-base-nato-dei-paesi-baltici.html

Due russi sono penetrati nelle aree protette della più grande base NATO dei Paesi Baltici " Ādaži" e al posto della bandiera degli Stati Uniti hanno issato la bandiera con i colori del nastro di San Giorgio, scrive un quotidiano  lettone.

 

MOSCA, 11 giugno  – RIA Novosti. Due cittadini russi sono penetrati illegalmente nella più grande base militare della NATO di Paesi Baltici " Ādaži", in Lettonia e issato la bandiera a colori del nastro di San Giorgio, segnala il Latvian Public Broadcasting.

Secondo le informazioni della compagnia, prima di alzare sulla base NATO il vessillo della Vittoria, gli attivisti hanno levato la bandiera degli Stati Uniti d'America. Ha anche riferito che, più tardi, i russi sono stati arrestati nei pressi dalla base militare

Come riferisce il Latvian Public Broadcasting, i due attivisti hanno dichiarato di essere rappresentanti del partito politico non registrato "l'Altra Russia".

La polizia della Lettonia ha riferito che ha intentato causa nei confronti dei due cittadini russi a causa dell’ingresso nella base militare Ādaži e che ai russi è stato riconosciuto lo status di detenuti.

Sull'incidente, avvenuto in una base militare, si è anche espresso e il Ministro della difesa della Lettonia e il futuro presidente Raimonds Vējonis

"L’incidente di ieri nella base militare di Ādaži è "parte integrante di una guerra ibrida" e il tentativo di diffamare il paese e le sue forze armate", ha dichiarato  Vējonis


РИА Новости http://ria.ru/world/20150611/1069531875.html
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Guerra di secessione in Ucraina 2014
« Risposta #133 il: Giugno 14, 2015, 20:21:01 pm »
Intanto i mercenari ucraini filonazisti hanno ammazzato un bimbo di 5 anni. Le femministe italiane da più di un anno stanno zitte ( o quando parlano chiamano Putin "un dittatore"...  :shifty: ). Fate le vostre belle azioni di protesta (tipo la pipì in strada... ) , le vostre parole e i vostri silenzi sono macigni.


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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Guerra di secessione in Ucraina 2014
« Risposta #134 il: Giugno 15, 2015, 14:31:34 pm »
Guardate cosa scrive questo zerbino di giornalista de "Il Manifesto"... Femministiello, relativista, senza valori e senza ideali, il perfetto burattino, il perfetto finto antisistema che ricorda molto tante luride femministe a lui simili...
Si spaccia per comunista ma è un femministiello che fa finta di essere comunista. Guardate come denigra Mozgovoy, il comandante del battaglione Prizak (Fantasma) morto in un attentato.
Il classico servo degli USA. Il nome di questo "giornalista" (obbligatorie le virgolette per questo pennivendolo) è Simone Pieranni, femministuccio fintocomunista. 
I commenti sotto al suo articolo da femministuccio amichetto delle Femen e di altro luridume degno della sua risma lo offendono e lo smascherano nei suoi propositi di infangare la morte di un uomo onesto che ha buttato il sangue mentre lui, da buon femministuccio, discuteva del sesso degli angeli.

http://ilmanifesto.info/mozgovoy-il-fantasma-di-lugansk/

Qual­che giorno prima di essere assas­si­nato, il coman­dante del bat­ta­glione sepa­ra­ti­sta dell’Ucraina orien­tale «Pri­z­rak» (Fan­ta­sma), Alek­sey Bori­so­vich Moz­go­voy aveva rac­con­tato all’Inde­pen­dent di non temere per la pro­pria vita. Quelli a Kiev, i nemici, aveva rac­con­tato, non vor­ranno mica tra­sfor­marmi in un eroe, in un martire.

Vero, tanto che oggi per i man­danti del suo omi­ci­dio, si guarda più agli uomini dei bat­ta­glioni e della mala­vita del Don­bass che non dell’Ucraina filo occi­den­tale. O quanto meno, si pensa che tutte le opzioni potreb­bero essere valide. Per­ché il coman­dante Moz­go­voy, classe 1975, era inviso tanto a ovest quanto a est. Si defi­niva anti­fa­sci­sta, tanto da rac­con­tare in parec­chie inter­vi­ste (alcune si tro­vano su you­tube) di com­bat­tere per una repub­blica del Don­bass socia­li­sta e aveva più volte denun­ciato tanto gli oli­gar­chi a Kiev, quanto quelli russi o filo russi che sta­vano com­pro­met­tendo e non poco, dal suo punto di vista, la lotta popo­lare delle regioni orientali.

La con­qui­sta della Novorossya
Una sorta di appa­rente ecce­zione, all’interno di un con­flitto in cui la com­ples­sità è tanta. Moz­go­voy era con­si­de­rato uno dei primi coman­danti che ancora cre­de­vano alla pos­si­bi­lità di con­qui­stare tutta la Novo­ros­sya. Ma i piani del Crem­lino ad un certo punto non sono più stati in linea con i suoi e con quelli di altri coman­danti. Altri prima di lui sono stati desau­to­rati. Lui ha resi­stito qual­che mese in più, finendo infine ammaz­zato. Il pro­blema è che nel Don­bass non tutto è chiaro, lim­pido, anzi: per­fino tra chi ritiene di essere dalla stessa parte della bar­ri­cata, gli spif­feri e i pen­sieri di sospetti, sfi­du­cia e distanze sono tanti. Sul Don­bass non la pen­siamo tutti allo stesso modo e pro­ba­bil­mente in molti si disco­stano anche dal coman­dante ucciso appena una set­ti­mana fa.

Di sicuro non sarà sem­plice per chi si è infa­tuato di un pre­sunto anti­fa­sci­smo di Putin, cata­lo­gare un per­so­nag­gio che si era espresso con toni poco con­ci­lianti con­tro la Rus­sia (da cui richie­deva una sorta di indi­pen­denza). Secondo altri, ancora, l’imboscata che l’ha fatto fuori, ha fatto suo­nare a morto le cam­pane per quel movi­mento mino­ri­ta­rio di resi­stenza, sof­fo­cato da una guerra troppo grande. Da una parte Usa, Nato ed Europa, dall’altra la Rus­sia. Solo gli inge­nui pen­sa­vano ci potesse essere, almeno da un lato del con­flitto, sin­ce­rità e spi­rito socia­li­sta. Con in mezzo Putin, poi?

Mura­tori e saldatori
Nel bat­ta­glione di Moz­go­voy, per sua stessa ammis­sione, c’era di tutto, com­presa una mili­zia che si defi­niva «comu­ni­sta». Il bat­ta­glione ave­vano deciso di chia­marlo «Fan­ta­sma» per­ché più volte Kiev ne aveva annun­ciato l’annichilimento, soste­nendo di averne ster­mi­nato tutti i com­po­nenti. E invece: eccoli lì a cre­scere, aumen­tare di numero, deter­mi­nare alcune bat­ta­glie, come ad esem­pio a Debal­tsevo. Troppe forse, per que­sto Moz­go­voy è stato ucciso, dicono i suoi ex com­mi­li­toni. Monar­chici, comu­ni­sti, naz-bol dalla Rus­sia e un vice coman­dante russo, che si dichiara comu­ni­sta e che lan­cia strali con­tro Mosca e i suoi oligarchi.

Con­fu­sione, ma unico bar­lume di quel popolo, lavo­ra­tori e lavo­ra­trici, in armi con­tro il golpe di Kiev. E sep­pure non con­vinto appieno da Moz­go­voy e le sue ami­ci­zie «mili­tari», non si può non sot­to­li­neare il suo spi­rito alla ricerca di un’unione per­fino con gli ucraini.

Ma poi rimane quel: «Io sono slavo». Lo rac­con­tava in un video rea­liz­zato da Maria Elena Scan­da­liato: «Sono più vicino alla Rus­sia che all’Europa, sono più vicino a Mosca, che a Parigi, Lon­dra o Roma», aveva spe­ci­fi­cato l’ex mura­tore. Moz­go­voy si è sem­pre dichia­rato anti­fa­sci­sta, ma come spe­ci­fica il sito inter­net dell’«unico quo­ti­diano socia­li­sta bri­tan­nico» Mor­ning Star, «non era un comu­ni­sta, anche se gui­dava un bat­ta­glione con alcuni comu­ni­sti». Vero e allora que­sta infa­tua­zione tutta euro­pea — tanto a destra quanto a sini­stra — per que­sto con­flitto e per certi per­so­naggi come si spiega.

L’infatuazione mili­ta­ri­sta
Non basta la con­fu­sione che ha finito per avvi­ci­nare espo­nenti di parti poli­ti­che oppo­ste, i ros­so­bruni con­tem­po­ra­nei, quelli euroa­sia­tici; una vici­nanza scan­dita dall’anti-atlantismo e dalla pas­sione che piace al testo­ste­rone: tutto quanto ha a che vedere con armi, mili­zie, bat­ta­glioni, ak47, pal­lot­tole e tutta la reto­rica mili­ta­ri­sta. Pos­siamo pure con­ti­nuare a fare finta di niente, ma i novelli esti­ma­tori di Putin, dovreb­bero allora ricor­dare che Moz­go­voy era inviso anche a Lugansk e agli alti comandi delle mili­zie.

Era lui che ha rac­colto quel cen­ti­naio di atti­vi­sti inter­na­zio­na­li­sti giunti a sup­por­tare il Don­bass. Gli altri se ne sono fre­gati. Moz­go­voy è inter­ve­nuto anche al forum anti­fa­sci­sta. E poi è finito ucciso in un’imboscata; annien­tati i suoi col­la­bo­ra­tori, civili. Era già scam­pato a un ten­tato omi­ci­dio, si era sal­vato, era stato anche cri­ti­cato, da Mosca.

Aveva detto, pur senza rive­larlo, di sapere chi era stato. Ora la ver­sione uffi­ciale del suo omi­ci­dio accusa un gruppo ban­di­te­sco ucraino (chia­mato, che iro­nia, «Sha­dow»), ma non sono pochi che off the record a gior­na­li­sti e cono­scenti ripe­tono: è un omi­ci­dio interno.

C’è da capire cosa suc­ce­derà al suo bat­ta­glione. É che tra i coman­danti del Don­bass la resa dei conti è arri­vata da tempo. Ne sono morti non pochi. Si dice che tutto sia acca­duto dopo la svolta voluta dalla Rus­sia: via i duri e puri, den­tro quelli più mor­bidi che Mosca mica vuole con­qui­stare Kiev. O mica vuole il socia­li­smo (ci sarebbe da capire poi se la nostra idea di socia­li­smo coin­cide con quella di Moz­go­voy o dei comu­ni­sti ucraini).
A Mosca va bene così come è adesso la situa­zione in Ucraina. Da un lato Kiev in ban­ca­rotta e dall’altro il Don­bass neu­trale, cusci­netto tra Mosca e il peri­colo atlan­tico (paura com­pren­si­bile, ma che non può giu­sti­fi­care tutto) .Moz­go­voy invece voleva arri­vare in fondo e imper­ter­rito aveva cri­ti­cato gli accordi di Minsk. Da tempo la sua era una pre­senza con­si­de­rata sco­moda da chi die­tro le quinte ha pro­vato a muo­vere i pro­pri fili poli­tici, come ad esem­pio i capi attuali della regione separatista.

L’amico Strel­kov
Ma Moz­go­voy, per quanto pia­cesse a qual­cuno a sini­stra in Occi­dente, non ha man­cato di avere posi­zioni pecu­liari. A par­tire dall’alleanza di ferro con il russo Igor Strel­kov, plu­ri­ci­tato e decan­tato dal noto teo­rico fasci­sta Dugin.

Quest’ultimo, inva­sato ormai dal con­flitto nel Don­bass, di Strel­kov ha scritto che «è neces­sa­rio difen­dere i Miti, il modo in cui Strel­kov ha com­bat­tuto e ancora com­batte per la Novo­ros­sya, per la Grande Rus­sia, e per ognuno di noi», chiu­dendo con un laco­nico, ridi­colo e para­dos­sale (per chi anche in Strel­kov ha visto chissà chi) «Che Cri­sto sia con te, Igor…»

Si dirà che in guerra, può capi­tare avere ami­ci­zie un po’ così. Poi Moz­go­voy ha messo in piedi una sorta di tri­bu­nale popo­lare grezzo e un po’ peri­co­loso. Ma si dirà che anche in que­sto caso, può capi­tare, com­presi alcuni giu­dizi poco lusin­ghieri sulle donne. Ed ecco tor­narci al punto di par­tenza. Quale idea di sini­stra è svi­lup­pata nel Don­bass? Pos­siamo dav­vero farla tutta «nostra»? Forse, ammesse le ragioni di una denun­cia e resi­stenza con­tro una Kiev filo occi­den­tale e gui­data dalla Nato, dovremmo comin­ciare anche a scan­da­gliare peri­co­lose vici­nanze, evi­tando rischiosi abbagli.

Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton