http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=%27%27Congelate+i+vostri+ovuli%2C+paghiamo+noi%27%27&idSezione=26170Fb e Apple: ''Congelate gli ovuli'', la reazione: ''Maschilismo tecnologico''
La proposta dei due giganti alle dipendenti. Per ritardare le nascite.
Non è il momento per fare un figlio? Ci pensa il datore di lavoro. Ma dimenticate nidi aziendali e orari di lavoro agevolati. Facebook ed Apple, i due big delle nuove tecnologie, hanno trovato una soluzione del tutto inedita: pagare alle proprie dipendenti il congelamento degli ovuli, per consentire di ritardare la gravidanza senza il "rischio" che il concepimento non vada a buon fine.
"Per aiutare le donne"
Lo "stratagemma", ufficialmente, serve ad agevolare che donne che non vogliono rinunciare alla carriera, o che, al momento, non riescono a conciliare vita lavorativa e figli. per un costo che si aggira attorno a i 20.000 dollari.
Il messaggio: "O la carriera, o figli"
Il sito del New York Times ha reagito con il commento di un esperto di bioetica, Seema Mohapatra, che ha fatto notare come in fondo le aziende hi-tech, pur finanziando la crioconservazione, risparmiano su altri costi, come i permessi-maternità, gli orari flessibili e part-time, gli asili nido.
Ma ben più aspre sono state le critiche di altri illustri commentatori sui principali giornali Usa: qual è il messaggio che le aziende vogliono dare alle loro dipendenti? Che la maternità è incompatibile con la carriera, almeno nei giganti della Silicon Valley, e che una buona alternativa è quella di ritardarla.
Insomma - si fa capire - questo è una sorta di "maschilismo tecnologico".
L'altra interpretazione
Ma che ne sarà di coloro che non sceglieranno la via del congelamento, per quanto generalmente offerto dalla casa? Saranno sorpassate da colleghe più scaltre, o più "avvedute"?
"Avere una carriera e anche bambini è ancora una cosa difficile da fare", ha dichiarato Brigitte Adams, sostenitrice del congelamento degli ovuli e creatrice del forum Eggsurance. "Offrendo questo beneficio, le compagnie investono nelle donne", ha proseguito, "sostenendo la loro decisione di condurre la vita che vogliono".
Risultati ancora dubbi
Fatto sta che Facebook ha già iniziato a "sponsorizzare" le procedure, mentre la Apple avvierà la procedura a gennaio, hanno riferito i portavoce dei due giganti a Nbc News. Quanto al successo della procedura di fecondazione con ovuli congelati, una volta che la donna ha deciso di intraprendere il "progetto" maternità, non ci sono garanzie di successo. La Società americana di Medicina della Riproduzione non tiene statistiche complete sui bambini nati da ovuli congelati - infatti, il gruppo mette in guardia sul congelamento per estendere la fertilità - anche se gli esperti dicono che prima la donna congela gli ovuli, maggiore è la sua possibilità di successo. I medici spesso raccomandano alle donne di congelare almeno 20 ovuli, un procedimento che ha costi molto elevati.