Dialoghi > Pars Construens
Lavoro femminile: problema o risorsa?
Vicus:
Alcuni spunti di discussione:
La donna ha sempre lavorato (nei campi, a domicilio). Fare la casalinga non è mai stata una regola ed è una specializzazione piuttosto recente. Uomini e donne tendono nuovamente verso un'umanità comune, con ruoli rispettivi meno specializzati.
Tuttavia, ancora oggi lavorare significa stare lontano da casa per 10-12 ore (lavoro+straordinari+spostamenti). Non è compatibile col ruolo di madre di famiglia (ma vale anche per l'uomo anche se in misura minore), a meno di ricorrere a forzature che creano più problemi che soluzioni (congedi parentali maschili, asili nido ecc.)
Il lavoro com'è adesso (iper-specializzato, astratto e impersonale) rende spesso la donna meno femminile. Anche se ha un lavoro, la donna oggi considera la famiglia per lo più come una noia e un peso.
Oggi però il lavoro tende a decentrarsi (lavoro in casa/telelavoro, cottage economy) e il confine tra lavoro e ozio tende ad assottigliarsi. Che sia l'accenno di un ruolo femminile più centrato sulla famiglia, dove il maggiore tempo libero è visto come risorsa?
Rita:
--- Citazione da: Vicus - Ottobre 13, 2014, 12:14:31 pm ---Alcuni spunti di discussione:
La donna ha sempre lavorato (nei campi, a domicilio). Fare la casalinga non è mai stata una regola ed è una specializzazione piuttosto recente. Uomini e donne tendono nuovamente verso un'umanità comune, con ruoli rispettivi meno specializzati.
Tuttavia, ancora oggi lavorare significa stare lontano da casa per 10-12 ore (lavoro+straordinari+spostamenti). Non è compatibile col ruolo di madre di famiglia (ma vale anche per l'uomo anche se in misura minore), a meno di ricorrere a forzature che creano più problemi che soluzioni (congedi parentali maschili, asili nido ecc.)
Il lavoro com'è adesso (iper-specializzato, astratto e impersonale) rende spesso la donna meno femminile. Anche se ha un lavoro, la donna oggi considera la famiglia per lo più come una noia e un peso.
Oggi però il lavoro tende a decentrarsi (lavoro in casa/telelavoro, cottage economy) e il confine tra lavoro e ozio tende ad assottigliarsi. Che sia l'accenno di un ruolo femminile più centrato sulla famiglia, dove il maggiore tempo libero è visto come risorsa?
--- Termina citazione ---
Dipende qual è il tuo modello di ruolo genitoriale.
Se dici che è un problema anche per il padre e anche il padre lavorerà maggiormente in casa o nelle vicinanze, mi sembra che i ruoli si accentrino di più sulla famiglia per entrambi.
Quando ti riferisci a strutture familiari ante boom economico (per intenderci, l'epoca in cui è iniziato il mito della casalinga a casa e del papà al lavoro) normalmente anche i padri lavoravano nei dintorni di casa e il ruolo femminile era centrato sul neonato e sul bambino piccolo, ma già dai quattro/cinque anni, in genere i bambini seguivano il padre per apprendere vari mestieri (artigianali o di campagna). Certo nella nostra epoca ci sarebbe un problema di maggior tutela del bambino e quello di cent'anni fa sarebbe considerato lavoro minorile, ma se il confine tra lavoro e tempo libero è sfumato per gli adulti potrebbe essere sfumato anche il confine tra gioco/apprendimento per i bambini.
Gli scenari si intersecano molto rapidamente e, IMHO, s'intersecano anche col ruolo della scuola. A tutti quei paroloni difficili americani che hai scritto come tendenze (cottage economy per esempio :-D) aggiungerei le nuove tendenze sull'homeschooling per esempio.
Il che significa esattamente quanto dici qui:
--- Citazione ---Uomini e donne tendono nuovamente verso un'umanità comune, con ruoli rispettivi meno specializzati.
--- Termina citazione ---
Vicus:
L'homeschooling è già una realtà consolidata in USA e in vari paesi Europei. La qualità dell'insegnamento è spesso superiore a quella della scuola.
Per le donne il lavoro era una semplice necessità fino agli anni '60 o '70, e (almeno in Europa) amavano occuparsi della famiglia che era un centro di vita sociale. Oggi sembrano rifuggire questi compiti come noiosi (giusto il tempo di crescere i figli fino all'età della scuola elementare) e considerano il lavoro fonte di gratificazione proprio nel momento in cui gli uomini non lo considerano più così appagante. Come mai questo paradosso?
Fazer:
--- Citazione da: Vicus - Ottobre 14, 2014, 00:17:44 am ---...le donne considerano il lavoro fonte di gratificazione proprio nel momento in cui gli uomini non lo considerano più così appagante. Come mai questo paradosso?
--- Termina citazione ---
Colto da momentanea "euforia paradossa (©)" mi viene da risponderti con l'ormai abusatissimo:
http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=159.msg16793#msg16793
:P :P :P
Vicus:
Concordo in pieno (avevo detto qualcosa di simile in un altro 3D). Ma vallo a spiegare alle donne:
(Da Take Today, di Marshall Mcluhan)
Meanwhile, within the very same structure in which the public has become participant, the old management cast finds itself merely holding a fort that is no longer on the frontier of action. They automatically become “diehard” defenders of an old “movie set,” as it were. The new cast is inclined to switch roles, as costumes, in order to keep in touch with the new action. The old cast of “diehards,” on the other hand, is holding a “phony fort,” much as the administrative “establishment” now finds itself in the role of “office boy” and “caretaker” of an abandoned operation.
In passing, it might be noted that Women Liberationists seek to direct their energies toward capture of this abandoned fort of male prerogatives.
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