Da Il Fatto Quotidiano, pag. 18, sabato 18 ottobre 2014
Care donne, scusate, è anche colpa vostra
Le donne hanno fatto un altro passo avanti sulla strada della parita'. Prima morivano 7 anni dopo gli uomini, adesso questo scarto si è dimezzato: 3,8. Ben gli sta. Hanno voluto entrare nel mondo del lavoro maschile e ne hanno assunto tutto lo stress, fumano, bevono, si fanno di coca. Eppoi nella competitivita' sul lavoro - altra fucina di nevrosi- non hanno rivali. O, per essere piu' precisi, li hanno: sono le loro colleghe, soprattutto le brutte. Per non retrocedere allo status di "brutte" sono costrette ad acrobazie faticosissime. Gia' la manutenzione del corpo di una donna impegna un paio di ore al giorno, fra maquillage, capelli, depilazioni, abluzioni accuratissime. Adesso si sono aggiunte palestra, acquagym, jogging (pratica particolarmente insensata: nessuno ha mai pensato seriaamente che le gambe delle donne siano fatte per camminare tantomeno per correre). Le donne sono le prime vittime della modernizzazione. Fanno un doppio lavoro. Quello in ufficio e quello a casa. L'antropologia non si puo' ingannare, l'accudimento dei figli spetta a lei e per un periodo piuttosto lungo perchè il cucciolo dell'uomo e il piu' tradivo a svezzarsi. Forse per questo riluttano a farli. Ma arrivate vicino alla quarantina sentono che manca loro qualcosa e sono prese dall'angoscia. Perchè i figli non vengono quando ti pare. In linea di massima ci vorrebbe anche un partner stabile, ma anche lasciando perdere questo trascurabile particolare l'eta' della massima fecondita' della donna sono i 27 anni, a 37, 38, 40 le cose si fanno piu' difficili. Eppoi quegli ex feti, quegli esseri misteriosi sparati fuori dalla loro inquietante vagina hanno una vitalita' impressionante, che per essere governata ha bisogno di una vitalita' altrettale, che ha vent'anni si ha, a quaranta molto meno. Sono perennemente insoddisfatte. A parte quelle che lamentano "depressioni cupissime", "solitudini infinite", non ce n'è una fra le mie amiche, quelle comprese fra i 25 e i 55 anni (oltre diventa inutile discutere, perchè nessuno le scopa piu', se non per dovere d'ufficio) che non sia attratta da esoterismi, Osho, Milarepa e altre stronzate orientali. Segno che manca loro qualcosa, qui in Occidente. Il maschio. Mentre infatti la donna si mascolinizza (guardatele camminare: non camminano, marciano su tacco12) l'uomo si femminilizzava. Peraltro all'uomo sono venute a mancare le situazioni per far valere la propria virilita': Non c'è piu' la guerra, non ci sono piu' ideologie un po' truculente come il comunismo o il fascismo, la tecnologia ha reso superflua la forza fisica: E l'uomo ha bisogno di dimostrare se non la forza, almeno il proprio coraggio. La donna no, preparata ai dolori del parto il coraggio ce l'ha, ma quando serve, altrimenti è capace di svenire se un topolino di campagna le passa fra le gambe (e questo la rendeva deliziosa).
Ma anche in questo campo assistiamo ad un rovesciamento straordinario, in particolare nel mondo musulmano: le donne vanno a fare la guerra come ci raccontano le cronache dall'Iraq (prima gli mettevano il burqa, adesso gli permettono di combattere): E' una distorsione totale dell'universo femminile. La donna, che dà la vita, ha sempre avuto orroredi queste carneficine ai suoi occhi insensate, per l'uomo la guerra è sempre stata il grande gioco, "il gioco di tutti i giochi", che gli permettve di appagare il suo oscuro istinto di morte. Infine, se dovessimo dare un minimo di credito di intelligenza ai "padroni delle ferriere" dovremmo pensare che l'emancipazione femminile l'hanno inventata e foraggiata loro. Prima lavorava uno solo e ci manteneva tutta la famiglia. Adesso devono lavorare tutti e due e spesso non basta. Ergo: paghi uno e prendi due. Elementare Watson.
Massimo Fini