http://comunicazionedigenere.wordpress.com/2010/03/18/ricerca-agghiacciante-in-italia-regna-lantifemminismo/
Ricerca agghiacciante: in Italia regna l’antifemminismo
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Giovanna Cosenza ha fatto un inchiesta chiamata Studenti&reporter, in prossimità dell’8 marzo. Io l’ho trovata dopo e la pubblico adesso.
Ne viene fuori il ritratto di un Italia retrograda, sessista e disinformata. Ci sono quelli che pensano sia un opposto del maschilismo (Ma va?) , ci sono quelli che relegano le battaglie come una causa vinta e ancora chi fa il paragone con i Paesi dove le donne non hanno diritti, ci sono donne che hanno paura di definirsi femministe davanti ai maschi (già il fatto che parlate di donne e MASCHI la dice lunga sul vostro interesse per la parità ) e donne che preferiscono passare per maschiliste (A chiacchiere anche io lo posso essere...) , raggionando per stereotipi di genere. E detto dalle donne è ancora più agghiacciante! ( Ma che tragedia forse finalmente molte donne si sono rese conto di che razza di gente sono le amazzoni?)
La condizione femminile italiana forse è così critica perchè i giovani hanno bollato il femminismo con toni negativi, lasciandosi mettere i piedi in faccia (veramente il femminismo è classificato come politically correct ) . Da alcune affermazioni si, sono vergognose, tipo quella che dice che siamo mestruate (isteriche) e non ci meritiamo posti di potere, scusate non ce la faccio! Incolliamo alcune affermazioni vergognose, forse magari qualcuno avrà il coraggio di dire che l’italia è anche peggio del Bangladesh.
Roberta, 20 anni, Lettere: “Forse la donna si sta ribellando troppo. Finirà per capovolgere i ruoli, e questo non lo vorrei. Non mi sento più donna per il fatto di sostituire gli uomini in campi che sono di inerenza maschile”.[...]Laura, 22 anni, Economia: “Io mi sento un po´ maschilista. Se dovessi affidare ruoli di potere li darei agli uomini; non perché le donne non siano capaci, ma perché siamo mestruate”. Davide, 24 anni, Biotecnologie, mostra una consapevolezza davvero rara: “Il vero problema è la coscienza critica. Il fatto che di fronte alla norma nessuno si ribella più. E d´altra parte spesso chi si ribella usa toni e modi fuori luogo, inefficaci. Ma se non ci pensa una donna ai propri diritti, chi lo deve fare? L´uomo?”.
Mi viene da chiedermi: queste ragazze studiano per avere ruoli di potere o cosa?
E quei maschi che dicono che la lotta alla parità è cosa da donna che significa? Se la violenza di genere e la discriminazione non è opera dell’uomo, allora perchè non può esserlo anche la lotta per la parità?
Inoltre se non c’è nemmeno la volontà femminile di cambiare per acquistare diritti nel nostro Paese che futuro ci aspettiamo?
Giovanna Cosenza sul suo post ci da i dati della condizione femminile, tutt’altro che positivi:
[...]Se le donne vendono il corpo a uomini di potere, e se per le più svariate ragioni – inclusa la vendetta e il risarcimento – chiedono soldi agli uomini più spesso che viceversa, è perché lavorano meno e hanno meno soldi degli uomini ( lo sai almeno che i settori lavorativi che stanno decadendo sono proprio maschili ? )
Nell’agenda di Lisbona del 2000, l’Unione europea si proponeva di portare al 60% l’occupazione femminile; ma i dati Eurostat sull’Italia a marzo 2009 parlavano ancora del 46,3% di occupate, contro il 68,5% di uomini: quasi 14 punti sotto la soglia di Lisbona e circa 12 sotto la media europea.
Vale inoltre la pena ricordare che ogni anno il World Economic Forum classifica 134 paesi sulla base delle differenze di genere in quattro ambiti: economia, politica, educazione, salute. Ebbene, nel Report 2009 l’Italia è al 72° posto. Il che significa non solo che stiamo dietro a Islanda, Finlandia, Norvegia e Svezia, che occupano le prime 4 posizioni, ma dietro a paesi che forse non avremmo detto: dall’Argentina (24°) alla Namibia (32°), dalla Thailandia (59°) alla Romania (70°).
In secondo luogo abbiamo cercato di rispondere a una domanda che ultimamente si sente spesso: se è vero che in Italia le donne sono subalterne, perché non si ribellano come fecero le femministe? Le possibili risposte sono molte. Una radice del problema, credo, sta negli stereotipi negativi che molti oggi associano alla parola “femminismo”. È proprio per snidarli che abbiamo chiesto ai ventenni: “Se dico la parola femminismo, o femminista, cosa ti viene in mente?”. Li abbiamo lasciati parlare. L’idea di femminismo che emerge non è incoraggiante
Questo il pezzo su Repubblica:
L’8 marzo degli stereotipi che taglia fuori i veri problemiComunque sia, è un articolo splendido. In Italia regna l'antifemminismo. Questa la metterò come firma. Amministratori: se potete, mettete questo articolo fra i punti chiave del forum, o come cavolo si chiamano.
In effetti l'italia è talmente antifemminista che criticare una donna è vietato, mentre viceversa no.
L'italia è talmente antifemminista che il 70 % dei barboni sono padri padroni, o separati.
L'italia è talmente antifemminista che ci sono forti resistenze ad applicare come si deve la legge sull'affido condiviso.
L'italia è talmente antifemminista che su certi programmi si parla male degli uomini.
Già, questa italietta è proprio antifemminista