Autore Topic: Femministe francesi vogliono abbattere statua che ricorda la vittoria alleata!  (Letto 4720 volte)

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Offline Eric Lauder

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Ecco qui
http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/france/11154561/Iconic-kiss-sculpture-depicts-sexual-assault-says-French-feminist-group.html

"L'iconica scultura intitolata 'Il Bacio' rappresenta una violenza sessuale secondo il gruppo femminista francese Osez Le Feminisme....
La statua è stata installata a settembre, in vista delle celebrazioni del 70esimo anniversario della vittoria alleata....
Le femministe locali hanno già raccolto oltre 700 firme per farla smantellare....."


ATTENTI, ADESSO ARRIVA LA PARTE PSICOPATICA:

"Il marinaio poteva limitarsi a ridere con queste donne, abbracciarle, domandare loro se poteva baciarle gioiosamente" dicono quelle di Osez Le Feminisme, proseguendo "No! Egli sceglie di prenderle, con i suoi pugni, per baciarle. Fu un assalto."

A parte che non si capisce perché mai questa malata di mente parli al plurale di "donne" visto che nella statua c'è una sola donna....voi che ne pensate?

Tra l'altro: sul lungomare di Civitavecchia c'è una statua pressoché identica a questa....stiamo a vedere cosa succede da noi, oltreché in Francia.
« Ultima modifica: Ottobre 17, 2014, 18:52:52 pm da Eric Lauder »
I don't like Misandry because I don't feel myself inferior to females, and I believe in Equality

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No woman can make a MAN feel ashamed without HIS consent.

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Online Massimo

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Re:Femministe francesi vogliono abbattere statua che ricorda la vittoria alleata!
« Risposta #1 il: Ottobre 17, 2014, 21:33:42 pm »
Quanto ci avremmo guadagnato se il padre di quelle dementi si fosse limitato a chiedere quella notte se poteva fare sesso con
sua moglie, invece di agire e basta. E che vantaggio per l'umanità se si fosse sentito rispondere di no!

Offline Eric Lauder

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Re:Femministe francesi vogliono abbattere statua che ricorda la vittoria alleata!
« Risposta #2 il: Ottobre 18, 2014, 00:45:41 am »
Quanto ci avremmo guadagnato se il padre di quelle dementi si fosse limitato a chiedere quella notte se poteva fare sesso con
sua moglie, invece di agire e basta. E che vantaggio per l'umanità se si fosse sentito rispondere di no!

A me, più che le dementi, preoccupano le 700 firme: voglio sperare e pure credere che siano tutte donne, ma 700 non sono mica poche...se poi ci fosse anche un uomo, spero che lo arrestino, e ti spiego perche: ho dato un'occhiata al sito di Osez le Feminisme - non è Wendy McElroy (una femminista della quale condivido il 90% delle idee - l'unica che grida contro la legge "yes-means-yes" dicendo che toglie il giusto processo ai ragazzi e offende le ragazze) nè fikasikula (che non è neanche lontanamente paragonabile alla McElroy, ma almeno non odia gli uomini) - queste sembrano il partito misandrista svedese "F!". Quindi se un uomo condivide le loro idee dovrebbe andare in galera perche sostanzialmente per loro gli uomini sono tutti criminali stupratori - insomma, un uomo che supporta queste è come un ebreo che supporta il nazismo.
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Offline ilmarmocchio

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Online Massimo

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Re:Femministe francesi vogliono abbattere statua che ricorda la vittoria alleata!
« Risposta #4 il: Ottobre 18, 2014, 13:32:15 pm »
A me, più che le dementi, preoccupano le 700 firme: voglio sperare e pure credere che siano tutte donne, ma 700 non sono mica poche...se poi ci fosse anche un uomo, spero che lo arrestino, e ti spiego perche: ho dato un'occhiata al sito di Osez le Feminisme - non è Wendy McElroy (una femminista della quale condivido il 90% delle idee - l'unica che grida contro la legge "yes-means-yes" dicendo che toglie il giusto processo ai ragazzi e offende le ragazze) nè fikasikula (che non è neanche lontanamente paragonabile alla McElroy, ma almeno non odia gli uomini) - queste sembrano il partito misandrista svedese "F!". Quindi se un uomo condivide le loro idee dovrebbe andare in galera perche sostanzialmente per loro gli uomini sono tutti criminali stupratori - insomma, un uomo che supporta queste è come un ebreo che supporta il nazismo.

Dici bene: un conto è il femminismo (criminale, che nasce da basi criminali) un conto sono le femministe in buona fede: qui
ne abbiamo persino ospitato una. Ci credi se ti dico che Fikasicula è venuta a dialogare con noi per parecchio tempo e che
gli abbiamo dato la possibilità di postare qui ben 250 commenti? Secondo me, è da qui che è nato il suo distacco graduale
dal femminismo e le condanne e gli anatemi ed insulti che si è presa dalle sue ex compagne. Per questo vorrei tornasse qui.

Offline Angelo

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Re:Femministe francesi vogliono abbattere statua che ricorda la vittoria alleata!
« Risposta #5 il: Ottobre 18, 2014, 14:28:05 pm »
Massimo, la smettiamo di santificare questa Fikasicula? Dopo aver "parlato e scritto" qui, Fikasicula non è cambiata tantissimo... Si è soltanto adattata ai nuovi dogmi dei padroni. E NON HA MAI CHIESTO SCUSA O SI E' DISSOCIATA DA CERTE AFFERMAZIONI.

Controlla le date e per favore, le stronzate non le dire a me. Io adesso ti riporto i FATTI. Io non mi sento simile ad una che CONTINUA A SPUTARE MERDA SUGLI UOMINI, SULLE SENTINELLE IN PIEDI. Per non parlare di quando ha scritto sui NAPOLETANI (adesso pare non recuperabile il post "Pornopartenopei" su Femminismo a Sud).
Scegli bene il campo e gli amici. Buona lettura Massimo.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/05/adozioni-gay-gli-omofobi-non-provino-a-gestire-i-nostri-uteri/1050773/

Due genitori in lacrime, emozionatissimi e a petto nudo, per favorire il contatto “pelle a pelle”, fondamentale per stabilire il primo legame tra genitore e figlio. Sono BJ Barone e Frankie Nelson, coppia gay canadese, immortalata dalla fotografa Lindsay Foster nel momento della nascita del loro bambino, partorito da una mamma “in affitto”. Lindsay Foster pubblica la foto sulla sua pagina facebook e i commenti sono incredibili. L’offesa, l’omofobia, la voglia di linciaggio si avvertono lontano un miglio.

Lei è costretta a giustificare il fatto che il torace scoperto non è segno di tendenza alla pedofilia, no. C’è chi ritiene perfino che dare del pedofilo a un gay sia una “opinione” invece che l’infamante offesa che è. C’è chi non tollera in generale i gay, le coppie gay e figuriamoci se tollera che i figli siano amati e allevati in famiglie omogenitoriali. Perché tutto ciò sarebbe contro natura ed ecco che al coro degli omofobi, i cultori della famiglia “naturale”, spesso antiabortisti, si uniscono quelli che, dopo aver immaginato il corpo delle donne come entità riproduttiva privata di libertà di scelta, poi si scoprono perfino portavoci di presunti diritti delle madri.

Chi scrive che la madre privata del figlio soffrirebbe, chi dice che l’attaccamento alla madre è cosa che ti spezza in due, chi racconta di istinti e cose che attengono più alla cultura che alla biologia, e da lì in poi l’esaltazione del materno viene resa in ogni battuta, commento, dichiarazione, a cura di un contesto che vorrebbe conservare i ruoli di genere per quelli che sono nella testa, forse, di un qualunque politico conservatore di turno.

Poi ci sono i commenti in femministese e trovo veramente inquietante la coincidenza tra alcune opinioni di donne, sedicenti femministe, e quelle di omofobi e paternalisti. Si parla di mercificazione del corpo delle donne, ancora, perché il problema sarebbe l’utero in affitto. Ovvero queste donne, dopo mille anni in cui si parla laicamente di banche di ovuli, banche del seme, procreazione eterologa e cose del genere, decidono che la donna può scegliere ma solo entro certi confini etici.

Se una donna vuole donare un ovulo lo può fare. Se un uomo vuole donare il proprio seme lo può fare. Se una donna vuole affittare l’utero è libera di farlo. Piazzare su questo un cappello etico, imporre una visione morale, raccontando che sarebbero tutte quante vittime del mercato, a me pare una grande ipocrisia. Ancora una volta si decide che in nome della tutela del corpo delle donne quelle donne non sarebbero in grado di scegliere per sé. Ancora una volta c’è chi vorrebbe imporre proprie leggi per limitare le nostre azioni e impedire le nostre scelte, come se fossimo tutte idiote, imbecilli, incapaci di intendere e volere.

A decidere per noi non possono essere né queste donne, alle quali nulla è imposto, né quegli uomini che pensano di avere potere di gestione sui nostri uteri. Nessuno può e deve obbligarci a fare figli se non li vogliamo o vietarci di farli quando lo scegliamo. E in ogni caso, se l’obiettivo è quello di impedire a due gay di avere dei figli: non giocate questa partita a limitazione delle scelte altrui, ancora una volta sulla pelle delle donne. Non in nostro nome. Grazie.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/17/femminicidi-a-pioggia-e-listeria-collettiva/1031088/

I femminicidi arrivano a pioggia, uno dietro l’altro, e i media capiscono l’andazzo e rintracciano altro sangue e altre ferite da mettere in prima pagina. Fa audience.

La pioggia di femminicidi porta con sé, purtroppo, l’isteria collettiva, la psicosi, la logica dell’emergenza, la galvanizzazione della massa a cura di talune che approfittano per gettare fango su tutto un genere, quello maschile, e raccontare ricette improbabili che dovrebbero risolvere storie terribili.

La pioggia porta con sé anche la speculazione, a volte, perché le vittime costituiscono un business, un brand, per chi ne fa un tema attraverso il quale beccare un po’ di popolarità, pornomostruosità per pornoindignazione, e diventano anche il mezzo attraverso il quale toccare molle emotive di tutta quella gente che sarà guidata al linciaggio in direzione di quella o la tal’altra etnia, un pogrom nel campo rom, una ronda contro gli stranieri, qualche rigo per dire agli uomini che sarebbero tutti infantili, egoisti, delle merde.

Mettiamola così: c’è la cultura del possesso, quella di chi ritiene di poter disporre della vita dei familiari di cui liberarsi quando diventano un peso. Tanto è roba mia, ne faccio quel che voglio. Poi vado a guardare la partita, simulo un furto, la zona è isolata, potrebbe essere stato un immigrato di passaggio, questa fu la balla raccontata dal femminicida di Perugia, da quello di Bologna e da chissà quanti altri, magari immagino di diventare protagonista di una fiction, un po’ come fece anche l’assassina di Sarah Scazzi, arriveranno le televisioni, è un caso nazionale dopotutto, allora io sarò il vedovo affranto, forse quella collega che non mi caga affatto domani si accorgerà di me, e via delirando si finisce per raccontare che il divorzio non era sufficiente perché con il divorzio comunque resta il carico dei figli.

Le riflessioni che leggo in giro secondo me sono a volte altrettanto deliranti: c’è chi dice che il male resta nell’uomo. Dunque è genetico? E la soluzione preventiva quale sarebbe? Sterminare i maschi alla nascita? Sottoporre tutti ad un lavaggio del cervello? Farli crescere con un gran senso di colpa e fare del ruolo della “donna/vittima” uno status che ci garantisce di poter fare, dire, decidere e immaginare qualunque cosa?

Consiglio a tutte di leggere la Critica della Vittima di Daniele Giglioli, Edizioni Nottetempo, per capire quanto sia rischiosa, per tutte le donne, questa posizione, questo adagiarsi nel ruolo della vittima.

L’altra soluzione preventiva, sulla base delle ipotesi fatte, quale sarebbe? Se ti sposi, accetti per te la retorica del matrimonio, fai i figlioli e poi ne senti il carico, un reset non è sufficiente, e no, la colpa non è della donna che dopo una separazione si vede affidati i figli e la casa.

So che in questo momento ci sono altre che pur di dare addosso ai padri separati, quelli che non ammazzerebbero mai mogli e figli e che restano per anni e anni a districarsi tra procedimenti legali per tentare di trovare un accordo per vedere i figli, stanno sfruttando questa faccenda e soprattutto sfruttano i commenti di troll misogini, totalmente estremisti, che a loro volta usano la faccenda dei padri separati per giustificare i femminicidi.

Bisognerebbe smetterla, tutti quanti, di fare diventare le vittime ora una scusa per fare prevalere una opinione ora per l’altra, perché alla fine, quel che io vedo, è che di queste vittime forse non importa quasi a nessuno. Sono buone per fare propaganda, per raccontarsi un po’ di balle, ma non vi siete mai dette che dato che continuano a morire forse i vostri ragionamenti sono totalmente o almeno in parte sbagliati?

Per esempio: a un anno dalla legge sul femminicidio in Italia non è cambiato niente. Il piano di prevenzione è ancora lì che attende. Abbiamo solo gli annunci di ministri che su quella legge hanno fatto cassa e consenso elettorale, sulla pelle delle donne, e nel frattempo a chi diceva che era una legge inutile, rispondente solo a una logica emergenziale, repressiva e paternalista che nulla avrebbe risolto, non è stato dato assolutamente ascolto. Perché in Italia le vittime di violenza sono usate, elevate al rango di status sociale, perché attraverso esse si ricava legittimità, consenso, talvolta perfino fama o denaro, ma delle vittime, poi, in realtà, a chi interessa?

E ancora c’è da ricordare il modo in cui stanno parlando della donna, la madre dei suoi figli, ché se non aveva generato un figlio non c’era neppure da considerarla, come da deriva catto/fascista che ha preso la trattazione del tema della violenza sulle donne, si parla di vittime solo in quanto risorse riproduttive e di cura. Non si parla di altre categorie di vittime. La “vittima” è tale per il ruolo di genere che le viene imposto e sennò chissenefrega.

Che trappolone la faccenda del “femminicidio” che ci ha costrette ad essere considerate vittime solo in quanto “femmine”. Che trappola dover ruotare attorno al tema dovendo destreggiarsi tra mille visioni morali e ideologie, intenzioni e obiettivi politici, quelli più recenti parecchio giustizialisti, perché alla fine, poi, quel che sparisce è il buon senso. E basterebbe anche solo quello, forse, per evitare un’altra morte. Un po’ di buon senso.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/26/fuori-la-chiesa-dalla-scuola-pubblica/926600/

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Fuori la Chiesa dalla scuola pubblica
di Eretica | 26 marzo 2014Commenti (589)
Più informazioni su: Discriminazioni di Genere, Donne in carriera, Educazione, Omofobia, Omosessuali, Scuola Pubblica, Sessualità.


Email
Leggo che il cardinale Angelo Bagnasco, pur non essendo membro del governo italiano, suggerisce al ministro dell’Istruzione di evitare la diffusione dei libretti “Educare alla diversità a scuola” destinati alle scuole primarie e secondarie di secondo grado. Trovo che le ragioni espresse dal cardinale rispondano a mio avviso a un rovesciamento della realtà. E vi spiego perché.


Le copertine dei libri 'incriminati'
Anni fa, quando occupavo un banco alle scuole elementari, ricordo che per prima cosa bisognava onorare il crocifisso e fare una preghiera. Seguivano le lezioni e sui libri di scuola si apprendeva che la famiglia era sempre composta da uomo, donna e figli. Lui tornava a casa stanco dalla guerra o dal lavoro e lei a fare la mamma e la casalinga. Se si parlava di donne a svolgere lavori retribuiti comunque ci si riferiva sempre a funzioni compatibili con il ruolo di cura, perciò sarebbero state felici di fare le maestre, le infermiere, le allevatrici di figli altrui. Conclusa la lezione si recitava ancora una preghiera e così, noi bimbe, crescevamo nella convinzione che da grandi avremmo dovuto essere mogli e madri, con mariti lavoratori addestrati a fare sacrifici per la patria, mantenere la famiglia e a dare ai figli giusto un bacio della buonanotte.

La scuola non contemplava alcun modello di vita differente. Si propagandava a tutte le ore la dipendenza economica delle donne, l’impiego dei corpi femminili per la riproduzione e la cura, quello dei corpi maschili per il profitto e poi si spacciava come unica idea di mondo possibile la cultura etero/patriarcale. Disertare quei ruoli di genere imposti era causa di forti pressioni normative da parte di chi, dall’alto, calava sulle nostre vite una propria convinzione morale. Accanto alle pressioni normative erano frequenti anche la costante demonizzazione e delegittimazione di qualunque scelta differente.

La donna che voleva studiare, lavorare e mantenersi da sola veniva descritta con disprezzo come “donna in carriera”, dunque egoista, priva di amore per la famiglia e anormale per la sua richiesta di asili, servizi e collaborazione nel ruolo genitoriale. L’uomo che disertava quello schema familiare, colui il quale voleva essere un genitore più presente o colui il quale dichiarava di essere gay veniva trattato – e lo è ancora – come fosse un’anomalia, un essere contagioso, malato, destinato ad un girone rieducativo nel quale qualcuno gli avrebbe fatto intendere quanto fosse sbagliato non somigliare alle figurine stampate sui nostri antichi libri di scuola.

In realtà l’idea di “instillare” in maniera ideologica una maniera di vivere il proprio sesso viene applicata sin dalla nascita. Basti vedere come negli ospedali sono orientati a mutilare chirurgicamente i corpi di bambini intersex convertendoli in quello che la mentalità comune trova più “normale”. Sui corpi, il genere imposto e la sessualità dei bambini poi si interviene in maniera sistematica stabilendo che se hai una vagina sei femmina e dovrai comportarti da femmina, se hai un pene sei un maschio con tutto quel che ne consegue. Di naturalizzazione della differenza in naturalizzazione della differenza l’idea imposta è diventata una certezza. Abbondano, ancora, purtroppo, studi che stabiliscono come naturalmente l’uomo possa fare meglio questo e quello e la donna invece abbia capacità d’altro tipo.

C’è perfino un particolare femminismo che sposa e ribadisce, senza scardinare e sovvertire il sessismo in esse contenuto, queste teorie parecchio datate e stabilisce che giusto quella differenza “naturale” tra i sessi sarebbe origine di straordinaria magnificenza delle donne. Il nostro cervello funziona meglio, noi siamo fantastiche creature, empatiche, dedite alla cura, materne, sicché possiamo governare meglio, decidere perfettamente e dunque da lì alle quote rosa il passo è breve. Stessa teoria sessista vuole che gli uomini siano per natura violenti, guerrafondai, sporchi, brutti e cattivi, perciò non in grado, ad esempio, di sostenere la genitorialità, da single o separati, in maniera emotivamente e concretamente paritaria a quella materna. Così se a decidere per gli F35 è un ministro uomo o una ministra della difesa donna cambierebbe tutto. Se a cambiare un pannolino è un uomo o una donna ci sarebbe una grande differenza.
Il pregiudizio derivante da qualunque teoria autoritaria normativa sui generi è certamente fonte di discriminazioni e anche di bullismo. Lo è di crudeltà indicibili nei confronti dei bambini. Lo so perché sono una genitor(A) e ho trovato, ahimè, che dopo un tot di anni i libri a scuola non erano cambiati, il crocifisso stava sempre lì e a nulla serviva dire che in quella classe c’erano bambini di varie religioni che meritavano tutti eguale rispetto così come rispetto meritavano quei figli che a scuola non dovevano sentirsi discriminati perché il nucleo familiare di riferimento non somigliava ancora a quello della grotta a Betlemme.

Con tutto il rispetto per chi è credente e – se tanto può servire – confidandovi che a scuola recitai perfino con curiosità il ruolo di Maria, davvero non è più tempo. Non lo è più. Non è tempo di ingenerare diffidenza verso chi è diverso come se fosse fonte di distruzione e male. Se i genitori sono omosessuali non crolla il mondo e invece l’unico male che deriva a quei bambini è l’omofobia che li rende vulnerabili ai dispetti e alle violenze di grandi e piccini. Ed è questa la vera dittatura con la quale abbiamo a che fare, perché qualunque convinzione non può essere imposta dall’alto e se in una scuola arriva qualcuno a dire che il mondo è anche un po’ differente, chi registra questa cosa come fosse un attentato alla morale e parla di libertà di educazione da parte dei genitori dovrà fare i conti con quei tanti genitori, oramai, sempre più visibili che devono essere trattati con rispetto e senza alcun timore.

Le scuole, per l’appunto, non sono campi di rieducazione e indottrinamento. Sono luoghi pubblici pagati con le tasse di chiunque. Sono luoghi in cui ancora, purtroppo, non abbiamo un’educazione sessuale che insegni il rispetto per tutti i generi e a vivere la sessualità in modo bello, consapevole, senza rischi di gravidanze indesiderate e contagio di malattie sessualmente trasmissibili.  Chi vuole una scuola cattolica la frequenti senza pretendere che quella scuola debba finanziarla anch’io. Ma la scuola pubblica deve essere il luogo tollerante, pluralista, in cui le tante culture esistenti devono essere parte dell’istruzione per ciascuno. Perché i bambini si sentano pienamente accettati qualunque sia la loro etnia, cultura, religione, famiglia di provenienza. Perché una società evoluta non può ancora immaginare di creare barriere di genere tra persone che dovranno avere, sempre, eguali diritti e doveri, con tutto ciò che questo comporta.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/07/26/womenagainstfeminism-le-reazioni-femministe-che-tendono-allautoconservazione/1072597/

Ci sono delle ragazze che dichiarano di non avere bisogno del femminismo, e le femministe che fanno? Non si pongono due domande, scrivono chilometri di parole autoconsolatorie e fanno marketing di se stesse. C’è chi scrive che il femminismo serve perché una bambina di otto anni, in India, è stata stuprata e impiccata. C’è chi dice che deve esistere perché le giovani ragazze hanno un debito storico con le mamme e dunque, ‘ste mamme, devono essere accompagnate fino alla tomba da figlie/badanti stracolme di gratitudine e con grande disponibilità alla cura. C’è chi scrive che va bene finché sono giovani e belle ma quando saranno vecchie, brutte e stanche, ecco, allora si che avranno bisogno del femminismo. C’è chi racconta che senza il femminismo, addirittura, le donne non potrebbero oggi scrivere su Facebook, o non avrebbero un tumblr, e io mi sento molto in imbarazzo, da femminista, per queste femministe che sfornano un luogo comune dopo l’altro, senza prestare ascolto ad una rivendicazione che alla meglio viene bollata con un insulto (deficienti, ignoranti, idiote) giusto per confermare quanto sia necessario il femminismo a quelle che dicono di non averne bisogno.

Loro dicono “io non ho bisogno di te” e quelle dicono “ingrate, deficienti, voi non capite niente, respirate solo grazie a noi”. E credo che non ci sia bisogno di essere un genio in comunicazione per capire che forse, questo, non è l’approccio giusto. Perché io vedo una reazione corporativa, di chi mostra tutta la propria fragilità e anche parecchia indisponibilità all’ascolto. Vedo una supponenza che poi è quella che rende antipatico un certo femminismo, e non scordiamo che parliamo soprattutto degli Stati Uniti, dove c’è il femminismo radicale alla Dworkin e MacKinnon che la fa da padrona (le antiporno, le abolizioniste della prostituzione, quelle che le donne sono tutte vittime e gli uomini tutti carnefici) e quel femminismo lì, di cui vediamo esempi, sempre più prepotentemente, anche in Europa, è fortemente normativo, svaluta e disprezza le donne che non aderiscono alla norma, applica slut shaming contro quelle che non sono d’accordo e a tratti si serve di bulle che in rete, su Twitter o Facebook, agiscono da squadriste e non fanno altro che assediare spazi e persone per farle sentire delle chiavichette umane se solo non diventano delle acritiche yeswomen.

Women-against-feminism-1Certo, molti messaggi propendono per la conservazione, alcuni sono profondamente sessisti, a dimostrare che le donne non sono tutte uguali. Certo, il linguaggio usato è preso in prestito anche dai maschilisti, ma hanno una alternativa culturale che dia risposte al loro disagio? Se una donna scrive “Io non ho bisogno del femminismo perché non mi sento vittima” qualcuna si è chiesta chi le ha imposto di sentirsi tale? Qualcuna ha immaginato quella ventenne mentre si muove in un mondo precario, assieme ad altri uomini precari, e vede che proprio le femministe, quelle filo/istituzionali, di cui dovrebbe aver bisogno sono attaccate al potere, alla poltrona, e votano leggi economiche che favoriscono la sua precarietà? Qualcuna ha rimesso in discussione un po’ delle proprie convinzioni? Qualcuna ha mostrato disponibilità all’ascolto o siete tutte lì dietro una barricata a sparare alle donne che non la pensano come voi?

Il punto è che le femministe, in generale, ne escono delegittimate, in special modo quelle che dicono di fare leggi e scelte in nome delle donne. Ebbene: quelle donne vi stanno prendendo in giro, sfottendo, licenziando perché stanno dicendo che si rappresentano da sole, perciò se il femminismo si riduce a una barricata dietro la quale ci sono donne con i fucili pronte per sparare ad una folla di gente, uomini e donne, che arrivano a dire che bisogna smettere di parlare in nome loro, direi che non c’è davvero molto di cui discutere. Invece il femminismo, per quel che mi riguarda, è quello che è anche disposto a rivedere il proprio linguaggio, ad abbandonare presunzione e supponenza e ad ascoltare le ragioni per cui queste ragazze sono così stufe di un movimento dal quale addirittura vogliono prendere le distanze.

E sia chiara una cosa: se le donne non vogliono essere rappresentate da altre donne figuriamoci se sono gli uomini che possono farlo. Di colonizzazioni maschili ne abbiamo già subite fin troppe e se c’è una cosa sulla quale siamo tutte d’accordo è che nessuno dice alle donne quel che è bene per loro, donna o uomo che sia.

Facciamo che ribaltiamo il messaggio e, a prescindere da chi detta le regole, ciascun@ dichiara quello di cui non ha bisogno. Io non ho bisogno di qualcun@ che mi dica se abortire oppure no. Non ho bisogno di qualcun@ che mi dica cosa fare del mio corpo, come vivere la mia sessualità e le mie relazioni. Non ho bisogno di qualcun@ che mi impone regole morali e divieti e che mi fa i cazziatoni se mi mostro in mutande, vestita, spogliata, con o senza trucco. Non ho bisogno di chi mi usa per legittimare un governo, un partito, o qualunque bottega alla quale porta linfa. Non ho bisogno di chi mi dice che devo restare in una terra povera se voglio migrare in quella che mi offre più opportunità. Io ho bisogno di essere libera da costrizioni normative, da chiunque esse vengano imposte. E questo è tutto.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Online Massimo

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Re:Femministe francesi vogliono abbattere statua che ricorda la vittoria alleata!
« Risposta #6 il: Ottobre 18, 2014, 14:30:32 pm »
Quanta passione, Angelo! Io non ho detto che Fikasicula sia meglio delle altre e neppure che sia IL MEGLIO. Ho solo detto che
è il meno peggio delle altre. E quindi ci si può parlare: è così grave?

Offline Angelo

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Re:Femministe francesi vogliono abbattere statua che ricorda la vittoria alleata!
« Risposta #7 il: Ottobre 18, 2014, 14:38:27 pm »
Mo ti spiego la "passione" da dove nasce. Fikasicula lo sa. E io non DIMENTICO. Anche se lei ha cancellato i commenti offensivi. E' un post di 6 ANNI FA.
Se hai vuoti di memoria, il problema non è mio. Io a Fikasicula feci domande precise che lei evase. Fikasicula ha scritto certe cose sui NAPOLETANI sulle quali non SI E' MAI SCUSATA. LE SUE PAROLE SONO PIETRE. E IO LE RICORDO.


http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2008/12/27/porno-partenopei/

Porno partenopei
http://www.telecapri.it/img/superiornatale.jpg

A telecapri i porno vanno in onda in chiaro. Verso le tre di notte (è accaduto tra il 26 e il 27 dicembre) inizi a vedere scene video con personaggi al maschile che parlano partenopeo e facce ritagliate dalle sceneggiate napoletane. Tutti più o meno brutti come la morte. Quello più vomitevole: il vecchio del gruppo, grasso, pelato e con l’occhio a pazzo. Le donne tutte bellissime e sicuramente straniere.

La storia: non si capisce come ne perché, in casa di un uomo che vive con suo padre (l’anziano porco), transitano bellissime estranee con tacchi vertiginosi e lingerie di pizzo. Una tra queste permane in una stanza assieme ad una compagna di giochi erotici e tiene sul dorso della mano una dose multipla di cocaina.

La polvere bianca pare essere il motivo che sostiene tutte le scene. Una sniffata al vecchio e quello diventa uno slinguazzatore instancabile che se non facesse troppo schifo avrebbe fatto sganasciare dalla risate chiunque si fosse trovato a passare dal canale video.

Forse il suo mestiere non era quello di attore porno. Forse faceva teatro napoletano. Forse le sue parti erano comiche. Di sicuro ha la lingua più molliccia e a spazzola che io abbia mai visto.

Un personaggio che costruisce un immaginario sulle possibilità di incontro di fantastiche donne non riservate solo a giovani virgulti ma persino a vecchi con gli occhi a palla e con una lingua da bue avariato a fare da elemento di attrazione fatale.


Il figlio dal canto suo non era di sicuro meglio. Un po’ più guardabile ma niente di che. Molto “educativa” la scena nella quale scarta un preservativo e con leggiadria lo butta via perché lui è un uomo vero e gli uomini veri se ne fottono di mettere incinta le donne e di mischiare o prendersi malattie. 

Il trucco per aggirare l’ostacolo del divieto di trasmissione dei porno in chiaro penso sia proprio quello di far intuire le penetrazioni senza mai far vedere il pene e di mostrare invece tutto il resto. Se non fosse stato un video che faceva veramente senso sarebbe stato di sicuro un tributo al cunnilingus.


Si scopre così che i partenopei hanno un immaginario erotico che si esercita sulla durata di una leccata di fica invece che su quella di una penetrazione. Il senso resta lo stesso e lo sconforto aumenta se si pensa che si sono appropriati di un elemento introdotto nei porno negli anni della rivoluzione sessuale, quando le donne si guadagnarono il diritto di dire cosa piaceva e cosa no.

Se ne sono appropriati per farne qualcosa che resta una interpretazione da chi la lecca di più assai simile a chi la penetra di più o a chi piscia più lontano. Una gara tra uomini dove si da per scontato che lei sia un po’ troia e sempre disponibile.

Sarebbe bello vedere la costruzione di una consensualità non giocata su questi schemi maschilisti. Sarebbe bello vedere uno sfoggio di capacità seduttiva. Sarebbe bello che di scena, una volta tanto fosse la sensualità per chi non si eccita alla vista delle lingue molli e dei tascioni la cui unica battuta, come da copione, è “ah uh oh oh oh ah si si si uh umpf scrafffff”.

Ma è per questa ragione che esiste il pornofemminismo. Per fortuna.

—>>> Tra i commenti (grazie!) indicano che il film in questione sarebbe "Capodanno in casa curiello" di Mario Salieri. Basta fare una rapida ricerca è si trovano persino scene sparse qua e la su youtube e la conferma che il nonno che va in giro a inquietare fanciulle deve aver divertito molto. Misteri dell’ormone minimo maschile…

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Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

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Offline nonmorto

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Re:Femministe francesi vogliono abbattere statua che ricorda la vittoria alleata!
« Risposta #8 il: Ottobre 18, 2014, 15:28:49 pm »
Per tornare in thread, la battaglia contro la foto e questa statua ha origini più vecchie, questa è solo l'ultima parte della storia.

http://en.wikipedia.org/wiki/V-J_Day_in_Times_Square

La foto su cui si basa la statua è famosissima, ha persino una sua pagina wikipedia. Questa foto divenne l'emblema della fine della guerra, il marinaio che torna a casa e bacia la donna. Con il tempo si è scoperta l'identità sia della donna che dell'uomo che sono diventati famosi.

La donna ha dichiarato che questo è tornato euforico e mezzo ubriaco dalla guerra ed ha baciato tutte le donne che ha trovato.

Ecco un articolo del 2012 che spiega che in realtà si tratta di uno stupro per la legge attuale, l'uomo per la legge attuale sarebbe stato condannato per stupro.

http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/france/11154561/Iconic-kiss-sculpture-depicts-sexual-assault-says-French-feminist-group.html

E quindi quella foto glorifica lo stupro, non la fine della guerra, secondo gli standard attuali.

Altro articolo del 2012
http://cratesandribbons.com/2012/09/30/the-kissing-sailor-or-the-selective-blindness-of-rape-culture-vj-day-times-square/

Non so se legalmente hanno ragione, credo sia vietata la rappresentazione di assalti sessuali. Lo so che è follia, non sto giustificando le femministe francesi, raccontavo solo la storia della vicenda che va avanti dal 2012.
« Ultima modifica: Ottobre 18, 2014, 15:40:51 pm da nonmorto »

Offline fabriziopiludu

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Re:Femministe francesi vogliono abbattere statua che ricorda la vittoria alleata!
« Risposta #9 il: Ottobre 18, 2014, 15:30:43 pm »



 Allora, noi antifemministi vorremmo la DEMOLIZIONE di varie Statue di "Emerite" androcide francesi: Marthe Richard, Giovanna d'Arco, Giovanna Accetta,...


 

Offline nonmorto

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Re:Femministe francesi vogliono abbattere statua che ricorda la vittoria alleata!
« Risposta #10 il: Ottobre 18, 2014, 15:49:04 pm »
Comunque nessuna delle due donne che si contendono l'identità nella foto ha detto che si è trattato di uno stupro, sono state tirate fuori in modo selettivo e travisate le parole di una delle due per dire che si trattava di uno stupro.

Ma mi viene il dubbio, la differenza tra stupro e non stupro quale è? Se una delle due, con 60 anni di ritardo, avesse detto "è stupro" sarebbe stato uno stupro?

E se 40 anni fa non fosse stato stupro e poi avesse cambiato idea perché diventata femminista? Allora il bacio diventava uno stupro?

Pare che l'ideatore originario della teoria dello stupro nella foto sia questo blogger qui
http://cratesandribbons.com
http://cratesandribbons.com/2012/09/30/the-kissing-sailor-or-the-selective-blindness-of-rape-culture-vj-day-times-square/

un/a femminista londinese.

Articolo datato 30 settembre 2012, credo il primo in ordine cronologico.

Offline nonmorto

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Re:Femministe francesi vogliono abbattere statua che ricorda la vittoria alleata!
« Risposta #11 il: Ottobre 18, 2014, 16:13:31 pm »
Ecco come vengono inventate le favole mediatiche femministe, è scritto nell'articolo stesso

http://www.huffingtonpost.com/2012/10/05/iconic-kissing-sailor-photo-sexual-assault-not-romance_n_1941127.html

Una blogger pubblica un'idea folle su un blog poco seguito (http://cratesandribbons.com/2012/09/30/the-kissing-sailor-or-the-selective-blindness-of-rape-culture-vj-day-times-square/) il sito feministing.com (http://feministing.com/2012/10/04/iconic-kissing-sailor-photo-depicts-sexual-assault-not-romance/) ripubblica la notizia ed alla fine la stampa (http://www.huffingtonpost.com/2012/10/05/iconic-kissing-sailor-photo-sexual-assault-not-romance_n_1941127.html) la ripubblica.

Così i pensieri di un/a malata, che normalmente sarebbero rimasti tali, vengono pubblicati sui nostri media e gli viene dato spazio. Mi fa ridere anche la gente che commenta ed i siti che spingono a commentare le notizie, così ora la gente discute se quella foto è stupro o meno. Fanno entrane nel dibattito politico cavolate assurde e la gente spende risorse ed energie per discutere nei termini proposti dai media.

La foto è stupro o no? di la tua, perché la tua voce conta. Io invece dico la mia sui media, scommetto che a quel punto mi censurano.

Offline Angelo

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Re:Femministe francesi vogliono abbattere statua che ricorda la vittoria alleata!
« Risposta #12 il: Ottobre 18, 2014, 17:52:15 pm »
Da che parte stai Massimo? Se io offendessi il tuo paese di residenza, tu saresti contento? Se io dicessi che siete tutti cocainomani, slinguazzatori di fica, tutti deficienti berlusconiani, tutti coglioni che a capodanno dovrebbero perdere il cazzo a causa dei botti invece che le dita, tu saresti contento delle mie parole? O sono io il deficiente che chiedendo una rettifica all'autrice del post non ha MAI SENTITO UNA SCUSA nei suoi 250 messaggi qui o in altri lidi digitali?
Neanche ho sentito un allontanamento dal femminismo. Semplicemente la Fikasicula, fiutando il vento, si è dissociata da alcuni piccolissimi eventi prodotti dal femminismo. Te ne cito uno da cui si dissociò


Qui invece insulta i napoletani.
Porno partenopei
http://www.telecapri.it/img/superiornatale.jpg

A telecapri i porno vanno in onda in chiaro. Verso le tre di notte (è accaduto tra il 26 e il 27 dicembre) inizi a vedere scene video con personaggi al maschile che parlano partenopeo e facce ritagliate dalle sceneggiate napoletane. Tutti più o meno brutti come la morte. Quello più vomitevole: il vecchio del gruppo, grasso, pelato e con l’occhio a pazzo. Le donne tutte bellissime e sicuramente straniere.

La storia: non si capisce come ne perché, in casa di un uomo che vive con suo padre (l’anziano porco), transitano bellissime estranee con tacchi vertiginosi e lingerie di pizzo. Una tra queste permane in una stanza assieme ad una compagna di giochi erotici e tiene sul dorso della mano una dose multipla di cocaina.

La polvere bianca pare essere il motivo che sostiene tutte le scene. Una sniffata al vecchio e quello diventa uno slinguazzatore instancabile che se non facesse troppo schifo avrebbe fatto sganasciare dalla risate chiunque si fosse trovato a passare dal canale video.

Forse il suo mestiere non era quello di attore porno. Forse faceva teatro napoletano. Forse le sue parti erano comiche. Di sicuro ha la lingua più molliccia e a spazzola che io abbia mai visto.

Un personaggio che costruisce un immaginario sulle possibilità di incontro di fantastiche donne non riservate solo a giovani virgulti ma persino a vecchi con gli occhi a palla e con una lingua da bue avariato a fare da elemento di attrazione fatale.


Il figlio dal canto suo non era di sicuro meglio. Un po’ più guardabile ma niente di che. Molto “educativa” la scena nella quale scarta un preservativo e con leggiadria lo butta via perché lui è un uomo vero e gli uomini veri se ne fottono di mettere incinta le donne e di mischiare o prendersi malattie. 

Il trucco per aggirare l’ostacolo del divieto di trasmissione dei porno in chiaro penso sia proprio quello di far intuire le penetrazioni senza mai far vedere il pene e di mostrare invece tutto il resto. Se non fosse stato un video che faceva veramente senso sarebbe stato di sicuro un tributo al cunnilingus.


Si scopre così che i partenopei hanno un immaginario erotico che si esercita sulla durata di una leccata di fica invece che su quella di una penetrazione. Il senso resta lo stesso e lo sconforto aumenta se si pensa che si sono appropriati di un elemento introdotto nei porno negli anni della rivoluzione sessuale, quando le donne si guadagnarono il diritto di dire cosa piaceva e cosa no.

Se ne sono appropriati per farne qualcosa che resta una interpretazione da chi la lecca di più assai simile a chi la penetra di più o a chi piscia più lontano. Una gara tra uomini dove si da per scontato che lei sia un po’ troia e sempre disponibile.

Sarebbe bello vedere la costruzione di una consensualità non giocata su questi schemi maschilisti. Sarebbe bello vedere uno sfoggio di capacità seduttiva. Sarebbe bello che di scena, una volta tanto fosse la sensualità per chi non si eccita alla vista delle lingue molli e dei tascioni la cui unica battuta, come da copione, è “ah uh oh oh oh ah si si si uh umpf scrafffff”.

Ma è per questa ragione che esiste il pornofemminismo. Per fortuna.

—>>> Tra i commenti (grazie!) indicano che il film in questione sarebbe "Capodanno in casa curiello" di Mario Salieri. Basta fare una rapida ricerca è si trovano persino scene sparse qua e la su youtube e la conferma che il nonno che va in giro a inquietare fanciulle deve aver divertito molto. Misteri dell’ormone minimo maschile…

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http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2008/12/27/porno-partenopei/

In pratica Fikasicula, capendo che il femminismo aveva finito la sua funzione di mero esecutore dei diritti delle donne , si è "buttata" sui diritti dei gay, gli studi di genere, il supporto di libri pedopornografici nelle scuole e tutte le immonde teorie di criminali alla John Money.
« Ultima modifica: Ottobre 18, 2014, 18:02:16 pm da Angelo »
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

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Offline Eric Lauder

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Re:Femministe francesi vogliono abbattere statua che ricorda la vittoria alleata!
« Risposta #13 il: Ottobre 21, 2014, 20:38:43 pm »
Io però non ho capito una cosa: ho dato un'occhiata al suo blog, e questa siciliana è fissata col cunninlingus. Niente di male. Ma se è un uomo a farlo, allora non va bene? :P Cos'è , le da' noia la barba :shifty: o gli uomini in generale ;)?
I don't like Misandry because I don't feel myself inferior to females, and I believe in Equality

Value of a MAN isn't the usefulness that women get from HIM

No woman can make a MAN feel ashamed without HIS consent.

The MAN cries, the misandrist piss from her eyes.

Offline Angelo

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Re:Femministe francesi vogliono abbattere statua che ricorda la vittoria alleata!
« Risposta #14 il: Febbraio 13, 2015, 18:40:53 pm »
Eric Lauder, non mi pare pertinente come intervento però noto che il sesso lesbo ti aggrada, è un'impressione sbagliata?
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

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