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"Brainwashing - The gender equality paradox" (le menzogne della teoria gender)

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Vicus:
Si dimentica troppo spesso che l'identità maschile comincia a formarsi nei primi anni di vita.

ilmarmocchio:
http://www.intelligonews.it/articoli/23-dicembre-2016/54340/bimba-transgender-sbattuta-in-copertina-bufera-su-national-geographic

Bimba transgender sbattuta in copertina: bufera su National Geographic
23 dicembre 2016 ore 11:07, Americo Mascarucci
E meno male che la teoria del gender non esiste è soltanto una fobia dei cattolici.
E' di queste ore la polemica innescata dalla copertina di gennaio del celebre mensile National Geographic che in prima pagina pubblica la fotografia di Avery, una bambina transgender di 9 anni, raccontando all'interno le storie di altri 80 bambini nelle stesse condizioni.
Se non è un omaggio in piena regola alla teoria del gender poco ci manca.
Nella copertina c'è la foto di Avery Jackson, che dice: "La cosa più bella dell'essere una ragazza è che non devo più fingere di essere un ragazzo". 
Sul periodico si è abbattuta la furia di numerosi lettori che hanno inviato email di protesta e minacciato di disdire gli abbonamenti.
In italia è stata molto dura la presa di posizione del quotidiano della Conferenza Episcopale Avvenire che spiega come "i disturbi della differenziazione sessuale sono quelli dei bimbi nati con organi genitali non pienamente sviluppati. Un’anomalia che si verifica per un neonato su cinquemila. I disturbi dell’identità di genere colpiscono invece il 2-3% dei piccoli al di sotto dei 6 anni. Tutti problemi molto seri che riguardano la sfera più intima della persona e che non giustificano una simile violazione della privacy dei minori".
Bimba transgender sbattuta in copertina: bufera su National Geographic

La redazione del  National Geographic si è difesa così:
"I ritratti di tutti i bambini sono belli.  Ci è piaciuto soprattutto il ritratto di Avery perchè era forte e fiero. Abbiamo pensato che, in un colpo d'occhio, si riassume il concetto di "rivoluzione di genere. National Geographic prende atto di una situazione di grande attualità, molto dibattuta, e la analizza da tutti i punti di vista, senza pregiudizi né posizioni dogmatiche, come è caratteristica di una rivista che racconta il mondo per ciò che è, senza piegarlo ad alcun tipo di propaganda, come invece si vorrebbe far credere. E come è tradizione di una delle testate più prestigiose del mondo, raccoglie le sue testimonianze sempre e rigorosamente con il pieno consenso degli interessati e, nel caso di minori, dei loro genitori.".
Avvenire dal canto suo ha replicato:
"Parliamo di scienza, non di ideologia - scrive Luciano Moia al direttore del mensile - E’ la pretesa di confondere i due aspetti che alimenta i nostri dubbi sul vostro approccio. Attenzione, qui l’omosessualità non c’entra nulla. Siamo ancora a una fase prodromica che, come le ricerche ci attestano, in 8 casi su 10 si risolve con l’accettazione del proprio sesso biologico. Parliamo di scienza, non di ideologia. È la pretesa di confondere i due aspetti che alimenta i nostri dubbi sul vostro approccio. I bambini afflitti da quello che viene anche definito “sesso incerto” – come quelli appunto che lamentano disturbi di identità di genere – vanno accompagnati con tenerezza e rispetto, attenzione e competenza. La loro sofferenza non si risolverà sbandierando e propagandando rivoluzioni antropologiche che sono tali solo
nelle pretese di un’ideologia ignara dell’umano e tesa soltanto a inseguire chimere".

Sardus_Pater:
Non posso che concordare col direttore di Avvenire, che però rimane un giornale ambiguo.
Quelli del National Geographic hanno fatto un cavolata.

Vicus:

--- Citazione da: Sardus_Pater - Dicembre 23, 2016, 18:44:09 pm ---Non posso che concordare col direttore di Avvenire, che però rimane un giornale ambiguo.

--- Termina citazione ---
Ora è Natale, ma forse in futuro racconterò qualche aneddoto :lol:

COSMOS1:
mah ...
i cattolici sembrano molto impegnati su questa faccenda del gender, che invece mi sembra si stia sgonfiando alla grande
ci sono una serie di cavalli di troia che "qualcuno" usa per scopi onestamente poco chiari: eutanasia, femminicidi, parità di genere, gender, etc.
Essendo ovviamente tutti vicoli ciechi, non possono insistere troppo: li lanciano, sembrano il punto attorno a cui ruota il mondo, poi li mollano. Quelli però restano sotto come il seme gettato a terra, qualche anno dopo li ritirano fuori e via così, a rotazione.
Va bene, alcuni li vincono e superano in modo definitivo: il divorzio. Altri li vincono ma restano spine nel fianco: l'aborto.
Ma alla fine la strategia è quella di girarci attorno aspettando il momento favorevole.
I cattolici fanno l'errore di adeguarsi a questa strategia eterodiretta.
Sono incapaci di darsi una loro propria agenda.
Ad esempio: nella prima metà dell'800 le principali filosofie sociali erano concordi nel ritenere che la formazione della società dipendesse dalle donne: sono le mamme che influenza i primi anni della vita dei bambini, fondamentali per la formazione del carattere, per cui quello che la società sarà tra 20 o 30 ann dipende da come le mamme trattano i neonati oggi.
Da ciò ne consegue la necessità della formazione delle madri. L'istruzione delle donne.
Romanticismo, idealismo e positivismo su questo erano concordi.
La chiesa si è lasciata imbambolare. È vero che nel confronto con le principali culture di quel periodo ha vinto alla grande: le masse femminili tra la fine dell'800 e l'inizio del 900 in Italia erano monoliticamente in mano alla chiesa. Ma ha perso gli uomini. Gli uomini nello stesso periodo assistevano alla messa da fuori della chiesa, di solito trascinati dalle mogli, a volte fumando e chiacchierando e facendosi i segni della croce quando vedevano da lontano che gli altri li facevano (io ricordo queste scene, voi?).
Ed è così chela chiesa ha perso vincendo!
Perchè ha seguito teorie allucinate.
La storia non dipende dalle donne ma da Dio.
Lo scopo della Chiesa non dovrebbe essere quello di influenzare la società, di combattere il divorzio o l'aborto o l'eutanasia. Ma di aprire spazi verso Dio. Spazi per tutti gli uomini per bene. Non solo per le donne...
La chiesa non è una agenzia socio-politica, ma un popolo in cammino, avviato verso il golgota (please!)
Il direttore di Avvenire è una brava persona. Forse è anche buono.
Fa certamente la sua bella figura nel sinedrio, tra i farisei e i sadducei, tra Anna e Caifa

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