No, Vicus, il risultato non è lo stesso.
Una cosa è l'artigiano "di mestiere", che lavora squisitamente e si fa pagare. E che, non a caso, è stato spazzato via dal fatto che fino a che c'era qualche soldo, conveniva ricomprare le scarpe piuttosto che farle riparare.
Altra cosa è l'odierno artigiano improvvisato, che per sbarcare il lunario offre a prezzi modici lavori di qualità scarsa, riuscendo comunque a sopravvivere...causa crisi, appunto.
è vero, per quello dico che "ad oggi" c'è ancora una domanda di piccole riparazioni.
Perché c'è ancora chi il lavoro ce l'ha e quindi può permettersi di pagare l'imbianchino per dare il bianco, o la giovane sartina per fare l'orlo o attaccarsi una cerniera.
Quando anche questi avranno perso il lavoro, avranno tempo per farsi queste cose da soli, per diventare anche discretamente bravi a fare queste cose e magari farne una piccola fonte di reddito.
Poi? boh.. non saprei, prima dell'industrializzazione questi lavori c'erano ? sì, direi di sì. C'erano le corporazioni dei sarti, dei carpentieri, dei falegnami.
Il ciclo delle crisi e dei boom è un ciclo, anche questo molto antico.
Forse in questo senso vuol dire Vicus quando dice che "il risultato è (o meglio sarà) lo stesso"